domenica 13 settembre 2015

GODIASCO SALICE TERME



Godiasco Salice Terme è un comune situato nell'Oltrepò Pavese, al confine con la provincia di Alessandria, sul medio corso del torrente Staffora.

Abitato sicuramente già prima del VII secolo, il territorio fu infeudato da Federico I a Obizzo Malaspina (1164).

La storia di Godiasco è strettamente legata alle vicende del marchesato dei Malaspina. Nel diploma di conferma a Obizzo Malaspina dell'investitura imperiale del marchesato (1164) non è ancora nominato Godiasco, ma i soprastanti castelli di Piumesana e Calcinara; analogamente a Varzi, anche lo sviluppo di Godiasco fu successivo a quella data, e legato all'intensificarsi dei traffici lungo la valle Stàffora. Nel 1221 la prima divisione tra i Malaspina attribuì Godiasco al ramo dello Spino Fiorito, e nella successiva divisione del 1275 fu compreso nel territorio di quel ramo che aveva sede a Oramala (fraz. di Val di Nizza), e che prese poi dimora a Godiasco. I Malaspina di Godiasco furono sempre uno dei rami più fiorenti della casata: ben presto si divisero ulteriormente in cinque rami (Oramala, Piumesana, Casalasco, Cella e Valverde), con diverse partecipazioni feudali nelle terre del marchesato e una gestione consortile del suo capoluogo. Il marchesato di Godiasco fu sottomesso al Ducato di Milano e divenne una delle giurisdizioni separate o terre diverse dell'Oltrepò, forse la più vasta e importante. Ancora nel XVIII secolo si parlava del marchesato di Godiasco come di un'unità amministrativa e giudiziaria, comprendente diversi comuni: il suo territorio infatti comprendeva, oltre agli interi comuni attuali di Godiasco, Val di Nizza e Valverde, le frazioni Trebbiano di Ponte Nizza, Groppo di Pozzol Groppo, Sagliano, Cella, Nivione e Castellaro di Varzi, Cegni, Cignolo e Negruzzo di Santa Margherita di Staffora. Nel vasto feudo avevano partecipazioni anche i conti D'Adda e i Ghislieri, oltre che vari rami dei Malaspina, ma la preponderanza spettava ai marchesi Malaspina di Godiasco e Oramala, che erano anche marchesi di Pozzol Groppo e di Fortunago.

Unito con il Bobbiese al Regno di Sardegna nel 1743, in base al Trattato di Worms, entrò a far parte poi della Provincia di Bobbio. La fine del marchesato ebbe luogo con l'abolizione del feudalesimo nel 1797. Nel 1801 il territorio è annesso alla Francia napoleonica fino al 1814. Nel 1818 passa alla provincia di Voghera e nel 1859 alla provincia di Pavia.

Nel territorio di Godiasco si trovava anche il piccolo comune di Piumesana, che era pure sede di uno dei cinque rami dei Malaspina di Godiasco; esso mantenne l'autonomia fino all'inizio del XIX secolo.

Nel giugno 2012, a seguito di un referendum popolare, è stato modificato il nome del comune da "Godiasco" a "Godiasco Salice Terme", al fine di dare maggiore importanza alla frazione principale del comune, Salice Terme, che possiede un maggior numero di abitanti rispetto allo stesso capoluogo comunale di Godiasco, e per sottolineare la presenza, all'interno del territorio, di importanti fonti termali.

In via del Castello sono visibili resti di una torre costruita in pietra e ciottoli di fiume, che reca una fascia in mattoni a vista, utilizzata come decorazione. La costruzione, attualmente adibita ad abitazione, con ogni probabilità faceva parte della cinta difensiva del feudo. Un'altra torre circolare, in via della Cerchia, costituisce l'elemento superstite delle antiche mura risalenti al XIII secolo.

Palazzo Malaspina unica costruzione di rappresentanza che prospetta la piazza in cui sorge anche l’antica chiesa, è intonacato a calce ad esclusione del portale in arenaria, sorretto da due cariatidi, ormai trasformate dal tempo. All'interno un piccolo androne immette nel cortile porticato in cui si trova un pozzo in pietra con sovrastante decorazione statuaria risalente al XVI secolo.

La Chiesa Parrocchiale di San Siro è stata edificata con mattoni a vista secondo i canoni del primo Novecento, in cui gli artisti si rifacevano agli stili che più prediligevano. La struttura è tardo gotica con alte colonne a croce latina che reggono volte a crociera puntiformi. Interessanti sono le vetrate colorate piombate, raffiguranti Santi, Cristo vittorioso, la Vergine Maria e, in particolare, un Cavaliere che si inchina porgendo il modellino della chiesa. Di pregevole fattura sono le opere in legno scolpito, che riprendono l'attività artigianale del luogo: una Via Crucis ed un pulpito che avvolge una delle colonne a sinistra dell'altare.

L’assetto medievale di Godiasco Salice Terme è leggibile nel nome delle vie che corrispondono alle antiche corporazioni di arti e mestieri: via dei fabbri, via dei fornai, via dei conciatori, via dei boscaioli, via del mulino.

Le colline di Godiasco Salice Terme rappresentano i primi contrafforti dell'Appennino, la catena che, all'osservazione, si distende all'orizzonte da Nord verso Sud, risalendo la valle Staffora.
Il torrente Staffora corre da Sud verso Nord e l'orientamento della valle contribuisce in modo determinante al microclima secco e temperato che pervade la località; in tutta l'area si respira una atmosfera particolare, in speciale modo nel periodo estivo, la ventilazione è piacevole e gratificante, sia per i residenti, sia per i tanti visitatori e frequentatori degli stabilimenti termali.
A giustificazione del sussistere di un particolare ambiente climatico, sulle frazioni collinari di Casa Bedaglia, S.Giovanni, Piumesana, Gomo, Sala, Casa Mori è possibile assistere, durante il susseguirsi delle stagioni, a precoci fioriture primaverili come anche a tarde quiescenze invernali; questo, insieme alle acque minerali particolarmente pregiate e all'ospitalità tradizionale dei lombardi dell'Oltrepò è quanto di meglio può offrire la nostra località.


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