martedì 19 aprile 2016

IL MORMONISMO

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Il mormonismo è una confessione religiosa fondata da Joseph Smith, considerato dai mormoni il loro profeta e ricevitore del Libro di Mormon, il più noto fra i testi sacri del mormonismo.

Alla morte di Smith la chiesa da lui fondata si divise in numerose branche: la Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, con circa 15 milioni di fedeli, è di gran lunga la branca maggioritaria del mormonismo. Altre chiese importanti sono la Comunità di Cristo (250.000 fedeli) e la Chiesa di Gesù Cristo (bickertonita).

Il termine mormonismo deriva da Mormon, nome del profeta a cui è attribuito il libro di Mormon, testo che Joseph Smith pubblicò nel marzo del 1830, dichiarando di averlo tradotto in inglese da tavole d'oro scritte in una antica e sconosciuta lingua che egli chiamò egiziano riformato, donategli da un angelo di nome Moroni. Tali tavole non sono mai state trovate, neppure dai mormoni. L'epiteto di "mormone" fu utilizzato già dai primi tempi da chi non apparteneva al nuovo movimento religioso "restaurato" da Smith, in alternativa a "santi", come invece preferiscono chiamarsi i mormoni.

In seguito, l'appellativo fu ufficiosamente accettato dai fedeli del nuovo movimento e ritenuto non più offensivo. Lo stesso Joseph Smith asserì che non c'era nulla di cui vergognarsi nell'appellativo "mormone". Spiegò l'etimologia del nome di persona Mormon, affermando che a suo avviso derivava da "mor-mon", nome composto che in egiziano riformato (lingua di cui Smith sosteneva l'esistenza) significherebbe "più buono".

Joseph Smith dichiarò di aver visto due "personaggi" nella primavera del 1820, uno dei quali indicò l'altro dicendo: "Questo è il mio beneamato figliolo. Ascoltalo!". I mormoni insegnano che in questa Prima Visione apparvero a Joseph Smith Dio Padre e Gesù Cristo.
In seguito a diverse visioni angeliche, il 6 aprile 1830 in Fayette (New York), nella casa di Peter Whitmer Sr., Joseph Smith insieme ad altre cinque persone organizzò ufficialmente, secondo le leggi dello Stato, la Chiesa di Cristo. Il 3 maggio 1834 il nome mutò in Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni (ingl. Church of Latter-day Saints). Il 26 aprile 1838 a seguito di una rivelazione divina, il nome ufficiale divenne Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni.

Fino alla morte di Smith, esistette sostanzialmente una sola organizzazione religiosa mormone, benché non siano mancati dei piccoli scismi; si trattò, tuttavia, di gruppi con poche decine di affiliati che non durarono più di qualche anno. Dopo l'assassinio di Joseph Smith si apri in seno al movimento una crisi di successione: il risultato fu che una parte degli aderenti rimasero nel Midwest, mentre altri, guidati da Brigham Young, intrapresero una lunga migrazione verso ovest.

Sotto la direzione di Brigham Young, i capi della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni pianificarono di lasciare Nauvoo nell'aprile 1846, ma in mezzo ai pericoli della milizia statale, furono costretti ad attraversare il fiume Mississippi nel freddo di febbraio. Alla fine lasciarono i confini degli Stati Uniti d'America per quello che è ora l'Utah dove fondarono Salt Lake City.

I gruppi che lasciarono l'Illinois per lo Utah divennero noti come i Pionieri mormoni. Essi aprirono un percorso verso Salt Lake City conosciuto come pista dei Mormoni. L'arrivo dei primi Pionieri mormoni nella Salt Lake Valley il 24 luglio 1847 è commemorato dalla Giornata del Pioniere, giorno festivo nello stato dello Utah. Gruppi di convertiti dagli Stati Uniti d'America, Canada, Europa, e da altre parti, furono incoraggiati a radunarsi nello Utah nei decenni successivi. Sia l'originaria migrazione mormone sia le migrazioni dei convertiti successivi avvennero con molti sacrifici e un certo numero di morti.

Brigham Young organizzò una grande colonizzazione del West, con insediamenti mormoni che si estendevano dal Canada al Messico. Tra le città principali che ebbero origine dai primi insediamenti mormoni si ricordano San Bernardino (California), Las Vegas (Nevada), e Mesa (Arizona).

I mormoni credono che vi siano quattro fonti di parole divinamente ispirate, anziché una soltanto. La Bibbia “per quanto sia tradotta correttamente”. Quali versetti siano tradotti scorrettamente non è sempre detto chiaramente.  Il Libro di Mormon fu “tradotto” da Smith e pubblicato nel 1830. Smith affermava che fosse “il libro più corretto” sulla terra e che una persona potesse avvicinarsi maggiormente a Dio seguendone i precetti, “più di qualunque altro libro”. I Mormoni considerano La Dottrina e i Patti una sorta di Bibbia; tale libro contiene una collezione di moderne rivelazioni relative alla “Chiesa di Gesù Cristo come è stata restaurata”. La Perla di Gran Prezzo è considerato dai Mormoni un testo per “chiarire” le dottrine e gli insegnamenti che furono persi dalla Bibbia e aggiunge le proprie informazioni riguardo alla creazione della terra.

I mormoni credono le seguenti cose su Dio: che Egli non è stato sempre l’Essere Supremo dell’universo, ma ha raggiunto la Sua posizione mediante una vita giusta e uno sforzo persistente. Essi credono che Dio Padre abbia “un corpo di carne e di ossa altrettanto tangibile quanto quello dell’uomo”. Sebbene abbandonato dai moderni leader mormoni, Brigham Young insegnava che Adamo fosse effettivamente Dio e il padre di Gesù Cristo. I cristiani sanno questo di Dio: esiste un unico vero Dio (Deuteronomio 6:4; Isaia 43:10; 44:6-8), che è sempre stato e sempre sarà (Deuteronomio 33:27; Salmi 90:2, 1 Timoteo 1:17) e che non fu creato, ma è il Creatore (Genesi 1; Salmi 24:1; Isaia 37:16). Egli è perfetto e nessun altro è pari a Lui (Salmi 86:8; Isaia 40:25). Dio Padre non è un uomo, né lo è mai stato (Numeri 23:19; 1 Samuele 15:29; Osea 11:9). Egli è Spirito (Giovanni 4:24), e lo Spirito non è fatto di carne e ossa (Luca 24:39).

I mormoni credono che vi siano diversi livelli o regni dopo la morte: il Regno Celestiale, il Regno Terrestre, il Regno Telestiale e le tenebre di fuori. Dove finiranno gli uomini dipende da cosa essi credono e fanno in questa vita mortale. La Bibbia ci dice che dopo la morte andiamo in cielo o all’inferno a seconda che abbiamo avuto fede in Gesù o no. Partire dal corpo come credenti significa abitare con il Signore (2 Corinzi 5:6-8). I non credenti sono mandati all’inferno, ovvero nel soggiorno dei morti (Luca 16:22-23). Quando Gesù verrà per la seconda volta, riceveremo corpi nuovi (1 Corinzi 15:50-54). Ci saranno un nuovo cielo e una nuova terra per i credenti (Apocalisse 21:1), e i non credenti saranno gettati nell’eterno stagno di fuoco (Apocalisse 20:11-15). Non ci sarà una seconda possibilità di redenzione dopo la morte (Ebrei 9:27).

I leader mormoni hanno insegnato che l’incarnazione di Gesù fu il risultato di un rapporto fisico fra Dio Padre e Maria. Essi credono che Gesù sia Dio, ma che anche qualunque essere umano possa diventarlo. Storicamente, i cristiani hanno insegnato che Dio è trino e che esiste eternamente come Padre, Figlio e Spirito Santo (Matteo 28:19). Nessuno può raggiungere la posizione di Dio: solo Lui è santo (1 Samuele 2:2). Noi possiamo soltanto essere resi santi al cospetto di Dio mediante la fede in Lui (1 Corinzi 1:2). Gesù è l’unigenito Figlio di Dio (Giovanni 3:16) ed è l’unico che abbia mai vissuto una vita senza peccato e innocente e che adesso abbia il massimo posto d’onore in cielo (Ebrei 7:26). Gesù e Dio sono uno nell’essenza, essendo Gesù l’unico Essere che sia mai esistito prima della nascita fisica (Giovanni 1:1-8; 8:56). Gesù diede Se stesso per noi in sacrificio, e Dio Lo risuscitò dai morti: un giorno tutti confesseranno che Gesù Cristo è il Signore (Filippesi 2:6-11). Gesù ci dice che è impossibile andare in cielo mediante le nostre opere, ma che è possibile soltanto con la fede in Lui (Matteo 19:26) e che molti non Lo sceglieranno: “Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa” (Matteo 7:13). Tutti meritiamo il castigo eterno per i nostri peccati, ma l’amore e la grazia infiniti di Dio ci hanno provveduto una via di scampo: “Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 6:23).

Esiste chiaramente soltanto un modo per ricevere la salvezza: conoscere Dio e Suo Figlio, Gesù (Giovanni 17:3). Essa non si consegue mediante le opere, ma per fede (Romani 1:17; 3:28). Quando avremo questa fede, saremo automaticamente ubbidienti alle leggi di Dio e ci faremo battezzare per amore nei Suoi confronti, non perché questo sia un requisito per la salvezza. Noi possiamo ricevere questo dono a prescindere da chi siamo o da cosa abbiamo fatto (Romani 3:22). “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12). Sebbene siano solitamente persone amichevoli, amorevoli e gentili, i mormoni fanno parte di una falsa religione che distorce la natura di Dio, la Persona di Gesù Cristo e i mezzi della salvezza.



Tra i mormoni il termine utilizzato per definirsi, in quanto gruppo religioso, è sempre stato quello di "santi" o di "santi degli ultimi giorni". Invece, in riferimento al pensiero religioso e dottrinale della Chiesa, sono sempre preferiti i termini "vangelo" e "vangelo restaurato", anche se è comune l'uso del termine "mormonismo" quando si fa riferimento agli aspetti più meramente culturali e filosofici. Sebbene le denominazioni minori possano legittimamente definirsi mormoni, la Chiesa mormone di Salt Lake City (Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni) è contraria a considerarli tali. In Italia, la dicitura "santi degli ultimi giorni", e il corrispondente acronimo "SUG", stentano ancora ad affermarsi al di fuori della comunità mormone.

Joseph Smith Jr., fondatore dei Mormoni, era stato affiliato a una loggia massonica locale, così come altri importanti esponenti della sua congregazione religiosa e non solo. È per questo che alcuni principi dottrinali, e molti rituali compiuti nei templi mormoni, sono uguali o simili ai rituali utilizzati dalla Massoneria già prima della nascita della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

I Mormoni si definiscono cristiani, sebbene non partecipino al Consiglio ecumenico delle Chiese e quindi nessun'altra chiesa cristiana che ne fa parte li considera cristiani. Il loro rifiuto di dogmi cristiani fondamentali come il trinitarianesimo, la possibilità che ogni mormone ha di diventare un dio come il Padre Celeste dopo la morte terrena (politeismo), l'accettazione di numerose scritture non canoniche e in generale la reinterpretazione complessiva del cristianesimo che ne consegue rendono il dialogo con le altre Chiese assai difficile in termini dottrinali. Per giunta, il battesimo mormone viene considerato nullo sia dai cattolici, sia da gruppi cristiani protestanti che considerano il mormonismo una "falsa religione".

Il romanzo Uno studio in rosso di sir Arthur Conan Doyle, con protagonista Sherlock Holmes, narra di un delitto maturato all'interno della comunità mormone dello Utah e contiene considerazioni critiche dell'autore rispetto all'atmosfera che – a suo dire – vi regnava nel 1847, in particolare a causa sia della poligamia che della persecuzione e/o censura dei non mormoni. Il romanzo, noto per essere la prima opera letteraria in cui appare Sherlock Holmes, è stato bandito dall'elenco delle letture scolastiche per i ragazzi di 11 e 12 anni in una scuola retta da mormoni in quanto conterrebbe "pregiudizi religiosi" verso questi ultimi.

La Chiesa Mormone di Salt Lake City, che raduna oltre il novantacinque per cento dei fedeli che accettano le rivelazioni di Joseph Smith (1805-1844), è costituita dagli eredi di quanti seguirono Brigham Young (1801-1877) nell’epico esodo verso l’Ovest degli anni 1846-1847 e nella costituzione di un “regno separato” nello Utah. Ai mormoni che avevano abbandonato Nauvoo si uniscono numerosi emigrati europei, provenienti soprattutto dall’Inghilterra e dalla Scandinavia (dall’Italia emigrano un centinaio di ex-valdesi, dopo una missione di breve durata nelle valli del Pinerolese). Il vero e proprio regno teocratico di Young è caratterizzato, oltre che da un sistema cooperativistico e da una geniale razionalizzazione dell’agricoltura, anche (a partire dal 1852) dall’aperta pratica della poligamia. Tale pratica diventa la bandiera di una battaglia politica per integrare lo Utah negli Stati Uniti, ponendo fine alla peculiare teocrazia mormone (che, come già nell’Illinois, costituisce la vera posta in gioco).

Dopo alterne vicende, mentre la ferrovia transcontinentale pone di fatto fine alla “separatezza” geografica dei mormoni, nel 1890 il presidente Wilford Woodruff (1807-1898), con una dichiarazione nota come “Manifesto” invita i fedeli della Chiesa mormone ad abbandonare la poligamia. Contemporaneamente, il “Partito del Popolo” che controllava la politica dello Utah è sciolto, e la Chiesa rinuncia alle forme più evidenti di controllo sull’economia. A partire dal 1905, la Chiesa mormone inizia a scomunicare i poligamisti. Una minoranza non accetta il “Manifesto” e decide di perseverare nella poligamia (nonché in uno stile di vita comunitario e tipicamente ottocentesco): nascono così una serie di scismi “fondamentalisti”, molti dei quali praticano ancora oggi la poligamia, i cui fedeli complessivi possono essere stimati in circa quarantamila. Si tratta di piccole minoranze (non presenti in Italia) – aspramente combattute dalla Chiesa mormone – che non vanno confuse con il mormonismo maggioritario, su cui hanno di recente attirato l’attenzione – con il rischio, appunto, d’intrattenere anche la confusione – vicende giudiziarie, romanzi e la serie televisiva Big Love, che descrive la vicenda di un uomo d’affari poligamo che cerca, con difficoltà, d’integrarsi nella società dello Utah. La Chiesa mormone, dopo il “Manifesto” e la trasformazione dello Utah in uno Stato degli Stati Uniti nel 1896, ha completato con successo la sua integrazione nella società americana, e ha iniziato – soprattutto negli anni della presidenza di David O. McKay (1951-1970) – una spettacolare espansione missionaria che l’ha trasformata in un movimento autenticamente internazionale. A livello internazionale i membri sono in continua crescita: le statistiche interne aggiornate al 2015 li indicano in 15.372.337 unità – dei quali circa il 45% negli Stati Uniti d’America –, un numero non privo di dibattito fra gli specialisti (alcuni dei quali reputano che i membri effettivamente attivi siano il 30-35% del dato ufficiale), con 29.621 congregazioni locali – rioni o rami –, 85.147 missionari, 148 templi operativi oltre a 28 in costruzione o annunciati e 406 missioni sparse in tutto il mondo.

Ulteriore impulso al successo missionario è stato dato dalla rivelazione ricevuta dal presidente Spencer W. Kimball (1895-1985) nel 1978, che ha aperto alle persone di colore (che ne erano precedentemente escluse) le porte del sacerdozio mormone. La Chiesa mormone è oggi impegnata in una difficile opera di “inculturazione”, nei vari paesi dove opera, di una cultura e di uno stile tipicamente americani. In Italia una prima missione guidata dal futuro presidente Lorenzo Snow (1814-1901) arriva nel 1850 e, come altre missioni americane, cerca di svolgere opera di proselitismo anzitutto fra i valdesi della Val Pellice. In diciassette anni, la missione ottiene solo duecento convertiti, ottanta dei quali emigrano nello Utah: un risultato assai modesto, se paragonato a quelli ottenuti in altri paesi europei. Il pessimismo che porta la Chiesa a chiudere la missione italiana, nel 1867, sembra confermato dal fatto che quasi nessuno dei convertiti rimasti in Italia persevera.

Nel 1876-1877 un mormone italo-americano, Joseph Toronto (1818-1883), torna alla sua città natale, Palermo, che aveva già visitato nel 1850-1852 battezzando alcuni amici e parenti, e rientra nello Utah con quattordici convertiti siciliani. Altri tentativi isolati si hanno nelle Valli Valdesi nel 1891-1893 e nel 1900, con scarso successo. La missione italiana è stata riaperta solo nel 1966. Il primo palo italiano è stato creato nel 1981 a Milano. Nel 1993 l’ente patrimoniale ha ottenuto il riconoscimento, con decreto del Presidente della Repubblica del 22 febbraio, come ente di culto, ai termini della legge 24-6-1929 n. 1159 e del R.D. n. 289/1930; nel 1997 sono state avviate le trattative per un’Intesa con lo Stato italiano, infine stipulata il 4 aprile 2007 e divenuta legge n. 127 del 30 luglio 2012, entrata in vigore il successivo 22 agosto: in base all’Intesa, i mormoni italiani rinunciano ad avvalersi del diritto a una quota dell’otto per mille del gettito IRPEF, ripartito fra lo Stato e le confessioni religiose che beneficiano del Concordato o di Intese sulla base delle scelte dei contribuenti. Particolarmente solenni sono state le celebrazioni del trentesimo anniversario della riapertura della missione italiana, nel 1996, e del centocinquantesimo anniversario dell’arrivo dei pionieri mormoni nello Utah, nel 1998 (con concerti in Italia del famoso Coro del Tabernacolo di Salt Lake City). Secondo dati aggiornati al 2015 la Chiesa mormone conta in Italia 103 congregazioni in 84 città, 8 pali e 5 distretti, per un totale di 25.956 membri – erano 1.431 nel 1970, 8.826 nel 1980, 14.596 nel 1990, 19.714 nel 2000, 24.250 nel 2010 –, dei quali circa il 20% immigrati.

Ancora oggi, la sfera più alta della gerarchia mormone – costituita dalla Prima Presidenza (un presidente che ha il titolo di “profeta, veggente e rivelatore” e due consiglieri) e da dodici apostoli, chiamati per rivelazione – è composta esclusivamente da statunitensi, con la sola eccezione di uno dei due consiglieri dell’attuale presidente, il tedesco Dieter F. Uchtdorf. Quando il presidente della Chiesa muore, la Prima Presidenza si dissolve e il governo della Chiesa passa ai dodici apostoli, il cui presidente (il membro più anziano quanto ad appartenenza al collegio dei dodici, non quanto ad età) diventa il nuovo presidente-profeta. Nel 2008 al quindicesimo presidente, Gordon B. Hinckley (1910-2008), che era in carica dal 1995, è così succeduto Thomas S. Monson, nato nel 1927. Sotto agli apostoli si collocano i “settanta” (alcuni dei quali non statunitensi) e un’organizzazione periferica complessa articolata in aree, “pali” (chiamati simbolicamente a sostenere la tenda di Sion ed equivalenti alle diocesi di altre Chiese cristiane) e “rioni” (equivalenti alle parrocchie, e retti da un “vescovo” che è, in effetti, piuttosto un parroco). “Rami” e “distretti” equivalgono ai “rioni” e “pali” nelle zone di missione dove un “palo” non è ancora stato organizzato.

Il sacerdozio è aperto a tutti i membri maschi della Chiesa a partire dall’età di dodici anni. I mormoni danno grande importanza alla vita familiare e alle attività nel campo caritativo, editoriale, educativo e missionario. Oltre sessantamila missionari – le cui spese sono sostenute da se stessi e dalle loro famiglie – percorrono oggi il mondo in un incessante opera di proselitismo. Fiori all’occhiello dell’organizzazione mormone sono l’istituzione caritativa Relief Society (composta da donne) e la Brigham Young University che ha la sua sede principale a Provo (Utah) ed è la più grande università privata degli Stati Uniti.

L’originalità della teologia mormone parte dalla nozione di Dio Padre che “ha un corpo di carne ed ossa” ed era un tempo un uomo, progredito fino a diventare Dio. Dio coesisteva “da sempre” con l’intelligenza o spirito e con gli “elementi” materiali, così che ha creato il mondo, ma non dal nulla. Distinte dall’”intelligenza” come sostanza generale sono le singole “intelligenze”, letteralmente generate da un Padre e da una Madre celesti, il cui primogenito è Gesù Cristo. A queste “intelligenze” il Padre ha proposto un piano che prevede l’incarnazione sulla Terra, la sofferenza, la morte e la possibilità di progredire verso una perfezione più alta. La maggioranza delle intelligenze, guidate da Gesù Cristo, ha accettato il piano di Dio; una minoranza, guidata da Satana, vi si è opposta. Gesù Cristo ha così organizzato il mondo dalla materia preesistente, inviandovi a incarnarsi Adamo (che in Cielo era l’arcangelo Michele) ed Eva.

La colpa di Adamo è una felix culpa: egli “trasgredì perché gli uomini fossero; e gli uomini sono per conoscere la gioia”, come insegna il Libro di Mormon (2 Nefi 2, 25). La missione di Gesù Cristo sulla Terra rimane necessaria a causa dei peccati degli uomini, e ha come frutto l’instaurazione sulla Terra del potere del sacerdozio: il potere stesso di Dio delegato alle persone umane. La “grande apostasia”, avvenuta in una data imprecisata subito dopo i tempi apostolici, induce però Dio a rimuovere il sacerdozio dalla Terra e a restaurarlo soltanto nel 1829, quando è conferito a Joseph Smith e al suo compagno Oliver Cowdery (1806 -1850), così che oggi è aperto a tutti i fedeli mormoni maschi.

A tutti i fedeli si chiede il rispetto di alcuni precetti fra cui la “parola di saggezza” (un tempo considerata un semplice consiglio, ma oggi obbligatoria), che impone di rinunciare agli alcolici, al tabacco, al caffè e al tè, e il pagamento della decima (il dieci per cento delle proprie entrate) alla Chiesa. Il matrimonio celebrato nel Tempio – un edificio in cui ci si reca solo per le occasioni più solenni, e nel quale possono entrare solo i membri degni della Chiesa: la costruzione del primo Tempio italiano, a Roma (in via Settebagni 376), è stata annunciata nel 2008 – dura anche dopo la morte, mentre il matrimonio celebrato fuori del Tempio (o il secondo matrimonio di un coniuge vedovo) non è illecito, ma non è eterno e durerà soltanto per la vita temporale. Nel Tempio si svolge pure il “battesimo per i morti”, in cui anche ai defunti – rappresentati dai loro discendenti – è offerta la possibilità di partecipare ai benefici della redenzione, purché accettino nell’aldilà il gesto compiuto sulla Terra per procura.

Nell’aldilà solo gli spiriti dei giusti battezzati nella vera Chiesa vanno direttamente in Paradiso; gli altri rimangono in una sorta di “prigione” temporanea da cui potranno passare in Paradiso accettando i riti vicari che dovranno essere compiuti per loro dai discendenti. La parte più bassa della “prigione”, chiamata Inferno, è riservata a coloro che rifiutano esplicitamente la verità. Alla seconda venuta di Cristo, i giusti risorgeranno e regneranno con Lui sulla Terra per mille anni. Alla fine del Millennio, Satana tenterà ancora gli uomini, e alcuni lo seguiranno. Quindi tutti risorgeranno per il giudizio finale, che dividerà gli uomini in quattro categorie: i malvagi assoluti, cui sarà riservata una “seconda morte” in un “lago di fuoco e di zolfo”; gli uomini colpevoli – ma non irrimediabilmente malvagi – che avranno una loro modesta gloria “teleste”; gli uomini “onorevoli”, ma che non hanno accettato pienamente la verità (né da vivi né da morti) che erediteranno la gloria “terrestre”; e infine coloro che avranno accettato pienamente la verità ai quali soli è riservata la gloria “celeste”. Anche all’interno di quest’ultima esistono gradi e gerarchie: i mormoni credono alla “progressione eterna” per cui in Cielo si continuerà a progredire, e solo i fedeli battezzati e sposati in un Tempio (da cui la svalutazione del celibato) avranno la possibilità suprema di generare figli spirituali in Cielo e “diventare dei”.

Il battesimo avviene non prima degli otto anni esclusivamente per immersione letteralmente totale: ciò vuol dire che se la punta di un capello, o di un vestito, dovesse restare fuori dall'acqua, esso deve essere ripetuto più volte fintantoché sia accertato che tutte le parti del corpo, inclusi i vestiti, si trovino completamente sotto la superficie dell'acqua.

Secondo Smith, i periodi storici in cui il vangelo è presente sulla terra sono chiamati dispensazioni. A suo avviso, nei 1800 anni che seguono la morte di Cristo il vangelo non sarebbe mai esistito, e sarebbe tornato sulla terra proprio grazie a lui stesso, che ha avviato la "dispensazione della pienezza dei tempi", a cui non ne seguiranno altre: pertanto per 1800 anni l'umanità non ha avuto la possibilità di conoscere il vangelo; è per questo che ha ordinato ai Mormoni di condurre accurate ricerche genealogiche, affinché tutte le persone morte nell'arco di questi 18 secoli possano essere battezzate e dichiarate membri della Chiesa. Il battesimo dei morti (o per procura) può avvenire solo dentro i templi mormoni e solo in presenza di altri membri mormoni. Il rito (o ordinanza) è segreto, quindi:
non sono ammessi i visitatori, neppure i parenti dei defunti, a meno che non siano anche loro mormoni praticanti;
i sopraccitati parenti non vengono mai informati, né viene data la possibilità di opporsi: se ad esempio un parente è contrario, o addirittura era contrario il defunto (perché non mormone), il battesimo e le successive ordinanze vengono comunque effettuate;
il defunto viene generalmente fatto impersonare da un minorenne mormone praticante.
Essendo in corso l'ultima dispensazione, Smith esorta i Mormoni a battezzare (cioè a dichiarare membri della Chiesa) tutta l'umanità al più presto possibile. Al battesimo devono obbligatoriamente seguire le necessarie ordinanze dell'investitura e del suggellamento perché, secondo Smith, senza di esse non si può ottenere la salvezza eterna (esaltazione). Per quanto concerne l'ordine, la concezione del sacerdozio nelle Chiese mormoni prevede che ad esso debbano obbligatoriamente accedere tutti i membri maschi (non è prevista la possibilità di rifiutarsi), anche minorenni. Il sacerdozio è praticato con diversi ruoli (uffici). Ai gradi più elevati si accede per cooptazione.

I mormoni sono restaurazionisti: ogni singola chiesa si ritiene quindi la sola ed unica detentrice del "vero cristianesimo", andato perduto poco dopo i tempi apostolici e ripristinato da Joseph Smith. Sono anche millenaristi: più in particolare la nuova Gerusalemme a venire sarà stabilita sul continente americano, dove avverrà anche il giudizio universale. Considerando l'imminenza della seconda venuta in genere i mormoni tendono a radunarsi in zone geografiche ben precise e delimitate, in particolare nella zona attorno a Salt Lake City e attorno a Independence (Missouri).

L'anima s'incarna in un corpo terreno per poi perfezionarsi, attraverso la conoscenza della verità, in un progressivo miglioramento che conduce alla condizione di divinità. Secondo l'escatologia mormone, Gesù Cristo — che durante la vita terrena si era unito in matrimonio con Maria, Marta e Maria Maddalena, ed era nato dall'accoppiamento carnale di Elohim con Maria — apparirà ai Mormoni sulla sommità del tempio di Salt Lake City. Dopo questa prima resurrezione Cristo fonderà in America un regno mormone in cui ognuno giungerà a cento anni di età. Ad una seconda resurrezione seguirà poi il Giudizio Universale che porterà i Mormoni al completamento nella divinità.

Per oltre un quarantennio la Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni praticò ufficialmente la poligamia. La pratica del matrimonio plurimo, che nasceva da esigenze religiose, venne interrotta definitivamente nel 1890 anno in cui, in seguito ad una rivelazione ricevuta dall'allora Presidente Wilford Woodruff, la Chiesa pubblicò una dichiarazione formale di rinuncia a tale pratica conosciuta come il Manifesto. Dopo aver assunto questa posizione la Chiesa scomunicava coloro che non osservavano tale dictum.

Le organizzazioni poligame maggiori sono circa una decina e nessuno di questi gruppi, o dei loro aderenti, ha legami di nessuna natura con la Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni. Questi gruppi poligami nacquero ad opera di Lorin C. Woolley che, al fine di promulgare uno stile di vita poligamo, durante gli anni venti del secolo scorso, lasciò la Chiesa mormone reclamando una separata linea di autorità sacerdotale. Dal gruppo scismatico condotto da Woolley traggono origine le diverse branche del fondamentalismo poligamo oggi esistenti.

Tra questi gruppi il più noto e numeroso è The Fundamentalist Church of Jesus Christ of Latter Day Saints (FLDS Church) (Chiesa fondamentalista di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni). Ha sede in Hildale, Utah al confine meridionale con l'Arizona e si stima abbia tra i 6 000 e i 10 000 fedeli. In questa comunità la poligamia ammette, generalmente, fino a sette mogli. Nel 2007 il capo di tale gruppo, Warren Jeffs, fu condannato all'ergastolo per bigamia e abusi sessuali su minori. La poliandria, cioè il matrimonio di una donna con più uomini, non è ammessa.



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