sabato 27 giugno 2015

VILLA BORROMEO A VIGGIU'



La Villa Borromeo è una costruzione del 1800 in forme tardo neoclassiche con soffitti affrescati e parco; la facciata che dà sulla strada ha un monumentale colonnato di ingresso.

Di proprietà comunale è un elegante edificio tardo-neoclassico ed è inserito in una graziosa cornice di verde, che la rende meta ideale per le escursioni quotidiane dei viggiutesi.
La villa, con pianta a "C" è aperta con un cortile; tale delimitazione è ottenuta mediante un leggero colonnato che, nella parte centrale, rientra, formando una specie di esedra, così da facilitare la veduta e la sosta.
La parte dell'edificio prospettante verso il parco ha un disegno molto lineare; l'ingresso principale è arricchito da un austero porticato, sorretto da pesanti colonne tuscaniche. Nel giardino ha collocazione la scuderia, dalla pianta circolare, decorata lungo le pareti da teste equine in terracotta; oltre a questo edificio, sono visibili le testimonianze dell'antica orangerie.
La villa attualmente è utilizzata per esposizioni artistiche estemporanee, organizzate nel periodo estivo.Sicuramente da visitare anche il complesso del Museo Butti che è composto da diverse collezioni di opere dei famosi scultori viggiutesi quali Enrico Butti, Giacomo Buzzi Reschini, Nando Conti, Luigi Bottinelli, Vincenzo Cattò, Gottardo Freschetti ed Ettore Cedraschi.

All'interno della villa troviamo al pianterreno sale vastissime, anche a colonne, per serate musicali e da balli, sale da conversazione, sale per ricevere visite, sale da bigliardo, per giuochi.

Un gran porticato, chiuso a cristalli, serve per accedere a tutte le sale del pian terreno sopra accennate.
E qui travasi pure il sontuoso scalone che mette in comunicazione coi piani superiori. Oltre questa gran scala, ben altre interne furono costruite per il passaggio del personale di servizio.
Per addobbare i molti e variati locali furono chiamati i migliori artisti.
Intagliatori in legno valentissimi, vi fornirono porte e mobili d'ogni genere. Qui la sala dipinta a gotico è mobiliata con lo stile medesimo; là un gabinetto di stile renaissance con suppellettili in carattere; tutto insomma è in bella armonia coll'edificio, pitture e mobilio.

Il pittore Pietro Mariani, vi ornò la maggior parte dei locali con quel gusto che mezzo secolo fa era in gran voga. Le pareti sono dipinte a guisa di tappezzerie; le volte delle sale sono dipinte fantasticamente. Molti giovani artisti lavorarono con lui per oltre un anno.

Anche Alessandro Montanara vi lavorò con rara abilità, varietà e leggiadria di concetto.
Giacomo Pellegatta, di Viggiù, vi dipinse il gabinetto del primo piano, a colori e chiaroscuro, nonché una sala d'angolo verso il giardino.
Antonio Bignoli, fu chiamato a dipingere a colori tutte le belle testine e figure che si ammirano nei diversi scompartimenti ornamentali, fregi e candelabri.
Dal palazzo che presenta, oltre quanto s'è detto sopra, tutti i servizi di cucina, forni, salotti per guardaroba, cantine, locali per lavori delle persone di servizio, rimesse, alloggio a parte del custode, un passaggio privato e coperto per assistere alle sacre funzioni nell'attigua chiesa. In fondo al giardino si trova una grande scuderia capace di contenere ventiquattro cavalli, coi loro riparti, e con tutti gli annessi e connessi per le persone addette allo speciale servizio.
Questa grande scuderia ha la forma circolare e per mezzo di una scala a chiocciola, nel centro, si accede ai locali superiori ove sono collocati i foraggi.

L'erezione dell'edificio, quasi isolato, costò parecchie migliaia di lire; è dipinto affresco, ornato all'esterno di teste da cavallo, ben modellato dal defunto Francesco Monti, di Viggiù, padre di quei bravi giovani che tanto ci distinguono nell'arte scultoria in Milano.
Dello stesso Monti è pure lo stemma Borromeo in marmo bianco che orna l'interno della gran porta gotica che dalla Via Borromeo mette nel giardino.
Il giardino è molto ben ideato con aiole, variazioni nel piano del terreno, e colline. Si vedono qua e là belle caricature del Fraccaroli, del Galli, del F.M. Buzzi-Gilberto di Viggiù.

La collina principale, con bosco di sempreverdi d'alto fusto, è ornata alla sua sommità d'una ricca Pagoda, costruita in legno a base ottagonale. Sotto questa collina vi sono grotte coi passaggi sotterranei che mettono alla ghiacciaia; questa di forma circolare è capace di contenere ghiaccio.

Il giardino in complesso è grandissimo, e l'area tutta è gradevolmente ripartita con filari di piante, aiuole, dolci declivi, serpeggianti sentieri.


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