mercoledì 18 febbraio 2015

COMO : LA CITTA' DI VOLTA

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Como (in italiano standard /ˈkɔːmo/, pronuncia locale /ˈkoːmo/; in dialetto comasco Comm /kɔmm/, Novum Comum in Latino) è un comune italiano di 84.834 abitanti capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia. È il quinto comune della regione per popolazione alle spalle di Milano, Brescia, Monza e Bergamo.

Città di confine in bilico tra differenti culture, Como è "capitale" del suo lago, che attrae turismo internazionale legato allo scenario naturale, ed è centro industriale basato sull'industria della seta (attività tipicamente comasca).

Il centro della città è situato sul lungolago, intorno alla piazza del Duomo, una delle maggiori cattedrali dell'alta Italia. Il nucleo storico presenta ancora l'aspetto dell'originario castrum romano, con mura medievali ben conservate e grandi torri di vedetta (Porta Torre, Torre Gattoni, San Vitale). Notevoli sono le chiese di S. Abbondio e S. Fedele, cuore della città murata, mentre autentici capolavori sono i palazzi razionalisti eretti dal comasco Giuseppe Terragni: la Casa del Fascio, il Monumento ai Caduti, l'Asilo Sant'Elia e il Novocomum. Nei pressi, il Tempio Voltiano custodisce alcuni cimeli dello scienziato Alessandro Volta, altro illustre comasco, inventore della pila elettrica. Villa Olmo è sede di mostre d’arte di alto livello mentre la funicolare che collega la città al monte di Brunate completa l'itinerario della visita. Sono classiche le gite in battello sul lago.
Como è situata sull'estremità meridionale del ramo occidentale del lago di Como, in una piccola conca circondata da boscose colline moreniche. Al ritiro del ghiacciaio würmiano, la piana, oggi occupata dal centro cittadino, venne progressivamente interrata dai sedimenti portati dal torrente Cosia, che sfocia al Prà Pasquee.

Confina direttamente con la Svizzera e dista circa 40 km da Milano.

Gli autori classici, a cominciare da Plinio il Vecchio che riporta le parole di Origines, un'opera di Catone il Censore andata dispersa, attribuiscono la fondazione di Como alla stirpe degli Orobi. Numerosissime sono le testimonianze archeologiche venute alla luce a partire dal XIX secolo. Esse ci attestano nel primo millennio a.C. il fiorire di una civiltà, chiamata cultura di Golasecca, che colloca il comprensorio protourbano di Como, soprattutto a partire dalla metà del VII secolo a.C. fino alle invasioni galliche del IV secolo a.C., come centro di un vasto territorio, culturalmente uniforme, esteso da Bergamo fino al Ticino. In questi secoli Como, che non era ubicata nella sede attuale, ma più a sud, dove oggi è localizzata la frazione di Prestino, sviluppò una civiltà che viene chiamata comense o della Ca' morta, dal nome della necropoli comasca, dove Como trova il suo ruolo di intermediazione commerciale e culturale tra la civiltà villanoviana e le civiltà celtiche d'oltralpe (Cultura di Hallstatt).

A partire dal IV secolo a.C. l'abitato di Como si andò spopolando e le sue necropoli esaurendo. Con l'arrivo dei Galli, che scardinano il sistema preesistente, Como perde la sua importanza ed entra in un periodo di declino. Rimane insoluto il problema dell'ubicazione del Comum oppidum, il centro comasco conquistato dai romani nel 196 a.C. È possibile che, pur ridotto di dimensioni, si limitasse a occupare un'area sulle colline che gravitano intorno a Prestino alle pendici del monte Croce.

Nel 196 a.C. la Gallia cisalpina venne definitivamente conquistata dal console Marco Claudio Marcello il quale stipulò un foedus aequum per legare in un'alleanza i vinti a Roma, concedendo lo ius Latii. In seguito a una terribile invasione dei Reti, nell'89 a.C., per volere di Pompeo Strabone l'antico oppidum fu ricostruito, rispettando la precedente locazione sulle colline, e riorganizzato amministrativamente, come il resto della regione, attraverso la Lex Pompeia de Transpadanis. Nel 77 a.C. nel villaggio furono insediati 3.000 coloni per iniziativa di Gaio Scipione, forse soldati destinati a prevenire le scorrerie dei barbari. Nel 59 a.C. Cesare, in vista di una probabile espansione transalpina e considerando il territorio comense strategicamente importante per la difesa della penisola, fece varare la Lex Vatinia con la quale si fece autorizzare a fondare una colonia. Cesare fece allora bonificare l'area prospiciente il lago deviando i torrenti Cosia, Valduce e Fiume Aperto e vi insediò 5.000 coloni tra cui 500 greci che ottennero anche la cittadinanza romana, ai quali si fa ricondurre l'origine etimologica di località come Corenno (Corinto), Lenno e Lemna (Lemnos), Nesso (Nasso). Nel 49 a.C. Como divenne un municipium. Durante il I secolo d.C. - massimo splendore dell'Impero Romano - la crescita cittadina fu aiutata dalle donazioni di Plinio il vecchio e di Plinio il giovane, entrambi comaschi, che fecero erigere una biblioteca e uno spazio termale, oltre che due ville sul lago oggi non più esistenti. Nel 354 venne esiliato sul Lario il futuro imperatore Flavio Claudio Giuliano. Como fu attivamente interessata dallo scisma tricapitolino o scisma dei Tre Capitoli (in greco antico τρία κεφάλαια, trîa kephálaia), una divisione all’interno della Chiesa avvenuta tra i secoli VI e VII, causata da un folto gruppo di vescovi, per lo più occidentali, che interruppero le relazioni con gli altri vescovi e con il papa, rifiutando le decisioni del Concilio di Costantinopoli II del 553. La separazione durò circa un secolo e mezzo ed interessò un vasto territorio, comprendente Italia del Nord, Dalmazia e Illirico. Molti vescovi dell'Italia Settentrionale, della Gallia e del Norico, non accettarono l'imposizione del concilio voluto da Giustiniano, anche perché già durante il concilio di Calcedonia, nel 451, i teologi antiocheni erano stati riammessi nelle loro sedi e la vicenda doveva essere chiusa. Pertanto, questi vescovi non si considerarono più in comunione con gli altri vescovi che avevano accettato supinamente la decisione imperiale. Tra questi "ribelli" all'autorità imperiale e conciliare c’erano i vescovi Ausano e Macedonio, a capo rispettivamente delle province ecclesiastiche di Milano e di Aquileia. Il loro dissenso si acuì ulteriormente ai tempi del successore di papa Vigilio, papa Pelagio I (556 - 561), il quale, dopo tentativi di chiarimento e persuasione, invitò Narsete a ridurre lo scisma con la forza. Narsete non volle però obbedire alla richiesta del Papa. Frattanto la Chiesa di Aquileia si era resa gerarchicamente indipendente ed il suo vescovo Paolino I (557 -569) fu nominato Patriarca dai suoi suffraganei (568: patriarcato autonomo) per sottolineare la propria autonomia. Le altre diocesi dipendenti dal metropolita di Aquileia (dei due, quello che aveva la sua sede proprio ad Aquileia longobarda) rimasero scismatiche. In particolare la diocesi di Como, il cui vescovo sant'Abbondio aveva avuto un ruolo diplomatico importante proprio durante la preparazione del concilio di Calcedonia, recise il rapporto di dipendenza dall'arcidiocesi di Milano e Como divenne suffraganea di Aquileia. La diocesi comense venera ancora oggi, con il titolo di santo, un vescovo, Agrippino (vescovo dal 607 al 617), che si mantenne in modo intransigente su posizioni scismatiche in opposizione anche alla sede romana. La Diocesi di Como rimase suffraganea del Patriarcato di Aquileia fino al 1789.

Durante l'alto medioevo Como subì l'invasione dei Goti prima e dei Longobardi poi; nel 951 scese in Italia l'imperatore Ottone I e tra i suoi sostenitori vi era anche Gualdone, vescovo di Como. Durante il periodo comunale, Como fu contesa tra le famiglie rivali dei Rusca (o Rusconi) e dei Vitani. In seguito alla Guerra decennale (1118-1127) tra Como e Milano, il 27 agosto 1127 Como venne assediata dalle forze milanesi, le mura e le abitazioni distrutte, gli abitanti dispersi.
Como non fece parte della Lega Lombarda contro il Sacro Romano Impero. Anzi, fu proprio grazie all'alleanza con i tedeschi che la città poté aspirare all'egemonia perduta. Con l'aiuto dell'imperatore Federico Barbarossa, nel 1158, il Comune ricostruì la città distrutta dai milanesi il 27 agosto 1127, riedificò e ampliò le mura di difesa con le sue imponenti torri di Porta Torre, San Vitale e Porta Nuova (o Torre Gattoni). Restaurò quindi il Castel Baradello, potenziandolo con la costruzione della poderosa torre e delle altre strutture. Nel 1159 ospitò lo stesso Barbarossa con la consorte Beatrice di Borgogna, di passaggio sul Lario.

In questi anni di effimera gloria Como ebbe la sua vendetta partecipando alla distruzione di Milano nel 1162 e dell'Isola Comacina nel 1169, piccola roccaforte lacustre alleata dei milanesi nella guerra decennale.

Con un diploma datato 23 ottobre 1178, Federico Barbarossa donò alla Chiesa e alla Comunità di Como - in premio della loro fedeltà - il Castel Baradello e la Torre di Olonio a Sorico.

Con Azzone Visconti Como entrò definitivamente nell'orbita viscontea. Alla morte di Gian Galeazzo Visconti, avvenuta nel 1402, Franchino II Rusca tentò di instaurare a Como una signoria personale. Seguì un periodo di devastazioni e stragi fino al 1416 quando Como si consegnò a Filippo Maria Visconti. Alla morte di quest'ultimo (1447) Como conobbe un breve periodo d'indipendenza con la sua "Repubblica di Sant'Abbondio", che durò tuttavia solo fino al 1450, quando la città si sottomise a Francesco Sforza, duca di Milano.

Nell'ottobre del 1525 Como veniva occupata da Don Pietro Arias, inviato da Antonio de Leyva, con 200 spagnoli, che smantellarono tra l'altro il Castel Baradello. Nel 1694 venne ordinato sacerdote a Como il gesuita Giovanni Girolamo Saccheri, padre delle geometrie non euclidee. Da allora Como seguì le sorti del Ducato di Milano e del Regno Lombardo-Veneto.
Nel 1768, il fisico Giulio Cesare Gattoni eresse in città il primo parafulmine italiano. Nel 1797 arrivò Napoleone, che a Villa Saporiti annunciò la costituzione della Repubblica Cisalpina, mentre il 24 dicembre 1837 nacque la figlia di Franz Liszt, Cosima, futura moglie di Wagner. Il 27 maggio 1859, in seguito alla Battaglia di San Fermo, Giuseppe Garibaldi al comando dei Cacciatori delle Alpi liberò la città dall'occupazione austriaca.

Nel 1899 Como ospitò una grande Esposizione Voltiana per celebrare il 1º centenario dell'invenzione della pila da parte di Alessandro Volta (1745-1827), suo più illustre cittadino.

In occasione del 1º centenario della morte di Alessandro Volta, a Como venne organizzato il Congresso internazionale dei Fisici del 1927 che aprì ufficialmente l'era della meccanica quantistica nella comunità scientifica internazionale. Fu l'ultima occasione in cui la città ospitò un evento di portata mondiale. Sei anni più tardi, Albert Einstein arrivò in città per visitare il museo Voltiano.

Durante la Seconda guerra mondiale Como venne risparmiata dai bombardamenti.

Nell'aprile del 1945 la città fu teatro della fuga e delle vicende legate all'arresto e alla fucilazione di Benito Mussolini e dell'epilogo del regime fascista.

Nell'estate del 1949 si tenne in città una conferenza a cui partecipò anche Enrico Fermi (lo stesso Fermi nel 1954 tenne sul lago, a Villa Monastero di Varenna, la sua ultima seduta pubblica).

Gli anni cinquanta e sessanta vengono ricordati per l'operato del sindaco Lino Gelpi, che fece di tutto per abbellire la città, smantellando lo scalo merci delle Ferrovie dello Stato realizzando al suo posto il parco a lago e creando la passeggiata di Villa Olmo. Coprì inoltre il torrente Cosia con una strada a grande scorrimento - la cosiddetta "tangenziale" - per cercare di liberare il centro dalla morsa del traffico (il triangolo Como-Milano-Varese detiene il maggior numero di veicoli in Italia).

Numerose sono le opere che si possono ammirare nella città:
La Basilica di San Carpoforo, romanica.
La Basilica di Sant'Abbondio (chiesa romanica con affreschi dell'XI secolo).
La Basilica di San Fedele, romanica.
Il Duomo di Como (costruito tra il XIV e il XVIII secolo il quale detiene il titolo di Cattedrale).
La chiesa di Sant'Agostino che conserva la tela della Nascita di Maria del Morazzone.
La chiesa di San Giacomo
Il santuario del Ss. Crocifisso
Il Broletto (municipio antico).
Villa Olmo.
La sede del conservatorio cittadino, già Ospedale grande di sant'Anna, completato nel 1485.
Il Tempio Voltiano (museo Alessandro Volta).
Il Palazzo Novocomum (o "Transatlantico"), opera del razionalismo italiano (di Giuseppe Terragni).
La Casa del Fascio, opera del razionalismo italiano (di Giuseppe Terragni).
Il Monumento ai caduti (di Giuseppe Terragni).
L'Asilo Sant'Elia, opera del razionalismo italiano (di Giuseppe Terragni).
Il Castel Baradello, medievale.
Le Mura di Como, romane e medievali.
Necropoli della Ca' morta
Prestino, scavi di via Isonzo
Rondineto, Camere scavate nella roccia
Brecciago, strutture dell'insediamento protostorico
Terme romane, viale Lecco
Villa romana, via Zezio
Mura cittadine romane, cortile scuola media Parini via C. Cantù e sotterranei ex setificio via Carducci.
Cerchio votivo, nei pressi del cantiere del nuovo Ospedale Sant'Anna (Montano Lucino, località Tre Camini).

Diverse sono le feste folkloristiche:
La festa di Sant'Abbondio.
Quella di Sant'Abbondio è la festa patronale di Como, che si celebra il 31 agosto nella chiesa omonima. La tradizionale fiera ha luogo nei pressi della basilica ed è animata da iniziative come la degustazione dei piatti tipici, la vendita dei prodotti artigianali e la mostra zootecnica, con l’esposizione di decine di animali come mucche, tori e vitelli provenienti dagli allevamenti della provincia. All'inizio la fiera era una semplice festa contadina che usava benedire le mucche; questa tradizione è ancora oggi mantenuta.

Il Santissimo Crocifisso.
È la venerazione del Crocifisso, collegata alla processione del Venerdì Santo e all’anello del miracolo. Durante la Processione del 1529, il Crocifisso spezzò le catene che il governatore spagnolo aveva eretto per timore di un'imboscata da parte dei francesi. Il Crocifisso viene esposto alla venerazione dei fedeli tutti gli anni dal martedì Santo fino al venerdì Santo nella chiesa che era dedicata a S. Pietro da Morone (Papa Celestino V) e oggi è dedicata proprio al Ss. Crocifisso e baciata da migliaia di fedeli. Fuori, lungo le mura del centro storico, ha luogo il mercato delle bancarelle, che dal giovedì prima di Pasqua anima la città con circa 160 ambulanti provenienti da tutta Italia coi prodotti più originali.

La Sagra di San Giovanni Battista.
La celebrazione di San Giovanni Battista vede la rievocazione delle guerre medievali lariane, combattute sul lago nel 1169 e che videro l'esercito comasco opposto alla roccaforte dell'Isola Comacina. Ogni anno, il sabato sera più vicino al 24 giugno, ha luogo l'incendio dell'isola sotto forma di uno spettacolo pirotecnico. La flotta della navigazione, con orchestra e ballo a bordo, salpa da Como alla volta dell'isola caricando migliaia di passeggeri. La sfilata dei battelli rievocherebbe l'arrivo dell'esercito comasco e della sua flotta.

La festa di Sant'Antonio abate.
Ogni 17 gennaio, festa di Sant'Antonio abate, davanti alla chiesa di Sant'Agostino, ha luogo la benedizione delle automobili e degli animali. Sul sagrato si svolge la minuscola fiera a base di dolciumi e castagne (tipiche anche le castagne bianche da mangiare col latte). Una nota particolare merita la Pampara, sorta di bastone decorato con dolci e piccoli giochi per bambini.

La cannonata delle ore 12.
Ogni giorno, alle ore 12.00 in punto, si può sentire distintamente in tutta l'area urbana che si affaccia sul lago un colpo di cannone sparato a salve che scandisce lo scoccare del mezzogiorno. Il cannone è situato alle pendici di Brunate, visibile durante la salita con la funicolare verso il paese che sovrasta la città.

Il Santuario della Madonna del Prodigio di Garzola.
Il Santuario conserva al suo interno un'immagine sacra di Maria Santissima con il Bambino che è venerata col titolo di Nostra Signora del Prodigio e che papa Giovanni XXIII elesse patrona dei naviganti. La preziosa effigie bizantina è legata a un fatto prodigioso avvenuto il 12 settembre 1669 nel mare Adriatico. Una nobile famiglia, fuggitiva da Candia, in viaggio verso Venezia durante una terribile tempesta vide galleggiare il quadro sacro in mezzo ai flutti, lo ripescò, chiese protezione alla sacra immagine ed evitò il naufragio, fu considerata per questo protettrice dei naviganti. Nel 2008 il vescovo Diego Coletti fece collocare sul tetto del santuario della Madonna del Prodigio la statua dorata della Madonna un tempo sulla cuspide della chiesa dell'ex seminario: ora "la Madunina de Comm" veglia sull'intera città.
Festival Como Città della Musica - Festival estivo organizzato dal Teatro Sociale di Como e dal Comune dedicato alla musica nei luoghi più caratteristici e suggestivi della città. Da Villa Olmo a Palazzo Natta, dal Castel Baradello al Chiostro di Sant'Abbondio un susseguirsi di appuntamenti ricchi di emozioni e suoni per ogni età. Una lunga festa che nel mese di luglio anima la città.
Parolario- Manifestazione culturale legata alla fiera del libro, che vede la partecipazione di alcuni tra i maggiori nomi della letteratura e del giornalismo italiano. Si svolge all’inizio di settembre per due settimane.
L'Autunno musicale - Festival dedicato alla musica classica. In autunno ha pure luogo la breve stagione lirica del teatro "Sociale".
La Città dei Balocchi - È così nominata la manifestazione natalizia rivolta soprattutto ai bambini. Dura circa un mese.
All'inizio di settembre si svolge a Como il Palio del Baradello, rievocazione storica che prende il nome dal Castel Baradello. Fonti storiche narrano che nel "mese di giugno, anno del Signore 1159, l'imperatore Federico I di Svevia, dopo aver sconfitto Milano con il determinante contributo delle truppe di Lodi, Cremona, e Pavia ma soprattutto comasche, riconoscente, giunge in visita a Como. La città alleata gli tributa gran festa e accoglienza: si organizzano in suo onore gran banchetti, luminarie, parate e gare sul lago." Il palio nasce nel 1981 e coinvolge le contrade storiche della città (Borgo di Rebbio, Borgo di Sant'Agostino, Borgo della Roggia Molinara, Contrada della Cortesella, Borgo di Camerlata, Borgo di San Martino, Borgo di Tavernola) e alcuni comuni del territorio lariano (Brienno e Cernobbio) che si sfidano per la conquista del “pallium”, drappo di seta dipinto a mano, ogni anno, da valenti artisti comaschi. Esso si articola attraverso tre gare ufficiali: la cariolana, corsa storica con le carriole, la giostra del saraceno, dove il Cavaliere di ciascun Borgo scende in campo galoppando sul proprio destriero e cerca di colpire il bersaglio del simulacro prima del proprio antagonista, sceso anch'esso in campo, ottenendo in tal modo il diritto a incontrare l'avversario successivo e il tiro alla fune, che ha sostituito dal 2005 la regata, gara remiera con le caratteristiche lucie.
Il LakeComo Festival, fondato nel 2006 propone una stagione musicale di musica da camera classica e contemporanea utilizzando ville e sedi storicamente rilevanti del Lago di Como e proponendo importanti artisti internazionali. La sezione primaverile si svolge principalmente sul lago e in Brianza, la sezione autunnale riserva invece una finestra sulla città di Como e utilizza come sede la pinacoteca civica.

Como ha legato il suo nome a diverse personalità, diversamente celebri:

Plinio il Vecchio - Naturalista, scrittore e storico romano (23 - 79)
Plinio il Giovane - Scrittore e uomo politico romano (61 - 113)
Felice di Como - Primo vescovo di Como e santo 
Amanzio di Como - Terzo vescovo di Como e santo 
San Giovanni Oldrati - Presbitero e santo (1100 - 1159)
Napoleone della Torre - Il più potente signore della nobile Casata di parte guelfa 
Raimondo della Torre - Vescovo di Como (1262-1274) e patriarca di Aquileia
Paolo Giovio - Medico, storico e biografo (1483 - 1522)
Feliciano Ninguarda - Vescovo di Como (1524 - 1595)
Gasparo Mola - Medaglista e orafo (1571 - 1640)
Beato Papa Innocenzo XI - Papa (1611 - 1689)
Carlo Stefano Anastasio Ciceri - Cardinale e vescovo di Como (1616 - 1694)
Giovanni Girolamo Saccheri - Gesuita, padre delle geometrie non euclidee (1667 - 1733)
Alessandro Volta - Fisico e inventore (1745 - 1827)
Carlo Romanò - Vescovo di Como (1789 - 1845)
Martino Anzi - Presbitero, naturalista, storico, pioniere dell'alpinismo, patriota e botanico (1812 - 1883)
Cosima Liszt - Figlia di Franz Liszt e moglie di Richard Wagner (1837 - 1930)
Enrico Caporali - Filosofo (1838 - 1918)
Carolina Ferni - Violinista e cantante (1846 - 1926)
Guido Ravasi - Imprenditore tessile (1877 - 1946)
Carlo Linati - Scrittore e commediografo (1878 - 1949)
Corrado Venini - Militare decorato con Medaglia d'Oro al valore (1880 - 1916)
Francis Clivio - Imprenditore tessile (1887 - 1934)
Antonio Sant'Elia - Architetto (1888 - 1916)
Francesco Casnati - Letterato e giornalista (1892 - 1970)
Adriano Auguadri - Militare decorato con Medaglia d'Oro al valore (1897 - 1941)
Luigi Picchi - Musicista (1899-1970)
Mario Radice - Pittore (1900 - 1987)
Manlio Rho - Pittore (1901 - 1957)
Giuseppe Massina - Alpino, medaglia d'oro al valor militare (1901 - 1937)
Carla Porta Musa - Scrittrice, saggista e poetessa (1902 - 2012)
Giuseppe Terragni - Architetto (1904 - 1943)
Aldo Galli - Pittore (1906 - 1981)
Mario Martinelli - Politico, più volte ministro della Repubblica, sottosegretario, deputato e senatore (1906 - 2001)
Bruno Munari - Artista e designer (1907 - 1998)
Piero Collina - Poeta e scrittore (1910 - 1983)
Aldo Buzzi - Scrittore e architetto (1910 - 2009)
Giorgio Perlasca - Funzionario e commerciante (1912 - 1992)
Piero Caldirola - Fisico (1914 - 1984)
Antonio Ratti - Imprenditore tessile (1915 - 2001)
Gianfranco Miglio - Scienziato della politica(1918 - 2001)
Anita Corridori - cantante lirica (1922 - 1974)
Morando Morandini - Critico cinematografico (1924)
Bernardo Malacrida - Attore e regista (1925 - 2003)
Franco Longoni - Imprenditore serico, sportivo (1925 - 2011)
Ernesto Casnati - Fisico medico (1928)
Gianni Clerici - Tennista, giornalista e scrittore (1930)
Bruno Maggioni - Presbitero e biblista (1932)
Enrico Mantero - Architetto e professore universitario (1934 - 2001)
Giuseppe Pontiggia - Scrittore e critico letterario (1934 - 2003)
Giuliano Collina - Pittore (1938)
Mario Biondi - Scrittore, poeta, critico letterario e traduttore (1939)
Arturo Merzario - Pilota automobilistico (1943)
Emiliano Mascetti - Calciatore e direttore sportivo (1943)
Gigi Meroni - Calciatore (1943 - 1967)
Marco Ferradini - Cantautore (1949)
Emanuele Vezzoli - Attore (1958)
Fabrice Quagliotti - Tastierista dei rockets (1961)
Stefano Borgonovo - Calciatore ed allenatore del Calcio Como (1964 - 2013)
Paolo Sesana - Doppiatore (1970)
Diego De Ascentis - Calciatore (1976)
Gianluca Zambrotta - Calciatore (1977)
Floraleda Sacchi - Arpista, Compositrice, ideatore del LakeComo Festival (1978)
Davide La Rosa - Fumettista (1980)
Oscar Niemeyer - Allievo ed estimatore di Terragni, risiedette a Como per diversi anni (1982)
Paolo Sammarco - Calciatore (1983)
Ben Spies - Pilota Moto GP, campione Superbike nel 2009 (1984)
Claudio Corti - Pilota del motomondiale: classe Moto 2 (1987)
Erika Fasana - Ginnasta, componente della squadra italiana olimpica ai Giochi della XXX Olimpiade (1996).

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