venerdì 10 luglio 2015

I MONUMENTI DI LECCO



Il monumento ad Alessandro Manzoni è collocato nell'omonima piazza di Lecco.
Subito dopo la morte di Alessandro Manzoni, avvenuta il 22 maggio 1873, il consiglio comunale si riunì in straordinaria (24 maggio) e decise di fare erigere un monumento allo scrittore "lecchese d'adozione" che tanto lustro aveva donato alla città.
Il comitato, capeggiato da Antonio Stoppani, raccolse donazioni per 40.000 lire. Fu Francesco Confalonieri a realizzare il monumento (alla cui realizzazione contribuì anche Giuseppe Verdi) che fu inaugurato l'11 ottobre 1891 con discorso del senatore Gaetano Negri. Alla celebrazione partecipò anche Giosuè Carducci, come ricorda una lapide posta sull'ex albergo Croce di Malta.
Sopra un basamento in granito alto quattro metri e mezzo è posta la statua bronzea raffigurante Alessandro Manzoni seduto.
Sul piedistallo sono collocati quattro bassorilievi bronzei che raffigurano tre scene del romanzo storico I promessi sposi: Il rapimento di Lucia, La morte di don Rodrigo, Il matrimonio dei Promessi; e gli stemmi d'Italia e Lecco.

La devozione dei lecchesi per San Nicola è dimostrata dalla statua che appare nelle acque del lago, di fronte alla punta della “Maddalena”, nelle vicinanze del monumento ad Antonio Stoppani. La statua in bronzo di San Nicola è stata collocata, nel 1955, su pilastri in blocchi di granito saldamenti fissati al fondo del lago. Il santo appare con i paramenti vescovili orientali: una immagine di Nicola che si ripete in tutta la sua iconografia. La statua venne preparata dallo scultore lecchese Giuseppe Mozzanica: è alta due metri e raffigura il santo nel gesto di proteggere il lago e la città.
Nell’anno dell’inaugurazione (1955) il numero unico “Pastor bonus” uscito in occasione del venticinquesimo di parrocchia e del cinquantesimo di sacerdozio del prevosto monsignor Giovanni Borsieri, scriveva: “Come le lanterne spesso illuminano le entrate dei piccoli porti del nostro lago e, dal molo, nelle notti buie, segnano con la loro luce tranquilla l’approdo e il calore della casa, la statua di San Nicola, sulla punta della Maddalena, diventerà il simbolo della fede dei lecchesi.

Il monumento a San Giovanni Nepomuceno è posto nella piazza principale del rione di Castello. Si tratta di una fontana di forma rettangolare progettata da Giuseppe Bovara nel 1846 e inaugurata nel 1859. Da essa l'acqua sgorga attraverso tre bocche di cui due a forma di delfino. Su di essa fu posta la settecentesca statua del santo la cui storia era stata travagliata. Tale statua infatti si trovava sul ponte Azzone Visconti e durante la battaglia di Lecco tra i Francesi ed i Russi (25-28 aprile 1799) era caduta nel fiume Adda. Ripescata fu posta sulla fontana suddetta nel 1860. Sul monumento due anni più tardi, nel 1862, sarà infine posta anche una lapide in omaggio al neonato Regno d'Italia.

Il  monumento ad Antonio Stoppani è posto all'estremità di Punta della Maddalena, nei pressi dell'imbarcadero, è una maestosa opera dedicata all'Abate realizzata nel 1927 dall'architetto Mino Fiocchi mentre la statua bronzea incorniciata al centro di un'esedra è una creazione dello scultore Michele Vedani.
La Fontana delle tre bocche è situata in località Castione di Rancio, sul sagrato antistante la chiesa barocca di San Carlo, la fontana è un elegante manufatto in pietra di Saltrio che raffigura tre delfini intrecciati sulla sommità. Realizzata nel 1853 in occasione della costruzione dell'acquedotto dallo scalpellino Abbondio Molinari è stata restaurata nel 2009 dalla delegazione lecchese del Fai.

Il Memoriale ai Caduti è un maestoso monumento che celebra i caduti lecchesi della Grande guerra cui si aggiunsero quelli del secondo conflitto mondiale; si affaccia sul golfo di Lecco nei pressi della foce del torrente Caldone. Opera dello scultore Giannino Castiglioni venne inaugurato nel 1926 e raffigura una stele di granito con incise le tappe più gloriose del primo combattimento alla quale, nel lato rivolto verso il lago, appoggia una figura femminile (conosciuta dai lecchesi come la balia di pèss) afflitta da dolore. Ai piedi della stele, posta su un basamento in pietra a gradinate, corre sui quattro lati una fascia di altorilievi bronzei composta da sculture che raccontano la passione del combattente che lascia la sua terra, la sua donna e il suo bimbo per combattere, balzare all'attacco e cadere vittorioso.

Il Monumento a Mario Cermenati è una statua in marmo che si trova al centro della vecchia Piazza del Grano dedicata a lui nel 1927; inizialmente in bronzo venne poi sostituito da quello attuale in marmo nel 1943 in seguito alla requisizione del bronzo avvenuta in epoca fascista. Sul basamento che simula un ammasso di rocce è incisa una epigrafe del poeta Giovanni Bertacchi.


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