lunedì 27 luglio 2015

CASTIONE DELLA PRESOLANA

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Castione della Presolana è un comune della provincia di Bergamo, sito alle pendici del Pizzo della Presolana e del Monte Pora, giace in aperta e assolata posizione su un ampio terrazzamento posto sopra la valle di Tede, il territorio appartiene al bacino imbrifero del torrente Borlezza che versa le sue acque nel lago d'Iseo.

Il comune è collegato con la Val di Scalve, attraverso il Giogo della Presolana, dove si trova il paese di Colere, adagiato sulla parete nord della Presolana stessa.
Nel territorio comunale troviamo varie frazioni:
Bratto è l'ultimo borgo dell'alta Valle Seriana che precede il Passo della Presolana.
Il centro abitato si disloca lungo la statale SS 671 e sulle pendici del Monte Cornetto e dista circa 3,5 km dal capoluogo comunale di Castione. Ai piedi del Monte Cornetto alto 1.526 metri è situata la località Denzil, che si collega solo tramite passaggio pedonale alla frazione di Rusio nella Valle dei Mulini e tramite il sentiero ad est si collega alla località Dernes a Castione della Presolana.
Proprio in quest'ultima valle nel 1970 vengono ritrovate delle tombe preistoriche con alcuni scheletri rannicchiati risalenti all'età del rame e successivamente una spada risalente alla prima età del ferro. Tutto il territorio circostante infatti presenta numerose rupi, caverne e grotte dove in passato l'uomo ha potuto sopravvivere e trovare riparo, oltre che ad un'estesa varietà di vegetazione boschiva, che rende da sempre il posto affascinante e tranquillo.
Sul suo territorio vi sono: un dispensiario farmaceutico, l'ufficio postale, il cinema teatro "Agli Abeti" e la parrocchia della "Natività di Maria Vergine".
Ad eccezione di alcuni antichi ritrovamenti di questa località, e di persone che vi risiedessero, non c’è traccia nelle fonti prima del pieno Trecento, e le più antiche attestazioni dell’esistenza di vere e proprie contrade sono dell’inizio del Quattrocento.
Dalla seconda metà del quattrocento le contrade di Bratto e Dorga si contraddistinsero per una tipologia di allevamento diversa da quella Castionese, vale a dire un allevamento di transumanza. Lo sviluppo della transumanza bovina, si configura come un’attività imprenditoriale orientata al mercato, per molti versi incompatibile con l’immagine di una comunità chiusa. La loro specializzazione fece sì, che la popolazione crescesse più rapidamente rispetto a quella del capoluogo Castione.
Nel Cinquecento,sorgevano quindi Bratto e Dorga, istituzionalmente inquadrati come contrade del comune di Castione. Nel 1544 Dorga aveva 126 abitanti, Bratto ben 303, quasi quanti il capoluogo Castione con 311 e Rusio 63.
Bratto era in sostanza popolato dai discendenti di due lignaggi, i Medici e i da Ponte. I da Ponte avevano dato origine, tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, a cinque famiglie diverse: i Tedeschi, gli Zani, i Beteri, i Migliorati e i Rossi. Si aggiungevano poi i Tomasoni, quasi sicuramente distaccatisi dai Medici.
Notevole è la Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, all'interno dei pesanti lavori di ristrutturazione, effettuati tra il 1993 e il 1995, si decise di mutare il presbiterio rispetto alla condizione precedente. I lavori di ammodernamento liturgico coinvolsero la pavimentazione, la costruzione del locale caldaia, murature perimetrali e della volta, contestuale ripresa di tutte le parti decorate e ripulitura di quelle affrescate e dipinte. Furono inoltre sistemati: la sagrestia, i serramenti interni ed esterni, i porticati e le gradinate.
Il 14 giugno 1924 Mons. Luigi Maria Marelli benedice la posa della prima pietra dell'erigenda chiesa progettata dall'architetto Camillo Galizzi, il 5 giugno 1927 la chiesa viene terminata che riceverà poi nello stesso anno la benedizione da parte del delegato vescovile Mons. Davide Re. Tra il 1968 e il 1970 vengono effettuati dei lavori di sopralzo della torre campanaria e installazione nuovo concerto di campane, otto in re maggiore, con impianto elettrico ad orologio per il funzionamento automatico.
Ogni anno il primo weekend di ottobre si svolge la celebre "Pègher Fest" ( in dialetto bergamasco 'festa delle pecore' ) un festival che ha superato le 22 edizioni e conta da sempre numerose presenze.
Tra gli eventi più noti a Bratto anche il Festival Internazionale degli scacchi che si svolge annualmente e vede partecipanti di tutte le età e nazionalità, spesso con ospiti scacchisti di fama mondiale.

Dorga, località turistica di seconde case, situata a valle della strada per il Monte Pora e sulle pendici meridionali del Monte Scanapà. È dotata di chiesa parrocchiale e campo da tennis.
Lantana, appendice più tranquilla di Dorga, lungo la strada per il Monte Pora, sulle pendici meridionali del Monte Scanapà e del Monte Lantana. Notevole il Santuario.
Malga Alta di Pora, m 1499. Stazione sciistica (seggiovie, sciovie, piste) posta sul fianco occidentale del Monte Pora.
Cantoniera della Presolana, m 1297, condiviso dai comuni di Castione della Presolana, Colere, Angolo Terme. Stazione sciistica dotata di alberghi, seggiovie, sciovie. Le piste si adagiano lungo tutto il pendio settentrionale del Monte Scanapà.
Rusio è una piccola frazione posta a monte di Castione della Presolana, abitata esclusivamente da locali (con case tipiche) e molto tranquilla.

Il territorio di Castione risulta già abitato in epoca preistorica come testimoniano alcuni ritrovamenti riferibili al Neolitico, sepolture risalenti all’età del Rame (Valle dei Mulini) ed insediamenti dell’Età del Ferro (località Castello).

Durante l'epoca romana e nel medioevo, sotto la signoria del Vescovo di Bergamo, un'agricoltura povera si accompagna all’allevamento ed al taglio dei boschi.

Al successivo affermarsi di un ordinamento comunale (sec. XIV), che vede man mano la fusione dei quattro Comuni preesistenti di Tede, Lantana, Campello e Castione in quello che risulta essere l’attuale territorio comunale, segue la dominazione della Repubblica di Venezia (1428 – 1797).

Le vicende successive accomunano l’abitato al resto della valle.

A partire dalla seconda metà del XIX secolo con il progressivo venir meno delle tradizionali attività economiche e dell’endemico fenomeno dell’emigrazione inizia un fiorente sviluppo turistico.

La vita locale era dedicata allo sfruttamento dei boschi, all'allevamento di bovini, caprini e ovini. Cure molto particolari erano riservate a quegli appezzamenti di terreno che dovevano servire per garantire agli animali un'adeguata alimentazione. I prati, ben concimati, consentivano perciò fino a tre tagli di fieno annuali. Tra un taglio e l'altro, nelle zone impervie dove non si riusciva a concimare, veniva effettuata la raccolta del cosiddetto "fe magher" /fieno magro) che, mescolato all'altro, serviva per tutto l'inverno. A ottobre, quando ormai la stagione era alla fine, si raccoglieva il "patos" (insieme di foglie ed erbaccia) destinato alla preparazione dei giacigli invernali per gli animali. Il taglio delle piante rappresentava cospicui utili per i commercianti; il territorio veniva sfruttato a fondo anche con il commercio della terra pura e semplice e il lavoro di tagliapietre era molto diffuso nella zona, vista la bellezza del sasso locale utilizzato ancora oggi per la costruzione delle case. L'agricoltura rappresentava una fonte importante di sostentamento consentendo di approdare alla completa autonomia per le famiglie che vi si dedicavano.

Il frumento era particolarmente diffuso nelle zone pianeggianti di Castione; la Valle dei Mulini, con il suo inesauribile corso d'acqua, garantiva il perfetto funzionamento delle macine per la lavorazione. Proprio pochi anni fa, l'ultimo mulino rimasto, è diventato un ristorante museo fonte di attrazione per turisti. Le abitazioni rispecchiavano le esigenze dei "tanti", nel senso che venivano costruite per essere, oltre ad un luogo di lavoro, un ritrovo sociale. Le case erano posizionate molto vicine fra di loro, in nuclei di più famiglie che, alla sera, dopo il lavoro, si ritrovavano tutti attorno allo stesso fuoco, nella grande cucina, per mangiare e raccontarsi il quotidiano. Generalmente, le case, erano formate da due piani: a piano terra presentavano un porticato ad arcate eseguite in pietra locale, che si affacciava sulla cucina e sulla stalla; mentre sopra, collegati con scale di legno, vi erano i locali di abitazione con piccole finestre. Vicino alla stalla veniva costruito un ulteriore porticato che fungeva da deposito per l'attrezzatura di lavoro, sopra il quale c'era il fienile che permetteva il foraggiamento del bestiame essendo collegato con la stalla per mezzo di un buco. Differente era la costruzione dell'alpeggio estivo che presentava una stalla con sopra il fienile e lateralmente veniva predisposta una stanza denominata "casì " per la produzione del formaggio. La vicinanza della nostra vallata alla città di Bergamo e Milano, insieme all'aria pura e salubre dell'ambiente montano, sono stati i motivi per i quali, agli inizi del Novecento, alcune delle famiglie più facoltose, hanno iniziato a costruire i primi alberghi e le prime case di vacanza. Nel 1913, il Club Alpino Italiano, organizzò le gare nazionali di sci, alle quali seguirono altre manifestazioni sportive molto importanti. Fra queste ricordiamo la "Coppa Principe di Piemonte", una gara a livello nazionale disputatasi il 5 febbraio 1928. Nel 1930 si costituisce la "Pro Castione", un sodalizio che detta l'avvio ad un'attività promozionale del turismo locale. Questa organizzazione era rappresentata da un comitato, del quale facevano parte personaggi illustri, sia locali che "forestieri", tutti accomunati da un unico scopo: sviluppare il turismo e la villeggiatura a Castione della Presolana. Nello stesso anno si costituisce anche lo "Sci Club Presolana" che, fra suoi soci, poteva contare la presenza di deputati e senatori, che avevano già scelto Castione come meta delle proprie vacanze. I responsabili dello "Sci Club Presolana" tracciarono numerose piste di discesa, fondo e venne realizzato un trampolino di salto in località "Romentarek"; insomma un comprensorio capace di soddisfare ogni esigenza. Ancora oggi si può notare, ai piedi del Monte Scanapà, la vecchia costruzione che serviva a far muovere la slittovia. Sotto la calce sbiadita della facciata, si può ancora leggere la scritta che ricorda quello che fu, certamente, uno dei primi impianti di risalita a fune della bergamasca. La slittovia era una sorta di "chiatta" della neve, montata su pattini, con una navetta che saliva e una che scendeva; poteva trasportare una quindicina di sciatori su due panche.

Tutti questi enti cercavano di promuovere la zona con un pacchetto di iniziative capace di soddisfare ogni esigenza turistica estiva ed invernale, con la possibilità di soggiornare negli alberghi e pensioni oppure affittare appartamenti. Le ville signorili di facoltosi uomini politici, di cultura e industria, erano meta di richiamo, una sorta di "biglietto da visita" per confermare che la località era già stata scelta come luogo di villeggiatura esclusiva. Una promozione che iniziava a richiamare l'attenzione verso nuovi investimenti, nuove attività e lavori, l'inizio di quel sospirato benessere per il quale si concentravano tutti gli sforzi della "Pro Castione" e dello "Sci Club Presolana". Verso la metà degli anni "50, quando ormai l'eco della II Guerra Mondiale si era spento, iniziava un vero e proprio boom economico. Si assiste alla trasformazione radicale dell'attività prevalente della popolazione di Castione della Presolana; l'agricoltura e l'allevamento non sono più l'occupazione principale e lasciano posto al turismo e all'edilizia residenziale.

La parrocchiale è dedicata a Sant’Alessandro, opera settecentesca (1756) di Giovanni Tognoli di Clusone su preesistente edificio. Sulla facciata sono visibili le statue fantoniane dei SS. Pietro, Paolo ed Alessandro (1758) .
All’interno, gioiosamente stuccato ed affrescato, a navata unica con piccole cappelle laterali, è possibile ammirare tutto il genio creativo dei Fantoni espresso nello splendido altare maggiore intarsiato, nel bel Crocefisso, nel nobile pulpito, in un Cristo Morto e nel meraviglioso apparato per organo.
Pregevoli anche i dipinti di Pietro Vecchia (Martirio dei Santi Gervasio e Protasio), Domenico Carpinoni (una Madonna del Rosario ed una Madonna con Santi), Giovanni Brighenti (“Ester e Assuero” ed una “Punizione di Elidoro”) e la cupola affrescata con la Gloria di Sant'Alessandro di autore ignoto.

Proseguendo verso il centro del paese, ecco apparire un quattrocentesco palazzo con in facciata il “Leone di San Marco” pesantemente rimaneggiato nel corso del tempo , mentre più su, dopo il bel nucleo agreste di Rusio, e seguendo la Valle dei Mulini, si può raggiungere l’antichissima chiesetta di San Peder caratterizzata da affreschi interni ed esterni del XVI secolo.

Il Santuario di Lantana in origine dedicato a San Silvestro ma oggi conosciuto per una particolare devozione alla Vergine Maria. In questa antica chiesa, che è stata ampiamente rimaneggiata nel 1909, si possono ammirare due affreschi quattrocenteschi, ora portati su tela. Il primo strappato dalla parete laterale raffigura la Madonna in trono con Bambino ed è ora posto sull’altare; mentre il secondo, raffigurante la Madonna in Trono che allatta il Bambin Gesù con a fianco S. Antonio Abate, è ora posto sulla parete destra della chiesa.

La chiesetta di San Peder sorge su di un picco roccioso nel territorio del comune di Castione della Presolana, nella frazione di Rusio, eretta intorno all'XI secolo, fu ricostruita nel 1580 e ristrutturata nel 1974, domina la Valle dei Mulini ed il territorio del comune di Castione della Presolana. È considerata il primo edificio religioso della zona, internamente ed esternamente sono presenti pitture murali risalenti al 400-500. In particolare alla sinistra della navata è ritratto un Cristo crocifisso di autore ignoto, risalente al 500, mentre nel presbitero, sempre dello stesso periodo è dipinto un Cristo risorto. Altri dipinti che ritraggono la vergine col Bambino, S. Pietro (che da il nome alla chiesetta) con S. Paolo, S. Antonio abate e S. Alessandro sono ritratti nell'arcata principale. Sono ancora presenti alcuni ornamenti in marmo saccaroide originali del periodo medievale.

I mercatini di Natale, la festa della Santusa, le rivisitazioni della transumanza e i riti delle greggi. Ormai di fama mondiale il festival annuale degli scacchi che rappresenta un vero e proprio avvenimento. Inoltre, nel periodo estivo, due diverse edizioni della rassegna Hobby ed Artigianato in piazza.

Nel luglio 2007 vi è stata la Presolana Bike Challenge prima edizione di una festa di Mountain Bike su tracciati completamente chiusi al traffico ma con seggiovie funzionanti con gare nazionali, cicloturistiche e di downhill per discese mozziafato. È stata la prima gara in Italia ad usufruire di sistemi grafici e di rilevamento satellitari. Il Gruppo Ciclistico Presolana ha disegnato, grazie a questa nuova tecnologia e all'esperienza di migliaia di chilometri, nella conca della Presolana ben 8 tracciati di diverse difficoltà tecnica e fisica disponibili.

Dal 2005 al 2007 Castione ha ospitato tre edizioni di Kaibakh Festival Arti Visive, rassegna ed esposizione dedicata a cortometraggi, fotografie e opere d'arte. Nel corso del festival, tenuto presso la scuola elementare della frazione di Dorga, si sono svolti spettacoli teatrali e concerti.



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