domenica 19 luglio 2015

BRUMANO

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Brumano è un comune situato in Valle Imagna.

Recenti studi farebbero risalire i primi insediamenti stabili all’epoca romana: tale ipotesi pare suffragata anche dall’origine etimologica del nome, derivante dal latino Bruma, ovvero freddo, caratteristica che ha sempre accompagnato il piccolo borgo. Posto all’ombra del monte Resegone nella parte terminale della valle Imagna, sul confine con la Valsassina, ha sempre avuto una bassa esposizione solare, situazione che non gli ha permesso di avere uno sviluppo delle colture sul proprio territorio.

Conseguentemente anche il borgo ha sempre mantenuto dimensioni molto ridotte sia come nucleo abitativo che come abitanti, tanto da contendere ancor’oggi la palma di comune più piccolo della provincia di Bergamo.

Nel corso dei secoli Brumano ha sempre mantenuto le caratteristiche del piccolo borgo montano, con un numero limitato di abitanti per lo più dediti a vivere di ciò che la natura forniva loro: le attività principali quindi sono sempre state quelle del pastore, dell’allevatore, del boscaiolo e del carbonaio, ovvero colui che trasformava la legna in carbone vegetale.

Poche sono le notizie storiche, le prime delle quali riconducibili al periodo medievale: quando nei vicini paesi infuriavano le lotte fratricide tra guelfi e ghibellini, Brumano era rifugio per le persone in fuga dagli eventi bellici.

Brumano era uno degli originali nove (poi saliti fino a venti) comuni della Comunità Generale di Lecco, uno «staterello» di epoca medioevale. Brumano era quindi soggetto a Lecco a cui era legate fin dall'epoca dei Franchi. Questo legame si andrà sciogliendosi nei secoli col progressivo sfaldamento federalista della Comunità Generale di Lecco fino alla sua totale soppressione dopo la conquista da parte dell'Austria. Ma in realtà il legame non si è ancora dissolto del tutto in quanto Brumano, non più soggetta amministrativamente al capoluogo lariano, è rimasta religiosamente soggetta al prevosto di Lecco facendo parte del suo decanato fino al 2006, anno in cui è passata alla Diocesi di Bergamo.

I secoli successivi videro Brumano posto proprio sul confine tra la Repubblica di Venezia ed il Ducato di Milano, che governò il paese (unico di tutta la valle) per alcuni secoli. A tal riguardo è ancora presente presso il valico della Passata un cippo, datato 1791, indicante l’inizio dei possedimenti dello stato di Milano.

I secoli successivi non videro fatti di rilievo coinvolgere la piccola comunità che, forte del proprio isolamento, seguì le vicende del resto della provincia senza parteciparvi in modo diretto. Un evento di particolare importanza fu la costruzione della nuova chiesa parrocchiale, avvenuta nel 1889: dedicata a San Bartolomeo, possiede un altare maggiore di buona fattura, nonché affreschi e dipinti eseguiti al Nuvoloni.

Nel corso della Seconda guerra mondiale questi territori balzarono tristemente alle cronache per via delle deportazioni che i tedeschi effettuavano nei confronti dei partigiani catturati, seguite dalla fucilazione dei prigionieri.

A partire dal XX secolo il paese cominciò a risentire di una forte emigrazione dei propri abitanti, attratti da maggiori opportunità professionali ed economiche fuori dal territorio comunale.

Recenti interventi alle infrastrutture (tra cui il collegamento stradale con Morterone e la Valsassina) hanno permesso un piccolo sviluppo del turismo, adatto a chi vuole godersi la tranquillità della natura ammirando paesaggi mozzafiato. Da qui si possono anche compiere una gran quantità di escursioni, la maggior parte verso le cime del Resegone.

La chiesa di San Bartolomeo, databile alla fine dell' '800, venne consacrata nel 1896 dal cardinale Carlo Andrea Ferrari, arcivescovo di Milano poiché Brumano - confine estremo tra l'allora Ducato di Milano e Repubblica di Venezia - apparteneva alla diocesi milanese. Fu costruita in sostituzione della vecchia parrocchiale, che si può notare ancora oggi accanto al piccolo e antico cimitero.
All'interno è conservato un altare di scuola fantoniana e una pregevole pittura del Sarto raffigurante la "Madonna col Bambino".



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