martedì 26 maggio 2015

LA CHIESA DI SAN MARTINO A LEGNANO

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La chiesa di San Martino è stata edificata nel XV secolo, ma un edificio intitolato allo stesso Santo era presente nell'elenco scritto dallo storico Goffredo da Bussero nel 1389. La chiesa di San Martino è quindi un rifacimento di un altro edificio ben più antico. Un altro documento che prova la presenza di una chiesa più antica dedicata a San Martino di Tours è il testamento di Giovanni da Legnano, giurista legnanese del XIV secolo, che è datato 27 marzo 1376: " Coloro ai quali il testatore ha lasciato l'usufrutto dei suoi beni, in quel di Milano e nella località di Legnano, sono tenuti nell'anniversario della sua morte a far celebrare cigni anno una messa nella chiesa di S. Martino a Legnano e a Fare ai polveri l'elemosina di un moggio di pane, fermo restando il consolidamento dell'usufrutto nella proprietà, in mancanza di adempimento da parte degli usufruttuari ed eredi".

La chiesa di San Martino precedente aveva l'ingresso verso l'odierna via Bellingera, quindi verso nord-sud. Esso è anche menzionato negli scritti del prevosto di Legnano Agostino Pozzo nel 1650, dove si può leggere "chiesa campestre posta tra le vigne di Sant'Angelo (convento dei frati minori osservanti, fondato da Beato Michele Carcano). Alle volte si cantava messa in questa chiesa alla festa di San Martino et si costumava distribuire certo pane fatto in forma di quella che si costuma la festa di San Nicolao, il medesmo si faceva festa di San Bernardo a Rescaldina".

Nella ricostruzione e ampliamento del XV secolo tale orientamento venne modificato col trasporto della facciata ad ovest, cioè verso l'odierna via S. Martino alla confluenza con via Roma. Il cronista Giuseppe Pirovano riferisce che "nel 1661 si iniziò a ubicare di fianco la chiesa la casa per il cappellano, che non fu terminata perché lo stesso si rifiutò di abitarla in quanto troppo fuori della borgata. Al mantenimento del chiericato per questa chiesa provvidero dapprima i Borromeo, poi le famiglie Prata e Prandoni. La dedicazione del tempio al santo francese fu dovuta alla particolare devozione che ai quei tempi godeva il vescovo di Tours (316 circa - 397). S. Martino, stando alla tradizione, diede prova della sua carità ed attenzione per il prossimo, tagliando in due il proprio mantello per donarne la metà ad un povero. Fu propugnatore delle prime chiese rurali. Unica sussidiaria della parrocchia di S. Domenico, S. Martino, ha una forma semplice e aula rettangolare. con un pregevole soffitto a cassettoni ben conservato. Nella parete absidale è posto un affresco incorniciato, raffigurante la deposizione del Cristo con la Vergine Addolorala e le pie donne. Lo stile dell'opera è tale da farla risalire al XIV secolo ed é di autore ignoto. Secondo il cronista e pittore ottocentesco legnanese Giuseppe Pirovano (versione ripresa citando la stessa fonte, da Guido Sutermeister) l'affresco potrebbe essere stato eseguito nel '500 da Giovanni Lampugnani, attribuzione che si contraddice con altre fonti, secondo le quali il dipinto sarebbe invece trecentesco. Degli altri antichi affreschi, di stile lombardo-bizantino, che adornavano questo tempio prima del rifacimento, resta soltanto, sulla parete di sinistra per chi entra, un frammento col volto di Cristo, forse facente parte della vecchia Via Crucis. Ai lati della balaustra vi sono due recenti affreschi, di modesta fattura, raffiguranti rispettivamente S. Martino e S. Domenico. Rifacimenti e restauri finanziati dalla contrada Nel 1700 la chiesa subì ancora alcuni interventi e fu costruito un campanile con una cornice movimentata sopra la cella campanaria e un piacevole ornamento più sotto. In epoca più recente, tra il 1977 e il 1980 per l'interessamento della contrada S. Martino, allora guidata da Sandro Gregori, la chiesetta fu interessata da alcuni lavori di restauro con pulizia degli antichi affreschi rimasti, rifacimento del tetto e della pavimentazione in cotto e collocamento di un'artistica vetrata nella finestra della facciata, opera di Roberto Maria Mascheroni. Infine fu realizzato sul sagrato un grande mosaico policromo in marmo dell'artista libanese Elbacha. Entrambe le opere sono ispirate a temi della battaglia di Legnano e della contrada. Nel 1984 è stata inoltre affrescata la parete di sinistra all'interno della chiesa con la scena di S. Martino nell'atto di spartire il mantello con un mendicante.




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