giovedì 23 luglio 2015

VILLA D'ALME'



Villa d'Almè è un comune situato all’imbocco della Val Brembana.

Con il nome generico di "Villa" erano comunemente chiamati i piccoli centri rurali di pertinenza di una chiesa plebana o di una corte signorile. "Villa de Lemine" è il nome originario del paese e risale tra la fine dell'anno novecento e il mille, nonostante che il primo documento nel quale è nominata con certezza, sia del 1098.

Le prime testimonianze della presenza umana risalgono all'epoca della preistoria attorno al 4.000 a.C. a seguito del ritrovamento di nuclei di selce per la fabbricazione di vari strumenti per le attività di quei tempi.

Successivamente, tra i primi insediamenti troviamo i Liguri e gli Etruschi, mentre agli inizi del IV secolo a.C. ci fu l'invasione dei Galli che, sconfitti gli Etruschi, conquistarono e Bergamo e tantissimi villaggi attorno all'attuale città.

Nel I secolo a.C., fu la volta dei Romani i quali costruirono anche la strada militare Como - Bergamo che, tra Villa d'Almè e Almenno San Salvatore scavalcava il Brembo con il famoso Ponte de Lemine o della Regina, lungo circa 180 metri ed alto 24 metri, semidistrutto da un'alluvione nel 1493.

Verso la fine del 1300, il territorio di Villa d'Almè e Bruntino fu teatro di violenti scontri tra le forze guelfe e ghibelline; con quest'ultime si erano apertamente schierati i nostri avi.

Anche Villa d'Almè, come gran parte delle città e dei i villaggi della pianura padana, venne colpita dalla peste, tra il 1629 e il 1630, provocando la morte di circa 350 persone.

Sotto la dominazione veneta fu importante sede di fonderie dei cannoni dei quali si serviva la Serenissima per i suoi eserciti e la sua flotta.

Durante le guerre per l'indipendenza e l'unità d'Italia, Giuseppe Garibaldi, nel giugno 1859, fu di passaggio a Villa d'Almè,ospite nel palazzo Locatelli Milesi. L'occasione del suo passaggio mosse l'arruolamento di alcuni villesi nella famosa spedizione dei Mille.

Dopo la prima guerra mondiale e la conseguente crisi economica che ebbe ripercussioni anche a Villa d'Almè nei rapporti tra la Direzione del Linificio, gli operai e il Sindacato dei tessili, per le drastiche riduzioni dei salari e per i licenziamenti messi in atto, ci si avviò verso l'epoca fascista durante la quale avvenne dapprima la fusione dei due Comuni Almè e Bruntino nel 1926 e, nel 1927, la costituzione del nuovo Comune Almè con Villa alla cui guida era stato posto il Podestà.

Durante la seconda guerra mondiale, Villa d'Almè, oltre al sacrificio di tanti suoi giovani soldati, si distinse nella lotta partigiana, guidata dalle formazioni Dami fondate dal coadiutore parrocchiale don Antonio Milesi, trale quali la "Brigata Fiamme Verdi Fratelli Calvi", che estesero la loro attività in tutta la Valle Brembana.

Caduto il fascismo e proclamata la Repubblica, si svolsero, nell'aprile del 1946, le elezioni amministrative a seguito delle quali si procedette a richiedere il ripristino dell'autonomia dei due Comuni di Almè e di Villa d'Almè con Bruntino che venne concessa con decreto legislativo dell'11 marzo 1948.

Centro prevalentemente residenziale ed artigianale della collina bergamasca, è situato all'ingresso della Valle Brembana e della Valle Imagna.

Il nucleo storico del paese si snoda a partire dalla chiesa parrocchiale lungo le vie Prada, Borghetto, Locatelli e la via centrale Mazzini. Alle spalle di questo nucleo pianeggiante si ergono come in un anfiteatro naturale verdi colline, boschi e vigneti, a cui si affacciano le contrade di Bruntino, San Mauro, con l'omonima chiesa benedettina del XIV secolo, Foresto I e Foresto II. Da qui partono numerose passeggiate all'interno del Parco dei Colli, tra le quali il tradizionale giro del monte Bastia.

La parte più bassa del paese è quella che si trova nelle immediate vicinanze del fiume Brembo, con la località Ghiaie, sede del Linificio, importante complesso industriale, qui sorto nel 1836, dove si produce uno dei migliori lini del mondo, e con la località Fonderia dal nome di una fucina settecentesca che produceva cannoni per l'arsenale di Venezia.

Provenendo da Bergamo si incontra la località Brughiera, dove fino ad alcuni fa, in un antico cascinale si trovava la sede di un maniscalco, ove sostavano numerose carrozze e cavalieri che scendevano dalla Valle Brembana.

Uscendo dal paese, percorrendo la strada statale che porta verso la Valle Brembana si raggiunge infine la frazione Campana.

Nel territorio del Comune sono presenti alcuni edifici che testimoniano la vita degli uomini e delle donne che lo hanno abitato nel corso dei secoli. Si tratta di casa contadine e rustici addossati gli uni agli altri nelle località di Foresto, Cà dell'Orto e Bruntino Alto, nonché di ville padronali e di resti di antiche costruzioni, quali la probabile presenza di un castello.

Villa Locatelli Milesi costruita nel 1798 sopra un edificio cinquecentesco, ove si trovano eleganti decorazioni che ornano il salone centrale.
Villa del Ronco Alto, scelta come elemento centrale dello stemma del Comune. La villa risale presumibilmente al 1600 e rimaneggiata nel 1800. Presenta uno svariato numero di pezzi recuperati da antichi edifici: colonne marmoree, capitelli di ordini diversi, stemmi, busti in pietra, il Leone di San Marco.
Villa Olmo, secentesca, costruita sui resti di un edificio preesistente.
Villa Baglioni del 1700, oggi incorporata nella Casa di Riposo Baglioni.
Altre testimoniante storicoartistiche le ritroviamo in case coloniche quali:

Ca' dell'Ora, settecentesca con un bel loggiato affrescato
Ca' del Piantù presso cui è conservato un enorme torchio del 1808.
La Chiesa parrocchiale dedicata ai santi patroni Faustino e Giovita, fu costruita e completata in tre periodi a partire dal 1771 al 1807. Al suo interno, composto da una sola navata, si possono ammirare la pale centrale con il martirio dei santi patroni, opera di F. Comerio ed una tela di G. Ceschini raffigurante la Vergine in gloria. L'organo, collocato sopra il presbiterio, è un Serassi del 1806. Nell'attigua sagrestia si conservano una secentesca Pietà di Carlo Ceresa e un ritratto di San Nicolò del villese Aldo Locatelli.

La Chiesa della Scabla, eretta nel 1700, è conosciuta come la "Cesina dei morcc de la Scabla" a ricordo della peste del 1630, ricordati il 16 agosto di ogni anno, in occasione della festa di San Rocco.

La Chiesa parrocchiale di Bruntino, iniziata nel marzo del 1935, fu condotta a termine nei primi mesi dello stesso anno, grazie alla determinazione del suo parroco e soprattutto al lavoro instancabile dei bruntinesi che la dedicarono al Sacro Cuore di Gesù. L'erezione della Chiesa favorì nel dicembre 1943, la costituzione della nuova parrocchia di Bruntino , fino ad allora facente parte della Parrocchia di Villa d'Almè.

La Chiesa di San Mauro, eretta sulla fine del 1500 a ricordo della Visitazione di Elisabetta a Maria, vide la devozione dei fedeli a San Mauro abate, a partire dal 1780. Il fabbricato primitivo venne successivamente completato con la costruzione di un campanile, di stile romanico, con due campane, cui nel 1856 si aggiungerà una piccola sagrestia. La chiesa è meta di numerosi fedeli anche dei paesi limitrofi, in occasione della festa di San Mauro del 15 gennaio, ove si svolge ogni anno una tradizionale sagra con bancarelle di ogni genere, tra le quali i tradizionali biligocc.

Chiesa dell'Addolorata, l'edificio religioso più antico della parrocchia, di cui è difficile risalire alla data esatta della sua edificazione.

Chiesa della Ventolosa del 1605 e dedicata a San Carlo Borromeo.

Chiesa della Casella, sita in località Ghiaie.

Il Comune ha un proprio Museo civico, di scienze naturali, dedicato alla memoria del suo fondatore Severo Sini il quale negli anni cinquanta creò una notevole raccolta di materiali di scienze naturali. Nel museo sono esposte preziose collezioni di erbe, vertebrati, insetti, animali, minerali e fossili che riassumono la storia geologica della provincia di Bergamo, in particolare della Valle Brembana.

All'interno dell'edificio Comunale vi è la Biblioteca Comunale con un'ampia sala di lettura e consultazione.

In località Brughiera sono collocati gli impianti sportivi, dotati di campo di calcio in erba con tribuna coperta, campi da tennis e da calcetto, coperti e scoperti, bar e diversi spogliatoi.

L'80% del territorio del Comune di Villa d'Almè ricade nel perimetro del Parco Naturale Regionale dei Colli di Bergamo.
I Parchi naturali regionali sono aree di particolare valore naturalistico e ambientale, che costituiscono un sistema omogeneo, individuato dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali.



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