mercoledì 29 aprile 2015

LA CIVICA RACCOLTA DI TERRAGLIE

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Il Museo internazionale design ceramico civica raccolta di terraglia venne istituito nel 1970, nel cinquecentesco palazzo Perabò, situato nella frazione di Cerro. L’esposizione si concentra sulla terraglia, materiale ceramico che ha avuto larghissima diffusione nella realizzazione di oggetti decorativi e di uso comune.

La raccolta si presenta come un ideale campionario della produzione della Società Ceramica Italiana di Laveno dagli ultimi decenni dell’Ottocento al 1960, ma comprende anche alcune sale dedicate alle opere di importanti artisti e designer contemporanei, non necessariamente legati alla produzione locale.

Nelle sale del Museo sono esposte le opere di questi artisti-designer come Guido Andlovitz e Antonia Campi, che sono tuttora argomento di studio per ricercatori e professionisti del mondo ceramico.
Nelle numerose sale, allestite al piano nobile del Palazzo soprattutto grazie al deposito di pezzi artistici da parte della Richard Ginori 1735, si possono ammirare grandi vasi, portaombrelli, piatti e servizi da tavola finemente decorati, realizzati tra la fine dell'Ottocento e primo Novecento dalle maestranze della Società Ceramica Italiana (SCI) di Laveno Mombello; opere in stile Liberty e pezzi ormai rari di servizi igienici di manifatture italiane e straniere.
Sculture e pannelli in ceramica di Biancini,  Campi,  Andlovitz,  Melandri,  Gariboldi impreziosiscono le pareti del Palazzo e delle sale, attestando l'assoluto livello artistico delle opere prodotte nelle Ceramiche lavenesi.
Al piano terra del Palazzo sono esposte ceramiche di artisti moderni e contemporanei quali Enrico Baj, Agenore Fabbri, che hanno tenuto mostre importanti negli anni Ottanta e Novanta od hanno partecipato alle biennali d'arte denominate "Terra & Terra", testimoniate dai cataloghi in vendita al book shop.
Al Palazzo Perabò negli ultimi anni si sono tenute importanti mostre: Floriano Bodini, Sangregorio, Nino Cassan, Guido Andlovitz, le edizioni Madoura di Picasso, varie edizione della biennale nazionale "Terra E Terra, Arturo Manini, Lucio Fontana ed altre mostre a carattere ceramistico dedicate ai manufatti lavenesi.

Le opere attualmente esposte sono in parte un deposito della società Richard-Ginori, in parte provenienti dalle donazioni Scotti Meregalli e Franco Revelli, e costituiscono un pregevole  campionario, che va dal 1895 al 1935.
La raccolta risente ovviamente di tendenze artistiche sia storiche sia contemporanee: si hanno perciò decorazioni che vanno dal verismo romantico, ricco di colore e di sfumature, allo stile Liberty ed oltre.
Dopo il 1921, per l'influenza dell'architetto Guido Andlovitz, la produzione dell'antico e del Liberty, ormai superati, decade e si hanno decorazioni più libere e sciolte, anche se alcune su forme tradizionali.
Nella storia della Società Ceramica Italiana (S.C.I.) va detto comunque che, pur in collegamento con le esigenze dell'azienda in cui lavorava, ogni pittore ha sempre rivelato le sue predilezioni. Marco Reggiori, per esempio, si è caratterizzato per paesaggi con uccelli o nature morte; Ida Fonini per i paesaggi lombardi; Luigi Reggiori per i fiori, dei quali rispetta colori e lievità di toni, come pure Jacopini, che però preferisce associarli a paesaggi o nature morte; fiori anche per Giorgio Spertini, ma con tendenza alla stilizzazione orientaleggiante; infine Guido Andlovitz, eclettico per eccellenza, che si rifà all'antico come espressione personale. Fra i pezzi più significativi, per quanto riguarda la produzione contemporanea, vi sono opere di Ambrogio Pozzi, designer di Gallarate, Candido Fior di Bassano, Zanini e Thun di Milano, Galassi di Faenza, Bucci di Pesaro, Antibo di Savona. Fra i pezzi interessanti in esposizione si citano:
il grande piatto a croce con Madonna e san Giovannino di Focosi di Milano (1892-93)
un grande pannello di Angelo Biancini (1940)
due piatti con paesaggi con bordura Liberty (1906) di Jacopini
un vaso a smalto bruno stile Liberty di G. Spertini
una serie di preziosi piccoli servizi "Tete-a-Tete" in blu cobalto.



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