martedì 21 febbraio 2017

AMORE TRUFFATO



Sono numerose le segnalazioni da parte delle vittime, che si trovano in tutto il mondo, a proposito di truffe commesse da persone che si fingono soldati americani online. Le vittime sono di solito le donne ignare, 30-55 anni, che credono di essere sentimentalmente coinvolte con un soldato americano, ma vengono sfruttate ed infine derubate da soggetti che colpiscono da migliaia di chilometri di distanza.

La maggior parte delle truffe romantiche, avvengono sui social media e siti web di appuntamento, dove il bersaglio principale sono le donne. I criminali fanno finta di essere dei militari degli Stati Uniti, in regolare servizio. Gli autori spesso usano il vero grado e nome di un soldato americano reale, che sta in missione a servire la Patria con onore, o l’ha già servita ed è stato congedato con onore, poi postano alcune fotografie del soldato su internet creandosi così una falsa identità per iniziare a trovare le vittime.



Richiedono soldi per comprare un computer portatile perché a loro non è consentito di usare quello dell’unità dove operano oppure per comprare un telefono speciale internazionale, perché la loro unità non è dotata di telefono.
Richiedono soldi per comprare per le carte per il congedo militare e quindi le spese di trasporto per rientrare e spesso dicono che sono vedovi e che stanno in difficoltà con il mantenimento dei figli.
Richiedono soldi per contribuire a pagare le spese mediche di ferite da combattimento.
richiedono soldi perché l’esercito non gli consente di accedere al suo conto bancario e/o alla sua carta di credito; richiedono soldi per rientrare in patria.
Spesso la richiesta è di migliaia di dollari, da inviare poi a un indirizzo di un’altra persona. Una volta che le vittime sono agganciate, i criminali continuano il loro stratagemma. Queste truffe sono vero e proprio furto, anche a danno della reputazione delle Forze Armate americane.

Chi commette queste truffe, usa indirizzi di posta elettronica non rintracciabili su Gmail, Yahoo, Hotmail, ecc, routing account con sedi in tutto il mondo, e utilizzando le postazioni degli Internet cyber caffè, che spesso non hanno nessuna responsabilità sull’utilizzo del computer. La capacità delle forze dell’ordine di  identificare questi autori è molto limitata, quindi gli individui devono stare in allerta ed essere personalmente responsabile per proteggersi.

Tra botnet, malware rampante e guerre tra gang di cybercriminali che tentano in tutti i modi di infettare i sistemi informatici non adeguatamente protetti, una parte non trascurabile dei pericoli provenienti dall'altroquando telematico è ancora costituita dalle truffe vecchia maniera, quelle che coinvolgono false promesse, circonvenzione d'incapace e il miraggio di una storia d'amore per chi ha il cuore spezzato o si sente semplicemente solo.

Truffe che prosciugano il portafoglio e spezzano il cuore.
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mercoledì 8 febbraio 2017

RAPIMENTI PER ORGANI



Il traffico di organi è l'attività illegale del commercio di organi umani utilizzati per il trapianto. Questo fenomeno è particolarmente diffuso nei paesi in via di sviluppo, in Asia, in Africa e soprattutto in Sud America.

Si fa riferimento ad almeno due ipotesi di casistiche: una persona permette il prelievo di propri organi dietro il pagamento di denaro, oppure una persona è uccisa durante l'intervento per prelevarne organi e tessuti. In questo contesto, si ipotizza un legame fra il traffico di organi e la scomparsa improvvisa di minori e clandestini, che si sospettano essere rapiti e uccisi per utilizzarne gli organi.

Un fattore che contribuisce a un'ipotetica domanda di organi è la lunghezza delle liste di attesa per avere un trapianto. Fra i destinatari degli organi, potrebbero esserci persone che hanno bisogno urgente di un trapianto d'organo a causa di una malattia terminale, mentre hanno una lunga lista d'attesa davanti. La lista d'attesa tiene conto di un duplice criterio, temporale e di urgenza, e tuttavia la disponibilità di organi non sempre riesce a coprire la necessità di trapianti urgenti.
Statisticamente, gli organi che vengono più frequentemente prelevati nel mercato del traffico illecito sono il rene, il pancreas, il fegato e la cornea.

Nonostante diverse informazioni apparse su più organi di stampa non vi sono dati certi su questa pratica a livello globale, mentre è stato documentato il traffico illegale per trapianto in alcuni singoli paesi come l'India, il Nepal e il Pakistan, la Cambogia, il Vietnam, il Laos. L'Indonesia, l'Afghanistan, il Mynamar, il Bangladesh, ecc. o per riti magici in Africa.

Diverse indagini internazionali hanno ripetutamente accusato il governo cinese di utilizzare i prigionieri di coscienza come fonte di organi. In particolare recenti indagini si focalizzano sul prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong poiché questi ultimi rappresentano la maggior parte dei prigionieri di coscienza in Cina. Secondo alcune dichiarazioni, come quella del trapiantologo Carl Groth, ex presidente della Transplantation Society, sarebbe ancora in uso la pratica di prelevare gli organi ai condannati a morte subito dopo l'esecuzione. Esistono appositi protocolli da osservare per le esecuzioni capitali, tesi a preservare gli organi per un loro prelievo.

In un rapporto del 2011 Dick Marty, membro dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa ha accusato il primo ministro del Kosovo, Hashim Thaçi, d'aver capeggiato una banda mafiosa dedita al traffico di organi prelevati da prigionieri serbi appositamente assassinati durante e dopo la guerra del Kosovo del 1999, in varie località dell'Albania.

Nella zona est della grande area urbana di Khartoum in Sudan, oltre due milioni di persone in un reticolo di strade: baracche, mercati variopinti e imponenti minareti, a pochi metri dalla confluenza tra il Nilo Bianco e il Nilo Azzurro. "È qui che i rapiti vengono caricati sui camion. E una volta che sono sui camion non ne escono più". A rivelarlo è una fonte della diplomazia internazionale, uno dei testimoni racconta il viaggio dei disperati verso la morte, e di far luce sulla reale dimensione della pratica più barbara: le uccisioni mirate all’espianto di organi.

"Talvolta – confessa il testimone – i migranti non hanno i soldi per pagare il viaggio e allora mi è stato raccontato che queste persone vengono consegnate a degli egiziani che li uccidono per prelevarne gli organi e rivenderli in Egitto per una somma di circa 15.000 dollari. In particolare questi egiziani vengono attrezzati per espiantare l’organo e trasportarlo in borse termiche".

Secondo i calcoli della GFI, il 10% dei 118.000 trapianti che ogni anno si praticano globalmente è illegale. In media 12.000 trapianti che fruttano al mercato nero e alle organizzazioni criminali internazionali fino a 1,4 miliardi di dollari.

Sono decine, forse centinaia, i bambini scomparsi. E' un giallo dai contorni torbidi e inquietanti: i fanciulli svaniscono all'improvviso, senza lasciare traccia. Oppure vengono ritrovati quando ormai è tardi: ai margini delle strade o sotterrati nei campi riaffiorano piccoli cadaveri abbandonati, corpi di bimbi squartati e sezionati orribilmente al solo scopo di prelevarne gli organi.

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