mercoledì 22 luglio 2015

MORTERONE

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Morterone è un comune di Lecco.
È il secondo più piccolo comune italiano per popolazione dopo Pedesina. Nel paese risiedono soprattutto persone anziane, ma anche alcune coppie giovani.
Il nome Morterone deriva dalla forma circolare della valle che richiama quella di un mortaio dal latino mortarium (mortaio).

Le prime notizie storiche sul paese sono del XV secolo: allora signori del borgo erano gli Invernizzi. Negli ultimi anni il paese ha imboccato una strada che dovrebbe scongiurarne lo spopolamento, così come è avvenuto in altri paesi montani. Da una parte, infatti, si è cercato di sviluppare la villeggiatura estiva, dall'altra si stanno consolidando alcune iniziative culturali che hanno portato nel paese a mille metri d'altezza artisti di fama internazionale con mostre di pittura, scultura e fotografia.

Morterone, piccolo comune sito ai piedi del versante orientale del monte Resegone, è divenuto un centro internazionale di poesia e arte grazie al progetto di Carlo Invernizzi e la sua concezione della poetica della Natura Naturans, che vede nell’operare degli umani un’azione di conoscenza e non un’alterità operativa prevaricante.
L’Associazione Culturale Amici di Morterone ha iniziato a operare a metà degli anni Ottanta del secolo scorso con l’intento di presentare mostre d’arte contemporanea pure creando un Museo all’Aperto, tuttora in progress, con l’installazione di oltre 30 opere di artisti italiani ed europei per abbellire il territorio nel rispetto della sua incontaminatezza e far così rivivere la comunità sulle proprie radici e rendere Morterone una autentica soglia poetica.
Come scrive Francesca Pola, “l’autentico significato di questo progetto è solo in parte assimilabile alla ormai diffusa realtà dei cosiddetti ‘parchi di scultura’, che negli ultimi decenni sono sorti in tutto il mondo: l’esperienza di Morterone si pone in realtà un obiettivo  completamente diverso, perché vuole affermare la possibilità e la volontà di una crescita armonica di uomo e ambiente. Gli interventi che decine di artisti hanno qui realizzato, rappresentativi di una eccellenza creativa italiana e internazionale, si pongono come ipotesi e possibilità concrete di un fare dell’uomo che non sia prevaricatore o estraneo rispetto alla natura, più o meno antropizzata, ma, in un dialogo con essa, sia in grado di fornire inedite e significative direttrici interpretative a tutti coloro che la abitano e percorrono. In questo senso, quello di Morterone può, retrospettivamente come in prospettiva, leggersi realmente come un progetto pilota nella direzione d’integrazione senza stravolgimenti, secondo una fattualità conoscitiva, di arte e natura: l’arte che ci aiuta a comprendere il nostro essere nel mondo. Morterone è in quest’ottica luogo privilegiato, della geografia e della mente, nel quale proprio le condizioni di assoluta incontaminatezza permettono il libero dispiegarsi di una creatività tesa all’affermazione di una fondamentale identità tra uomo e natura, tra fare antropico e divenire dell’universo vivente.”

A Morterone c'è una chiesa, ma mancano le scuole: i bambini si recano a Ballabio o a Lecco con un servizio scuolabus o con le auto private, percorrendo la tortuosa strada (15 km circa fino a Ballabio) che raggiunge il piccolo comune costeggiando le pendici del monte Due Mani e che culmina alla Forcella di Olino prima di ridiscendere.

Il consiglio comunale di Morterone, di cui fanno parte più di un terzo degli abitanti, si riunisce preferibilmente a Ballabio.

La Chiesa della Beata Vergine Assunta era una semplice cappella nel 1566, fu eretta parrocchia solo nel corso del XVII secolo. Dal XVII al XVIII secolo la parrocchia di Morterone, a cui era preposto il vicario di Lecco, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e dai delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Lecco. All’interno si trova l'Altare Fiore, opera dell'austriaco Rudi Wach.

Morterone è situata ai piedi del Resegone, in un territorio di boschi in cui si possono percorrere magnifici sentieri. In posizione molto isolata, tanto che la valle ai suoi piedi si chiama Remota, questa piccola valle confluisce con la val Bordesigli nella val Taleggio e forma il Brembilla che sfocia nel Brembo a Ubiale Clanezzo a solo 16 km da Bergamo. Confina a nord con i comuni di Ballabio, Cremeno, Cassina Valsassina, Moggio e Vedeseta, confina a sud con i comuni di Lecco e Brumano, a est con i comuni di Vedeseta e Brumano e a ovest con i comuni di Ballabio e Lecco.

Collocato sul versante del Resegone affacciato sul territorio bergamasco, ma legato storicamente a Lecco, Morterone non fu ricompreso, a differenza delle vicine Brumano e Vedeseta, dalle modifiche amministrative che, nel periodo napoleonico, rettificarono il confine occidentale della provincia di Bergamo portandolo generalmente sullo spartiacque. Morterone rimane dunque l'unico paese collocato in una valle tributaria della val Taleggio a non far parte della provincia di Bergamo.

Il paese di Morterone conta una dozzina di case poste in Morterone Centro, numerose sono comunque le frazioni che compongono l'abitato che in passato era esteso in tutto il territorio con frazioni di maggiore e minore importanza; Olino, Medalunga, Frasnida e Zuccaro erano le frazioni principali che insieme al centro erano punto di riferimento per i Morteronesi fino alla prima metà del secolo scorso (a Olino esisteva una macelleria, in Centro e a Medalunga l'osteria e a Frasnida si faceva il mercato).

Le altre frazioni che comprendevano il paese erano quelle di: Bosco, Bruga Alta, Bruga Bassa, Bruga di Mezzo, Brughetta, Campetti, Cantello, Cappelletta, Carigone, Cascina Nuova, Castegna, Centro, Cornelli, Costa, Costa Bonetta, Costa dei Muli, Curolt, Due Orti, Foppa, Forbesett, Forcelletta, Fornaci, Fraccia, Fraccio, Gas, Lungo, Monte Cucco, Morsura, Muschiada, Poncione, Paser, Passo del Pallio, Piana, Piano di Costa, Piazzoli, Pizzo, Pradelli, Pradello, Pra Giacomo, Preacone, Selvano, Turegia, Val Boazzo. Numerose delle quali tutt'oggi restano disabitate o solo in parte frequentate.

Le attività economiche di un tempo erano essenzialmente agricole: prati e pascoli per l'allevamento del bestiame con produzione di latte trasformato in stracchini; boschi di faggio con produzione di legna e carbone vegetale, oggi Morterone vede nei mesi estivi crescere i suoi abitanti, con il ritorno delle famiglie del posto e di molti turisti.



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