sabato 21 marzo 2015

LE VILLE DI COMO : VILLA D' ESTE

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Il poeta Shelley disse : "Questo lago supera qualsiasi idea di bellezza": Una delle cose più belle quando si arriva nei dintorni di Como e del suo lago sono le ville a vista lago,presenti un po' dovunque nella zona.

Villa d' Este, inizialmente chiamata " Villa del Garovo " è una residenza patrizia rinascimentale. Villa d' Este si trova sulle rive del Lago di Como nel comune di Cernobbio. Nel corso del tempo è stata ampliata e arricchita a più riprese.

Gerardo Landriani Capitani, Vescovo di Como, costruì qui un convento femminile nel 1442, presso il torrente Garovo. Un secolo dopo, il Cardinale Tolomeo Gallio lo demolì e commissionò all'architetto Pellegrino Tibaldi la costruzione di una residenza per uso personale. La Villa del Garovo, unitamente ai lussuosi giardini, fu costruita negli anni dal 1565 al 1570 e, mentre il cardinale era in vita, divenne il luogo di vacanze di politici, intellettuali ed ecclesiasti.

Alla morte di Gallio la villa fu ereditata dai familiari, i quali, durante gli anni, la lasciarono cadere in uno stato di fatiscenza. Dal 1749 al 1769 divenne un centro per esercizi spirituali dei Gesuiti, dopodiché fu prima acquistata dal conte Mario Odescalchi, indi, nel 1778 da un certo conte Marliani.

Nel 1784 passò alla famiglia milanese dei Calderari, la quale la sottopose ad importanti restauri e creò un nuovo giardino all'italiana, con un imponente ninfeo ed un tempio con una statua del diciassettesimo secolo raffigurante Ercole che scaraventa Licas nel mare. Dopo la morte del marchese Bartolomeo Calderari, la villa passò alla consorte, Vittoria Peluso, già ballerina del Teatro alla Scala, conosciuta come la Pelusina, la quale convolò in seguito a nozze con un generale napoleonico, il conte Domenico Pino. Una piccola fortezza fu eretta nel parco in suo onore.

Nel 1815 divenne la residenza di Carolina Amalia di Brunswick, Principessa del Galles, moglie separata del futuro re Giorgio IV, che l'acquistò con un rogito in cui procuratore fu Alessandro Volta; la villa venne denominata Nuova villa d'Este, in omaggio alle presunte origini estensi di Carolina, ed il parco venne ridisegnato in stile inglese.

Fu convertita alla fine dell'Ottocento in un albergo dove confluiva la nobiltà e l'alta borghesia europea. Prese in quel momento definitivamente il nome di Villa d'Este, anche per sfruttare la fama internazionale dell'omonima villa di Tivoli.

Nel dopoguerra, tornò ad essere un rinomato luogo di appuntamenti mondani, e fu teatro del celebre delitto Bellentani o "delitto dell'ermellino" (15 settembre 1948), un fatto che ebbe grande risonanza nella stampa dell'epoca: la contessa Pia Bellentani uccise, nel corso di una festa nei lussuosi locali, il suo amante Carlo Sacchi, coprendo la pistola con la sua stola di ermellino. Tentò subito dopo di uccidersi ma la pistola si inceppò: per l'omicidio venne condannata a soli dieci anni di reclusione, ridotti poi a sette, grazie all'attenuante dell'infermità mentale. L'omonima società che gestisce l'albergo ha superato ampiamente i cento anni di vita per anni quotata al borsino o al terzo mercato, e poi sul mercato telematici Temex.

Considerato a livello internazionale uno dei più bei giardini d'Italia, è un giardino di proprietà dell' Hotel Villa D'este che si affaccia sul lago di Como. La costruzione del parco nasce insieme con la Villa nel 1568, si narra che già nel 1615 il sultano del Marocco rimase estesiato dalla bellezza e dal fascino del luogo.

Il giardino nel corso degli anni ha perso l’impostazione cinquecentesca e acquisito la grandiosità scenografica del barocco ospita uno dei platani più longevi che si conosca di 500 anni, ma anche castagni, magnolie, glicini, allori, agavi, palme, cipressi, pini, lecci, rose, glicini, azalee, camelie, narcisi e aiuole dalle diverse sfumature di mille colori.
Immenso, ricco e suggestivo, il parco che circonda Villa d'Este vanta la presenza di uno dei platani più longevi della Lombardia: oltre 500 anni di vita. Le innumerevoli varietà di piante lo rendono un vero e proprio giardino botanico. Castagni,magnolie,glicini,allori,agavi,palme,cipressi,pini,lecci,ligustri  e molti altri alberi si contendono la visibilità con gelsomini, oleafragans,azalee, camelie,ortensie, oleandri, rododendri, pitosfori,laurocerasi, con un tocco vivace di narcisi,viole del pensiero,gerani e impatiens. Ogni stagione ha i suoi meravigliosi profumi e colori.



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