lunedì 2 novembre 2015

GAMBARANA



Gambarana è un comune situato nella Lomellina meridionale, nella pianura alluvionale presso la riva sinistra del Po.

La storia del territorio di Gambarana è stata sempre condizionata dalla vicinanza del Po; un tempo esso scorreva più a sud, lasciando spazio per un grosso centro storicamente assai importante, Sparvara; e anche l'attuale frazione Cambiò era un luogo notevole, come d'altra parte la stessa Gambarana. Infatti, tra i rami in cui si divisero i conti Palatini di Lomello, signori della Lomellina occidentale fino al XII secolo, due tra i principali portavano appunto i nomi di Sparvara e Gambarana. Nel 1311 i Conti Palatini erano qui rappresentati da Federico, Giuliano e Riccardo di Sparvara, e da Alberto, Ruffino, Giannone e Opicino di Gambarana. Nel 1164 tutta la Lomellina fu assoggettata alla città di Pavia; il relativo diploma di Federico I nomina sia Sparvara sia Gambarana. Sotto Pavia continuò la signoria degli conti palatini di Sparvara e di Gambarana sui rispettivi feudi che, salvo brevi interruzioni, continuò fino al XVIII secolo (gli Sparvara si estinsero nel 1769, i Gambarana esistono tuttora). Già nel secolo precedente, se non prima, era però iniziata la decadenza di Sparvara, devastata dal Po; il suo nome non indicava che qualche sparsa cascina, e anche i Conti di Sparvara ormai avevano stabilito la loro sede a Cambiò, che era sede del comune ancora detto di Sparvara e Cambiò.

Anche la località di San Martino La Mandria fu un comune fino al XVIII secolo; apparteneva anch'esso al feudo di Gambarana; nel 1806 fu aggregato a Suardi e successivamente a Gambarana.

Nel XIX secolo anche Cambiò, che era ancora un comune, subì una parziale distruzione da parte del Po, che costrinse a spostare l'abitato più a nord (la cascina Palazzo era in precedenza al limite nord dell'abitato, mentre ora si trova all'estremità meridionale); il paese prese quindi il nome di Cambiò Nuovo (CC B464), e nel 1867 il comune fu soppresso e unito a Gambarana. In precedenza (1800) la zona del comune di Cambiò che era col tempo rimasta a sud del Po fu staccata e costituì il nuovo comune di Alluvioni Cambiò, aggregato alla provincia di Alessandria.

Il castello a pianta quadrata, dalla tipologia a blocco, senza cortile interno, con l’aggiunta di una curiosa “abside” sulla fronte nord. L’insieme è chiaramente a destinazione locale, come denunciano le fronti assai semplici prive di motivi architettonici decorativi.


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