venerdì 12 giugno 2015

VISITANDO BRESCIA

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Questa città lombarda è una meta molto ambita perché possiede un vasto patrimonio culturale, grazie anche ai suoi musei (primo fra tutti quello di Santa Giulia) che ogni anno ospitano importanti manifestazioni che richiamano gli amanti dell'arte da ogni parte del Paese. A tutto questo si aggiunge la presenza di un centro storico di indubbia bellezza: si tratta di un'area visitabile a piedi che ancora conserva il fascino dei tempi passati. Potrete ammirare tutta l'influenza che i Romani hanno lasciato in questa città, chiamata con il nome di Brixia. Nel centro spiccano i resti del teatro romano, il tempio dedicato agli dei Giove, Giunone e Minerva, e tanto altro ancora.

Il turismo a Brescia si sviluppa solitamente intorno al museo di Santa Giulia, e alle mostre ed iniziative da esso proposte, e ai vari punti di interesse artistico-culturale della città, come il Duomo vecchio e il Duomo nuovo, o come il Castello di Brescia, anche se sono presenti iniziative cittadine organizzate dalle varie associazioni presenti sul territorio, che richiamano visitatori da fuori città.

Negli ultimi anni si è assistito ad un costante aumento del numero di turisti, grazie anche al fatto che Brescia dal 2011 è entrata a far parte del novero delle città patrimonio mondiale dell'umanità. Nel 2012 il numero di visitatori è stato pari a 250.000 (un terzo dei quali stranieri), con un aumento del 3,5% rispetto al 2011.

Brescia sorge nell'alta Pianura Padana allo sbocco della val Trompia, ai piedi del monte Maddalena e del colle Cidneo.

Il territorio – delimitato a nord dalle Prealpi Bresciane, ad est dalle Prealpi Gardesane e a ovest dai territori della Franciacorta – è in maggior parte pianeggiante; tuttavia tutto il versante sud del Monte Maddalena (compresa la cima) ricade nel territorio comunale, così che il comune di Brescia si trova ad avere un'escursione altimetrica di 770 metri.

Il centro storico è racchiuso nel perimetro della cinta muraria di epoca veneta, abbattuta tra la seconda metà dell'Ottocento e gli anni venti del Novecento, ed è sovrastato dal colle Cidneo sul quale è ben visibile il castello di Brescia. Il resto della città si espande geograficamente e visivamente su tutto il territorio circostante, racchiuso dalla cinta di monti prealpini, come il Monte Maddalena (ad est), ed il Monte Sant'Onofrio (a nord), anche se quest'ultimo non fa geograficamente parte del territorio cittadino, bensì dei comuni dell'hinterland Bovezzo, Lumezzane, Concesio e Nave.

Il monte Maddalena (già monte Denno) è un monte appartenente alle Prealpi Bresciane che si innalza a ridosso della città e più precisamente nella sua parte nord-orientale. Proprio per la vicinanza con la città è detta la montagna dei bresciani. Alta 874 metri s.l.m., la Maddalena costituisce un vero polmone verde per la città. Altra altura rilevante è il colle Cidneo, sopra il quale si erge il Castello di Brescia.

Il principale corso d'acqua della città è il fiume Mella, che nasce nella zona del Maniva e, attraversando la Val Trompia, giunge in città da nord e l'attraversa longitudinalmente, passando ad ovest del centro storico. Ad oggi il fiume Mella non è navigabile e presenta rilevanti problemi di inquinamento, soprattutto nel tratto cittadino.

I restanti corsi d'acqua sono perlopiù a carattere torrentizio. Troviamo il Garza, torrente che nasce a metà strada tra i centri di Lumezzane e di Agnosine e che, scorrendo attraverso la Valle del Garza, raggiunge la città da nord-est e l'attraversa in tutta la sua lunghezza con un percorso misto scoperto e sotterraneo.

Il Naviglio di Brescia è invece un canale, derivante dal fiume Chiese, che attraversa la città nella zona est per poi lambire i comuni della bassa bresciana orientale.

Tra le specie nidificanti o svernanti nell'ambiente urbano le più rappresentative sono il colombaccio, il piccione, la rondine comune, il rondone, il merlo, lo storno, il passero domestico e mattugio.

Tra gli ospiti più comuni dei cieli bresciani anche il balestruccio, la capinera e il luì piccolo.

Le specie segnalate sono: la gallinella d'acqua che nidifica al parco Ducos ed è presente sul fiume Mella e sul torrente Garza, il gabbiano comune in gruppi stazionanti sul fiume Mella, il torcicollo, la ballerina gialla e bianca, lo scricciolo, il pettirosso, l'usignolo, il canapino, il codirosso e il codirosso spazzacamino. Sono invece piuttosto rari la tortora dal collare orientale, il barbagianni, l'allocco e la civetta.

Brescia è un esempio di città sviluppatasi continuativamente e ininterrottamente per circa tremila anni, caratterizzata dall'interazione tra i diversi stili architettonici susseguitisi nel corso dei secoli, tant'è che il noto critico d'arte Philippe Daverio ha affermato che a Brescia è presente “la più potente stratificazione storica del Nord Italia”. Il cospicuo patrimonio artistico e l'importante eredità archeologica che costituiscono il suo centro storico sono composti da diversi monumenti, che spaziano dall'età antica a quella contemporanea, alcuni dei quali sono d'importanza mondiale.

Il 25 giugno 2011, la riunione del 35º Comitato per il Patrimonio dell'Umanità, tenutasi a Parigi, ha iscritto nella lista dei beni patrimonio mondiale dell'UNESCO, facenti parte del sito “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”, i seguenti monumenti di Brescia:

L'area monumentale del Foro romano: costituisce il complesso archeologico in cui sono presenti i maggiori e meglio conservati edifici pubblici di epoca romana esistenti nell'Italia settentrionale.

Il complesso monastico longobardo di San Salvatore-Santa Giulia: costituisce uno straordinario palinsesto architettonico, oggi trasformato nel Museo di Santa Giulia, che contiene circa 11.000 opere d'arte e reperti archeologici.

Fanno parte del sito UNESCO anche le Domus dell'Ortaglia (sono un gruppo di antiche domus romane, utilizzate tra il I e il IV secolo, chiamate in questo modo perché sono state rinvenute negli orti (ortaglia) del monastero di Santa Giulia), il cinquecentesco Palazzo Maggi Gambara, la seicentesca Casa Pallaveri e una porzione dell'antico decumano massimo (l'odierna Via dei Musei).

Brescia conserva nell'area del centro storico diverse decine di chiese appartenenti ad ogni periodo storico e artistico, dalle testimonianze longobarde alle opere del più estremo Settecento, fino ai prodotti dell'eclettismo ottocentesco. Il Duomo vecchio, la cattedrale invernale della città, è uno dei più importanti esempi di rotonda romanica in Italia, eretto nell'XI secolo e prezioso contenitore di svariate opere d'arte, come tele del Moretto e del Romanino, un sepolcro di Bonino da Campione, la cripta dell'VIII secolo e la grande arca sepolcrale di Berardo Maggi risalente all'inizio del Trecento. Altro esempio di architettura romanica è la piccola Chiesa di San Faustino in Riposo, dalla caratteristica forma esterna a cono.

Importanti testimonianze di architettura gotica sono invece la chiesa di San Francesco d'Assisi, dalla caratteristica facciata a capanna in pietra grezza con un ampio rosone, la chiesa di Santa Maria del Carmine, edificata nel Quattrocento con molte aggiunte successive, e la chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, definita come la Cappella Sistina di Brescia per il ricco ciclo di affreschi rinascimentali che adorna il suo interno. La chiesa di Santa Maria dei Miracoli è invece il grande capolavoro della scultura rinascimentale bresciana, con la facciata di Giovanni Antonio Amadeo completamente lavorata a fine bassorilievo affiancata dalle sculture del Tamagnino. Di notevole interesse, dello stesso periodo storico, è la chiesa di San Giuseppe, il pantheon musicale bresciano con i sepolcri delle più grandi personalità nel campo, contenente l'organo antico più grande del mondo, opera degli Antegnati.

Massimi esponenti del barocco cittadino sono la chiesa dei Santi Faustino e Giovita, dove trovano sepoltura i due patroni di Brescia, il Duomo nuovo, la cattedrale estiva, costruito in sostituzione dell'antica Basilica di San Pietro de Dom, e la chiesa di Santa Maria della Carità, con la sua caratteristica pianta ottagonale e la riproduzione della Santa Casa di Nazaret posta dietro l'altare maggiore. La chiesa patronale, in particolare, conserva il grande affresco dell'Apoteosi dei santi Faustino, Giovita, Benedetto e Scolastica di Giandomenico Tiepolo, più altre opere d'arte scultoree e pittoriche. Di particolare rilevanza artistica è anche la chiesa di San Giovanni Evangelista con la Cappella del Santissimo Sacramento, decorata per metà da tele del Moretto e per metà dal quelle del Romanino. Altro monumento barocco, che spicca in assoluto per la sua unitarietà formale e architettonica in quanto costruito ex-novo, è la chiesa di Santa Maria della Pace, progettata dall'architetto veneziano Giorgio Massari con opere pittoriche di Pompeo Batoni.

Esempio di architettura neoclassica è la collegiata dei Santi Nazaro e Celso, che custodisce il prezioso Polittico Averoldi di Tiziano. Al di fuori degli edifici chiesastici si annovera infine il Cimitero Monumentale di Brescia, progettato da Rodolfo Vantini e costruito a più riprese durante l'Ottocento. Sempre del Vantini è la tomba Bonomini, chiamata popolarmente "tomba del cane", progettata su commissione del commerciante Angelo Bonomini, che emerge con il suo profilo neogotico sul pendio del monte Maddalena.

Fra le opere di architettura civile di Brescia spicca Piazza della Loggia, il complesso architettonico più omogeneo della città e importante esempio di piazza rinascimentale chiusa. L'edificio principale che fa da sfondo monumentale al piazzale è Palazzo della Loggia, noto più semplicemente come "la Loggia", oggi sede della giunta comunale, costruito a partire dal 1492 sotto la direzione di Filippino de' Grassi e infine completato nel Cinquecento sotto la supervisione del Sansovino e di Palladio. Sul fianco sud della piazza sono invece allineati i due Monti di Pietà, il primo - il "vecchio" - quattrocentesco e il secondo - il "nuovo" - costruito alla fine del Cinquecento, le cui facciate rappresentano il primo museo lapidario italiano (infatti, un decreto del Consiglio speciale della città di Brescia del 1480, sanciva che le lapidi di epoca romana rinvenute nell'area in cui sarebbero sorti questi due palazzi dovessero essere conservate per uso pubblico, quindi furono murate lungo le pareti di questi edifici e utilizzate come ornamento), mentre al centro del lato est si eleva il grande orologio astronomico. In questa piazza, il 28 maggio 1974 si è consumata la strage di Piazza della Loggia. Centro di potere più antico è invece il Broletto, l'antico palazzo comunale situato in Piazza del Duomo. Il nucleo originario dell'edificio risale al Duecento, in seguito ampliato a più riprese nel Trecento (ala ovest sulla piazza), nel Quattrocento (ali est e nord con rifacimento dell'ala ovest) e nel Seicento (porticato trasversale interno). Completa l'edificio la Torre del popolo o del "Pégol", torre civica del XII secolo.

Nell'ambito dell'architettura civile privata si distinguono numerosissimi palazzi disposti lungo tutte le vie del centro storico, in particolare quelli appartenuti alla potente famiglia dei Martinengo, ad esempio il Palazzo Martinengo e Palazzo Maggi Gambara in Piazza del Foro, Palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga in Piazzetta Sant'Alessandro e Palazzo Uggeri lungo via Musei. Altro edificio di rilievo è il Teatro Grande, fondato nel 1664 e più volte ricostruito, in particolare nel Settecento e per tutto l'Ottocento. Il teatro è noto per ospitare l'importante Festival Pianistico Internazionale "Arturo Benedetti Michelangeli".

Più recenti sono invece la stazione ferroviaria, costruita in stile neoromanico nel 1854, e Piazza della Vittoria, realizzata nel 1932 su progetto dell'architetto Marcello Piacentini demolendo parte dell'antico centro storico medievale.

Il Castello di Brescia si colloca al primo posto fra le antiche architetture militari di Brescia giunte fino a noi: costruito nel Duecento dai Visconti su un sito precedente, sulla cima del colle Cidneo, viene ampliato una prima volta nel Quattrocento e completato poi nel Cinquecento. Cessata ogni funzione strategica alla metà dell'Ottocento, il castello è oggi un grandissimo parco pubblico che offre interessanti passeggiate fra le antiche strutture di difesa e un ampio panorama sull'intera città. Gli interni della fortezza ospitano invece due musei.

In città, invece, importante superstite è la Torre della Pallata all'estremità est di corso Garibaldi, costruita nel Duecento e rimaneggiata nel Quattrocento. Ai suoi piedi è posta una grande fontana barocca, opera di Pietro Maria Bagnadore.

Piazza del Foro di Brescia è il più rilevante complesso di resti di edifici pubblici d'epoca romana di tutta l'Italia settentrionale, con le imponenti rovine del Capitolium e l'adiacente teatro romano. Ci sono pervenuti anche numerosi resti del colonnato perimetrale dell'antica piazza romana, visibili all'aperto nella stessa piazza e nei sotterranei del vicino Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino (dove si trovano anche le rimanenze delle antiche terme romane e del primitivo insediamento abitativo, risalente alla prima età del ferro, da cui si è sviluppata l‘odierna città), mentre in piazzetta Labus, ancora più a sud, emergono i resti della basilica civile, i cui elementi architettonici di età flavia sono ancora ben visibili nelle facciate delle antiche case costruite sulle rovine stesse.

Secondo dati del 2008, la città di Brescia può vantare 26.334.910 m² di verde pubblico e aree protette (di cui 4.224.610 m² di verde attrezzato, parchi pubblici e storici), che corrispondono a 139,68 m² di verde per abitante. Se a ciò si sommano anche le aree agricole e boscose e il verde di arredo urbano, la superficie totale sale a 72.548.560 m², pari a circa l'80% della superficie comunale. Nel 2008 Brescia ha vinto il primo premio La città per il verde, assegnato in occasione della manifestazione Flormart-Miflor, svoltasi a Padova.

Il parco delle colline è l'area verde più estesa di Brescia. È un parco naturale istituito per preservare il Monte Maddalena e i Ronchi, le colline che si trovano immediatamente a nord-est del centro storico.
Parco Tarello è il secondo parco più grande della città ed uno dei più recenti. Si trova a Brescia 2, la zona moderna della città, ed è circondato dai grattacieli del centro direzionale.
Il parco del castello può essere considerato il parco più antico di Brescia ed è il terzo per superficie. Si estende lungo i versanti del Colle Cidneo, regalando suggestivi scorci sul centro storico.
Parco Ducos è uno dei parchi storici di Brescia e costituisce un importante polmone verde per la zona est della città. Al suo interno è presente un grande laghetto dove vivono tartarughe e uccelli acquatici.

La ricorrenza principale cittadina si svolge il 15 febbraio, festa dei santi Faustino e Giovita, patroni di Brescia, giorno nella quale viene organizzata una grossa fiera lungo tutto il centro storico, che chiama in città circa 600 bancarelle e circa 200 000 visitatori ogni anno.

Il 21 gennaio 2010 viene annunciato il nuovo patrono della città di Brescia: Sant'Angela Merici, che si aggiunge così ai patroni Faustino e Giovita, senza però aggiungere tale data tra le festività cittadine. Sant'Angela Merici bresciana nata a Desenzano nel 1474 e morta in città nel 1540 è l'unica santa bresciana che rientra nel calendario universale e con una statua presso la Basilica di San Pietro in Vaticano.

Il 28 maggio cade l'anniversario della Strage di Piazza della Loggia, evento che ha indubbiamente segnato la storia cittadina, e non solo, ricordato con celebrazioni delle autorità e con un tradizionale concerto, tenuto nella Chiesa di San Francesco d'Assisi, in memoria delle vittime.

In tutta la città di Brescia sono presenti diverse religioni legate alle molte etnie. La religione cattolica legata al Vescovo della Diocesi di Brescia è la prevalente in città, sono molto attivi, inoltre, i cristiani ortodossi con due chiese cittadine, i mussulmani con un centro culturale islamico nella periferia sud e i Testimoni di Geova con nove Sale del Regno di lingua italiana.

I patroni della città sono i Santi Faustino e Giovita, mentre Santa Maria Assunta, Sant'Angela Merici e San Siro ne sono compatroni.

Nel bresciano la lingua lombarda, nella variante locale, è molto diffusa quasi fosse le lingua principale. Pur con le dovute varianti, a Brescia e provincia il dialetto utilizzato è il dialetto bresciano, derivante dalle parlate galloromanze e dalla volgarizzazione del latino.

Il primo manoscritto riconducibile al dialetto bresciano è stato trovato a Bovegno in Val Trompia, ed è risalente circa al 1300, anche se nel dialetto bresciano si trova troviamo la presenza di numerosi termini simili al francese ed anche al tedesco, frutto della comune matrice celtica e germanica delle sue popolazioni nonché delle successive dominazioni.

È tutt'oggi classificato come dialetto lombardo orientale, per via delle diverse radici e appartenenze politiche fino al 1797 rispetto all'ovest della regione e per la vicinanza al Veneto, e a causa dell'estensione della provincia stessa, che ne territorializza alcuni aspetti, si può dire che si discosta in maniera definita dal dialetto lombardo occidentale.

A Brescia sono presenti diverse tradizioni popolari legate a figure di santi e a sculture e luoghi particolari della città.

I Santi Faustino e Giovita sono diventati patroni di Brescia a seguito di un evento straordinario. Secondo la tradizione, il 13 dicembre 1438, durante un feroce assedio dei milanesi capitanati da Nicolò Piccinino, i due santi (martiri bresciani al tempo dell'imperatore Adriano: II secolo) apparvero sulle mura della città, nei pressi degli spalti del Roverotto (nella zona a sud-est del castello, dove ora sorge un cippo marmoreo) e respinsero le palle delle cannonate a mani nude, aiutando così i bresciani a sconfiggere gli assalitori che, impauriti dalla vista dei santi, abbandonarono la città.

A Brescia, come in altre città dell'Italia settentrionale, i doni natalizi sono portati da Santa Lucia la notte tra il 12 e il 13 dicembre. Tradizionalmente, i bambini scrivono una lettera alla santa, elencando i regali che vorrebbero ricevere e dichiarando di meritarseli, essendo stati bravi e obbedienti durante l'anno. Per ringraziarla è uso lasciare del cibo per lei e per il suo asinello che trasporta i doni. Il mattino seguente, al loro risveglio, i bambini troveranno i doni richiesti accompagnati o da caramelle e dolciumi di vario tipo, se si saranno comportati bene, oppure da carbone, se si saranno comportati male.

Via Cremona viene anche ricordata con l'antico nome di " Forca di Cane ", per ricordare un episodio risalente al Medioevo e riguardante un indegno prete con tre suoi complici. Durante le lotte tra i valvassori e i seguaci del vescovo Arimanno, approfittando della confusione di quei tempi, un prete indegno, con l'aiuto di tre accoliti desiderosi di facili guadagni, aveva fondato un movimento pseudo-religioso. Sotto questa parvenza di cristianità, si nascondeva in realtà una setta avente l'unico scopo d'irretire facili prede, a cui venivano offerte riunioni notturne, orge e baldorie. Questa organizzazione ebbe fortuna per ben cinque anni, ma un giorno duecento adepti furono arrestati e impiccati, mentre il prete e i tre accoliti vennero attanagliati e arsi vivi.

Nella Chiesa di Santa Maria del Carmine è conservata un'antica icona, portata a Brescia dalla Terra Santa nel 1437 dal Vicario generale dell'ordine dei Carmelitani Fra Cristoforo Martinoni o Martignoni, detta della Madonna delle Brine. È chiamata in questo modo perché in passato si riteneva che, esponendola per tre giorni l'anno compresi tra fine aprile e inizio maggio, i raccolti sarebbero stati protetti dalle gelate (brine) tardive e da altre intemperie.

Le statue parlanti di Brescia sono una serie di statue su cui, fino alla fine del XIX secolo, i bresciani affiggevano messaggi anonimi, contenenti per lo più critiche contro i governanti.

La Lodoiga è una statua scolpita da Giovanni Battista Bonometti o Cesare Federico da Bagno o altri nella seconda metà del Cinquecento. Di origine molto controversa e storia altrettanto dibattuta, era posta originariamente davanti all'ultimo pilone sinistro della facciata del Palazzo della Loggia fino al 1877, quando fu rimossa e portata in nuova sede. Dopo varie vicissitudini e trasferimenti, nel novembre del 2011 è stata definitivamente ricollocata sotto il porticato della Loggia. Questo portico, per sua natura cardine fra l'interno e l'esterno, fra le cariche pubbliche e il popolo, rappresentò il luogo dove maggiormente si esplicavano i rapporti fra i due, e trovò la sua voce nella Lodoiga, che fu assunta come statua parlante della città, cui i bresciani erano abituati ad affiggere poesie e prose satiriche o scherzose. Accanto alla statua, poi, era posta la "pietra del bando", dove salivano i banditori o gli oratori per parlare alla folla. Non sempre era possibile commentare ad alta voce i bandi o il comportamento degli amministratori: interveniva quindi la Lodoiga attraverso biglietti e fogli incollati anonimamente sul pilone adiacente o sul muro interno.
I "Macc dèle ure" ("matti delle ore" in dialetto bresciano): popolarmente chiamati Tone e Batista, sono due figure meccaniche poste in cima alla Torre dell'Orologio di piazza della Loggia, che battono la campana allo scoccar delle ore. Tradizionalmente sono sempre stati considerati come patteggianti il governo cittadino, tant'è che, verso la fine del Settecento, divennero protagonisti di una serie di pubblicazioni riguardanti "dibattiti" fra queste due statue e la Lodoiga, sempre invece dalla parte del popolo.
Il Mostasù dèle Cosére (letteralmente "faccione delle Cossere" in dialetto bresciano) è un antico rilievo situato nel centro storico di Brescia, murato all'angolo tra corso Goffredo Mameli e contrada delle Cossere, dalla quale trae il nome. Nel corso dei secoli, similmente alla Lodoiga, il mostasù diventa una statua parlante, raccogliendo malumori, proteste e lagnanze dei cittadini verso i governatori. La sua localizzazione, al centro del quartiere popolare e affacciato su una delle sue principali vie, contribuisce a fissare il mostasù nell'immaginario popolare.

In corrispondenza dell'angolo tra Via Trieste e Via Agostino Gallo esiste una statua lignea, ricoperta da una pittura dorata, raffigurante un bue. Secondo la tradizione popolare, questa statua starebbe a indicare il luogo in cui sarebbe sepolto un bue d'oro zecchino venerato dagli antichi abitanti di Brescia, che lo avrebbero nascosto in quel punto per evitare che, durante le invasioni barbariche, fosse distrutto.

La tomba Bonomini, nota dai bresciani come tomba del cane, è un tempietto neogotico a pianta quadrata situato sui colli Ronchi, immediatamente a nord-est del centro storico cittadino, lungo via Panoramica, al primo tornante dopo l'imbocco da via Filippo Turati. Costruita nel 1860 su progetto di Rodolfo Vantini per ospitare le spoglie di Angelo Bonomini e del socio Giuseppe Simoni, benefattori degli Spedali Civili di Brescia, alla fine non accolse mai le due salme a causa di nuove ordinanze comunali riguardanti le norme sul seppellimento, che lo vincolavano ai cimiteri pubblici. La tradizione popolare vuole quindi che vi sia stato deposto solo un cane, da cui la denominazione abituale.

Brescia è sede di Corte d'appello dall'epoca napoleonica ed è la sede competente per i processi spostati da Milano. Tutto il comparto giudiziario (tribunali, procura, corte d'appello) dal maggio 2009 ha traslocato nel nuovo Palazzo di Giustizia, realizzato in prossimità della stazione ferroviaria su progetto dell'architetto Gino Valle.

Tra le infrastrutture più importanti in città annoveriamo gli Spedali Civili che si collocano al primo posto in Italia per personale impiegato e si candidano ad essere tra i più grossi ospedali italiani. Inoltre sono presenti varie strutture ospedaliere, quali la Fondazione Poliambulanza, la Casa di Cura S. Camillo, la Casa di Cura Sant'Anna, l'Istituto Clinico Città di Brescia e il Sant'Orsola Fatebenefratelli.

Secondo i dati raccolti ed analizzata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità WHO, nel 2011 la città di Brescia è risultata al 5º posto in Europa tra le città più inquinate, dopo le città di Torino (3º posto) e Milano (4ª posizione), a causa delle polveri sottili nell'aria di particolato atmosferico (PM).

La città di Brescia è tristemente famosa anche per essere, dopo Anniston negli USA, la seconda città al mondo per gravità della contaminazione da Policlorobifenili (PCB), inquinamento che interessa le acque e il suolo.

Brescia e la sua provincia rappresentano una terra ricca di sapori dalla gastronomia particolarissima, giocata fra due poli: la cucina contadina dell'entroterra e delle valli e quella di pesce dei laghi d'lseo e Garda. I celebratissimi casoncelli bresciani, nella versione salata con ripieno di salsiccia e formaggio, o nella versione dolce con mandorle, uvetta e pere, la minestra mariconda, il risotto alla pitocca, le belle schidionate di quaglie e piccioni per polenta, i volatili domestici (pollo, gallina, cappone) con saporiti ripieni e la specialità del piccione farcito alla bresciana, la persicata, sono specialità della gastronomia del Medioevo e del Rinascimento tramandatisi quasi senza aggiornamenti e fatti propri, negli ultimi decenni dalla ristorazione anche agrituristica, a rappresentare gli aspetti più raffinati del gusto tradizionale, in abbinamento con i grandi vini D.O.C. della Franciacorta di Lugana, del Garda Classico, di San Martino della Battaglia di Cellatica, di Botticino e di Capriano del Colle. L'anima popolare della cucina bresciana offre però le sue prove migliori nei piatti di polenta, tipicamente quella taragna (in Valsabbia detta Tiragna) e di riso e nei semplici cibi in cui si avverte ancora il profumo dell'aia e del camino. Dalla ormai dimenticata polenta e saracca a quella con le cotiche, da quella con il baccalà a quella con il sugo di maiale; e, ancora, polenta con gli uccellini, con i funghi, con le verdure, con il coniglio in sguazzetto. E poi il riso alla campagnola con le verdure, il risotto con gli spinaci selvatici, gli strangolapreti, i bigoli con le sardelle e la pastissada de caval di chiara origine veneta, le frittate rustiche di verdure o salumi. Per non dimenticare gli altri grandi protagonisti della gastronomia bresciana i salumi e i formaggi. Il più noto fra tutti è il Bagoss, dal gusto robusto, ma non piccante con cui si designa il più diffuso prodotto della zona.

Brescia pur non essendo un "polo universitario", gode comunque di una discreta copertura didattica sia per le facoltà presenti, sia per il numero di corsi di laurea proposti, ai circa 25.000 studenti universitari.

La maggiore per numero di iscritti, è l'Università degli studi di Brescia che si compone di quattro facoltà: Giurisprudenza, Economia, Medicina e Chirurgia ed Ingegneria, dislocate su tutto il territorio cittadino.

È presente anche l'Università Cattolica del Sacro Cuore, che è sede distaccata di Milano, ed è situata in pieno centro storico cittadino.

Tanti sono i musei che potrete visitare in città, dal più famoso Museo di Santa Giulia con le sue rinomate mostre temporanee alla Pinacoteca Tosio Martinengo situata all'interno di un palazzo seicentesco e famoso per la sua collezione di dipinti di artisti rinascimentali italiani. E ancora, il Museo Diocesiano di Brescia, la Collezione Arte e Spiritualità, il Museo del Risorgimento di Brescia, il Museo chitarristico degli strumenti musicali e della liuteria bresciana, il Museo della Mille Miglia, il Museo di Fotografia Ken Damy, il Museo delle Armi Luigi Marzoli, il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia e il Museo di Scienze Naturali.

La storica Mille Miglia è una corsa rievocativa a tappe, che ogni anno tra aprile e maggio richiama nel territorio cittadino un grandissimo numero di appassionati da tutto il mondo, tra piloti e semplici curiosi e la fiera internazionale delle armi sportive e da caccia che si svolge presso la nuova struttura espositiva di Brescia nei primi giorni di aprile.

In ambito musicali gli eventi maggiori sono il Festival Pianistico Internazionale "Arturo Benedetti Michelangeli", festival pianistico dedicato ad Arturo Benedetti Michelangeli che nel 2009 è giunto alla sua 46ª edizione, che si svolge al Teatro Grande tra i mesi di aprile e giugno, Le Dieci Giornate di Brescia, festival di musica classica che si svolge nei principali luoghi artistico-culturali cittadini a settembre, e Le Settimane Musicali Bresciane, rassegna culturale con particolare sensibilità alla musica classica dalla cadenza variabile.

Il comune organizza tra i vari eventi due feste molto sentite ed apprezzate dalla cittadinanza. La prima verso inizio settembre è la Festa del gemellaggio, istituito con le città di Darmstadt (Germania) Logroño (Spagna), curato dall'Assessorato al Turismo Comune di Brescia, e la Fiera di Santa Lucia, in dicembre, formata da bancarelle di artigianato locale e italiano organizzate ad ogni ricorrenza del giorno festivo della santa che, secondo tradizione, porta doni ai bambini bresciani nella giornata del 13 dicembre.
L'iniziativa, dopo quattro anni di esistenza, è stata soppressa.

Dal 4 dicembre 2009 al 27 giugno 2010 il museo di Santa Giulia ha ospitato una mostra riguardante la civiltà precolombiana degli Inca che ha totalizzato oltre 273.000 visitatori, piazzandosi al secondo posto tra le mostre più visitate in Italia nel corso della stagione, dopo quella dedicata al Caravaggio a Roma.

I principali teatri della città sono:
Teatro Stabile di Brescia
Teatro Grande
Teatro Chiesa di Santa Chiara
Teatro Sociale
Pala Banco di Brescia Il Teatro della città

Recentemente è stato completato il quartiere di Sanpolino, costituito da edifici costruiti in edilizia residenziale convenzionata ed il Borgo Wührer – particolare idea di quartiere interamente vietato alle auto, dato che dispone di un parcheggio sotterraneo di due piani – destinato ad abitazioni, ad uffici e ad attività commerciali e che è stato ricavato sul terreno dell'antica fabbrica di birra Wührer.

La nascita di Borgo San Nazzaro, progetto di riqualificazione dell'antico comparto cittadino dei Magazzini Generali posto nei pressi del quartiere Don Bosco, firmato da Daniel Libeskind, che prevede la nascita di un polo abitativo avanguardistico, che comprende un grattacielo.

Brescia presenta nella propria area comunale edifici di elevata altezza, tra cui:
Crystal Palace, costruito nel 1990, alto 110m
CAP Tower, costruito nel 1993, alto 82m
Skyline 18, costruito nel 2013, alto 80m
Tre Torri, costruite nel 2008, alte 75m
Torre Fuksas, costruita nel 2010, alta 65m
Torrione, costruito nel 1932, alto 57m Progettato da Marcello Piacentini, è il primo grattacielo costruito in Italia.

L'economia provinciale e cittadina si divide tra industria, commercio, artigianato, servizi, agricoltura e turismo.

Come gran parte dell'economia del nord Italia, il complesso bresciano è costituito soprattutto da piccole-medie imprese, con la presenza di grandi industrie, che vanno dal settore alimentare a quello metalmeccanico.

La viticoltura è considerata il comparto agricolo più importante del sistema agroalimentare bresciano. Il territorio comunale di Brescia rientra nella zona di produzione di diversi vini: una tipologia a denominazione di origine controllata e garantita, ovvero il Franciacorta, tre vini DOC (Botticino, Cellatica e Curtefranca) e un vino IGT (Ronchi di Brescia). Inoltre, nel centro storico della città, lungo il versante settentrionale del Colle Cidneo, si estende il vigneto urbano più grande d'Europa, caratterizzato dalla coltivazione dell'Invernenga, vitigno autoctono a bacca bianca presente a Brescia fin dall'epoca romana.

Un altro settore molto importante in provincia è quello dell'olivicoltura, in cui la zona del Garda gioca un ruolo importante, coinvolgendo un gran numero di imprese tra raccolta, lavorazione, conservazione e commercializzazione dei prodotti. Al momento sono state registrate, in sede europea, due DOP degli oli extravergini d'oliva, e sono: l'olio Garda e Laghi lombardi. Dato l'elevato grado di redditività del settore, sono previsti rigidi regolamenti per la pratica di questa attività.

La Confindustria locale, l'Associazione Industriale Bresciana (AIB), è stata la prima associazione industriale fondata in Italia il 14 aprile 1897. Le imprese attive in provincia di Brescia, molte delle quali operano nell'area urbana, sono 90.000. Le principali attività industriali sono quelle meccaniche, specializzate nella produzione e distribuzione di macchine utensili, centralizzate intorno alla Val Trompia.

Importante è anche la produzione di mezzi di trasporto, una su tutte l'OM, che ha sede su territorio cittadino, ed è da sempre produttrice dei camion Iveco, e la produzione di armi, tra cui ricordiamo la Beretta, di Gardone Val Trompia, e la Perazzi di Botticino.

Molto importante l'industria metallurgica, che dagli anni 1970 ha visto salire alla ribalta il cosiddetto Distretto del tondino, che comprendeva i territori della bassa Val Trompia, e più precisamente quelli di Lumezzane e Sarezzo, e che oggi è ancora attivo con numerose aziende sparse per tutta la provincia. Famosa la Redaelli, società leader nelle funi e cavi di acciaio (funivie, sollevamento, offshore, etc.) di Gardone Val Trompia BS. Importante il distretto di Odolo in Valle Sabbia, che fino agli anni '90 produceva il 30% del tondino nazionale.

Nella periferia cittadina, rispettivamente lungo la Tangenziale Sud e la Tangenziale Ovest, sono presenti due acciaierie l'Alfa Acciai e la Ori Martin. In città hanno inoltre sede diversi gruppi industriali, tra cui possiamo ricordare il Gruppo Lucchini, la Feralpi e la Camozzi Group. La produzione di posate e di rubinetti, concentrata nella zona lumezzanese, insieme al comparto tessile, calzaturiero e d'abbigliamento, concentrati nella zona di Rezzato, costituiscono settori cruciali per l'industria bresciana, così come la produzione di materiali per l'edilizia, e laterizi, che vanno ad alimentare il settore delle costruzioni – in forte espansione, date le riqualificazioni urbanistiche in atto.

Degna di nota è la fabbrica di birra più antica d'Italia, la Wührer.

Come nel resto d'Italia, molte aziende bresciane sono di dimensioni medio-piccole e a conduzione familiare; negli ultimi anni sono arrivate anche imprese di grande rilevanza e filiali importanti (soprattutto straniere), sia nel territorio della città sia nei maggiori centri industriali della provincia.

Negli ultimi quaranta anni è aumentata l'importanza dei settori bancario, commerciale e della comunicazione. Tra le aziende cittadine più quotate vi è il gruppo A2A (frutto della fusione tra ASM Brescia, AEM Milano ed AMSA) e la Centrale del latte di Brescia, controllata dall'amministrazione cittadina.

Vi sono anche le filiali di banche ed attività finanziarie. Negli ultimi anni, a seguito del processo di aggregazione bancaria, la città ha perso la sede delle sue due principali banche: Bipop-Carire, oggi parte del gruppo Unicredit, e Banca Lombarda, quest'ultima fusasi con la bergamasca Banche Popolari Unite per formare il gruppo UBI Banca, quarto gruppo bancario d'Italia, con numerose sedi di divisione nella città (fonte dati Il Sole 24 ore, Banca d'Italia). Tra i finanzieri più importanti vanno ricordati Giovanni Bazoli (presidente di Intesa SanPaolo), ed Emilio Gnutti e Romain Zaleski.

Settore sempre in via di sviluppo è quello della ristorazione, che a Brescia presenta 917 bar e 719 ristoranti, che garantiscono un servizio turistico di tipo eno-gastronomico di tutto rispetto.

A sud della città è in funzione il più grande inceneritore d'Europa, realizzato e gestito dal Gruppo A2A che ha coniato per questa macchina il nome termovalorizzatore. È composto da tre unità di combustione, due alimentate con rifiuti e una con le cosiddette «biomasse», un termine il cui uso è però contestato dagli ambientalisti. Grazie alla rete del teleriscaldamento è possibile produrre non solo energia elettrica ma anche recuperare energia termica in quantità rilevanti, convogliando il calore prodotto nella rete del teleriscaldamento, fino alle abitazioni dei singoli utenti.

La città, infatti, è stata la prima in Italia a dotarsi, nel 1972, della rete di teleriscaldamento.

Ha sede legale in città la Brescia Calcio S.p.A. attualmente militante in Lega Pro.
La squadra è famosa per aver avuto tra le sue fila fuoriclasse del calibro di Roberto Baggio, Josep Guardiola, Gheorghe Hagi, Ioan Sabău, Alessandro Altobelli, Evaristo Beccalossi, Andrea Pirlo, Claudio Branco, Luca Toni, Daniele Bonera, Dario Hubner, e altri ancora.

Oltre al Brescia Calcio sul territorio cittadino, e precisamente a Buffalora, è attiva una squadra di calcio femminile, l'Associazione Calcio Femminile Brescia Femminile, che attualmente milita nella massima serie del campionato italiano di calcio femminile, e che l'11 maggio 2014 si è laureata campione d'Italia nella stagione 2013-2014.

La società di Brixia Gym milita in Serie A1 da anni e detiene numerosi scudetti, di cui 8 vinti consecutivamente tra il 2003 e il 2010; è una tra le società più di spicco nel panorama della ginnastica artistica femminile, sia a livello italiano che europeo: ha annoverato tra le sue fila le azzurre olimpioniche Monica Bergamelli, Erika Fasana, Vanessa Ferrari.

Nel 2009 Brescia è tornata ad avere una squadra cittadina con la fondazione del Basket Brescia Leonessa, iscritta alla Divisione Nazionale A Gold di pallacanestro, dopo l'addio nel 1996 dello storico Basket Brescia. Nel 2011 la squadra si è laureata Campione d'Italia Dilettanti e ha conquistato la promozione nel campionato di Legadue.

La compagine cittadina di pallanuoto è la A.N. Brescia, che partecipa alla Serie A1 e vincitrice di uno scudetto, tre coppe italia e di tre coppe LEN.Inoltre vi è la Pallanuoto Brescia militante nel campionato di Serie A2.

L'Atlantide Pallavolo Brescia, che milita nel campionato di serie A2 di pallavolo, è l'unica rappresentativa avente sede in città.

È inoltre presente il Rugby Club Fiumicello, società giovanile fondata nel 1984 da alcuni appassionati dell'omonimo quartiere dell'oltremella.

La società Schermabrescia opera sul territorio bresciano dal 1987. Il bresciano Andrea Cassarà ha vinto l'oro nel fioretto individuale ai Mondiali 2011.

La città è sede della Cavallerizza Bettoni, una fra le più antiche società sportive equestri italiane.

I Bengals Brescia, che militano in serie A del campionato di football americano, e vincitori del Superbowl 2009 e 2011, sono l'unica squadra di football americano cittadina.

È presente anche una società di tennistavolo, l'Associazione sportiva tennistavolo Brescia che milita in serie B1 del campionato nazionale.

Da alcuni anni la città ospita anche una squadra di ultimate frisbee, B.u.b.b.a. Brescia. Attualmente sono ospitati dall'associazione CUS Brescia e per l'anno 2012 militeranno nella serie B del campionato italiano open di ultimate frisbee.

Lo Stadio Mario Rigamonti è un impianto sportivo di Brescia, terreno di gioco interno del Brescia. La sua capienza, nel 2010, fu portata a 23.072 posti, grazie all'effettuazione delle opere di adeguamento dello stadio ai requisiti previsti dalla normativa vigente per gli incontri del campionato di Serie A 2010-2011.Fu così chiamato in memoria del giocatore bresciano Mario Rigamonti, militante nel Grande Torino e morto nella tragedia di Superga del 1949.

Il Centro Sportivo San Filippo è una struttura polifunzionale a Brescia, che comprende un Palazzetto dello sport, 3 campi da calcio a 11, 2 Campi da calcio a 7, 1 Campo da calcio a 6, 1 Campo da calcio a 5, 3 Campo da tennis in sintetico, 1 Campo da tennis in terra battuta, piscina coperta, piscina estiva all'aperto e altre strutture minori. Il centro inoltre ospita la sede del Brescia Calcio, del Brescia Basket Leonessa, del C.O. N. I., e di 17 Federazioni Sportive. In passato ha ospitato le gare casalinghe del Basket Brescia e della Pallavolo Brescia, mentre attualmente ospita quelle del Basket Brescia Leonessa, Pallamano Brescia, e della Icaro Basket Brescia, società che partecipa alla Serie B di Pallacanestro in carrozzina.



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