sabato 28 marzo 2015

IL CASTELLO SCALIGERO

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Il castello di Sirmione (XIII secolo), dotato di torri e di mura merlate, fu base strategica per il controllo del lago.
Il famoso castello sirmionese è di epoca scaligera e la sua darsena - ancora in perfetto stato di conservazione - rappresenta un raro caso di fortificazione destinata ad uso portuale. Il mastio viene costruito nel XIII secolo ad opera, verosimilmente, di Mastino I della Scala.
Possente maniero completamente circondato dalle acque possiede un portico interno dove è allestito un lapidario romano e medievale; una scala del secondo recinto, cui si accede da un ponte levatoio, sale ai camminamenti sulle mura: di qui si ammira la suggestiva darsena, antico rifugio della flotta scaligera.

La costruzione della rocca ebbe inizio intorno alla metà del XIII secolo, probabilmente sui resti di una fortificazione romana. La sua realizzazione venne ordinata dal podestà di Verona Leonardino della Scala, meglio conosciuto come Mastino I della Scala. La funzione del castello era quella difensiva e di controllo portuale, poiché la città di Sirmione, trovandosi in una posizione di confine, era maggiormente esposta ad aggressioni.

Circa un secolo dopo sono stati aggiunti due cortili e una fortificazione indipendente, unita tramite barbacane a quella principale, per aumentare le difese della fortezza. Nel 1405 Sirmione passò sotto il controllo della Repubblica di Venezia durante la cui dominio iniziò un'opera di rafforzamento delle strutture difensive. Fu in questo periodo che venne realizzata la darsena oggi visibile, anche se si suppone che fosse già presente una darsena scaligera, probabilmente lignea. Sirmione mantenne il primato di postazione difensiva fino al XVI secolo, quando, per motivi politici, la fortezza di Peschiera del Garda venne modernizzata.

La prima parte del Castello, costruito sui resti di una fortificazione romana, il Mastio, il cortile principale, le tre torri angolari e i due ingressi con ponte levatoio, venne costruito verso la fine del XIII secolo (1277–1278) ad opera di Mastino I della Scala.
Il secolo dopo venne costruita la darsena e la recinzione del borgo, di cui rimangono una torre angolare nelle vicinanze della chiesa di S. Maria Maggiore e la porta merlata che si affaccia su piazza Flaminia.

Nel 1405 Sirmione passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia mantenendo la funzione di controllo e di difesa del basso Garda.

Nel XVI secolo cominciò un lento ma inesorabile declino della rocca in concomitanza dell'aumentata  importanza assunto dalla vicina cittadella di Peschiera.

Il Castello rimase sede della guarnigione militare, fino alla caduta di Venezia nel 1797. poi caserma dei francesi e  degli austriaci, sino all'Unità d'Italia.

Entrati nel castello si accede al cortile principale,  rettangolare, circondato da alte mura e dalle torri angolari.

A sinistra nel cortile si erge la torre di avvistamento.

Osservando le possenti mura si osserva la tecnica costruttiva, dall'utilizzo dei mattoni, cotti nelle vicinanze, e la pietra proveniente dalla vicina collina di Cortine.

Il castello ebbe il massimo splendore verso la fine del 1300, pur essendo fortezza di estrema importanza non fu mai sede di corte.

Oltre all’ingresso dei sotterranei ci sono dei resti murari del Monasteriolo di S. Salvatore di epoca longobarda.

Un gran portale ad arco introduce ad un primo rivellino e ad un primo ponte levatoio, entrambi sono collegati da un corridoio che conduce al secondo ponte levatoio.

Ai lati del corridoio si aprono gli ingressi del cortile della darsena e del secondo cortile, dove una scala  di 146 gradini, conduce ad un lungo camminamento di ronda, fino ad una postazione di guardia.

La rocca non aveva funzione residenziale perciò gli unici elementi decorativi esistenti sono picche o pigne in pietra poste sui camminamenti.

Proseguendo si arriva all’interno della Torre Angolare che conduce ai camminamenti, con i tipici merli ghibellini a coda di rondine.

La darsena odierna è probabile sia quella costruita dalla Repubblica di Venezia, sul modello dell’Arsenale di Venezia. In sostituzione della vecchia darsena in legno.

Un portico interno custodisce un lapidario romano e medievale; una scala del secondo recinto, cui si accede da un ponte levatoio, sale ai camminamenti sulle mura da dove si ammira la suggestiva darsena, antico rifugio della flotta scaligera.

All'interno dell'ampio portico interno del castello è stato allestito un lapidario romano e medievale, oltre che una breve mostra in cui su alcuni pannelli sono riportate le informazioni più importanti sulla rocca. Si può accedere inoltre ai camminamenti di ronda delle mura e, tramite delle rampe di scale in legno restaurate recentemente, si può giungere fino in cima al mastio, la torre più alta della fortezza.

Come ogni castello che si rispetti, anche la Rocca di Sirmione ha il suo fantasma che si aggira tra le sale del castello nelle notti di tempesta.

Leggenda vuole che Ebengardo che viveva tranquillo nel castello con la sua sposa Arice, una notte  di pioggia e vento ospitò un cavaliere presentatosi come Elaberto, Marchese del Feltrino.

L'ospite, invaghitosi di Arice e deciso ad averla ad ogni costo, durante la notte, si introdusse nella stanza di lei per usarle violenza.

Le grida della donna svegliano Ebengardo che si precipita nella stanza di Arice, ma quando arriva nella stanza, la trova già morta uccisa dal pugnale del maligno Elaberto.

Dopo una violenta colluttazione Elaberto muore trafitto dal suo stesso pugnale, e Ebengardo, disperato per non aver protetto l'amata è condannato a rimanere tra i viventi sotto forma di fantasma per sempre separato da lei.

La leggenda vuole che ancora oggi, nelle notti di tempesta, si possa vedere l'anima di Ebengardo vagare per il castello alla ricerca di Arice.


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