lunedì 9 febbraio 2015
RELAX ORIENTALE
Con la vita di tutti i giorni, il lavoro,la famiglia e tutti i vari impegni sicuramente ci sentiamo un po' stressati scopriamo come rilassarci con metodi naturali che vengono dall'Oriente. I più importanti sono:il Reiki, il Tai Chi, la danza orientale,il Pilate e lo Yoga.
REIKI
Il Reiki (in kanji レイキ, 靈氣 ,霊氣、, 霊気) secondo i suoi sostenitori, è una pratica spirituale usata come forma terapeutica alternativa per il trattamento di malanni fisici, emozionali e mentali.
Una sistematica revisione di una serie di studi clinici sul Reiki, condotta nel 1988, ha concluso che non c'è prova dell'efficacia del Reiki nel trattamento di qualsiasi condizione patologica.
Secondo la tradizione fu Mikao Usui, nato in Giappone nel 1865, a sviluppare la pratica del Reiki affermando di avere ricevuto l'abilità di curare dopo tre settimane di digiuno e meditazione sul Monte Kurama. I praticanti di Reiki usano infatti una tecnica analoga alla "imposizione delle mani", che, affermano, canalizza le energie terapeutiche (ki).
Nell'aprile del 1922, Usui andò a Tokyo dove fondò il primo Reiki Ryoho Gakkai, un gruppo di cento persone che si incontravano periodicamente per mettere in pratica il Reiki.
Lo stesso scopritore della sua tomba, Frank Arjava Petter, riferisce che "Agli inizi degli anni venti Mikao Usui fondò la Usui Reiki Ryoho Gakkai, un’organizzazione che si era prefissa l’obiettivo della guarigione dello spirito e del corpo. Egli stesso fu il primo presidente di questa organizzazione.
Il successore legittimo di Usui, il suo amico e collaboratore Ushida, divenne, alla morte di Usui avvenuta il 9 marzo 1926, il secondo presidente. A lui succedettero il signor Taketomi, il signor Watanabe, il signor Wanami e la signora Koyama, la quale all’inizio del 1998 lasciò l’incarico a causa dell’età avanzata. L’attuale presidente è il signor Kondoh".
Usui fu un ammiratore dei lavori letterari dell'Imperatore Meiji, tanto che nel processo di sviluppo del Reiki, riassunse parte del lavoro dell'imperatore in un sistema di principi etici. Molti insegnanti Reiki e praticanti affermano di rispettare questi cinque principi:
"Il metodo segreto per invitare la fortuna
La meravigliosa medicina per ogni malanno
Solo per oggi:
Non ti arrabbiare
Non ti preoccupare
Sii riconoscente
Lavora duro (per migliorare te stesso)
Sii gentile con gli altri
Ogni giorno e ogni notte, siediti nella posizione del Gassho (le mani giunte di fronte al torace, conosciuta anche come posizione di preghiera) e pronuncia queste parole a voce alta nel tuo cuore.
Per l'evoluzione del corpo e dell'anima, Usui Reiki Ryoho" - Mikao Usui, il fondatore.
Nel corso della sua vita, Usui trasmise i suoi insegnamenti ad oltre duemila persone e formò 16 Maestri.
Dopo la morte di Usui, avvenuta nel 1926, un suo studente, Chujiro Hayashi, lasciò Usui Reiki Ryoho Gakkai e formò una propria associazione. Hayashi semplificò l'insegnamento del Reiki, spingendo sulla terapeuticità fisica e usando un sistema di tecniche più codificato e semplice.
Hayashi iniziò al Reiki Hawayo Takata, che viaggiò lungamente negli Stati Uniti d'America, praticando e insegnando i primi due livelli del Reiki . Takata sottolineò molto l'importanza di far pagare i trattamenti e gli insegnamenti del Reiki. Nel 1976, Takata iniziò ad insegnare lo Shinpiden introducendo il termine di Reiki master per questo livello, fissando in 10.000 dollari il prezzo per il master training.
Takata morì nel 1979 dopo avere addestrato 22 master. Quasi tutte le conoscenze Reiki nel mondo occidentale derivano dal suo lavoro .
Dopo la morte di Takata, una sua studentessa, Barbara Weber Ray, fondò l'American Reiki Association (ARA) che più tardi diventò l'AIRA e ora è conosciuta come Radiance Technique International Association Inc. (TRTIA). L'associazione si differenzia negli insegnamenti dagli altri master e associazioni Reiki, considerandosi l'unica vera depositaria dell'eredità di Takata.
Subito dopo la fondazione dell'ARA, Phyllis Furumoto, nipote di Takata, fondò la Reiki Alliance .
Un altro studente di Takata, Iris Ishikuro, abbandonò la pratica di chiedere il prezzo di 10.000 dollari per il conseguimento del livello di master Reiki consentendo al Reiki di diffondersi più ampiamente.
Una grande varietà di contenuti New Age si è spesso aggiunta al Reiki, a volte integrandolo in parte ed esistono numerose scuole di pensiero. Oggi, un Network Reiki è stato fondato per promuovere la standardizzazione delle tecniche tradizionali del Reiki.
Nel Tempio Saihoji che si trova nel Distretto Suginami di Tokyo esiste un monumento commemorativo di Usui Sensei, costituito da un monolito collocato vicino alla tomba contenente le ceneri di Usui, della moglie e del figlio. Contiene iscrizioni firmate dal Signor Ushida che parlano della vita di Usui e di come i principi di Reiki provengano dagli scritti dell'imperatore Meiji. Il memoriale fu costruito pochi mesi dopo la morte di Usui e mantenuto fino ad oggi dalla Usui Shiki Reiki Ryoho Gakkai Giapponese. Il testo è il seguente:
Colui che si dedica con impegno allo studio e alla meditazione e lavora instancabilmente per migliorare il corpo e la mente allo scopo di diventare una persona migliore è chiamato un uomo dalla grande anima. Coloro che utilizzano questo dono per scopi sociali, ovvero indicare la retta via a molte persone e operare per il bene comune, sono chiamati maestri. Usui era uno di questi maestri. Egli insegnò il Reiki Universale. Innumerevoli persone andarono da lui e gli chiesero di insegnare loro la grande via del Reiki.
Gli insegnamenti del Reiki affermano che c'è una energia vitale universale, accessibile ai praticanti per indurre effetti curativi.
Viene affermato dai praticanti di Reiki che ognuno di noi può acquisire la capacità di accedere a questa energia (iniziazione). Tutti, in pratica, possono essere iniziati al Reiki. La credenza di base è che l'energia scorrerà attraverso le mani del praticante. Alcuni insegnanti sottolineano l'importanza dell'intenzione (di sanare le ferite) del praticante in questo processo mentre altri affermano che l'energia è estratta dalla ferita del ricevente al fine di attivare il processo di guarigione. Andando oltre, la credenza fondamentale vuole che il Reiki sia un'energia intelligente che rende la diagnosi di un male non necessaria.
Un secondo livello di insegnamento Reiki, che include un'ulteriore iniziazione, serve ad equipaggiare il praticante dei mezzi per "curare" a distanza. Questo metodo, dichiarano i sostenitori del Reiki, prevede l'uso di speciali simboli per creare una connessione temporanea tra il praticante ed il ricevente, a prescindere dalla ubicazione dei due soggetti, al fine di inviare l'energia Reiki. Si afferma inoltre che il Reiki non è vincolato a uno specifico punto nel tempo, ma può essere inviato nel passato o nel futuro.
L'energia impiegata nelle terapie Reiki si dice discenda dall'Universo piuttosto che da energia personale del praticante e per questo è inesauribile (alcuni insegnamenti affermano che l'energia entrerebbe nel praticante attraverso un chakra per poi defluire attraverso le mani). Come conseguenza di questo, viene insegnato ai praticanti il Reiki che essi possono curare se stessi attraverso il Reiki.
Il Reiki è altresì usato dai praticanti come medicina preventiva poiché, si afferma, l'energia stimola la cura prima ancora che ci sia un evidente sintomo del male. Altra conseguenza della semplicità del Reiki è che esso può essere insegnato ai bambini.
Alcuni insegnanti affermano che, in taluni livelli, se il ricevente non vuole essere curato, l'energia non scorrerà.
Gli aderenti descrivono il Reiki come una terapia olistica che cura malesseri fisici, mentali, emozionali e spirituali. Si afferma poi che la guarigione può interessare parte o tutti questi aspetti in un singolo trattamento senza alcuna necessità conscia di direzionare l'energia sia da parte del praticante sia da parte del ricevente.
Si afferma che il Reiki possa essere usato nel trattamento di praticamente tutte le malattie e disturbi conosciuti. Quando affiancato ad altre terapie naturali ed allopatiche, ne migliorerebbe l'efficacia.
Il Reiki secondo chi lo pratica avrebbe l'effetto di migliorare i risultati del trattamento medico globale, agendo in modo da ridurre gli effetti collaterali di eventuali farmaci, ridurre il tempo del trattamento, ridurre o eliminare il dolore, ridurre lo sforzo e contribuire ad aumentare un senso generale di ottimismo, che gioverà alla cura nel suo complesso.
Il Reiki, inoltre, secondo i sostenitori, può essere abbinato alla medicina tradizionale così come altre medicine alternative che tengono in considerazione la salute della persona da un punto di vista olistico quali Omeopatia, i Fiori di Bach, Aromaterapia, Aurasoma, Medicina Ayurvedica e con la Cristalloterapia.
TAI CHI
La boxe della suprema polarità (太極拳trad., 太极拳sempl., tàijíquán pinyin, t'ai chi ch'uan Wade-Giles) è anche abbreviato in Taiji o Tai Chi; stile interno delle arti marziali cinesi nato come tecnica di combattimento, è oggi conosciuto in occidente soprattutto come ginnastica e come tecnica di medicina preventiva.
Esistono differenti opinioni sulla nascita di questo stile:
una tradizione ne situa la nascita durante la dinastia Yuan (1279-1368) ad opera del monaco Zhang San Feng. L'attribuzione della fondazione del Taijiquan a Zhang Sanfeng appare per la prima volta nel testo Taijiquan Xiaoxu (太极拳小序) scritto da Li Yishe (李亦畲) nel 1867, che però la colloca nell'epoca della dinastia Song;
Wu Bin, Li Xingdong e Yu Gongbao riportano di altre leggende in cui compare che il Taijiquan sarebbe stato creato da Han Gongyue (韩拱月) e da Cheng Lingxi (程灵洗) durante l'epoca della dinastia Liang (502-577) mentre altri ancora dicono che sarebbe stato fondato nell'epoca della dinastia Tang da Xu Xuanping (许宣平) e Li Daozi (李道子);
un'altra opinione la fa coincidere con l'origine dello stile Chen, ad opera di Chen Wang Ting (陈王廷), durante la dinastia dei Ming (1368-1644).
Mentre le prime idee non sono ad oggi supportate da alcuna documentazione storica, quella che fa risalire il Taijiquan allo stile della famiglia Chen, ha trovato riscontri nelle ricerche condotte da Tang Hao, storico delle arti marziali cinesi. Chen Wangting avrebbe creato il suo stile assorbendo caratteristiche di altri stili, in particolare il Changquan descritto da Qi Jiguang; inoltre vi avrebbe mescolato teorie mediche, antichi esercizi di ginnastica e la filosofia dell'Yijing. Secondo il libro Chen Style Taijiquan Chen Wangting combinò i movimenti marziali con le tecniche del Daoyin, del Tuna (esercizi respiratori) ed il Wuqinxi; inserì dei movimenti a spirale in accordo con il fluire dell'energia nei meridiani (Jingluo); creò gli esercizi in coppia detti Tuishou che ebbero il vantaggio di evitare i ferimenti durante gli allenamenti; creò una sequenza di allenamenti di base del combattimento con la lancia in coppia; sviluppò delle teorie di pugilato. Zheng Qin e Zhao Yonggang riferiscono cinque idee sulla possibile fondazione del Taijiquan: oltre a riportare il già citato Tang Hao con la teoria di Chen Wangting come fondatore, essi riportano Xu Xuanping nell'epoca Tang e Zhang Sanfeng, Chen Pu di Chenjiakou durante la dinastia Ming e Wang Zongyue durante la dinastia Qing.
I 10 principi del TAI-CHI:
Essere vuoti, avere la mente pronta e l'energia della sommità del capo
Tenere rientrato il petto e stirare la schiena
Rilassare la vita
Distinguere il vuoto e il pieno
Abbassare le spalle e far scendere i gomiti
Usare il pensiero e non la forza muscolare
Accordare la parte superiore con quella inferiore
Unire la parte esterna con quella interna
Muoversi in modo continuo e senza interruzioni
Cercare la calma nel movimento
Una delle caratteristiche che ha dato estrema notorietà al Taijiquan è la sua utilità per la salute. Vera o presunta che sia questa correlazione, sono moltissimi gli studi al proposito.
Una ricerca effettuata nell'ospedale Jiang Jianxin Jinjishan del Fujian riporta che tra i pazienti che avevano praticato Taijiquan si era evidenziato un calo dei livelli di colesterolo nel sangue. A Jinan per ventiquattro mesi un gruppo di studenti dell'Università di Educazione Fisica ha praticato lo Stile Yang per verificarne gli effetti salutari su cuore e polmoni con risultati positivi. Sun Fu e altri hanno studiato 83 persone di età avanzata rilevando che le onde alfa aumentavano significativamente quando praticavano Taijiquan più di trenta minuti. Dopo un lungo periodo di pratica si promuoveva una coordinazione ed un bilanciamento delle funzioni fisiologiche tra il lobo frontale sinistro e quello destro.
I ricercatori hanno rilevato effetti positivi nella promozione dell'equilibrio, della flessibilità e del funzionamento cardiovascolare ed hanno dimostrato che riduce il rischio di ricadute sia nelle persone anziane sia in coloro che soffrono di disturbi cronici pressione sanguigna alta, attacchi di cuore, sclerosi multipla, Parkinson, Alzheimer, e Fibromialgia.
DANZA ORIENTALE
La danza orientale, (in arabo raqs al sharqi, رقص شرقي, danza orientale) è praticata in molte varianti, tra cui il Baladi, una danza del ventre da cabaret esclusivamente egiziana, l'Arabiya (l'orientale), anche noto come danza del ventre, e il Saidi, anch'esso esclusivamente egiziano. Quest'ultimo comprende il Tahtib, praticato solo da uomini, e il Raks Al Assaya, lo stile maschile che viene insegnato alle ballerine occidentali.
La danza orientale è una danza originaria del Medio-Oriente e dei paesi arabi, eseguita soprattutto, ma non esclusivamente, dalle donne. È considerata come una delle più antiche danze del mondo[senza fonte], soprattutto nei Paesi del Medio-Oriente e del Maghreb, come Algeria, Tunisia, Libano, Irak, Turchia, Marocco, Egitto.
In senso stretto, il termine indica la danza classica orientale che si è sviluppata nelle corti principesche del Medio-Oriente ma non solo. In un senso più vasto, può indicare tutte le forme che si conoscono al giorno d'oggi.
Durante la Campagna d'Egitto di Napoleone, i soldati francesi vennero a contatto con questa danza: provenendo da una società relativamente puritana, il movimento sinuoso dei corpi delle danzatrici veniva percepito come un potente afrodisiaco. È da questo motivo, ancora oggi associato alla danza, che dipende il termine "danza del ventre".
La danza orientale è tradizionalmente praticata dalle donne poiché esprime interamente femminilità, vitalità e sensualità. La danza orientale è unica nel suo genere: esistono diversi stili che cambiano a seconda del Paese d'origine, come la danza col velo. In generale, questa danza è caratterizzata dalla sinuosità e dalla sensualità dei movimenti: è di effetto sia con musiche ritmate che lente. Di solito è praticata da danzatrici professioniste.
La pratica della danza orientale è giunta in Europa e in America grazie ai cabaret degli anni trenta e quaranta: è da questo periodo, ma soprattutto dagli anni novanta, che questa danza è diventata famosa in tutto il mondo.
La danza orientale è particolarmente adatta al corpo femminile, perché aumenta la flessibilità e la tonicità del seno, delle spalle, delle braccia, del bacino, ma soprattutto della pancia: gli addominali sono coinvolti profondamente nei movimenti, modellano la linea e giovano agli organi interni. Tonifica le cosce, migliora l'agilità delle articolazioni e sembra ritardare l'osteoporosi, migliora la postura e rafforza il pavimento pelvico. Inoltre, la danzatrice orientale ha il diritto di essere in carne - le danzatrici formose sono le più apprezzate - e può mostrare le proprie forme, come una statua di Maillol. Quello che importa non è la rotondità ma la sensualità, la grazia e la sinuosità dei movimenti..
PILATES
Il Metodo Pilates (detto anche semplicemente Pilates) è un sistema di allenamento sviluppato all'inizio del '900 da Joseph Pilates. Traendo ispirazione da antiche discipline orientali quali Yoga, (India) e Do-In, (Giappone), Pilates ha scritto almeno due libri in cui illustra il suo metodo: Return to Life through Contrology e Your Health: A Corrective System of Exercising That Revolutionizes the Entire Field of Physical Education.
Pilates ha chiamato il suo metodo Contrology, con riferimento al modo in cui il metodo incoraggia l'uso della mente per controllare i muscoli. È un programma di esercizi che si concentra sui muscoli posturali, cioè quei muscoli che aiutano a tenere il corpo bilanciato e sono essenziali a fornire supporto alla colonna vertebrale. Il metodo è indicato anche nel campo della rieducazione posturale. In particolare, gli esercizi di Pilates fanno acquisire consapevolezza del respiro e dell'allineamento della colonna vertebrale rinforzando i muscoli del piano profondo del tronco, molto importanti per aiutare ad alleviare e prevenire mal di schiena. Con questo metodo di allenamento non si rinforzano solo gli addominali ma si rinforzano anche le fasce muscolari più profonde vicino alla colonna e intorno alle pelvi. Il punto cardine del metodo è la tonificazione e il rinforzo del Power House, cioè tutti i muscoli connessi al tronco: l'addome, i glutei, gli adduttori e la zona lombare. Gli esercizi che si eseguono sul tappetino (Pilates Mat Work) devono essere fluidi e perfettamente eseguiti, devono inoltre essere abbinati ad una corretta respirazione.
Il metodo Pilates non ha marchio di registrazione per cui ogni insegnante di educazione fisica motoria lo può adattare al proprio stile e alla propria personalità, ma si deve rifare ai principi basilari del Pilates che sono sei:
la Respirazione sempre ben controllata e guidata dall'aiuto dell'insegnante come nella pratica dello Yoga (nello specifico nel Pilates si inspira nel cominciare l'esercizio e nel momento dello sforzo maggiore si espira, a differenza dello Yoga, si inspira con il naso e si espira sia con il naso che con la bocca e per ogni esercizio vi è un preciso ritmo);
il Baricentro, sinonimo di Power House, visto come centro di forza e di controllo di tutto il corpo;
la Precisione, ogni movimento deve avvicinarsi alla perfezione, un lavoro a circuito chiuso dove l'insegnante deve avere continui feedback dall'allievo;
la Concentrazione, massima attenzione e concentrazione in ogni esercizio, la mente deve essere il supervisore per ogni singola parte del corpo;
il Controllo, controllo su ogni parte del corpo, non si devono effettuare movimenti sconsiderati e trascurati;
la Fluidità, questo principio è la sintesi di tutti i concetti precedenti.
YOGA
Con il sostantivo maschile sanscrito Yoga (devanāgarī: योग, adattato anche in ioga) nella terminologia delle religioni originarie dell'India si indicano le pratiche ascetiche e meditative. Non specifico di alcuna particolare tradizione hindu, lo Yoga è stato principalmente inteso come mezzo di realizzazione e salvezza spirituale, quindi variamente interpretato e disciplinato a seconda della scuola.
Tale termine sanscrito, con significato analogo, viene utilizzato anche in ambito buddhista e giainista. Come termine collegato alle darśana, yoga-darśana (dottrina dello yoga) rappresenta una delle sei darśana, ovvero uno dei "sistemi ortodossi della filosofia religiosa" hindu. In epoca molto più recente, si è cercato di diffondere lo Yoga anche nel mondo occidentale.
Nel linguaggio corrente con "yoga" si intende il più delle volte un variegato insieme di attività che spesso poco hanno a che fare con lo Yoga tradizionale, attività che comprendono ginnastiche del corpo e della respirazione, discipline psicofisiche finalizzate alla meditazione o al rilassamento, tecniche miste che unirebbero lo Yoga con tradizioni lontane. Si è dunque assistito a tutto un proliferare di pseudo branche dello Yoga e di maestri proclamatisi tali senza l'appartenenza a un lignaggio:
« Ciò che contraddistingue lo Yoga non è solamente il suo aspetto pratico, ma anche la sua natura iniziatica. Non si può imparare lo Yoga da soli; è indispensabile la direzione di un maestro (guru). »
(Mircea Eliade, in Eliade 2010, p. 21)
In senso ampio lo Yoga è una via di realizzazione spirituale che si fonda su una sua propria filosofia, un percorso che diviene via via sempre più totalizzante, non un qualcosa al quale ci si può riferire con espressioni come "fare un po' di yoga":
« Senza dubbio la pratica disciplinata costituisce una delle caratteristiche peculiari dello Yoga in quanto sistema, ma, come sarà più oltre chiaro, lo Yoga possiede una sua visione su molti altri argomenti come la psicologia, l'etica e la teologia. »
(Surendranath Dasgupta, in Dasgupta 2005, p. 5)
Buon rilassamento.
Nessun commento:
Posta un commento
Eseguiamo Siti e Blog a prezzi modici visita: www.cipiri.com