domenica 12 luglio 2015

CORTENOVA

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Cortenova è un comune italiano della provincia di Lecco.

Nel dicembre del 2002 una frana ha causato numerosi danni distruggendo buona parte dell'abitato di Bindo. Dopo anni la frazione è rinata e la strada è stata ricollegata con una galleria riaprendo così al traffico nel 2009 la Strada Provinciale SP62.

Posto sulla sponda sinistra del torrente Pioverna, sulle pendici della Grigna, nel cuore della Valsassina. Da qui parte la strada per Parlasco che, dopo 16 km e molte curve mette in comunicazione la Valsassina con la valle dell'Esino.

Bindo è una frazione posta a nord del centro abitato verso Taceno.
Bindo fu un antico comune del Milanese.
Collegato già da tempo immemorabile a Cortenova per taluni servizi, nel 1786 entrò per un quinquennio a far parte della Provincia di Como, per poi cambiare continuamente i riferimenti amministrativi nel 1791, nel 1797 e nel 1798.
Portato definitivamente sotto Como nel 1801, alla proclamazione del regno d'Italia napoleonico nel 1805 risultava avere 157 abitanti. Nel 1809 il municipio fu soppresso su risultanza di un regio decreto di Napoleone che lo annesse per la prima volta a Cortenova, ma il comune di Bindo fu tuttavia ripristinato con il ritorno degli austriaci. Nel 1853 risultò essere popolato da 223 anime, scese a 190 nel 1871. Nel 1921 si registrarono solo 186 residenti, segno del progressivo spopolamento della montagna: fu quindi il regime fascista a decidere nel 1927 di sopprimere definitivamente il comune, unendolo nuovamente a Cortenova.

Situato in una posizione amena, come scriveva una guida d'inizio secolo, con il Pioverna  davanti e le prime propaggini delle Grigne alle spalle, Cortenova ha nel turismo una delle voci più importanti della sua economia.
Certamente è soprattutto un paese di officine: qui il ferro viene lavorato sin dall'epoca romana e le cronache registrano, nel Seicento, le lotte tra le famiglie Fondra e Mornico, per il primato sui forni fusori. A questo proposito all'ingresso del paese è stato recentemente posto un grande macchinario a simbolo della tradizione artigianale di Cortenova.

Cortenova non è un paese molto grande. La sua estensione è di un paio di chilometri lineari. Conta un centro paese attorno a cui si svolgono la maggior parte delle manifestazioni. Come attrazione c'è la statua della Madonna costruita in una grotta e illuminata perennemente e una villa dalla forma bizzarra costruita sul fianco della montagna. La villa è abbandonata e viene chiamata "la villa stregata" perché viene utilizzata, si pensa, da satanisti.
Cortenova è il punto di partenza per molte escursioni montane .La più importante, la possibilità di salire sulla Grigna (2200 metri) attraverso il sentiero che parte proprio da questa zona. Molto vicine sono anche le strade che portano alle passeggiate montane di Biandino e del Pian delle Betulle.
Da Cortenova parte anche una lunghissima pista ciclabile che attraversa tutta la Valsassina per oltre 10 chilometri di pianura fino a Barzio, un percorso che costeggia il torrente Pioverna.

L'economia è basata soprattutto sull'artigianato. Ci sono infatti tante piccole industrie di legname ricavato dalla gran quantità di verde presente nei dintorni. Conta numerose frazioni che costituiscono la sua periferia. Bindo, paesino vittima della famosa frana che nel 2002 ha investito la zona distruggendone gran parte. Bindo prima era un paese a sè stante, ora, ricostruito, è diventato una frazione di Cortenova. La frana ha causato parecchi disagi in quel periodo e non solo per il danno materiale, ma anche perché tutto il paese è stato evacuato venendo trasformato per un piccolo periodo di tempo in una vera città fantasma fino a che il pericolo non è stato arginato.
Oltre a Bindo, c'è Prato San Pietro, altra piccola frazione staccata dal centro paese.

La chiesa di San Fermo venne benedetta nel 1691 e appartenne alla famiglia Mornico. All'interno un oratorio con arredi tipici del seicento con grandi sculture. L'altare è dedicato a San Carlo. Particolari e rare le vetrate dipinte della fine del cinquecento. Il portale e il campanile sono opere del settecento.



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