mercoledì 1 aprile 2015

LA TEORIA DI HEIM



Burkhard Heim (Potsdam, 9 febbraio 1925 – Northeim, 14 gennaio 2001) è stato un fisico tedesco.

Ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca di una teoria di campo unificata, che unisse relatività generale e meccanica quantistica.

Durante la seconda guerra mondiale, fu reclutato dai nazisti. A 19 anni, in un laboratorio, venne accecato dall'esplosione accidentale di un ordigno; inoltre perse entrambe le mani e riportò seri danni all'udito.

Il suo lavoro sulla teoria del tutto è solitamente indicato come teoria di Heim. La validità delle sue ipotesi è al centro di un serrato dibattito nella comunità dei fisici, dopo oltre 50 anni di dimenticatoio, in quanto la NASA nel 2005 ha annunciato di voler intraprendere alcuni esperimenti volti a dimostrarne alcuni aspetti.

Burkhard Heim è un nome ancora poco noto al pubblico, eppure da molti fisici è considerato oggi un genio la cui opera è solo parzialmente compresa. La NASA si interessa a lui e alla sua teoria eterodossa, detta appunto Teoria di Heim, che potrebbe aprire, dopo ben 50 anni di dimenticatoio, opportunità inimmaginabili ai viaggi spaziali e non solo.

Heim è stato un fisico che ha dedicato gran parte dei suoi 76 anni di vita alla Fisica teorica e alla ricerca di una teoria di campo unificata, cioè una teoria che unisse la relatività generale di Einstein alla Meccanica Quantistica. Il suo interessamento alla Fisica iniziò che aveva solo 18 anni: nel 1943 incontrò il famoso fisico Werner Heisenberg, allora quarantaduenne, che in quel tempo stava lavorando alla realizzazione della bomba atomica. Sappiamo che Heisenberg rimase in Germania durante la seconda guerra mondiale, lavorando sotto il regime nazista, dove guidò il programma nucleare tedesco.

In quell’incontro, Heim propose a Heisenberg di utilizzare certe sostanze chimiche in grado di assicurare un’implosione che avrebbe attivato l’innesco della reazione atomica. Un’idea geniale, che fu però scartata da Heisenberg che la ritenne impraticabile, ma che pure in seguito fu adottata per lo sviluppo della bomba a idrogeno. Nonostante la giovanissima età di Heim, che in quell’incontro con uno dei mostri sacri della Fisica aveva solo 18 anni e nonostante il suo disaccordo sulla proposta di utilizzare un’implosione, Heisenberg rimase impressionato dalle capacità e dalla genialità del ragazzo.

Lo studio della Fisica teorica doveva aspettare per il giovanissimo Heim, che fu infatti richiamato al servizio di leva in aviazione, dove, disgraziatamente per lui, si dedicò ancora alla ricerca sugli esplosivi, che erano stati il suo primo amore nella ricerca. Fu proprio un’esplosione nel suo laboratorio di ricerca che lo menomò a soli 19 anni per il resto della sua vita. Il giovane perse le mani e diventò cieco e quasi completamente sordo, dovette subire una cinquantina di operazioni e convivere per il resto della sua vita con forti dolori. Nonostante queste tremende menomazioni, Heim, aiutato dai suo compagni, si iscrisse nel 1946 alla facoltà di Fisica di Göttingen, dove in seguito riuscì a laurearsi.

Passarono alcuni anni, finché, nel 1952, in un congresso di Astronautica tenutosi a Stoccarda, l’allora venticinquenne Heim presentò una sua teoria per la propulsione interplanetaria sotto il titolo piuttosto esoterico di “L’effetto controbarico dinamico come soluzione del problema astronautico“. Oggi molti fisici teorici stanno tentando l’unificazione attraverso l’introduzione di altre dimensioni oltre le quattro canoniche (le tre spaziali più il tempo). Ma fu Heim che, per primo al mondo, propose l’idea che la gravitazione, le forze elettromagnetiche deboli e forti, potessero essere trattate come distorsioni geometriche in uno spazio di dimensioni superiori. Nonostante il brillante esordio e nonostante le spaventose difficoltà esistenziali a cui era sottoposto, il giovane Heim continuò per tutta le vita i suoi studi sulla teoria dell’unificazione.

Il suo secondo intervento in un congresso di Astronautica fu nel 1954 e un eco delle sue ricerche dovette arrivare fin negli USA se alcuni giornali americani furono in grado di annunciare che erano in corso accordi contrattuali tra Burkhard Heim e  la Glenn L. Martin Company, una compagnia aerodautica statunitense fondata dal pioniere dell’aviazione Glenn Luther Martin che ora fa parte della Lockheed Martin.

Heim chiamava la sua teoria Principio della Dinamica Controbarica e la sua filosofia Sintrometria. Nei suoi lavori, Heim aveva iniziato la progettazione di un veicolo verso Marte. Inutile dire che le teorie così poco ortodosse di Heim entrarono in conflitto con gli interessi corposi  di grandi corporazioni tanto che, per paura di essere rapito o addirittura ucciso, Heim smise di dedicarsi alla ricerca sulle applicazioni pratiche per dedicarsi completamente agli aspetti teorici della sua teoria.
Nel 2004, a tre anni dalla sua morte, l’AIAA o Istituto Americano di Aeronautica e Astronautica ha voluto assegnare un premio nel campo dei voli ad energia nucleare ai due fisici Walter Dröscher e Jochem Hauser,  perché hanno saputo trasformare la teoria di Burkhard Heim in un dispositivo sperimentale di propulsione teoricamente in grado di viaggiare a velocità superluminali, cioè più veloce della luce. Nel 2008, l’AIAA  pubblicò una dichiarazione nella quale affermava che erano state condotte delle indagini  sperimentali in relazione all’esistenza di campi di gravità che non possono essere descritti attraverso la gravitazione convenzionale, ovvero come derivanti dall’accumulo di massa. Le indagini hanno adottato un approccio geometrizzante chiamato Teoria di Heim Estesa che amplia l’idea della geometrizzazione dello spazio di Einstein  impiegando i concetti complementari di Heim.
Secondo Heim, lo spazio è quantizzabile e ha una sua unità di misura che lui chiamava metrone. Quantizzabile significa che tra due “micro-punti” nello spazio c’è il nulla; alle quattro dimensioni di Einstein (quelle dello spazio-tempo ordinario), Heim ne aggiunge altre due, che descrivono lo spazio dei “progetti-disegni” o spazio delle strutture, uno spazio davvero speciale in cui le cose tendono a prender forma nel mondo reale.

A queste sei  dimensioni, Heim ne aggiunge ancora altre sei, le prime due delle quali descrivono lo spazio delle informazioni.

Le altre quattro dimensioni costituiscono uno spazio  davvero speciale: il passaggio dalle possibilità ovvero il mondo delle idee, delle strutture allo spazio in cui, secondo Heim, avviene il “governo” delle possibilità. E’ il passaggio allo spazio della manifestazione. Heim lo chiama anche “Spazio della Mente di Dio“.

Infine, all’attrazione gravitazionale, Heim, aggiunge altre due interazioni che agiscono sulla materia e che sono veicolate da quattro particelle: gravitoni, connessi alla gravitazione tradizionale,
gravitofotoni, fotoni e quintessenze.

La teoria di Heim è una raccolta di idee sulle leggi fondamentali della fisica proposte da Burkhard Heim e poi sviluppate ulteriormente da Walter Dröscher e Jochem Häuser. Molto del loro lavoro originale e delle teorie seguenti che ne sono derivate, non sono passate in peer review. Heim ha tentato di risolvere incompatibilità tra la teoria quantistica e la relatività generale. Per raggiungere l’obiettivo, ha sviluppato un approccio matematico basato sulla quantizzazione dello spaziotempo stesso e ha proposto il “metron” come un quanto (bidimensionale) dello spazio (multidimensionale). Parte della teoria è formulata in termini di operatori di differenza, Heim ha chiamato il formalismo matematico “Selector calculus”.

La matematica alla base della teoria di Heim, richiede uno spaziotempo esteso con dimensioni extra, varie formulazioni di Heim e dei suoi successori coinvolgono sei, otto o dodici dimensioni. Nello spaziotempo quantistico della teoria di Heim, le particelle elementari sono rappresentate come “forme hermetry” o strutture multidimensionali dello spazio. Heim ha affermato che la sua teoria deriva le masse delle particelle direttamente da costanti fisiche fondamentali e che le masse risultanti combaciano con i risultati sperimentali. Questo però è in disussione. Per Heim, questa natura composita era espressione di una struttura interna a sei dimensioni. Dopo la sua morte, altri hanno continuato col suo “iperspazio quantistico”. Sono notevoli le generalizzazioni teoriche avanzate da Walter Dröscher, che ha lavorato in collaborazione con Heim per un periodo. Le loro teorie combinate sono conosciute anche come teorie di “Heim-Droescher”.

Secondo la storia, Burkhard Heim era un disabile e solitario scienziato Tedesco, che aveva lavorato interamente al di fuori del solito contesto della fisica e tra il 1952 e il 1959 aveva sviluppato una nuova teoria delle particelle elementari e della gravità. Sfortunatamente, la sua principale pubblicazione era un libro auto-prodotto, disponibile solo in Tedesco, assieme ad alcuni articoli (in Tedesco) scritti in un giornale sulla aerodinamica. A causa della inaccessibilità dei suoi documenti in Inglese, del suo uso della matematica nonstandard che aveva inventato e del fatto che era molto riservato sui dettagli del suo lavoro, questo è rimasto quasi sconosciuto nella comunità della fisica. Questo è cambiato nel 2002, poco dopo la sua morte, quando Walter Dröscher e Jochem Häuser iniziarono a pubblicare documenti basati sul lavoro di Heim, dichiarando che la sua teoria alternativa della gravità permetteva la possibilità dell’antigravità e della propulsione ultralulimale.

Il campo di torsione, detto campo assione, campo di spin, campo spinore e campo microleptone, è un concetto scientifico che attinge dalla teoria di Einstein-Cartan e da alcune soluzioni non ortodosse delle equazioni di Maxwell. Il concetto del campo di torsione venne concepito nell’Unione Sovietica da un gruppo di grandi fisici negli anni ’80. Il gruppo, guidato da Anatoly Akimov e Gennady Shipov, iniziò la ricerca come Centro delle Tecnologie Nontradizionali sponsorizzato dallo stato.

Tutto è fatto di vuoto. La sua energia fa nascere, penetra e alimenta l’intero mondo esistente. Gli scienziati intelligenti lo sanno, ma sorridono scetticamente. Le nuove rappresentazioni della natura del vuoto fisico non combaciano con l’immagine del mondo creato dalla scienza classica. L’idea del Grande Vuoto, del Dao, era conosciuta in Cina 5000 anni fa. Oggi questa idea promette un cataclisma nella scienza naturale, nella tecnologia e in tutte le sfere della vita. Le equazioni di Shipov sul vuoto fisico spiegano e uniscono tutti i tipi di interazione presenti in natura. Queste formule dovrebbero dare risposte nuove e insolite per diverse aree, come il trasporto, le comunicazioni, la medicina, ecc.. Le soluzioni sono così improbabili che sono difficili da accettare.

Diversamente al meccanismo attribuito agli effetti dello spin quantistico, i campi di torsione coinvolgono l’uso dei classici spinners a lungo-raggio (Pauli) per descrivere tali interazioni. In questo non ci concentriamo sull’equazione di Diraci per descrivere lo spin del fermione, ma su un analogo classico, l’equazione di Bergmann-Michel-Telegedi (BMT) per spiegare gli effetti dello spin. La BMT procede da una estensione quasi-classica dell’equazione di Dirac con un termine di Pauli aggiuntivo e risponde al momento magnetico anomalo dell’elettrone e conferma l’effetto dell’auto-polarizzazione radiativa, ma senza necessità dell’applicazione standard dell’elettrodinamica quantistica.

I campi di torsione hanno anche l’importante caratteristica dell’essere influenzati dalla specifica topologia/geometria degli oggetti macroscopici e dei campi biologici, una caratteristica verificata dal lavoro di Glen Rein sul DNA irradiato da energia non-Hertziana emanata da vari schemi geometrici. I campi di torsione, secondo il lavoro del Dr.Buryl Payne, sono emanati anche da organismi viventi, inclusi gli umani, i gatti, i cani, i cavalli, le piante e i frutti. Possono essere rilevati da un semplice dispositivo di sua invenzione, chiamato “Biofield Meter”, che chiunque può costruire in un’ora con materiali di casa.


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