lunedì 23 maggio 2016

LA VAL SANGUIGNO

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La Val Sanguigno è una valle minore che si sviluppa sulla destra orografica della Val Seriana, di cui è tributaria, ed è situata nel territorio amministrativo del comune di Valgoglio, in provincia di Bergamo.

La valle, molto apprezzata dagli escursionisti in tutte le stagioni, nella parte bassa è percorsa dall'omonimo torrente che, raccogliendo i numerosissimi rigagnoli che bagnano la zona, crea pozze, forre e cascate, rendendo il paesaggio molto suggestivo, gettandosi poi nel torrente Goglio nei pressi della centrale idroelettrica di Aviasco.

Ad ovest è delimitata dal monte Zulino, ad est dal monte Salina e dal monte Crapel, mentre a nord, nella parte più elevata, è chiusa dalla conca delimitata dal monte Corte, dal Pizzo Farno e dal monte Pradella. Tra queste tre cime si trovano il passo di Valsanguigno ovest e quello di Valsanguigno est (noto anche come Passo del Farno), che permettono di raggiungere il versante orografico della val Brembana.

La valle presenta inoltre caratteristiche naturalistiche di elevato profilo. Grazie a particolari condizioni ecologiche, ma anche per via della quasi nulla presenza dell'uomo, in essa si è sviluppato un particolare habitat in cui hanno trovato spazio numerose specie vegetali ed animali di interesse scientifico e conservazionistico, tra cui l'aquila, il capriolo, il camoscio, l'ermellino, ma soprattutto il coleottero denominato Ubychia leonhardi Reitter ed il sempreverde Lycopodiella inundata, entrambi endemici.

Al fine di tutelare questa delicata condizione naturalistica, rendendola contemporaneamente fruibile agli appassionati, la valle è stata inserita nel progetto “Bi.O.S. – Biodiversità Orobica in Valle Seriana” che, promosso dalla Fondazione Cariplo e da enti locali tra cui il Parco delle Orobie Bergamasche e la Provincia di Bergamo.

La via più breve è quella che parte a fianco della centrale idroelettrica di Aviasco, posta poco a monte rispetto all'abitato di Valgoglio, che per il primo tratto è inclusa nell'itinerario conosciuto come Sentiero dell'Alto Serio.

Da qui si segue il segnavia C.A.I. numero 232 che l'attraversa e costeggia il torrente Sanguigno, toccando il rifugio Gianpace (dopo poco meno di un'ora di cammino), le baite di Val Parma (detta anche baita di Bindagola) e di Presponte, dopo la quale la traccia si divide: ad ovest culmina presso il passo di Valsanguigno ovest (2320 m s.l.m.), tramite il quale si raggiunge il Rifugio Laghi Gemelli, ad est giunge al passo di Valsanguigno est (2380 m s.l.m.), noto anche come Passo del Farno, che collega la valle con il lago Colombo.

La Val Sanguigno è una delle zone più incontaminate di tutta la Lombardia, con pochi eguali nelle valli prealpine, e ricchissima di acqua. Dai colori sgargianti, tendenti al rosso alla fine dell’estate (da qui il nome “Sanguigno”) è percorsa dal torrente Sanguigno che crea pozze, forre e cascate, alimentando la centrale idroelettrica di Aviasco.
In tutto il territorio del Parco delle Orobie Bergamasche, di cui fa parte, è un caso quasi unico di sostanziale integrità idrogeologica.

La valle accoglie una flora molto ricca di specie endemiche di elevatissimo interesse scientifico, oltre a faggete e boschi di tigli ed aceri, pascoli e praterie alpine. A circa 1425 m.s.l.m., in un ampio pianoro, si comincia a camminare su morbidi prati che paiono cuscini d’erba: sono le torbiere, accumuli continui di materiale vegetale saturi d’acqua e in lenta decomposizione. La torba spugnosa e soffice è abitata da specie vegetali rarissime come la Lycopodiella inundata e la Drosera rotundifolia, minuscola pianta carnivora che grazie ai lunghi tentacoli intrappola piccoli insetti.


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