venerdì 20 maggio 2016

VALGOGLIO

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Valgoglio è un comune situato in una valletta che, bagnata dal torrente Goglio, si sviluppa perpendicolarmente alla Val Seriana, dista circa 44 chilometri a nord-est dal capoluogo orobico.

Posto ad un'altezza di 930 m s.l.m., presenta le caratteristiche di un borgo alpino con una natura circostante pressoché intatta.

Il nome del paese deriva dalla valle in cui esso è inserito, la quale a sua volta deve il nome al torrente che la bagna. Il Goglio, che sfocia nel fiume Serio nel territorio di Gromo, etimologicamente deriva da goi, che in dialetto bergamasco sta ad indicare un corso d'acqua con gole e forre profonde.
Il paese di Valgoglio, unitamente alle frazioni di Colarete e di Novazza, ha una storia con pochi eventi di rilievo, legati per lo più alle vicende del vicino comune di Gromo.

Difatti il borgo è rimasto estraneo sia alla colonizzazione romana che alle dispute medievali, legando il proprio nome soltanto alla grande capacità estrattiva che il sottosuolo garantiva.

La ricchezza di minerali ha da sempre fornito una sussistenza più che dignitosa per gli abitanti del luogo fin dai tempi del medioevo. In quel tempo quando gran parte delle armi, armature e corazze era prodotta con il ferro qui estratto, così come le monete della zecca di Bergamo, coniate con l'argento di Valgoglio. Unitamente a questi materiali veniva estratto anche l'oro, che contribuì a creare un certo benessere nella zona.

Recentemente, in una miniera dismessa nella frazione Novazza, sono state rinvenute modeste quantità di uranio, tanto da ipotizzare l'apertura di una miniera per l'estrazione di questo minerale da molti considerato pericoloso. Per questo motivo gran parte della popolazione, anche dei paesi circostanti, ha manifestato un forte dissenso, facendo rientrare il progetto.

Il paese tuttora vive grazie allo sfruttamento delle risorse che offre la natura, quali il turismo, l'industria idroelettrica e, in qualche caso, di pastorizia.

Il 17 luglio 2014, con seduta straordinaria il Consiglio Comunale approva lo Statuto Costitutivo dell'Unione di Comuni dell'Alto Serio con Gromo, Gandellino e Valbondione, per poter affrontare la situazione economica di criticità.

La chiesa parrocchiale del capoluogo, edificata nel XVII secolo, ma rifatta due secoli più tardi, è intitolata a Santa Maria Assunta, e custodisce affreschi e sculture di buona fattura, risalenti ad un periodo compreso tra il XIV ed il XV secolo. L’edificio è caratterizzato da un campanile a cipolla e da un tipico e ampio porticato che conserva pregevoli pitture a narrazione del Quattro-Cinquecento (Madonne, Santi, Cristo Crocifisso e Santissima Trinità) tra le quali un affresco, o forse più, attribuito a Jacopo de Busca, l’autore della Danza Macabra di Clusone. All’interno, sulla volta della navata belli e antichi affreschi e sul presbiterio, dietro l’Altare Maggiore, una magnifica “Ultima Cena” del XVI secolo. Splendido il polittico ligneo del primo Cinquecento e rilevanti le tele di Grazio Cossali, Saverio della Rosa e Antonio Brighenti. Sulla parete destra del presbiterio è la tela dell’Annunciazione di Grazio Cossali, opera seicentesca di pregiata fattura.
Più a valle, appare davvero grazioso il nucleo antico della frazione Colarete ove spiccano alcune case rustiche ben conservate e la locale chiesetta dedicata a San Michele, dal tetto in ardesia (XV secolo). All’interno conserva affreschi davvero unici, che coprono quasi integralmente il presbierio e la parete sinistra della navata, insieme a tele del Carpinoni. Lungo il sentiero verso i laghi, da vedere il nucleo agreste di Bortolotti, di antica formazione, con la chiesetta di San Rocco che custodisce graziosi affreschi e la miracolosa statua del Santo e, nel magnifico pianoro di Selvadagnone, la chiesetta dedicata a Sant’Antonio. Nella Frazione di Novazza, si trova invece, la chiesa dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo all’interno della quale il turista potrà ammirare stupendi affreschi di Ponziano Loverini.

Notevoli sono le escursioni che si possono compiere sul territorio comunale, adatte ad ogni tipo di utenza: si va dalla semplice passeggiata ad itinerari riservati a persone più esperte. Tra questi vale la pena segnalare la Val Sanguigno ed il cosiddetto Giro dei cinque laghi, che tocca i laghi artificiali di Aviasco, Nero, Campelli, Sucotto e Cernello.

Protagonista assoluto è l’ambiente. Le aree incontaminate presenti a Valgoglio sono davvero magiche e avvolgono i centri abitati abbracciandoli con dolcezza senza che le une prevalgano sugli altri. I panorami mozzafiato che si possono scorgere sono tra i più fiabeschi della Lombardia.

Da non perdere lo splendido e impegnativo giro dei cinque laghi, avvincente percorso che trova il suo punto di partenza nella contrada Bortolotti. Il sentiero, ben segnalato, sale dapprima su morbido terreno tra fitte conifere, e scavalca, dopo circa un’ora di cammino, un gradino roccioso, accanto all’imponente e storica condotta forzata. All’arrivo, ecco l’ampio altipiano segnato da numerose testimonianze dell’attività idroelettrica di valle (condotte forzate, canali, guardianie) ma soprattutto dalla poesia di cinque laghetti inseriti in un contesto alpino e insieme lunare. Ci riferiamo al Lago Nero, al Sucotto (1.854 m), al Cernello (1.954 m), al Campelli basso (unico bacino naturale) e al lago di Aviasco (2.070 m) dalla curiosa forma di pera allungata, coronato da pendii verdissimi, e infine un ambiente davvero singolare, circondato dalla magia di imponenti vette (pizzo Pradella - 2.626 m, Cabianca, Madonnino, Costa d’Agnone). Rinomate l’omonima Baita Cernello da cui raggiungere il Passo d’Aviasco o il Passo Portula (230 CAI) e la Capanna Lago Nero.


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