giovedì 12 novembre 2015

PALESTRO

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Palestro è un comune situato in Lomellina a pochi chilometri dal Piemonte e da Vercelli, è il comune più occidentale della Regione Lombardia.

Palestro, vista la sua posizione nei percorsi dei pellegrini, già in epoca romana rivestiva molta importanza. Subì le invasioni degli Etruschi, degli Ostrogoti, dei Longobardi (tanto per citarne alcune). Il primo cenno storico risale al 999 quando Palestro passa per volere di Ottone III al Vescovo di Vercelli.

Già in quel periodo era un borgo fortificato : oggi traccia di quell'antico periodo rimane l'imponente torre merlata mentre dell'esteso Castellazzo, edificato come rocca fra due regioni di confine, il Vercellese e la Lomellina, non rimane nulla. Dalla dominazione dei Visconti (1335 - 1452) passa poi ai Borromeo e nel 1500 il paese cade sotto la dominazione Spagnola, terminata con Carlo Emanuele I di Savoia il 29 settembre 1614, con l'incendio che la rase al suolo.

Dal 1614 ha seguito la storia dei domini di casa Savoia.

Palestro è famosa per essere stato teatro della omonima battaglia, il 30 e 31 maggio 1859, durante la Seconda Guerra d'Indipendenza, prima vittoria dell'esercito franco-piemontese sulle truppe austriache.

I tragici eventi di quei giorni sono ricordati negli annali storici e dal monumento Ossario (inaugurato il 28 maggio 1893) che raccoglie ciò che resta dei caduti. Ogni anno, l'ultima domenica di maggio si celebra l'anniversario della battaglia.

In margine ad un terrazzamento naturale del fiume Sesia, si può ammirare, in una corta traversa di piazza Vodano, la bella e solida torre che faceva, anticamente, parte del Castello medievale, nota come Torre dei Visconti, del XII secolo.
In compatti mattomi rossi, ha pianta quadrata ed è coronata da merli bifidi che poggiano su un triplice motivo di mattoni a dente di sega.
Poche finestrelle per parte fungevano, in antico, da prese di luce.
L'edificio era probabilmente collegato al castrum alto-medievale di cui si sono perse le tracce: documenti risalenti al XI-XIII sec. designano il complesso fortificato "Castro della torre".

La chiesa di San Giovanni Battista ha origini molto antiche come testimonia la torre campanaria in cotto suddivisa in cinque piani da cornici marcapiano e definita da lesena laterali. In alto si nota un piano di bifore. Fu inaugurata il 24 giugno 1627.
L'altar maggiore è posto a metà della costruzione. E' opera di maestranze locali e reca la data "1760" e non è di particolare interesse artistico.
La facciata seicentesca, asimmetrica, è caratterizzata da forme molto semplici e da una statua del Battista sopra la porta. L'interno è ad una navata con cappelle laterali e presbiterio rialzato.
La chiesa accoglie numerose tele; nella seconda cappella a destra si trova una raffigurazione della Madonna con il bambino, Santa Rosalia, San Giovanni Battista e sullo sfondo un carro con i monatti.
Entrando, a sinistra, si trova un interessante quadro, da poco restaurato, che rappresenta Cristo Crocifisso con la Madonna e San Giovanni Evangelista, rispettivamente affiancati da San Giovanni Battista e S. Marta. Sullo sfondo si vedono le mura di una città turrita.
Il presbiterio e il coro custodiscono un ciclo di tele seicentesche dedicate alla storia del Battista.

La Chiesa di Santa Maria del Carmine (Sec. XIX) è la più recente delle chiese di Palestro. E' sorta per volontà degli abitanti di Pizzarosto, allora più di 300, tra il 1910 e il 1915. La popolazione era divisa essenzialmente in due classi: i proprietari di terreni e i non; l'osteria, (bar, ristorante) atta soprattutto per merende campestri e la bottega in cui si vendeva di tutto (modello per gli attuali supermercati) occupavano poche persone.
Fu così che i proprietari decisero di mettere a disposizione per la costruzione della chiesa, il ricavato della vendita al mercato di una loro mucca, che fruttò una notevole cifra, e si riproposero per il trasporto del materiale (mattoni, calce, legname, ferro) occorrente e per dare una mano ai muratori di professione.
La Chiesa non ha uno stile ben definito è, però, di aspetto dignitoso e piacevole. Davanti ha un piccolo sagrato che la distingue dall' unica via della frazione che passa accanto certamente non rumorosa né frequentata.
Le pareti interne sono state in tempi successivi, arricchite da un gran numero di statue di santi appoggiate su mensole, che imposero una bella fatica a quei signori volontari che dovettero fotografarle tutte, misurarle, descriverle e catalogarle come avevano fatto per tutte le opere d'arte delle chiese del centro. Fu pure, allo stesso modo, catalogato il confessionale in noce e in ottimo stato acquistato, si presume, presso qualche antiquario.
All'assistenza spirituale e alla santa messa domenicale provvedeva il Cappellano della Chiesa di Rivoltella presso la quale egli aveva l'abitazione. Dopo il secondo conflitto mondiale provvedevano alla messa i vice parroci di Palestro, poi di Pezzana, poi più nessuno. L'unica celebrazione che resiste è quella della festa patronale: l'ultima domenica di luglio.

La Chiesa Parrocchiale di San Martino di Tours (Sec. X) è origine romanica e risalente all'anno 1006, ha subito diversi rimaneggiamenti che hanno mutato l'aspetto originario. L'unica testimonianza della primitiva costruzione è una decorazione ad archetti pensili, all'esterno, in corrispondenza della navata centrale.
L'ampliamento del 1560/1570 avvertibile nella decorazione ad archetti trilobi delle navate laterali. La facciata, a salienti, presenta tre contrafforti coronati da pinnacoli, una decorazione ad archetti ciechi, un rosone centrale e altre aperture. L'attuale aspetto rispecchia lo stile gotico-lombardo.
All'interno, a tre navate, si vedono ancora resti di affreschi quattrocenteschi nella navata di destra. Si tratta di una grande raffigurazione dello Sposalizio mistico di S. Caterina alla presenza di una Santa. Attorno alla Madonna sono, a sinistra, S. Giovanni Battista e alcune figure incappucciate, probabili membri di una confraternita.
A destra si trova un gruppo di figure femminili; dietro di loro è la raffigurazione di una Santa con un cesto in mano. Nella parte superiore erano, con tutta probabilità, raffigurate le storie di S. Giovanni Battista.
Gli affreschi del presbiterio e dell'abside della navata sinistra , realizzati nel 1906, sono di Luigi Morgari. L'affresco della parete sinistra del presbiterio commemora la morte di S. Martino, quello di destra la Battaglia di Palestro. Sulla parete della navata di sinistra si trova un Madonna e Santi di Giuseppe Giovanone il Giovane.

Le origini del Santuario della Neve risalgono alla cappella di S. Orso dipendente da Vinzaglio e quindi dalla Pieve di Confienza. La cappella di S. Orso è citata in documenti del 1229 poi in una carta venditionis del 1262.
L'estimo (della rendita) degli anni 1298-99 permette di scorgere un'umile posizione economica. I Documenti di visite pastorali posteriori al 1553 non la citano più. L. Croce, nella tesi citata, logicamente e giustamente ha ritenuto che la cappella fosse crollata o fosse stata demolita.
Nell'anno 1437 i confini tra il Ducato di Milano (Palestro) e il Ducato di Savoia (Vercelli-Vinzaglio) furono segnati corrispondenti alla strada campestre che scorre accanto alla chiesetta, che ancor oggi divide, in quella zona, il Piemonte dalla Lombardia.
In data non nota della fine del 1400 la cappella passò, quindi, sotto le cure dei palestresi o del palestrese che l'aveva acquistata con il terreno. Essa era scomparsa solo sui documenti ufficiali. Un'altra notizia è dell'anno 1772. In una relazione dello "stato della Parrocchia di S. Martino di Palestro", redatta dal Rettore Don G.F. Turchelli e depositata presso l'Archivio della Curia di Vercelli è citata la chiesa della "Madonnina della Neve" posta sulla strada di Vinzaglio.
Quindi tra il 1675 e il 1772 avvenne il cambio di denominazione e in più la costruzione dell'abside a semicerchio e della sacrestia che collegò la chiesetta alla casa del custode.
Viene celebrata annualmente la "Festa della madonnina" che ricorre il 5 agosto.

Su un rialzo del terreno si trova il Monumento Ossario commemorativo della battaglia.
Fu eretto nel 1893 su progetto dell'architetto milanese Giuseppe Sommaruga. Raccoglie i resti dei caduti piemontesi, francesi e austriaci.
L'ultima domenica di maggio vi viene commemorato l'anniversario della battaglia alla presenza di autorità civili e religiose e una rappresentanza militare del corpo dei Bersaglieri.

Palestro, con la sua chiesa parrocchiale, è una importante tappa della Via Francigena nella Lomellina, percorso proveniente da Vercelli e dal Piemonte e che successivamente si dirige verso Robbio.

La frazione Pizzarosto, che conta circa 60 abitanti, a differenza del centro abitato principale si trova sulla riva destra del fiume Sesia ed è raggiungibile via strada solo transitando da Vercelli lungo un percorso di oltre 20 km.


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