venerdì 11 marzo 2016

IL MASSICCIO DEL BERNINA

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Il massiccio del Bernina è un gruppo montuoso delle Alpi Retiche occidentali situato al confine tra la provincia di Sondrio e la Svizzera (Canton Grigioni).

Culmina a 4.050 m s.l.m. col pizzo Bernina, il quattromila più orientale delle Alpi, ed è uno dei principali e più alti gruppi montuosi delle Alpi. Il gruppo è attraversato dal pittoresco Bernina Express o "trenino rosso", che collega Tirano a Sankt Moritz.

Il massiccio del Bernina è stato dipinto dall'importante pittore lombardo Emilio Longoni.
Ruotando in senso orario i limiti geografici del massiccio sono: passo del Maloja, Engadina, val Bernina, passo del Bernina, alta val Poschiavo, passo Confinale, valle di Campo Moro, alta Valmalenco, passo del Muretto, passo del Maloja.

Il passo del Muretto collega Italia e Svizzera attraverso le Alpi Retiche.

Si trova ad un'altezza di 2.562 m s.l.m. e collega la Valmalenco con il passo del Maloja, mettendo in comunicazione la Valtellina con l'Engadina.

Dal punto di vista orografico il passo si trova nelle Alpi Retiche occidentali e separa i monti della Val Bregaglia (ad ovest) dal massiccio del Bernina (ad est).

Dal versante italiano il passo è accessibile da Chiareggio, frazione di Chiesa in Valmalenco grazie ad un ampio tracciato, residuo della strada militare carrozzabile della Frontiera Nord, il sistema difensivo italiano verso la Svizzera impropriamente noto come Linea Cadorna; dal versante elvetico il passo si raggiunge da Maloja grazie ad un sentiero storico che oggi, a causa di frane e slavine e per la scarsa manutenzione, consente appena il transito a piedi, mentre anticamente consentiva il passaggio agevole di cavalli e bestie da soma.

Dal soprastante Piz Duan nasce il fiume Mera.

Il toponimo "Muretto" deriverebbe dall'antichissima radice mür, che indicherebbe un'altura, probabilmente corrispondente al vicino monte dell'Oro.

Conosciuto sin dall'antichità, il passo del Muretto è stato sfruttato anche grazie alla quota relativamente bassa e alla comodità del collegamento sulla direttrice Sondrio - Coira (tramite il successivo superamento del Septimer Pass), che consente di mettere in comunicazione i due versanti delle Alpi Retiche.

Il 24 luglio 1618 una schiera di soldati del Cantone dei Grigioni passò per il Passo del Muretto per recarsi a Sondrio, ove prelevò l'arciprete Nicolò Rusca, deportandolo poi a Coira. Il prelato, imputato per il tentato omicidio del pastore protestante Scipione Calandrini, venne poi tradotto a Thusis ove morì per le torture subite dal Tribunale Cantonale.

Quest'episodio fu una delle cause dell'eccidio conosciuto come Sacro Macello di Valtellina accaduto il 20 luglio 1620 per mano di alcuni fanatici cattolici. Nei giorni seguenti molti protestanti superstiti ripararono in Engadina proprio attraverso il Muretto.

Nell'allestimento della Linea Cadorna (prima guerra mondiale) tra Chiareggio e il passo del Muretto è stata realizzata una strada carrozzabile, attualmente non accessibile agli autoveicoli.

L'importanza commerciale del valico è diminuita in corrispondenza dell'aumento del traffico veicolare, che ha privilegiato il trasporto delle merci su gomma e rotaia, escludendo quindi il passo del Muretto dalle direttrici economiche moderne.

La posizione di comunicazione tra Valmalenco ed Engadina, sedi di località turistiche rinomate, ha consentito al passo del Muretto di registrare un discreto afflusso di visitatori: in particolare praticanti del trekking nella bella stagione.

Il Pizzo Zupò, con i suoi 3996 m s.l.m. è la seconda montagna per altezza del Massiccio del Bernina, in località Pontresina. Per la sua cima corre il confine italo-svizzero.

Il suo nome deriva dal dialetto romancio parlato in Engadina, in cui Zupò significa "nascosto", in quanto da nord, lo Zupò è nascosto dalle altre montagne del Massiccio e diventa visibile solo a distanze ravvicinate. Ad occidente dello Zupò si trova il Piz Argient mentre a nord-est il Bellavista.
Abitualmente si sale verso la vetta dalla Fuorcla dal Zupò (3846 m), fra lo Zupò e il Piz Argient. La scalata verso la vetta non presenta particolari difficoltà. È ovviamente possibile scendere dal lato opposto, in direzione del Bellavista. Anche la via inversa, che dal Bellavista porta a Fuorcla Zupò non pone problemi eccessivi.

È la montagna più alta della Lombardia e della provincia di Sondrio.

Il Piz Scerscen (3.971 m s.l.m.) si trova lungo la linea di confine italo-svizzera tra il Pizzo Bernina ed il Piz Roseg. Dal versante svizzero si trova il comune di Samedan; dal versante italiano quello di Lanzada.

La prima salita alla vetta avvenne il 13 settembre 1877 da parte di Paul Güssfeldt con le guide Hans Grass e Kaspar Capat.

Il Piz Argient (3.945 m s.l.m.) si trova lungo la frontiera tra l'Italia e la Svizzera tra il Pizzo Bernina ed il Pizzo Zupò.

La montagna è contornata a nord dal ghiacciaio del Morteratsch, ad ovest dalla parte superiore del ghiacciaio Scerscen e a sud dal ghiacciaio Fellaria. È separato dal Pizzo Zupò dalla Fuorcla del Zupò (3.851 m) e dal Crast' Agüzza dalla Fuorcla da l'Argient (3.705 m).

La Crast' Agüzza (3.854 m s.l.m. - detta anche Cresta Aguzza) si trova sul confine tra Lombardia e la Svizzera.

La montagna è collocata tra il Pizzo Bernina ed il Piz Argient.

La prima salita alla vetta è avvenuta il 17 luglio 1865 ad opera di J. J. Weilenmann, J. A. Specht, Franz Pöll e Jakob Pfitschner per la cresta ovest.

Il Pizzo Bellavista è una montagna innevata al confine tra l'Italia e la Svizzera in località Pontresina. Si trova ad occidente del Piz Palü, separato da quest'ultimo dalla Fuorcla Bellavista.

È formato da quattro cime (da oriente a occidente: 3799 m s.l.m., 3888 m, 3890 m e 3922 m). A occidente della montagna si trova la Fuorcla dal Zupò (3846 m), che a sua volta è a nord del Pizzo Zupò.

L'attraversata delle quattro cime, possibile sia da est a ovest sia viceversa, non pone difficoltà particolari. Spesso si attraversa il Bellavista dopo la scalata del Piz Palü, proseguendo poi verso la Capanna Marco e Rosa, ai piedi del Pizzo Bernina. A nord del Bellavista ha inizio il Ghiacciaio di Morteratsch

Il Piz Palü è una montagna nelle Alpi Retiche occidentali nel Canton Grigioni.

Il nome Palü deriva dal latino palus (palude). La cima fu probabilmente chiamata con tale nome derivandolo dal nome di un'alpe, Alpe Palü, che si trova 4 km a est della cima, in territorio di Poschiavo, e che è situata ai bordi di una zona paludosa.

Il massiccio è formato da tre cime:

la cima principale o centrale (Muot dal Palü) che nella cartografia svizzera dal 2001 viene indicato essere alto 3901  m s.l.m., mentre prima risultava essere 3.905 m;
la cima orientale (Piz Palü Orientale), 3.882 m;
la cima occidentale (Piz Spinas), 3.823 m;
tre costoni prominenti e quattro ghiacciai sospesi. È considerata una delle cime più belle delle Alpi Centrali.

La cima si trova a 13 km a sud-est di Pontresina. Il confine di Stato corre dal Pizzo Bellavista, provenendo da occidente, al Piz Spinas fino alla cima centrale. Da qui il confine corre a sud, verso l'Altipiano di Fellaria.

Ai piedi del Piz Palü si trova il lago Palü.

La prima ascensione comprovata alla cima centrale e orientale fu quella dell'inglese K. E. Digby, con Peter Jenny e un portatore nel 1866, per la cresta ovest. Una spedizione del 12 agosto 1835, comprendente Oswald Heer, Mäuli e P. Flury e guidata da Johann Madutz e dal Re del Bernina Gian Marchet Colani, raggiunse probabilmente solo la cima orientale.

La difficile (IV) via che conduce alla cima centrale passando per lo sperone nord, detto sperone Bumiller, fu aperta il 1º settembre 1887 da Hans Bumiller, Martin Schocher, Johann Gross e Christian Zippert.

La via normale per scalare il Piz Palü è da nord ed è poco impegnativa, specialmente se si parte dalla Diavolezza che si trova a 3.000 m. Ovviamente sono richiesti corda, ramponi e piccozza in quanto sul ghiacciaio del Pers vi sono molti crepacci. Ci vogliono circa 4 ore per andare dalla Diavolezza fino alla cima centrale, passando per il ghiacciaio del Pers e la cima orientale. Per il ritorno a Diavolezza si può passare dalla Fortezza o verso la capanna Boval sul lato occidentale del ghiacciaio del Morteratsch. Le vie di accesso da sud sono più semplici. Buona base di partenza per escursioni da sud è il rifugio Marco e Rosa del CAI, da cui spesso si parte anche per scalare il Pizzo Bernina.

La parete nord del Piz Palù è una delle più famose delle Alpi, ben caratterizzata da 3 speroni e le relative colate di ghiaccio intermedie. Lo sperone sinistro è noto come Sperone Kuffner ed è il più facile e frequentato dei tre. Scalato nel 1899 da Moritz von Kuffner, Martin Schocher ed Alexander Burgener presenta una scalata in roccia fino al IV+ di circa 480 m. Il secondo sperone, il Bumiller è il più difficile dei tre, ed anche il più vario come arrampicata. Allo stato attuale presenta passi in roccia fino al V+ ed un difficile seracco di uscita inclinato fino a 70°, per circa 800 m durante la prima ascensione venne evitato a destra il primo salto roccioso (come anche oggi è d'uso), il completamento dello sperone fu compiuto nel 1976 da Bellini, Grandi e Nottaris superando difficoltà di V+ e A1. Il terzo sperone è il meno frequentato dei tre e di più lungo approccio, noto come sperone Zieppert, anch'esso scalato nel 1899 da T. Burton-Alexander, Florian Grass e Christian Zieppert. È un itinerario essenzialmente glaciale con passi di III su terreno misto, per 700 m. Altri itinerari sono stati tracciati lungo le seraccate ma sono pericolosi e poco frequentati.

Il Piz Varuna (3.453 m s.l.m. - detto anche Pizzo Verona) si trova sul confine tra Lombardia e la Svizzera.

Il Pizzo delle Tre Mogge (3.441 m s.l.m. - detto anche Piz Tremoggia) si trova sul confine tra Lombardia e la Svizzera. La montagna chiude ad ovest il Massiccio del Bernina e si trova ad occidente del più alto Piz Glüschaint.

È ricoperto di numerosi ghiacciai, che però negli ultimi anni si sono molto ridotti di dimensioni. Nella Val Morteratsch vi sono i ghiacciai più grandi, dai quali, più in basso, si dipartono le due lingue del Morteratsch e del Pers. Nella parte più alta della Val Roseg si trovano due ghiacciai: il Roseg e il Tschierva. I fiumi di queste due valli confluiscono nel fiume Flaz e poi nell'Inn. A est si trova il Ghiacciaio del Palü e a sud i ghiacciai dello Scerscen e della Fellaria.


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