domenica 8 novembre 2015

MORTARA

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Mortara è un comune situato nella Lomellina centro-settentrionale, nella pianura tra l'Agogna e il Terdoppio.
È attraversata completamente dal torrente Arbogna-Erbognone e dal Cavo Panizzina.

I primi insediamenti documentabili nel territorio di Mortara risalgono al 1600 a.C. ad opera dei Levi Liguri; dopo una probabile invasione etrusca, della quale non si hanno ritrovamenti, essi subirono una sconfitta ad opera del popolo Gallo-Celtico dei Sallii, che si insediarono nel luogo della loro vittoria, imponendogli il nome di Montier. Nome latinizzato poi in Mortara dai successivi dominatori, i Romani.

Nel I secolo a.C. ha inizio la romanizzazione del territorio, favorita dalla costruzione della strada che da Roma conduceva alle Gallie e che attraversava tutta la zona, da Pavia a Cozzo. Testimonianza di questo periodo è un miliare romano di epoca costantiniana sito nel centro cittadino, presso la parete esterna della basilica di San Lorenzo.

Dopo la caduta dell'Impero Romano, la regione passa sotto il dominio dei Longobardi che fondarono, nei pressi di Mortara, una residenza di caccia denominata Pulchra Silva: presso questa residenza, situata nei dintorni dell'attuale Abbazia di Sant'Albino, il 12 ottobre 773, Carlo Magno, re dei Franchi, sconfisse Desiderio, ultimo sovrano longobardo, in una sanguinosissima battaglia. Secondo la tradizione poetica i morti furono ben 70.000 e il luogo della battaglia prese il nome di Mortis Ara (altare della morte). A questo avvenimento si riferisce anche la vicenda di Amico e Amelio, due cavalieri franchi periti nella battaglia e seppelliti in due chiese diverse, ma ritrovati il giorno successivo nello stesso sepolcro: uniti nella morte, com'erano stati uniti nella vita. Il luogo della loro sepoltura, divenuto in seguito Abbazia di Sant'Albino, era considerato un santuario, frequentato soprattutto da pellegrini francesi che venivano a pregare sulle tombe di Amico e Amelio, di cui parlavano le de geste, favoriti dal fatto che Sant'Albino si trovava sul percorso della via Fracigena.

Sempre a Mortara si trovava anche un'altra importante Abbazia, anch'essa visitata dai pellegrini diretti verso Roma e la Terra Santa, quella di Santa Croce: sorta per donazione di un certo Adamo, nobile del posto, consacrata da Papa Urbano II, divenne sede dell'ordine Mortariense, che per 350 anni fu uno dei più famosi d'Italia, estendendo la propria giurisdizione su numerose chiese, compresa la celebre San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia.

La tomba dei due cavalieri, santificati dalla Chiesa, diviene meta di pellegrini che percorrono la via Francigena e che trovano ospitalità presso il monastero dei Mortariensi di Santa Croce. Quest’ordine è uno dei più importanti nel Medioevo e controlla numerose chiese, tra cui la celebre San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia. Nel Rinascimento Mortara attraversa una fase di sviluppo: luogo di caccia e di svago per i Visconti prima e gli Sforza poi, si arricchisce di edifici artisticamente importanti, come la basilica di San Lorenzo e il santuario della Madonna del Campo.

Dopo le invasioni Ungare e l'affermarsi del sistema feudale, Mortara si trasformò in un borgo fortificato, difeso da mura e da un fossato; il suo territorio, agli inizi del dodicesimo secolo, appare ai confini tra il comitato di Lomello e quello di Novara ed anche la comunità ecclesiastica appare divisa tra due diverse diocesi, quella di Pavia e quella di Novara.

Nel '400 fu residenza di svago e caccia con i Visconti e gli Sforza.

Tra il 1525 e il 1713 la Lomellina è sottoposta al dominio spagnolo: una guarnigione presidia la città, che viene cinta da un nuovo sistema murario. Conquistata nel 1706 dai Savoia, viene annessa allo Stato Sabaudo e l’anno successivo è elevata al rango di Città capoluogo della provincia di Lomellina, titolo che mantenne fino all'unità d'Italia.

Nel 1818 diviene capoluogo della Provincia di Lomellina e fino all’unità d’Italia conosce un periodo di notevole sviluppo. Vengono costruite nuove strade, il teatro, numerosi palazzi; la città diventa un punto di riferimento per le attività economiche dell’area, in particolare agricole. Durante il Risorgimento italiano Mortara è luogo di scontri tra Piemontesi e Austriaci e molti sono i cittadini che prendono parte alla lotta per l’indipendenza. Dopo l’Unità d’Italia, Mortara diviene un importante nodo di comunicazione e continua il suo sviluppo agricolo e commerciale, anche se perde la funzione di capoluogo di Provincia. I primi anni del Novecento sono caratterizzati da dure lotte sociali, che attraversano le campagne, e che vedono la formazione di forze politiche e sindacali ispirate prima al socialismo, poi al fascismo, infine al comunismo.

L'originale Chiesa di Santa Croce fu fondata nel 1080: eretta fuori dalle mura del borgo di Mortara, fu deciso in un secondo momento di riedificarla totalmente e di portarla all'interno della cinta urbana della città. Sotto l'auspicio di Papa Gregorio VII, l'Abbazia di Santa Croce venne ricostruita nel 1596 (progetto di Pellegrino Tibaldi). Il monumento negli anni è stato molto modificato, a causa soprattutto dei pesanti restauri degli Anni Sessanta che ne hanno mutato la facciata e anche l'interno. Della costruzione antica è giunta fino a noi una preziosa reliquia che la tradizione racconta risalente al tempo delle Crociate; la reliquia si può trovare nella lesena che divide le due cappelle sinistre: sulla lesena, in marmo di Carrara, è infisso quello che si pensa essere nientemeno che lo stampo del piede di Gesù. Una festività legata all'Abbazia è la festa patronale di Santa Croce, che si celebra il primo lunedì di maggio e che a Mortara è sempre festeggiata con la tradizionale fiera.

La Basilica di San Lorenzo è il Duomo della città di Mortara. La chiesa venne costruita tra il 1375 e il 1380 in stile gotico lombardo da Bernardino da Novara e subì nel tempo diverse restaurazioni: una nel 1840 e una nel 1916. L'esterno del monumento presenta una facciata rossa in cotto, molto ampia e decorata. Di epoca quattrocentesca sono i due tondi esterni posti sulla porta principale. L'interno è assolutamente da visitare, perché ricco di opere d'arte e di pregevoli dipinti, che si dividono tra opere originali e riproduzioni di tele conservate in altri musei. Entrando nella Basilica di San Lorenzo, le quattro cappelle (due per lato) ospitano veri capolavori: a destra si può ammirare un affresco della Madonna col Bambino che risale al XV secolo e la tavola di Bernardino Lanino della Madonna col Rosario (1578); a sinistra è conservato un presepe in legno con 80 figurine in bassorilievo di Lorenzo da Mortara (XV secolo), una ricostruzione davvero di pregio, ricca di dettagli intagliati.

Il Santuario di Santa Maria del Campo si trova nel centro di una piazzetta rurale nella città di Mortara. I documenti storici che parlano della chiesa ne attestano l'esistenza già dal 1145, ma dell'edificio originario non rimangono molte tracce: sono giunti fino a noi solo le colonne del tiburio e tratti dell'antica muratura. La facciata del Santuario di Santa Maria del Campo presenta le tipiche linee lombardo-gotiche delle chiese strutturate a sala, comuni nella Lomellina. L'interno, invece, si prospetta molto semplice ed essenziale, ma di un'eleganza davvero suggestiva. Le linee pure dell'unica navata della chiesa vengono movimentate grazie alle otto grandi nicchie (quattro per ogni lato). In queste cappelle si possono trovare affreschi provenienti da diverse epoche, tra cui da vedere e ammirare è certamente la Madonna del Rosario con San Rocco e San Domenico, che risale al XV secolo. Un po' deteriorata ma ancora splendida è la Pietà del Cerano. La pala che funge dal altare maggiore è un affresco della Madonna del Latte di Tommasino da Mortara (1514 ca).

A Mortara troviamo vari palazzi storici:
Teatro comunale Vittorio Emanuele II, edificato nel 1846 ad opera dell'architetto Celestino Braccio
Palazzo Cambieri, storico edificio oggi sede di numerosi servizio al cittadino
Palazzo Laternanese, un tempo convento, oggi sede della scuola alberghiera presente in città. La struttura conserva ancora la sua forma originaria con il cortile interno a pianta quadrata e ad arcate
L'auditorium Città di Mortara, di recente costruzione, che ospita la rassegna musicale "Mortara on Stage"

Il parco Nuovi Nati è sito nella zona periferica della città nel quartiere San Pio X e comprende una grande area verde, un sistema di laghetti e un'area giochi attrezzata per i bambini. È dotato anche di una pista da ballo all'aperto.
La Lea Longa, viale alberato tipico della passeggiata cittadina, collega il Rondò della Battaglia e il Rondò Carlo Magno costeggiando Corso Ariosto.
L'area di Piazza Italia è un piccolo lembo verde dedicato principalmente a parco giochi per i bambini. È situato sull'omonima piazza nei pressi delle scuole elementari
Il parco di Piazza Istria, area di recente costruzione, consta di un percorso circolare a pendenze variabili immerso nel verde. Il parchetto è situato nelle vicinanze della piscina comunale e del palazzetto dello sport.
Il parco di Via Mirabelli, area attrezzata per lo svago dei più piccoli.
Il parchetto di Piazza Guida.
Il dog park di Via Mirabelli interamente dedicato ai cani.

Il 14 luglio 2011 è stata inaugurata una nuova struttura culturale, il Civico.17, vera e propria piazza del sapere del Comune di Mortara, che al suo interno riunisce la Biblioteca Francesco Pezza, il fondo storico del Comune di Mortara e ampie aree dove è possibile svolgere le più disparate attività. Il luogo, fortemente voluto dall'Amministrazione guidata dall'allora sindaco Roberto Robecchi e dall'assessore alla cultura Fabio Rubini, è adatto soprattutto per i giovani studenti e non che, grazie al wi-fi gratuito su tutta l'area (interna ed esterna) possono essere collegati in rete con il mondo intero. Il Civico.17, grazie alla preziosa consulenza di Antonella Agnoli è subito balzato agli onori delle cronache: indicato dai principali quotidiani italiani come uno degli esempi da seguire per il rinnovo delle biblioteche, il "Civico" ha ben presto racchiuso in sé la fantasia delle biblioteche italiane unita al pragmatismo degli Idea Store londinesi. Il Civico.17 si trova in Via Vittorio Veneto 17.

A Mortara si tiene l'ultima domenica di settembre la "Sagra del salame d'oca" con eventi che si svolgono durante tutta la seconda metà del mese e con un corteo storico seguito dal Palio disputato dalle sette contrade storiche.

La festa patronale di Santa Croce, con la tradizionale fiera, ha luogo il primo lunedì del mese di maggio.

La festa rionale del quartiere San Pio X è celebrata la prima domenica di settembre.

Nel periodo estivo, da maggio a settembre, l'ultimo venerdì di ogni mese si tiene il Tri pas in piasä: notte bianca mortarese organizzata dall'associazione commercianti e dal comune. La manifestazione prevede una grande isola pedonale nel centro della città, negozi aperti, concerti ed eventi a tema nelle varie piazze. Il programma dell'anno 2011, ad esempio, vede le seguenti tematiche: arte, sport, artigianato, motori e sapori.

Oggi, la città è un moderno centro agricolo: nelle campagne circostanti si coltiva prevalentemente riso e mais. Per l'allevamento, particolare rilevanza ha quello delle oche, la cui carne è utilizzata per il salame d'oca di Mortara I.G.P e per prosciutti e paté di fegato, realizzati da un consorzio che riunisce i salumai cittadini.

Nel settore industriale sono presenti stabilimenti che operano nel settore chimico, dei truciolati e meccanico.

Il turismo è favorito dal fatto che Mortara si trovi sulla via Francigena e dalle specialità culinarie a base d'oca.





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