mercoledì 14 ottobre 2015

ALBONESE

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Albonese è un comune situato nella Lomellina settentrionale, al confine con la provincia di Novara, sul torrente Arbogna, affluente dell'Agogna.

Probabilmente Albonese trae il suo nome dal torrente Arbogna su cui sorge. Fece parte del comitato (contea) di Lomello, ed ebbe signori propri, forse derivati dai conti Palatini di Lomello. Certo è che gli Albonese sono sempre ricordati come Conti, il che indica che discendevano da qualche antica famiglia comitale. Nel 1164 Albonese è nominato nel diploma con cui Federico I assegnò ufficialmente a Pavia il dominio sulle terre dell'antica contea, che da qualche tempo di fatto i Pavesi avevano sottomesso. I conti Albonese continuarono sotto Pavia ad esercitare la signoria locale sul paese, e questo possesso feudale non fu mai interrotto fino alla fine del feudalesimo (1797). L'antica famiglia si divise ben presto in più rami e tra di essi ci fu qualche lite; altre liti gli Albonese le ebbero con il Comune, che (caso molto raro) possedeva in tutto o in parte i redditi feudali (dazi ecc.), che altrove erano quasi sempre nelle mani dei feudatari. Comunque Albonese resta un caso raro di lunghissimo e pacifico dominio feudale di un luogo da parte di un'unica famiglia. Anche Albonese, con tutta la Lomellina, nel 1713 fu aggregata agli Stati dei Savoia e nel 1859 entrò a far parte della provincia di Pavia.

Il Palazzo Comunale fino all’inizio del XX secolo era ubicato nel Castello.
Il nuovo edificio venne costruito nel 1906.

L’attuale chiesa parrocchiale è posta sul sito dell’antica chiesa cimiteriale e dipendeva da Cilavegna e poi, nel sec.XVI °  dall’Abbazia di S.Croce di Mortara.
Venne costruita e benedetta nel 1610 e soggetta alla diocesi di Pavia fino al 1817 quando passò alla diocesi di Vigevano ; è dedicata  a “ Santa Maria e San Paolo”.

La Chiesetta campestre di S. Paolo, la cui vetusta esistenza è testimoniata dai rinvenimenti laterizi di tombe romane rinvenuti a ridosso della stessa, è sì una testimonianza di fede ma ebbe grande importanza per la sua ubicazione territoriale e geografica perché ha segnato il punto di incrocio tra gli antichi stati del Piemonte e della Lombardia, e poi dei contadi del Vigevanasco, del Novarese e quello della Lomellina.

Il fontanile Plezza Raverta è stato recuperato con un progetto dell'Associazione Irrigazione Est Sesia - Consorzio di bonifica integrale - Novara con il progetto esecutivo "Recupero ambientale del fontanile PLEZZA RAVERTA a fini didattici" di cui  si riporta alcuni capitoli significativi per conoscere il fontanile.

Interessante area naturalistica protetta, all'interno della quale, è possibile promuovere attività ricreative di vario genere ( disciplina sulla pesca sportiva, conoscenza della flora e fauna locale, ecc.), utili a favorire  un rapporto  più consapevole e corretto verso l'ambiente  che ci circonda.


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