Visualizzazione post con etichetta certosa. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta certosa. Mostra tutti i post

martedì 3 marzo 2015

QUARTIERI MILANESI : VARESINA

.


Il quartiere Varesina è un quartiere di Milano, posto nella periferia nord-occidentale della città, appartenente alla Zona 8.

Il nome del quartiere deriva da strada della Varesina, la strada di accesso da Milano a Varese.

Il quartiere Varesina è il quartiere a est di via Varesina avente come asse centrale viale Espinasse che si estende da piazzale Accursio fino allo svincolo di viale Certosa. È un quartiere altamente urbanizzato costituito da un insieme non interrotto di case, palazzi, piccole e medie imprese, uffici di media dimensione, vecchi e recenti. Il quartiere non ha un piano urbano preciso, si è sviluppato come periferia industriale della città con spazi verde praticamente nulli. Tuttora la parte industriale del quartiere è in trasformazione.

Il nome quartiere Varesina è sconosciuto ai più, perché il nome deriva da una strada, la strada della Varesina, completamente inglobata nella città e questa via ha meno importanza rispetto al passato che era l'unica strada di collegamento al di fuori di Milano in direzione nord-ovest per Varese, anche se il nome, via Varesina, è rimasto. Inoltre via Varesina è la demarcazione di un lato del quartiere e non il suo asse.

Un po' di numeri:

Via Varesina misura 1.7 Km.
il tratto di Viale Certosa appartenente al quartiere, tra Piazzale Accursio e lo svincolo Viale Certosa, è lungo 1.4 Km.
il confine con lo Svincolo Viale Certosa tra Viale Certosa e la ferrovia 900m.
Dal quartiere si accede a zone strategiche:

l'Autostrada dei Laghi e l'Autostrada A4 Torino-Venezia
l'area a nord della Ferrovia Torino-Milano: Quarto Oggiaro, l'area di Expo Fiera e quindi la Strada statale 233 Varesina
il centro della città attraverso Viale Certosa che diventa più avanti Corso Sempione
il cimitero Maggiore e quindi la Strada statale 33 del Sempione

Il Quartiere Varesina occupa una parte della superficie del comune Musocco soppresso nel 1923. Il comune di Musocco iniziava dalla Strada della Varesina, Via Varesina, e confinava con Milano lungo la Cagnola. Il confine del quartiere verso la città ricalca quella suddivisione, pur con le trasformazioni avvenute, indicabile come il perimetro di Piazzale Accursio e le vie adiacenti di collegamento verso l'inizio di Via Varesina.

L'ingresso all'autostrada dei Laghi da Milano nel 1930.
La zona subisce una profonda trasformazione con la costruzione dopo la metà dell'Ottocento di tre grandi vie che cambiano le geografia della zona separando distintamente i vecchi centri:

la costruzione della Ferrovia Torino-Milano del 1860 circa
Viale Certosa per l'accesso al Cimitero Maggiore di Musocco alla fine del 1800
il viale di accesso per l'Autostrada dei Laghi intorno al 1920
La Strada della Varesina, ora Via Varesina, è di età molto più antica. Queste quattro grandi vie delimitano il Quartiere.

Il nuovo viale di accesso all'Autostrada del Laghi, taglia in due Garegnano, lasciando la Certosa di Garegnano da una parte e il borgo delle case dall'altra. Di fatto il vecchio borgo di Garegnano, Garegnano Marcido, nella nuova geografia diventa poi parte del Quartiere Varesina. Questa divisione tra le due zone si fa ancora più netta quando il viale per l'autostrada diventa ponte, con la costruzione del Cavalcavia del Ghisallo nel 1960.

Il Quartiere Varesina ingloba allo scioglimento del comune di Musocco il vecchio borgo di Garegnano, le case lungo la strada della Varesina dalla Cagnola alla ferrovia, il nucleo storico attorno all'attuale Piazzale Santorre di Santarosa fino ad arrivare al viale di accesso della appena inaugurata Autostrada dei Laghi, diventando periferia industriale di Milano.

Nello sviluppo dell'area compresa tra queste grandi vie, si può individuare una divisione all'altezza del Piazzale di Santorre di Santarosa:

la zona a sud con:
Viale Carlo Espinasse, via parallela della Via Varesina, come asse centrale sud - nord
si sviluppa prevalentemente ad uso abitativo essendo più vicina al centro città
Viale Carlo Espinasse densamento popolato
vicinanza all'area indicata come Cagnola
chiesa come riferimento Chiesa Santa Marcellina e San Giuseppe, Viale Espinasse 85
la parte a nord con caratteristiche:
Via Barnaba Oriani come asse centrale est - ovest, antico collegamento tra la Strada della Varesina e la Certosa di Garegnano
subisce uno sviluppo prevalentemente industriale essendo vicina all'uscita da Milano e allo Svincolo Viale Certosa
Viale Carlo Espinasse non abitato
vicinanza alla stazione di Milano Certosa
chiesa come riferimento la Certosa di Garegnano
Via Ludovico di Breme costruita nei primi del 900 può essere ritenuta una linea di divisione tra queste due aree.

Il centro del quartiere può essere ritenuto Piazzale di Santorre di Santarosa che rappresenta il punto di snodo del quartiere e la vicina chiesa di Viale Espinasse, 85.

La chiesa, dedicata a Santa Marcellina e San Giuseppe, progettata dall'architetto Mario Tedeschi, con facciata a rilievo eseguita dallo scultore milanese Carlo Ramous, è stata voluta nel 1958 dal Cardinale Montini come recita una targa all'interno della chiesa e dedicata a Santa Marcellina dal cardinale Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano il 9 dicembre 1983 e poi dedicata anche a San Giuseppe, a cui è stato aggiunto il suffisso alla Certosa, con chiaro riferimento alla vicina Certosa di Garegnano. Il piazzale antistante che era adibito a parcheggio fino alla fine degli anni 90 è stato sistemato a giardino. È un punto ricreativo con l'annesso oratorio dotato di campo di calcio, spogliatoio, piccola area verde.

Le attività commerciali di negozi gravitano attorno a Viale Espinasse, da sempre attraversata dal passaggio dei tram, attualmente con la linea 19. Le vecchie botteghe ormai sono estinte, rimangono bar, call center, agenzie immobiliari, locali etnici, parrucchieri, un hotel, una farmacia, una banca e il centro commerciale Billa.

In Piazzale Santorre di Santarosa troviamo:

la vecchia sede del comune di Musocco, al civico 10, diventato nel tempo anche Casa del Fascio e ora sede della Croce Verde Sempione
il Monumento ai caduti di Musocco inaugurato nel 1924 con i nomi dei caduti del vecchio comune durante la prima guerra mondiale e restaurato nel 2008
Qualche metro più avanti, in Via De Rossi, 2 si trova un altro vecchio edificio che ospita la scuola primaria Alfredo Cappellini, che è anche sito elettorale per il quartiere.

In Viale Espinasse, angolo Viale Certosa, nel 1951 viene costruita la stazione di servizio Agip, opera dell'architetto Mario Bacciocchi, ancora esistente ma solo parzialmente utilizzata. La struttura della stazione, che unisce l'angolo retto dei due viali, ricorda quella di una nave che si eleva dal manto stradale, dando un senso di plasticità e dinamismo, opera ritenuta di pregio architettonico.

La storia e la crescita del Quartiere è legata alla sua posizione di crocevia per il Nord-Ovest della provincia e regione, con direzioni Novara, Varese, Como e alla sua distanza dal centro di Milano, circa 6-7 km.

La parte del quartiere lungo l'asse di Viale Espinasse fino a Piazzale di Santorre di Santarosa viene rapidamente edificata ad uso abitativo dagli anni 30. Il passaggio del tram lungo la via, se da un lato contribuisce alla rumorosità, dall'altro fa nascere botteghe e negozi per la visibilità della via. Nelle vie che lo incrociano, Via Marcantonio dal Re, Via Casella, Via Mola, Via Nuvolone, sorgono un misto di piccole aziende, palazzine di case accanto a villette ancora oggi in parte esistenti. Motore dello sviluppo dell'area è anche la vicina, distante poche centinaia di metri, fabbrica di automobile Alfa Romeo del Portello che dà lavoro a migliaia di operai, attività ridotta dagli anni 60 in poi, fino alla chiusura degli anni 80. Nel tempo le piccole aziende dell'area lasciano il posto gradualmente a nuove abitazioni, botteghe e negozi vengono comunque sostituiti da nuove attività commerciali, Standa apre centro commerciale, come Fiat e Opel una concessionaria. Alla fine degli anni 90 viene completamente rifatto il manto stradale, sconnesso da anni per il passaggio dei tram.

Le ultime cascine lasciano il posto a metà via, negli anni '70 e '80, a palazzi di 7-9 piani insieme a quelli dell'adiacente Via Pannunzio, cancellando progressivamente ogni memoria del vecchio borgo Garegnano Marcido. Non rimane più traccia della casa natale di Barnaba Oriani e della villa di origini petrarchesche. Anche gli orti di Via Trapani nel tempo scompaiono e solo la cascina dei numeri civici 44 e 48 con l'Osteria del 48 e qualche casa degradata ricorda il vecchio borgo. Anche la viabilità cambia, il senso unico tra Viale Espinasse e Via Luciano dalla direzione verso la Certosa viene indirizzato verso Viale Espinasse per alleggerire il traffico lungo la parte abitata.

Negli anni 90 l'edicola religiosa con il quadro della Madonna col Bambino del vecchio oratorio al numero 29 è stato sostituito con una copia, spostato di qualche metro e sistemato tra due muri di cemento.

Nel 1994 in Via Perin del Vaga, viene costruito un campo di calcio con tribune e spogliatoi, sede della CDA Villapizzone.

L'edificio comunale di Via Ludovico di Breme, 59 che nel passato era stato una casa di cura viene abbattuta alla fine degli anni 90 e lo spazio ora giace inutilizzato.

Viale Certosa, tradizionale accesso per la città e vicino alla Fiera Campionaria, è il luogo ideale per potere accogliere turisti o persone impegnati in affari. Nascono all'incrocio di Via Casella, l'Hotel Casella, civici 104 -106, che ampliato diventa Hotel Mirage e l'Hotel Raffaello, civico 108. Al 184 - 200 si costruiscono invece i casermoni popolari, gli abitanti del quartiere crescono notevolmente. Verso il viale alberato di platani una serie di vetrine dei palazzi diventano per lo più locali per la ristorazione o centri assistenza e all'incrocio con Via Polidoro da Caravaggio, civico 150, un negozio del Gruppo Buffetti, prodotti per l'ufficio.

Via Varesina ospita ancora la parte abitativa con costruzioni più vecchie e qui il tempo sembra essersi fermato. Gli spazi commerciali vedono bar, pizzerie e locali per la ristorazione. La posta di Via Varesina altezza dei numeri 161 e 163 chiude alla fine degli anni '80.

Il quartiere non ha spazi di verde: l'unica aiuola pubblica è quella a fianco dei numeri civici di Piazzale Accursio. Gli alberi del quartiere sono solo i platani di Viale Certosa.

L'immigrazione straniera è rilevante come nel resto della periferia della città, concentrata soprattutto in Via Varesina, Viale Espinasse e Viale Certosa.

L'interno del quartiere nel suo complesso rimane un insieme di edifici di aziende e di case in gran parte recenti, costruiti dopo il 1980, mentre l'area attorno a Viale Espinasse ha subito meno trasformazioni.

Dal 1930 in poi la crescita industriale fa nascere nel quartiere le prime aziende, piccole e medie imprese con palazzine e laboratori di piccole dimensioni. La possibilità di trasportare merci senza entrare in città e la facilità di accesso alla zona per i lavoratori provenienti dall'esterno o da Milano ha contribuito alla sua vocazione industriale.

Anche la Stazione di Milano Certosa veniva utilizzata per trasportare merci: una via ferrata dall'Alfa Romeo al Portello entrava nel quartiere in Via Giovanni da Udine, percorreva l'attuale Via Pannunzio per dirigersi tra i campi in Via Alassio dove entrava alla stazione, tempi che sembrano lontani come parzialmente diversa è la geografia del quartiere. Rimane tuttavia ancora un piccolo tratto del binario di quella via ferrata in Via Giovanni da Udine, angolo Viale Certosa.

Nel corso del tempo, soprattutto dagli anni 70 in poi, le piccole attività industriali sono state riconvertite, chiuse o delocalizzate. Le attività industriali di beni sono state sostituite da aziende che offrono servizi industriali. In questo modo si è assistito ad un graduale passaggio ad edifici di dimensioni più grandi e moderni.

Il processo di trasformazione del quartiere non si è arrestato per la parte adiacente allo Svincolo Viale Certosa.

La crisi dell'industria ha accelerato i tempi per il quartiere, creando aree dismesse. Parte dei nuovi spazi liberi sono stati riconvertiti in abitazioni, altri in nuovi uffici con una tendenza alla verticalità della zona. In generale il quartiere soffre l'assenza di una stazione di metropolitana.

In Via Montefeltro sorgono nuovi uffici di 8-9 piani come al numero 6 con Euronics.

La sede storica di Danielli, con le sue palazzine in Via Montefeltro, 4, è, stata sostituita con un moderno grattacielo a vetrate terminato nel 2005 che ospita uffici del Gruppo Binda, orologi. Della presenza della vecchia azienda nel quartiere rimangono le aiuole curate dall'azienda lungo Via Barnaba Oriani.

L'albergo Double Tree di proprietà della Hilton è stato costruito nel 2010 in Via Ludovico di Breme, 77 sugli spazi lasciati liberi dal ridimensionamento di Italtriest, vivacizzando il quartiere con una notevole presenza straniera seppur di passaggio. A Pelikan nello spazio di Via Alassio, 10 subentra Casaforte, un hotel delle cose.

Molte attività con la crisi dell'industria automobilistica chiudono come le filiali di Fiat, Renault e Mitsubishi, creando nel contempo nuove opportunità. Opel si trasferisce in Via Mola, 48 angolo Via Ludovico di Breme, con SempionCar che nel 2012 chiude. BMW Motorrad apre in Via Ludovico di Breme, 2.

In Viale Certosa, 134 viene inaugurato un McDonald's in una palazzina che in precedenza era stata una discoteca e al numero 228, angolo Piazzale dei Laghi, con la ristrutturazione della storica stazione di servizio Shell viene costruito un Burger King e il bar Autogrill. Sempre nel primo decennio vengono aperti un Penny Market in Viale Espinasse, 137 e un Lidl in Via Giovanni da Udine, 28 che sostituisce un punto vendita di Bergamaschi e Vimercati, articoli casalinghi, a Standa in Viale Espinasse subentra Billa.

Chiude la Stazione Musocco di polizia di Via Pantelleria, 9.

Per la viabilità il prolungamento della linea del tram 12 da Via Console Marcello a Roserio ha visto la costruzione dei binari in Via De Rossi con la semaforizzazione di Piazzale Santorre di Santarosa, mentre la linea 33 cessa il suo passaggio nel quartiere dopo oltre 50 anni con tram tipo 1928.

Nel 2005 la Chiesa di Madonna del Buon Soccorso, chiamata anche Santuario Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, un prefabbricato costruito nel 1959 in Via Brunetti angolo Piazzale Cacciatori delle Alpi, in cui veniva celebrata messa non regolarmente è stata abbattuta.

Viale Certosa è l'arteria più trafficata del quartiere, con il suo traffico in uscita dalla città che incrociando lo Svincolo Viale Certosa accede a tutte le direzioni dell'Autostrada dei Laghi e all'Autostrada Torino-Venezia. Il lato di ingresso alla città appartiene a Boldinasco.

Le altre due vie di scorrimento parallele del quartiere, Via Varesina e Viale Espinasse, insieme a Via Console Marcello in Villapizzone si dividono il traffico per il ponte di Via Palizzi e i quartieri di Quarto Oggiaro e Vialba.

L'apertura di un nuovo ingresso allo svincolo Viale Certosa negli anni 90, in Via Brunetti angolo Via Alassio, ha snellito la circolazione del quartiere in quanto i veicoli provenienti da Quarto Oggiaro e Vialba possono accedere allo svincolo solo costeggiando il quartiere senza entrare lungo Via Ludovico Di Breme e Viale Certosa. L'accesso al nuovo ingresso avviene dal fondo di Viale Espinasse.

Nel 1995 il ponte di Via Palizzi che permetteva di accedere ai quartieri di Quarto Oggiaro e Vialba è stato abbattuto. La circolazione del vecchio ponte in cui transitavano sia tram che veicoli privati è stata sostituita da due nuovi ponti, uno per i mezzi privati uno per i tram. Il nuovo ponte ha anche un'uscita per Via Console Marcello al Villapizzone. La viabilità della zona è migliorata notevolmente.

Il quartiere è ben servito dai mezzi pubblici, treni, autobus o tram. Non ci sono linee di metropolitana.

La nuova Stazione di Milano Certosa diventata nel 1999 sede del Passante ferroviario di Milano ha migliorato l'accessibilità della zona grazie all'aumento del numero delle corse dei treni sia da Milano che per le direttrici Novara e Varese.


LEGGI ANCHE : http://asiamicky.blogspot.it/2015/02/milano-citta-dell-expo-conosciamola.html

http://www.mundimago.org/

FAI VOLARE LA FANTASIA 
NON FARTI RUBARE IL TEMPO
 I TUOI SOGNI DIVENTANO REALTA'
 OGNI DESIDERIO SARA' REALIZZATO 
IL TUO FUTURO E' ADESSO .
 MUNDIMAGO
http://www.mundimago.org/
.
 GUARDA ANCHE
LA NOSTRA APP


http://mundimago.org/le_imago.html



.

lunedì 2 marzo 2015

QUARTIERI MILANESI : MUSOCCO

.


Musocco è un quartiere di Milano, posto nella periferia nord-occidentale della città, appartenente alla zona 8.

Fino al 1923 costituì un comune autonomo.

Musocco sorgeva sulla strada che da Milano portava a Varese, con qualche cascinale sparso in mezzo ad un territorio in parte boscoso. Le prime notizie certe risalgono alla visita pastorale di San Carlo Borromeo nel 1605 con un centinaio di abitanti dediti al lavoro nei campi. Musocco risulta appartenere alla Pieve di Trenno.

Osservando una cartina della metà degli anni dell'Ottocento della parte Nord-Ovest di Milano, si possono distinguere, tra gli altri abitati, Villapizzone, la Cagnola, Boldinasco, Garegnano, e, oltre la ferrovia Musocco, Quarto Oggiaro e Vialba. Questa localizzazione è molto simile, a parte la ferrovia non esistente, a quella del 1700.

Musocco era l'abitato sulla strada per Varese a circa 5 km. dalla cerchia dei bastioni di Milano, con l'oratorio di San Giuseppe, la zona attorno all'attuale Via Mambretti. Quarto Uglerio, era un gruppo di case attorno alla Villa Caimi-Finoli, e alla chiesa dei Santi Nazaro e Celso, ora Via Aldini mentre Vialba o Villa Alba, villaggio bianco, era un comune costituito da un pugno di case abitate da contadini alle spalle della Villa Scheibler, una villa patrizia risalente al XV secolo e terreno di caccia di Ludovico il Moro. Il torrente Pudiga scorreva all'interno del parco dalla Villa passando nel suo corso davanti alla Chiesa di Quarto Uglerio.

Nel 1753, secondo quanto indicato nell’Indice delle Pievi e Comunità dello Stato di Milano, al comune di Musocco risultava aggregato quello di Quarto Oggiaro. Risulta far parte della Pieve di Trenno, compresa nel Ducato di Milano sotto la reggenza di Maria Teresa d'Austria, contando 203 abitanti che salgono a 474 nel 1771. Nel 1791 risulta ancora inserito nella Pieve di Trenno, compresa nel XXVII distretto censuario della provincia di Milano con parrocchiale la chiesa di Santi Nazaro e Celso.

Durante la Repubblica Cisalpina vi è una continuo rimescolamento della organizzazione territoriale del nord Italia.

Nel 1798 viene costituito il Dipartimento d'Olona, del quale il comune di Musocco ne fa parte, prima come appartenente al distretto di Baggio, poi a quello di Bollate. Nel 1801 diventa parte del I distretto Dipartimento d'Olona, con capoluogo Milano, che diventa nel 1805 I distretto di Milano, VI cantone con 503 abitanti. Col decreto del 9 febbraio 1808 il comune di Musocco, come altri 34 comuni con distanza fino a 4 miglia da Milano, venne soppresso e incluso nel Circondario esterno del comune di Milano.

Con notificazione del 12 febbraio 1816 in poi nel Regno Lombardo-Veneto, con la Restaurazione della dominazione austriaca con Francesco II d'Asburgo-Lorena, vengono ripristinati i comuni soppressi durante il periodo della Repubblica Cisalpina. Musocco, così come Vialba, Villapizzone, Garegnano, Boldinasco, sono comuni autonomi del III distretto politico della Provincia di Milano con capoluogo Bollate. Nel 1821 nel censimento parrocchiale Musocco contava 900 abitanti.

Nel 1841, con dispaccio governativo del 2 settembre 1841 sotto Ferdinando I d'Austria, a Musocco fu aggregato il comune soppresso di Vialba. Nel 1853 gli abitanti risultano essere 1097, nel 1859 1192.

Con l'unità d'Italia, nel 1861, l'area del distretto divenne il IX mandamento della Provincia di Milano con capoluogo Bollate. Al 1º censimento della popolazione Musocco ed Uniti, intendo come Uniti le frazioni di Quarto Uglerio e Vialba, risulta avere 1235 abitanti sparsi su 429 ettari coltivati a gelsi, viti, cereali e ortaggi.

Nel 1869 vennero aggregati al comune di Musocco i limitrofi comuni di Boldinasco, Cassina Triulza, Garegnano, Roserio e Villapizzone. Con le nuove 5 frazioni il territorio comunale si amplia da 429 ettari a 1328 ettari, con 165 ettari occupati da strade e fabbricati e 1163 di superficie agraria. L'attività degli abitanti è ancora prevalentemente agricola con presenza di allevamenti di bachi da seta. Dal 1869 al 1873 confina con il comune dei Corpi Santi, il comune al di fuori della cerchia dei bastioni di Milano, fino a quando quest'ultimo viene inglobato in Milano.

Con l'avanzamento della rivoluzione industriale il comune per la sua posizione strategica al confine di Milano e la facilità di collegamento con il resto della regione, diventa il luogo ideale per la dislocazione di insediamenti industriali.

Viene costruita la ferrovia Milano-Torino alla fine degli anni 60 dell'Ottocento con la stazione ferroviaria chiamata Musocco, l'attuale Stazione di Milano Certosa che accelera il processo di industrializzazione del comune che si realizza principalmente nei primi 20 anni del XX secolo.

In Via Mambretti, 9 nel 1875 viene fondata la Smalteria Moneta da Giovanni Moneta, industria fiorente durante l'attività bellica in grado di sfornare 10.000 elmetti al giorno.

Gli abitanti, i musocchesi, crescono dai 5710 di inizio secolo fino agli oltre 15000 del 1923.

Il territorio di Musocco cambia faccia alla fine del secolo quando viene decisa l'edificazione del Cimitero Maggiore di Milano all'interno del comune e la nuova viabilità necessaria. Viene costruito Viale Certosa come prolungamento di Corso Sempione, passando da Piazza del Bersaglio, l'attuale Piazzale Accursio, per arrivare al Cimitero.

Il municipio aveva sede in un edificio nell'attuale Piazzale Santorre di Santarosa, edificio ancora esistente, civico 10.

Nel 1903 viene costituita da 20 soci la Società Edificatrice l'Avvenire di Musocco con lo scopo di acquistare terreno e costruire case d'abitazione per lavoratori e in genere tutte le costruzioni rivolte al benessere e miglioramento della classe lavoratrice. Crescono il numero delle abitazioni anche lungo la Strada della Varesina tra Cagnola e la ferrovia. Viene costruita la scuola elementare General Cantore.

Nel 1923 per Regio Decreto 2 settembre 1923, n. 1912, art. 1 viene decisa l'unificazione di Musocco a Milano, così come per i comuni Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Crescenzago, Gorla-Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Niguarda, Trenno e Vigentino. I vecchi comuni diventano quartieri di Milano.

Il nome Musocco deriva dalla parola musa che significa acquitrino, indicando che la zona era attraversata da numerosi corsi d'acqua e fontanili che straripando formavano degli impaludamenti. Il corso d'acqua principale è il torrente Pudiga.

Il nome di Musocco per indicare la parte di Nord-Ovest di Milano è rimasto anche dopo la cessazione dell'esistenza del comune.

La decisione di costruire il cimitero di Milano nel comune di Musocco ha fatto conoscere il cimitero con il nome del comune di appartenenza, Musocco, che nel tempo è rimasto anche dopo lo scioglimento del comune. Col passare del tempo si è identificato Musocco con il cimitero e le zone immediatamente adiacenti.

L'area originaria del comune di Musocco, quello prima del 1869, cioè l'area indicata come Musocco con Quarto Oggiaro e Vialba, è l'odierno Quartiere Vialba, che era una delle sue frazioni. Le altre frazioni, quelle accorpate nel 1869, sono tornate ad essere Villapizzone, Boldinasco, Garegnano, Roserio come quartieri di Milano. Il Quartiere Varesina sorto dopo la costruzione del viale di accesso per l'Autostrada dei Laghi ha inglobato una parte di Garegnano arrivando fino alla ferrovia.

Tuttora del borgo di Musocco originario rimangono molte tracce attorno alle Via Mambretti, Cinque Maggio e Ameglio. Le case basse lungo Via Mambretti, sono le antiche cascine ristrutturate, il numero 29 porta ancora la scritta Sede Cooperativa La Conquista Musocco, la Scuola Generale Cantore è diventata per lungo tempo Civico Archivio con ingresso al N° 33 ora è vuota, e la stazione dei Carabinieri al 32/A è la Stazione Musocco. L'antico oratorio di San Giuseppe si trova in Via Ameglio ed è stato sconsacrato.

In Piazzale di Santorre di Santarosa proprio quando il comune si scioglie viene eretto il Monumento ai caduti di Musocco durante la prima guerra mondiale.


LEGGI ANCHE : http://asiamicky.blogspot.it/2015/02/milano-citta-dell-expo-conosciamola.html

http://www.mundimago.org/

FAI VOLARE LA FANTASIA 
NON FARTI RUBARE IL TEMPO
 I TUOI SOGNI DIVENTANO REALTA'
 OGNI DESIDERIO SARA' REALIZZATO 
IL TUO FUTURO E' ADESSO .
 MUNDIMAGO
http://www.mundimago.org/
.
 GUARDA ANCHE
LA NOSTRA APP


http://mundimago.org/le_imago.html



.

Post più popolari

Elenco blog AMICI