venerdì 4 settembre 2015

RETORBIDO

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Retorbido  è un comune dell'Oltrepò Pavese, presso lo sbocco in pianura della valle Staffora. Il comune è parte in collina, parte in pianura.

Nel 972 ne venne confermato il possesso al monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia, cui era stato donato dal re Liutprando; apparteneva alla contea di Tortona, ma nel 1164 entrò nei domini di Pavia, sotto la quale fu sede di podesteria. Aggregato successivamente al feudo di Voghera, assegnato nel 1412 ai Beccaria del ramo di Robecco e poi ai Dal Verme, fu staccato da Voghera passando ai Riario insieme a Fortunago e infine ai Beccaria di Montebello, estinti nel 1629. Il feudo di Retorbido, staccato da Montebello, fu allora venduto ai Corti di Pavia, cui rimase fino all'abolizione del feudalesimo.

Nel 1818 a Retorbido fu unito il soppresso comune di Murisasco, noto fin dal 1153 e già appartenente al feudo di Mondondone (Codevilla). A tale comune era già stato aggregato nel 1175 il comune di Garlassolo, anch'esso già parte del feudo di Mondondone (tale comune comprendeva solo parte dell'abitato di Garlassolo, per il resto frazione di Mondondone e ora Codevilla).

Il torrente Rile attraversava fino al XIX secolo l'abitato, che era in costante pericolo per le sue piene (nel 1815 una di esse aveva ucciso diverse persone). Fin da allora si pensò di deviarlo fuori dell'abitato, e l'opera (dopo una ulteriore nefasta alluvione nel 1863) fu finalmente compiuta nel 1894, su progetto degli ingegneri Meardi e Garrone.

Secondo la tradizione del luogo. Bertoldo, il sagace contadino protagonista di vari aneddoti popolari e del romanzo di Giulio Cesare Croce, sarebbe nato a Retorbido, nella frazione "Casa Bertuggia" .

Durante la "sagra del Polentone", che si svolge da quasi un secolo nella seconda domenica di marzo, si assiste alla messa in scena del dialogo scherzoso fra Bertoldo e Re Alboino sulla politica attuale. Vengono poi distribuiti gratuitamente polenta e salamini a tutti i presenti.

Il suo territorio è compreso tra 112 m fino a 525 m a livello delle alture collinari maggiori, comprendenti le frazioni di Murisasco e Garlassolo ed estendendosi lungo la Valle del Rile. Il suo profilo collinare offre immagini di una vegetazione rigogliosa prevalentemente vitivinicola con numerose azione agricole cui si affiancano nella parte più piannegiante attività artigianali, commerciali ed industriali.

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