lunedì 22 giugno 2015

PIGRA



Pigra è un piccolo paese  della provincia di Como posto su un breve altopiano a 881 metri sul contrafforte del monte Costone detto Camoggia allo sbocco della Val d'Intelvi. Aggrappato alla montagna, con le case addossate l'una all'altra e ripide scalinate che s'inerpicano verso l'alto, s'affaccia sul lago in uno dei più ampi panorami del Lario, la vista spazia dal primo bacino al gruppo delle Grigne fino ai monti dell'alto lago. In alternativa alla strada della Valle è raggiungibile da Argegno con la funivia che in quattro minuti supera un dislivello di 648 metri e una pendenza del 71%. Fa parte della comunità montana del Lario Intelvese.

La storia di Pigra rientra in quella della Val d’Intelvi. Tra il 1117 e il 1128, durante la guerra decennale di Como contro Milano, Pigra fu alleata di Como. Data la sua posizione strategica, in epoca comunale venne costruita nel belvedere una torre di vedetta i cui resti, giunti fino ai nostri giorni, sono stati demoliti per far posto ad una grande villa.

Nel 1335 passò sotto la signoria dei Visconti, mentre nel 1416 fu feudo dei nobili Rusconi di Como.

Il decennio tra il 1522 e il 1532 è caratterizzato dalle imprese di Gian Giacomo de’ Medici, detto il Meneghino, che ricevette l’incarico da Francesco II  Sforza, ultimo signore italiano del ducato di Milano, di epurare tutta la zona del Lario dai francesi che la occupavano  e di impadronirsi di tutte la aree attorno al Lago di Como. Nel 1527 il borgo tornò nelle mani del Meneghino.

Nel 1583 divenne feudo dei Marliani e, infine,  nel 1713 dei Riva Andreotti che governarono fino all’arrivo di Maria Teresa d’Austria che abolì tutti i privilegi feudali.

Durante il periodo risorgimentale, gli ideali nazionalistici che infervorarono gli animi del nostro paese, sfociarono nel 1848 a Milano e contemporaneamente a Como nell’insurrezione delle  “Cinque Giornate” contro gli austriaci alle quale parteciparono anche gli abitanti della valle e che si concluse in un fallimento e con la morte di Andrea Brenta (patriota e condottierointelvese che combatté con Garibaldi e con l'esercito piemontese, partecipando alla liberazione di Como e della Valtellina). All’insurrezione partecipò anche Don Cavalli, l’allora parroco di Pigra, che fu costretto all’esilio.

La Biblioteca Comunale di Pigra è ricca di pubblicazioni sul Comasco e sulla Valle d'Intelvi.

Sono da ricordare l'oratorio di San Rocco chiuso fra le case nella piazzetta omonima. Un edificio dalla facciata spoglia e a capanna di fondazione rinascimentale, nel 1662 il pittore locale ,Salvatore Pozzi, ha decorata la parete di fondo con affreschi rappresentanti la Madonna e i santi Rocco, Sebastiano, Stefano, Domenico, Pietro Martire e Giovan Battista. Raggruppate attorno alla piazzetta di San Rocco vi sono alcune dimore con raffinate decorazioni settecentesche a stucco, vicino costruita in pietra locale vi è l'antica fonte.

La chiesa parrocchiale di Santa Margherita in una bella posizione con campanile a torre alla fine del Cinquecento era a due navate, nel 1757 fu rifatto il coro e nella seconda metà dell'Ottocento fu aggiunta una terza navata. Conserva all'interno alcune opere d'arte, decorazioni a stucco, tele secentesche e settecentesche, un bel paliotto in scagliola del XVIII secolo.


La Parrocchiale di S.Margherita sorge a 200 mt. a sud del Paese, vicino al Cimitero, in posizione panoramica.

Dalle ricerche fatte risulta che la costruzione è precedente al 1486, dove documenti certi evidenziano che c'è stata la separazione dalla parrocchia di Castiglione Intelvi. Quindi è stata costruita precedentemente ma non risulta, almeno dalle ricerche, l'anno preciso anche perché sembra sia stata costruita dagli abitanti  che senza dubbio avranno dedicato più anni per l'ultimazione.

Il Ninguarda nella visita pastorale del 1593 la descrive con due navate e un campanile a torre.
Nel 1757 fu ampliato il coro e nella prima metà del 1800 fu portata alla forma attuale, con la costruzione di una terza navata.
All'interno dell'abside, poligonale, sono appese tre tele raffiguranti il Crocifisso, S.Margherita, S.Tommaso.
L'altare della Madonna ha un palliotto settecentesco in scagliola, policroma con motivi geometrici ed ornamentali, nella cornice ovale al centro è raffigurata la Madonna. Nella parete della navata è ricavata una nicchia con la statua di S.Margherita e con una ricca decorazione a stucco: vi sono raffigurati Angeli, motivi ornamentali e le Virtù, più due confessionali.

Di fronte alla Parrocchiale, ma non in asse con essa, esiste un piccolo edificio ottagonale, coperto a cupola usato come ossario, ma forse sorto come Battistero (purtroppo ora non esiste più). Vicino ad esso si conserva la coppa dall'antica Fonte Battesimale, ricavata in un blocco di pietra locale e impreziosito da scanalature e da un bordo sagomato.

A 100 metri, dalla Parrocchia in direzione Ovest sorge un sarcello preceduto da un portico, un tempo coperto da una volta a crociera: sulla volta a botte dell'interno, sono affrescati Angeli recanti i simboli della Passione le figure si affacciano ad una finta balaustra che si ripete sui tre lati dalla cella.

Data la sua posizione in epoca comunale il borgo ebbe una torre di vedetta che si ergeva sul Belvedere, nel Novecento fu demolita e sui suoi ruderi fu costruita la villa, imponente costruzione tuttora in fase di restauro L'imponente Fabbricato della Società Operaia si erge all'estremità del paese in posizione panoramica.

Il Panée da l'Alp (lavatoio) è la fontana di Pigra che non è mai rimasta senz'acqua.
Luogo di ritrovo e di conversazione per le donne del Paese che, non avendo l'acqua corrente in casa, lì erano costrette a recarsi a tutte le ore a lavare il bucato.

Punto d'incontro dove nascevano e si alimentavano i più svariati pettegolezzi.

Anche dopo la costruzione del Asin da Frecia (acquedotto comunale) il Panée da l'Alp è rimasto per anni l'unica sorgente del Paese sempre in uso.
Nei periodi estivi quando scarseggiava l'acqua a causa dei numerosi villeggianti, qui si formavano lunghe code che a volte sfociavano in liti e discussioni.



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