Marmentino è un comune dell'alta Val Trompia.
Il nome deriva secondo varie ipotesi da un’erba che cresce in riva ai fossi oppure – ed è la più attendibile – dalle carceri romane: il nome Marmentino sembrerebbe legato all’invio di schiavi destinati a lavorare nelle miniere.
Secondo la tradizione locale il comune si sarebbe costituito per la disposizione testamentaria o donazione delle famose “ Donne di Fusio “ che sul principio del secolo XI (anno 1002) avrebbero donato alla primitiva Vicinia di Marmentino tutte le montagne pascolive e boschive che costituiscono ancora i vasti e ricchi possedimenti comunali.
Corre ancora per l’alta Valtrompia e la vicina Pertica il nome e la tradizione di queste misteriose “ Donne “, signore di alto rango e munifiche benefattrici delle comunità di Valle Sabbia e specialmente dei due comuni di Marmentino e di Navono.
Anzi si afferma che queste donne sono quelle rappresentate nell’affresco quattrocentesco della Crocifissione, che si vede ancora, sebbene alquanto scalcinato, sulla parete della chiesa parrocchiale di Marmentino, sotto quell’elegantissimo portichetto primitivo che è un gioiello di semplicità e grazia architettonica e l’unico avanzo dell’antica chiesa quattrocentesca di S. Cosma.
Il popolo ha identificato le pie donne del Calvario con le sue stesse leggendarie “ Donne di Fusio “ fissando la tradizione locale perfino in un notissimo elemento storico della Passione di Cristo. Il Cominazzi anzi aggiunge, su testimonianza di un sig..Borghetti, che le donne di Fusio sarebbero rappresentate anche sulla pala dell’altare del S. Rosario.
Fusio è una località ora disabitata tra Navono e Odeno, alle scaturigini del torrente Tovere che alimentava una volta una fucina, di cui restano gli avanzi; quivi erano certamente opifici primitivi della piccola industria siderurgica locale, nella quale si resero famosi e assai ricchi gli Alberghini di Fusio.
Che appartenessero forse a questa famiglia anche quelle misteriose “ Donne di Fusio “?
Il Comune Marmentino ebbe sempre il pacifico possesso dei suoi diritti sul monte Ario e sulle due cascine denominate il pian del bene sul versante della Val Sabbia e Col di croce sul versante Irma-Bovegno; ma i due comuni di Navono ( Lavino) e di Odeno, che avevano separato le loro quote di pascoli e di boschi, ebbero sempre delle vertenze, che sono accennate nei registri di documenti ora scomparsi .
Un altro compromesso fra i due comuni di Navono e di Odeno luditium supra montes de Odeno et Navono, venne conchiuso dall’arbitro notaio Pasino Framboldi nel 1537, ma non se ne conosce il testo. Avrà probabilmente confermato di nuovo i precedenti atti e le consuetudini antichissime ancora in uso, e conservate con quel tenace spirito di consuetudini locali che è caratteristico in montagna.
La Parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano a metà strada tra le frazioni di Dosso e Ombriano, con deturpanti rifacimenti del 1909-11. Resta, dell’edificio originario, il campanile del secolo XII, rialzato in seguito. L’elegante portico gotico a nord è del 400 così come l’affresco in esso contenuto, di scuola del Ferramola .
All’interno affreschi votivi del primo 500. Sull’altare maggiore Cristo eucaristico con i santi Cosma e Damiano del Moretto (1530 circa), autore anche del Sant’Antonio abate.
La Parrocchiale di Ville dedicata ai santi Faustino e Giovita, eretta nel 600, allungata nel 1864. Con pittura del '600: Sant'Antonio di Padova col bambino di Giovanni Mauro della Rovere detto il Fiamminghino.
La Parrocchiale della Madonna Assunta a Dosso, dell’inizio del 700, contiene una pala di Pier Maria Bagnatore, in ancona dei Boscaì di Levrange (1724). Affreschi di Domenico Voltolini
L'Oratorio di San Rocco a Ombriano, con dipinti di Pier Maria Bagnatore, Pietro Scalvini e Angelo Paglia .
La Chiesa della Vaghezza è dedicata alla Madonna della neve.
Il profilo frastagliato del Castel della Pena sovrasta i tornanti che portano alle tre frazioni che costituiscono Marmentino: Ville, la prima frazione che si incontra salendo da Tavernole, Dosso, da dove parte la strada per la Vaghezza – una delle prime località della Valtrompia dove si cominciarono a praticare gli sport invernali – e Ombriano.
Dosso è il centro del comune, che si sviluppa lungo la statale, e non è dotato di un vero e proprio centro. Ricorre spesso la leggenda delle donne di Fusio cioè delle donne che avrebbero lasciato i loro vasti possedimenti a Marmentino, Navono e Odeno. L’esistenza di queste donne non è dimostrata con nessun documento attendibile.
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