martedì 7 luglio 2015

PERSONE DI CORTENO GOGLI : CAMILLO GOLGI

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Nasce il 7 luglio 1843 a Corteno, in alta Val Camonica, dove il padre Alessandro, appena laureato, si è trasferito come medico condotto. Il padre, Alessandro, nato e laureato in medicina a Pavia, aveva ricevuto la condotta medica a Corteno nel 1838 e nel piccolo paesino bresciano si era trasferito con la moglie Carolina. Terzo di quattro figli, Golgi terminava gli studi liceali a Pavia, dove si iscriveva al corso di laurea in medicina. Si laureava in medicina all’età di 22 anni, il 7 agosto 1865, con Cesare Lombroso e con una tesi sulla patogenesi delle malattie mentali che veniva successivamente rielaborata e pubblicata sugli Annali Universali di Medicina nel marzo 1869. In essa Golgi proponeva un approccio positivistico allo studio dell’alienazione mentale e riprendendo alcune tesi del maestro tentava di collegare la morfologia del cranio alla patogenesi e al decorso della malattia mentale. L’elemento cui Golgi dava tuttavia più importanza in questo studio eziologico era l’ereditarietà.
Golgi era assistente di Lombroso presso la clinica di malattie mentali di Pavia, dalla laurea al 1869, anno in cui abbandonava il padre dell’antropologia criminale, convinto ormai della sterilità del suo approccio, troppo incline alla speculazione. Lavorava così per qualche tempo presso la clinica dermosifilopatica e il laboratorio di patologia sperimentale diretto dapprima da Paolo Mantegazza e poi da Giulio Bizzozero. Quest’ultimo indirizzava Golgi verso l’anatomia microscopica e lo studio dell’istologia del sistema nervoso.
Nel 1872 Golgi vinceva il posto di primario ospedaliero residente presso il Pio Luogo degli Incurabili di Abbiategrasso. Qui, l’anno successivo, in un laboratorio di fortuna attrezzato nella cucina dell'ospizio per cronici, Golgi scopriva la "reazione nera", il metodo di colorazione che ha rivoluzionato la tecnica di osservazione microscopica del tessuto nervoso, permettendo finalmente di osservare la fine anatomia delle cellule nervose. La diffusione dell'utilizzo della reazione nera nella comunità scientifica internazionale portava in breve ad eccezionali progressi nelle conoscenze della morfologia del sistema nervoso che accompagnarono una prodigiosa espansione nella comprensione della fisiologia del cervello.
Golgi giungeva alla messa a punto della reazione nera tentando di rielaborare la tecnica di colorazione dei tessuti di Roth in cui si utilizzava l’acido osmico.

Tuttavia questo metodo risultava piuttosto incostante nei risultati tanto da convincere Golgi ad introdurre la glicerina. Questa sostanza portava dei piccoli miglioramenti nella visualizzazione dei tessuti ma rendeva difficile l’osservazione delle parti filamentose. Dopo una lunga serie di tentativi, Golgi scopriva che l’indurimento dei tessuti nervosi in bicromato di potassio e la successiva immersione in una soluzione di nitrato d’argento portava ad una impregnazione fine ma limitata di neuroni e permetteva così di ottenere una chiara visualizzazione delle fibre nervose. La scoperta veniva annunciata il 2 agosto 1873 con una nota sulla Gazzetta Medica Italiana dal titolo Sulla sostanza grigia del cervello e successivamente dettagliata in un lavoro del 1874 sulla stessa rivista ed intitolato Sulla fina anatomia del cervello umano.
La scoperta di Golgi diventava lo strumento per la rivoluzione nelle indagini morfologiche microscopiche sul sistema nervoso e così l’elemento cruciale per la fondazione delle neuroscienze.

Il Premio Nobel per la Medicina (precisamente "Medicina o Fisiologia") arriva nel 1906 ex aequo con Santiago Ramón y Cajal, per gli studi sulla istologia del sistema nervoso: Golgi per la messa a punto della Reazione Nera, Cajal per le scoperte compiute grazie alla colorazione di Golgi (Cajal aveva scoperto che i neuroni sono separati fisicamente l'uno dall'altro, ossia che interagiscono tra di loro non per continuità, bensì per contiguità attraverso la sinapsi e che non sono uniti a formare un'unica rete sinciziale come sosteneva Golgi; formulava quindi la cosiddetta legge della polarizzazione dinamica). Con il Nobel, Golgi raggiunge il massimo della fama internazionale e la sua attività di ricerca non cessa. Inoltre, durante la prima guerra mondiale dirige l'Ospedale Militare, allestito nell'antico Almo Collegio Borromeo di Pavia e promuove il trattamento riabilitativo dei feriti di guerra, creando un centro per la riabilitazione delle lesioni al sistema nervoso periferico. Dopo il conflitto continua a lavorare nel laboratorio, pubblicando lavori scientifici fino al 1923. Anche nell'ultimo periodo della sua vita Golgi cerca di arginare gli eventuali danni che sarebbero derivati dall'imposizione dell'ateneo milanese. Non si dà per vinto e ignorando il declino delle sue condizioni fisiche decide all'inizio di dicembre del 1924 di recarsi a Roma per sostenere la nascita del nuovo ospedale San Matteo. Infine, il 21 gennaio del 1926 le sue condizioni fisiche divengono critiche e la morte lo coglie a Pavia, città in cui è sepolto insieme alla moglie, accanto alle tombe di Bartolomeo Panizza, suo professore, e Adelchi Negri, suo brillante allievo.


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