martedì 30 giugno 2015

CIVIDATE CAMUNO

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Cividate Camuno  è un comune situato nella media Val Camonica, sorge sulle rive del fiume Oglio, su una pianura delimitata da uno sperone roccioso che lo delimita dai comuni di Breno e Bienno.

Verso sud ha una estesa pianura ancora oggi sgombra di edifici chiamata Prada.

Ad oriente possiede parte del Parco del Barberino.

Città romana, è sorta su un precedente luogo abitato dell'età del ferro; nel medioevo è nominata come Civethate.

Nel XII secolo era sede di un gastaldo vescovile, forse espressione delle potenti famiglie degli Avogadro e dei Sala.

Lunedì 13 aprile 1299 Cazoino da Capriolo, camerario del vescovo di Brescia Berardo Maggi, si trasferisce a Civitate dopo aver visitato i territori delle pievi di Edolo e Cemmo per continuare la stesura dei beni vescovili in Valle Camonica. Il rettore è Guidone da Berzo, il presbitero Girardo, che giurano secondo la formula consueta fedeltà al vescovo, e pagano la decima dovuta. Si segnala che la decima per metà andava al vescovo, per metà alla famiglia Da Palazzo, mentre il ponte sul fiume Oglio doveva essere mantenuto in comunità con Borno, Malegno ed Esine; Lozio e Berzo dovevano fornire invece un pilone a testa (subligam).

Nel 1364 Cividate avvia un contenzioso contro le comunità di Borno, Esine, Plemo e Lozio poiché le comunità non avevano rispettato il patto per le forniture delle sublighe del ponte che attraversava l'Oglio.
Nel 1415 Comincino Federici infeudava Cividate.

Nel 1537 viene ricostruito il ponte caduto a causa di un'alluvione. Crollerà nuovamente nel 1700, determinando la morte per annegamento di due persone. Nel 1871 venne sostituito da una gettata in muratura, andata distrutta e ricostruita in seguito all'inondazione del 1960.

Tra il 1863 ed il 1887 Cividate assume il nome di "Cividate Alpino", ma a causa di confusioni burocratiche il paese assume il nome di "Cividate Camuno" a partire dal 1887.

Tra il 1928 ed il 1947 Cividate viene unita a Malegno nel comune di Cividate Malegno.

Gli Antichi Originari erano, al tempo delle vicinie, i capifuoco delle famiglie native del paese: essi erano gli unici che avevano il potere di deliberare nei consigli, mentre i nobili, gli ecclesiastici e gli stranieri (anche se residenti da diverse generazioni nel paese) ne erano esclusi.

La chiesa di Santa Maria Assunta è tra le chiese più antiche riportate dai documenti storici che parlano della Valle Camonica. Don Alessandro Sina ritiene che la chiesa fu una delle prime a sorgere in zona già alla fine del periodo romano, quando Cividate Camuno era ancora il centro amministrativo dell'area.

Gli scavi effettuati nel 1949 hanno rilevato una struttura a tre basidi databile al periodo pre longobardo (ante VII secolo). Questo fabbricato venne demolito all'inizio dell'XI secolo per far posto alla nuova struttura di stile romanico.

L'istituzione di pieve entra in crisi a partire dall'XI secolo, con l'istituzione delle parrocchie.

Nel 1780 viene realizzato il portale principale. All'interno sono conservati affreschi di Antonio Guadagnini.

La chiesa di Santo Stefano sorge sulla cima dell'omonima rupe, dalla quale si domina l'intero abitato. La sua fondazione conserva ancora tracce di muratura altomedievale con ciottoli e calce, ai quali si aggiungono le parti romaniche (monofore e campanile) e quattrocentesche fino alle ultime modifiche avvenute nel settecento, come la scalinata d'ingresso, l'allungamento verso ovest della struttura e l'apice del campanile "a cipolla".

All'interno vi sono tracce d'affresco attribuite a Giovanni Pietro da Cemmo o alla sua scuola, databile agli ultimi decenni del XV secolo. Nella sacrestia sono invece presenti ex voto con Madonna, bambino, santo intercessore e donna implorante.

Nel 1989 un intervento di restauro ha coperto le pareti che in origine erano in pietra a vista, così come il pavimento che ha sostituito quello precedente in cotto.

Il ritrovamento di suppellettili in scavi effettuati intorno alla chiesa fa ritenere che la zona fosse precedentamente adibita ad abitazione. Le fondamenta sono probabilmente databili al periodo carolingio. Nei pressi della rupe di santo Stefano è attualmente sotto analisi in possibile Capitolium della città romana di Cividate Camuno.

La Torre di Cividate Camuno (o Torre Federici)  risale al XII secolo, e doveva essere un edificio con meno aperture e più feritoie rispetto all'attuale.

Nel corso del XIV secolo subisce un crollo che la dimezza verticalmente, e la ricostruzione alla fine dello stesso secolo, è opera della famiglia Federici risale al 1390, come riportato dalla data sul portale sud in pietra simona.

L'interno è costituito di sette livelli di cui uno interrato, e solo il piano terra è coperto da una volta a botte, mentre gli altri piani hanno impalcati in legno.

Al complesso vanno associati altri elementi che facevano parte del recinto fortificato che la attorniava. All'inizio del novecento era stata ipotizzata la sua trasformazione in museo archeologico.

Il Museo archeologico nazionale della Valle Camonica è un museo nel quale è raccolto materiale romano recuperato in vari scavi e ricerche avvenuti sin dal XVII secolo in Val Camonica.

Il museo è suddiviso in quattro sezioni:
il territorio - con i reperti della conquista romana nel 16 a.C.
la città - con la ricostruzione dell'antica Civitas Camunnorum
i culti - tra cui la statua di Minerva, una delle tre repliche tuttora esistenti, forse la migliore, dell'Athena Hygieia di Atene (V secolo a.C.)
le necropoli - con i reperti recuperati dai siti della Val Camonica.
Gli oggetti esposti provengono per la maggior parte da Cividate, sebbene vi siano conservati materiali provenienti dal Santuario di Minerva di Breno.

Il nucleo più antico di Cividate è probabilmente sulla collina di S.Stefano, luogo dove probabilmente in epoca romana sorse un capitolium e successivamente un luogo di culto cristiano. A est vi era un ponte sul fiume Oglio, ed in corrispondenza della sponda opposta un ricovero per i viandanti, poi trasformato in convento.
Accanto vi era il foro. Più a ovest il teatro e l'anfiteatro romani. Questi resti, aggiunti a quelli presenti nel Museo Archeologico Nazionale della Valcamonica, situato a Cividate, indicano come questa città in epoca romana fosse una dotata di servizi e monumenti di un certo rilievo.

Un recente restauro effettuato dalla Soprintendenza ai beni archeologici della Lombardia ha interessato il complesso del teatro e dell'anfiteatro, inserendoli in un parco museale denominato Parco archeologico del teatro e dell'anfiteatro romani di Cividate.

Di epoca romana sono anche la grande statua di Minerva, trovata in prossimità del santuario di Minerva a Breno (Località Spinera), santuario e che affonda le sue origini in epoche precedenti. E quella della statua virile di recente ritrovamento (2004)a Cividate. Entrambe sono conservate del Museo Archeologico.



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