lunedì 18 maggio 2015

I PAESI DELLA BRIANZA : BRIVIO

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Brivio è un comune italiano della provincia di Lecco, in Lombardia.
Un documento che attesta l'esistenza di Brivio è un atto notarile del 960, riguardante una donazione da parte di Alcherius, Signore di Airuno, alla chiesa plebana di Sant'Alessandro. In realtà, il nucleo di Brivio era già abitato in epoca romana, come dimostrano alcune lastre di marmo datate intorno al III e IV secolo.

Nel 1726 (periodo del dominio austriaco in Lombardia) la pieve di Brivio comprendeva i seguenti comuni: Verderio Superiore e Inferiore, Merate, Novate, Imbersago, Pianezzo, Brivio, Porchera, Calco, Robbiate, Mondonico, Olgiate, Bagaggera, Aizurro, Sartirana, Paderno, Airuno, Beverate, Arlate e Sabbioncello.

A Brivio, proprio in riva all'Adda, è possibile osservare un ottimo esempio di architettura illustre applicata ad un edificio industriale. Si tratta della filanda Carozzi, costruita prima del 1875.

Da ricordare che anticamente il fiume Adda faceva da confine di stato tra la Serenissima Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano; Brivio fu dunque per molti anni una città di confine.

Il castello di Brivio domina ancora il paese con la sua struttura a pianta quadrata. Sui due angoli meridionali del castello sono inserite torri a pianta circolare, all'angolo nord-est è situato il maschio a pianta quadrata fronteggiato da un baluardo triangolare; il quarto angolo è privo di torre.
Nel X secolo vennero erette diverse fortificazioni a difesa delle ripetute invasioni degli Ungari nell'Italia settentrionale. I castelli di Brivio e del Lavello, sorti forse in questo contesto, appartennero alla corte regia di Almenno, e, con il castello di Lecco, divennero quindi proprietà dei conti di Lecco. E nell'anno 960, conte di Lecco era Attone. I castelli di Brivio e del Lavello, con la corte di Almenno, finirono allora ai Vescovi di Bergamo per volere dell'imperatore. Il clero della pieve di Brivio si stabilì nelle case appena oltre il fossato, ove si trovava l'edificio sacro già documentato dal 1036, probabilmente sul luogo dell'attuale chiesa prepositurale. E si ebbe una nuova dedicazione ai Santi legati alla tradizione di Brivio e alla diocesi ambrosiana: SS. Sisinio, Martirio e Alessandro.
L'organizzazione territoriale della pieve venne anche utilizzata dalla giurisdizione amministrativa e civile dei governi che si sono succeduti nella dominazione della Lombardia. Nel 1726 (sotto la dominazione austriaca) la pieve civile di Brivio includeva i comuni di Verderio Superiore e Inferiore, Merate, Novate, Imbersago, Pianezzo, Brivio, Porchera, Calco, Robbiate, Mondonico, Olgiate, Bagaggera, Aizurro, Sartirana, Paderno, Airuno, Beverate, Arlate e Sabbioncello

Le chiese parrocchiali che formavano la Pieve di Brivio fino al 1787 erano, sulla sponda occidentale abduana: la chiesa pepositurale dei SS. Sisinio, Martirio e Alessandro in Brivio; la chiesa dei SS. Cosma e Damiano in Airuno; la chiesa dei SS. Gottardo e Colombano in Arlate; la chiesa di S. Vigilio in Calco; la chiesa dei SS. Marcellino e Pietro in Imbersago; la chiesa di S. Zeno in Porchera; la chiesa di S. Ambrogio in Merate; la chiesa di S. Giorgio in Pagnano; la chiesa di S. Stefano in Novate; la chiesa di S. Alessandro in Robbiate; la chiesa di S. Maria in Paderno d'Adda; la chiesa dei SS. Giuseppe e Floriano in Verderio Superiore; la chiesa dei SS. Nazaro e Celso in Verderio Inferiore; la chiesa di S. Pietro Apostolo in Sartirana. Su quella orientale erano invece edifici di culto di area bergamasca: la chiesa di S. Paolo in Monte Marenzo; la chiesa di S. Gregorio in Caprino Bergamasco; la chiesa di S. Michele in Torre dé Busi; la chiesa di S. Zenone in Cisano Bergamasco; la chiesa di S. Ambrogio in Villasola; la chiesa di Villa d'Adda; la chiesa di San Martino di Carvico.
Nel 1788 le riforme di Giuseppe II d'Asburgo (1780- 1790) adeguarono i confini delle Diocesi a quelli delle Province. Avvenne perciò che Le Parrocchie site sulla sponda orientale del fiume Adda passarono dalla Arcidiocesi milanese a quella bergamasca, pur conservando il rito ambrosiano come era loro consuetudine da secoli. Brivio ci appare oggi come uno dei più antichi nuclei cristiani della Brianza che fu sede di una chiesa battesimale capopieve che abbracciava, nella sua sfera d'influenza, chiese e cappelle di numerose comunità residenti sulle due rive abduane. La chiesa nel castello (presso la quale, durante la demolizione dell'altare, venne rinvenuta una capella per reliquie ascrivibile al V secolo d.C.) era dedicata a Sant'Alessandro. Di essa si hanno testimonianze sino alla fine del secolo XI,periodo dopo il quale cadde in decadenza insieme al castello, allorché quest'ultimo, pertinente alla corte di Almeno, divenne pertinenza dei Vescovi di Bergamo. Di una nuova chiesa costruita appena oltre il fossato del castello e dedicata ai Santi Sisinio, Martirio ed Alessandro (martiri dell'Anaunia, l'odierna Val di Non nel Trentino, morti nel 397 d.C.) , si hanno cenni a partire dall'anno 1036.

Brivio fu il paese natale di Cesare Cantù e Ignazio Cantù. Inoltre visse a Brivio anche Riccardo Balsamo Crivelli, a cui è dedicata la scuola media del paese. I ciclisti Antonio e Tino Ausenda nacquero e vissero a Brivio. La beata Maria Anna Sala nacque a Brivio. Teresa Borri, seconda moglie di Alessandro Manzoni, nacque anch'ella a Brivio. La frazione di Beverate diede invece i natali a San Simpliciano, Arcivescovo di Milano dal 397 al 401.




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