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domenica 10 luglio 2016

LE PUNIZIONI AI FIGLI

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Un tempo purtroppo era molto diffusa l’idea che le piante andassero raddrizzate – che i figli andassero educati a suon di botte. Le cose sono cambiate. Ma solo in parte, se è vero che il 60 per cento dei genitori italiani picchia o maltratta i figli anche piccoli.

Le punizioni corporali in famiglia possono includere la sculacciata, lo scappellotto o schiaffi a mano aperta, ma ne sono talora inflitte con oggetti vari come cinture, ciabatte, bastoni flessibili o paddle.

In molte culture ai genitori è deferito il compito di insegnare la disciplinare ai loro figli e di sculacciarli quando ritenuto più opportuno. Tuttavia l'atteggiamento è cambiato in molti paesi particolarmente nel corso del Novecento; negli Stati Uniti si nota in proposito la pubblicazione nel 1946 del saggio Baby and Child Care, del pediatra Benjamin Spock. Il professionista consigliava ai genitori di trattare i bambini come individui, mentre secondo la più diffusa prassi precedente, si pensava che l'educazione dei figli dovesse focalizzarsi sulla costruzione di una disciplina che potesse rafforzare il loro carattere. Ad esempio, i bambini, anche in tenera età, non dovevano essere raccolti e coccolati quando piangevano, poiché ciò poteva equivalere ad incoraggiarli a crescer viziati.

Il cambiamento di atteggiamento è stato seguito dalla legislazione: a partire dal 1979 e fino al 2010, 29 paesi in tutto il mondo hanno messo al bando le pene corporali date ai bambini in casa. In Europa 22 paesi hanno vietato tale pratica; in altri invece non è vietata ma comunque considerata controversa. In Africa, Medio Oriente e in molte parti dell'Asia orientale (tra cui Cina, Taiwan, Giappone e Corea), le punizioni corporali date ai propri figli sono legali, pertanto del tutto lecite. A Singapore e Hong Kong punire corporalmente il figlio è legale, anche se non particolarmente incoraggiato come metodo educativo.

I pareri sono divergenti riguardo alla considerazione se la sculacciata sia più utile o dannosa sul comportamento futuro del bambino. L'accettabilità e l'efficacia d'essa da parte della popolazione varia molto da luogo a luogo: ad esempio negli Stati Uniti e nel Regno Unito l'accettazione sociale nei confronti delle punizioni corporali sui bambini conserva una posizione di netta maggioranza (da un minimo del 60% fino ad un massimo dell'80% di favorevoli). In Svezia, prima del divieto del 1979, più della metà della popolazione considerava il castigo fisico una parte necessaria per la buona educazione dei figli; negli anni '90 la percentuale che riteneva questo fatto accettabile s'era più che dimezzata.

D'altra parte molti ricercatori scientifici ed organizzazioni a difesa dei più piccoli vi si oppongono strenuamente. Alcuni studi hanno suggerito che in realtà non giova affatto al bambino essere picchiato dopo aver commesso un guaio, ed anzi può favorir lo sviluppo di situazioni problematiche quali aggressività e violenza contro i coetanei, ansia e problemi psicologici, abuso di sostanze (alcol e droga).

Alcuni ricercatori si sono dimostrati critici o quantomeno scettici nei confronti di tali studi, considerandoli scientificamente infondati, sottolineandone i difetti metodologici nel modo in cui sono stati condotti, nonché le conclusioni tratte. Tuttavia,uno studio comparato svolto dalla Tulane University nel 2010 ha concluso che l'essere picchiati produce effetti decisamente negativi sui bambini, avendo molta più probabilità di diventar poi a loro volta adulti aggressivi e violenti nei confronti di donne e bambini.

Alcuni dei sostenitori delle punizioni corporali e di coloro che le utilizzano lo fanno per ragioni ideologiche e/o religiose. L'eminente teologo cristiano Douglas Wilson si appella e mette in causa nientemeno che il testo sacro (Bibbia): "Chi risparmia il bastone odia suo figlio, ma chi lo ama si preoccupa della sua disciplina" (Libro dei Proverbi 13:24). Questo per sostenere che la punizione corporale inflitta ai figli è un assoluto dovere, del tutto legittimo anche e, a suo dire, "lo studio biblico è costituito da molto più che dalla semplice sculacciata". Lo stesso studioso sottolinea inoltre che il versetto 3:12 del libro dei proverbi "Il Signore corregge coloro che ama, così come un padre punisce i figli" è molto autorevole in quanto citato poi anche nel Nuovo Testamento, e più precisamente nella Lettera agli Ebrei.

Anche se alcuni cristiani sono soliti utilizzar il castigo fisico per motivi rigorosamente religiosi, la Commissione europea dei diritti dell'uomo ha respinto immediatamente il ricorso avviato da genitori svedesi nel 1982, i quali affermavano che il divieto di picchiare i figli era lesivo e violava il loro diritto e dovere rispetto alla vita familiare e alla loro libertà religiosa.

Il Commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa sostiene che: "l'opposizione anche molto forte a vietare le punizioni corporali si concentra in certi gruppi appartenenti a minoranze religiose, citando testi i quali a loro giudizio danno il diritto e persino il dovere di educare i loro figli attraverso la violenza fisica, picchiandoli e malmenandoli. Mentre la libertà di credo religioso dev'esser in ogni caso rispettata, tali vere o presunte credenze non possono in alcun modo giustificare le pratiche che violino i diritti degli altri, compresi i diritti inalienabili del bambino al rispetto della propria integrità fisica e dignità umana".

Molti psichiatri, sociologi ricercatori, e genitori raccomandano di non usare le punizioni corporali.

Picchiare i bambini insegna a questi ultimi a diventare a loro volta persone che picchiano gli altri. Da numerosi studi e ricerche è emersa una diretta correlazione tra le punizioni corporali subite nell'infanzia  e il comportamento violento o aggressivo di giovani e adulti. Da piccoli, praticamente tutti i peggiori criminali sono stati regolarmente minacciati e percossi. È nell'ordine naturale che i bambini imparino atteggiamenti e comportamenti tramite l'osservazione e l'imitazione dei loro genitori, nel bene e nel male. Perciò è responsabilità dei genitori dare esempio di empatia e saggezza.



In molti casi di cosiddetto "cattivo comportamento", il bambino sta semplicemente rispondendo nel solo modo che gli è possibile, in base all'età e all'esperienza, alla negazione dei suoi bisogni fondamentali. Tra questi bisogni ci sono: dormire e nutrirsi adeguatamente, la cura di allergie nascoste, aria pulita, esercizio fisico e libertà sufficiente per esplorare il mondo intorno a sé. Ma il suo bisogno maggiore consiste nel ricevere amore e attenzione assoluta da parte dei suoi genitori. Purtroppo, di questi tempi, solo pochi bambini ricevono abbastanza tempo e dedizione, perché i genitori sono spesso stanchi e distratti e mostrano troppo poca comprensione e pazienza nei confronti del bambino. È veramente ignobile punire un bambino che in realtà si limita a reagire in modo naturale alla disattenzione verso i suoi bisogni e ai suoi desideri fondamentali. Per questa ragione non solo la punizione alla fine è inefficace, ma è anche chiaramente ingiusta.

I castighi distolgono il bambino dall'imparare come risolvere i conflitti in modo umano ed efficace. Come ha scritto l'educatore John Holt, "Quando facciamo paura a un bambino noi fermiamo di colpo il suo apprendimento." Un bambino punito è tutto concentrato interiormente sui propri sentimenti di dolore di rabbia e vendetta, e così viene privato della possibilità di risolvere i problemi in maniera creativa. Quindi un bambino punito impara poco come gestire o prevenire simili situazioni in futuro

"Chi non usa la verga, rovina suo figlio" sebbene sia una frase citata spesso, è di fatto una interpretazione distorta dell'insegnamento Biblico. Sebbene la "verga" sia menzionata molte volte nella Bibbia, solo nel Libro dei Proverbi questo termine è usato in connessione con il ruolo dei genitori. Infatti i metodi severi della disciplina di Re Salomone condussero suo figlio Rehoboam, a diventare un dittatore oppressivo e tirannico che solo per poco sfuggì alla morte per lapidazione a causa della la sua crudeltà. Nella Bibbia non esiste alcun sostegno alla disciplina severa al di fuori dei Proverbi di Salomone. Gesù diceva che i bambini erano vicini a Dio e avevano bisogno di amore, mai di castighi.

Le punizioni compromettono il legame tra genitori e figli, perché è contro natura provare amore verso chi ci ferisce. Un autentico spirito di collaborazione come tutti i genitori desiderano può fondarsi solo su un forte legame basato su sentimenti di reciproco amore e considerazione. I castighi anche qualora sembrino funzionare possono produrre solo superficialmente un buon comportamento basato sulla paura, che potrà mantenersi fino a quando il bambino sarà abbastanza cresciuto per riuscire a fare resistenza. Al contrario la cooperazione basata sul rispetto dura per sempre, portando a molti anni di reciproca felicità mentre il bambino cresce e i genitori diventano più anziani.

Molti genitori non hanno mai imparato nella loro infanzia che ci sono modi positivi di relazione coi bambini. Quando le punizioni non ottengono i risultati voluti, e il genitore è ignaro di metodi alternativi, le punizioni possono aggravarsi con azioni più frequenti e pericolose contro il bambino.

La rabbia e la frustrazione che non possono essere espresse in condizioni di sicurezza da un bambino vengono immagazzinate interiormente. La rabbia accumulata per molti anni, potrà manifestarsi come uno shock per i genitori il cui bambino adesso si senta abbastanza forte per esprimere questa collera. È possibile che i castighi sembrino produrre un "buon comportamento" durante i primi anni, ma sempre a caro prezzo, che sarà pagato dai genitori e dallasocietà insieme, quando il bambino entrerà nell'adolescenza e non appena sarà adulto.

Gli scapaccioni assestati sul sedere, una zona erogena nell'infanzia, possono stabilire nella mente del bambino una correlazione tra il dolore e il piacere sessuale, e creare difficoltà alla persona adulta. Gli annunci sui giornali 'alternativi' del genere "Voglio essere sculacciato" attestano le tristi conseguenze di questa confusione di dolore e piacere. Se un bambino riceve poca attenzione parentale eccetto quando viene punito, questo fonderà ulteriormente i concetti di dolore e piacere nella mente del bambino. Un bambino in una tale situazione avrà poca autostima, pensando di non meritare niente di meglio.

Le punizioni corporali esprimono il messaggio sleale e pericoloso della "legge del più forte", che è ammissibile ferire gli altri, purchè essi siano più piccoli e meno potenti di quanto sei tu. Il bambino allora conclude che è lecito maltrattare bambini più giovani o più piccoli. Quando diventerà adulto, proverà poca compassione per quelli meno fortunati di lui, e avrà paura di quelli che sono più potenti. Questo renderà difficile instaurare relazioni che abbiano un significato, così essenziali per una vita emotivamente appagante.

Poiché i bambini imparano dai modelli che i genitori rappresentano, le punizioni corporali esprimono il messaggio che picchiare è un modo giusto di esprimere i sentimenti e risolvere i problemi. Se un bambino non osserva un genitore risolvere i problemi in modo umano e creativo, può diventar difficile per se stesso imparare a fare altrettanto. Per questa ragione questi comportamenti parentali sbagliati spesso si tramandano alla generazione successiva.

Un'insegnamento gentile, sostenuto da solide fondamenta di amore e rispetto, è la sola via autentica ed efficace di portare a un comportamento lodevole basato su forti valori interiori, invece del superficiale "buon" comportamento basato solo sulla paura.



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lunedì 13 aprile 2015

DARIO FO A PORTO VALTRAVAGLIA

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Dario Fo definisce la sua infanzia “eccezionale”: “Ho avuto la possibilità di vivere un’infanzia sempre attorno al lago Maggiore, ma cambiando un paese dopo l’altro. Ho frequentato la terza elementare in tre posti diversi, la quarta in due scuole differenti. Poi sono andato a Luino per le scuole medie, a Milano per il liceo di Brera e infine all’Università. Quindi io, figlio di un ferroviere, ero sempre in viaggio. Questo naturalmente ha influito molto sul mio carattere. Credo di essere una persona generosa, ed ho imparato non solo da mia madre o da mio padre, ma anche dal clima che mi sono trovato intorno“. Il capitolo finale de “Il paese dei mezaràt“, racconta il funerale del padre, il quale prima di morire si era preoccupato di ingaggiare una banda che per tutto il tragitto da casa fino al cimitero suonasse le marce dei partigiani delle valli. “ Per ogni valle (sei o sette sul lago Maggiore), infatti, c’era un gruppo di partigiani che creava una propria canzone. Mentre si andava al funerale, tra le bandiere rosse, la gente, gli anarchici, iniziò un altro funerale, quello dello scrittore Piero Chiara, che aveva sempre avuto fama d’essere un gran mangiapreti. Per cui la gente si unì al corteo di mio padre pensando che fosse quello di Chiara. Poi quando è arrivato il feretro da Varese, nel luogo dell’appuntamento non c’era nessuno. Così tutti i giornali riportarono questo episodio“.

Nato a Sangiano (Varese) nel 1926, Dario Fo approda a Porto Valtravaglia dopo aver girato già altri paesini dell’Alto Varesotto al seguito di suo papà che lavorava nelle ferrovie dello Stato. In quei primi anni di vita conosce la spensieratezza totale, ma vive anche alcune prime esperienze della passione politica che più avanti lo animerà in modo ben più cosciente. Ma è negli anni di Porto che Fo vive le esperienze maggiori che gli indicheranno alcune strade. Porto è un paese di fabulatori, di narratori e lui attinge a piene mani da quell’esperienza.

Frequenta l'Accademia di belle arti di Brera a Milano e si iscrive alla facoltà di architettura del Politecnico, senza tuttavia laurearsi.
Nel '52 incontra Franco Parenti che lo introduce in RAI, dove scrive e recita per la trasmissione satirica "Poer nano"; nel '53, sempre con Parenti e Giustino Durano, firma "Il dito nell'occhio" cui farà seguito l'anno dopo "Sani da legare".
Per il cinema, è co-sceneggiatore ed interprete del film di Carlo Lizzani "Lo svitato" (1955); nel '57, mette in scena per Franca Rame "Ladri, manichini e donne nude" e l'anno successivo "Comica finale".
Dal '59 forma, con la Rame ed altri, una compagnia stabile: appartengono a questo periodo "Gli arcangeli non giocano a flipper" (1959), "Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri" (1960), "Chi ruba un piede è fortunato in amore" (1961), "Isabella, tre caravelle e un cacciaballe" (1963), "Settimo ruba un po' meno" (1964), "La colpa è sempre del diavolo" (1965), "La signora è da buttare" (1967).
Nel 1963 partecipa a "Canzonissima", dove con Franca Rame dà vita ad una serie di scenette che denunciano le malefatte del sistema politico; colpiti dagli strali della censura, preferiranno abbandonare per non dover mettere la mordacchia alle proprie idee, dando inizio ad una esclusione dalla televisione di stato destinata a durare più d'un ventennio.
E' del '66 la prima raccolta di "Ci ragiono e canto" sulla musica popolare italiana, e del '68 la nascita d'un collettivo teatrale indipendente destinato a girare l'Italia in circuiti alternativi a quelli del teatro ufficiale: vengono rappresentati "Grande pantomima con bandiere e pupazzi piccoli e medi" (1968), "L'operaio conosce 300 parole, il padrone 1000, per questo lui è il padrone" (1969), "Legami pure, tanto io spacco tutto lo stesso" (1969) e soprattutto il celeberrimo "Mistero buffo" (1969), monologo fondato sul grammelot, una lingua derivata dalla mescolanza di fonemi moderni e ricavati da disusati dialetti padani.
Degli anni successivi vanno ricordati "Morte accidentale di un anarchico" (1970), " Pum pum, chi è? La Polizia" (1972), "Guerra di popolo in Cile" (1973), per il quale viene arrestato durante una tournée a Sassari; successivamente, nella cornice della Palazzina Liberty occupata, andranno in scena testi quali "Non si paga, non si paga" (1974), "Il Fanfani rapito" (1975), "La marijuana della mamma è sempre la più bella" (1976).
Ha inizio, nel medesimo periodo, una frenetica attività di lavoro all'estero; nel '79, egli viene chiamato alla Scala di Milano per dirigere "L'histoire du soldat" (1979) di Stravinskij.
Degli anni successivi, meritano ancora menzione "Dio li fa e poi li accoppa" (1984), "Mamma! I Sanculotti!" (1993), "Il diavolo con le zinne" (1997); in questo stesso anno, egli viene insignito del premio Nobel per la letteratura.

La «Notte dei Mezaràt», è la notte bianca di Porto Valtravaglia, borgo di lago caro a Dario Fo che dalle sei di un sabato di luglio sera fino all’ alba di domenica si trasforma in un grande teatro a cielo aperto con spettacoli, concerti, caffè letterari, esibizioni di giocolieri e disegnatori, mostre di pittura, acquarelli e ceramica, brunch notturni sotto le stelle. Un giro di luna «felliniano» tra terra e lago che raduna nelle piazze e nelle strade di questa parte di sponda lombarda del Lago Maggiore il popolo dei «Mezaràt» (in dialetto significa mezzo topo, cioè pipistrello, con un chiaro riferimento a chi vive di notte). Ovviamente il «Mezaràt» più atteso è proprio Dario Fo, che consegnerà al migliore artista votato da una giuria popolare il «Premio Dario Fo».



LEGGI ANCHE : http://asiamicky.blogspot.it/2015/04/le-citta-del-lago-maggiore-porto.html








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giovedì 26 febbraio 2015

SANDRA MONDAINI

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Sandra Mondaini (Milano, 1º settembre 1931 – Milano, 21 settembre 2010) è stata un'attrice, conduttrice televisiva e cantante italiana.

Viene definita una delle signore della televisione italiana, apparsa sul piccolo schermo sin dal primo giorno delle trasmissioni ufficiali della RAI.

Prevalentemente attrice comica, la sua carriera artistica sessantennale è stata strettamente legata a quella di suo marito, Raimondo Vianello, col quale ha formato una delle coppie più celebri ed amate della televisione italiana, realizzando dagli anni sessanta in poi molti varietà televisivi e radiofonici e diversi film e telefilm, fra cui la nota sitcom Casa Vianello, andata in onda per circa vent'anni.

Figlia di Giuseppina Lombardini e di Giacinto "Giaci" Mondaini, pittore e umorista della rivista satirica Il Bertoldo, all'età di sei mesi diventa già famosissima grazie al padre che la lancia come piccola modella per una campagna contro la tubercolosi; tale successo la porta all'età di due anni ad essere nuovamente protagonista della campagna antitubercolare comparendo su francobolli e manifesti murali.

Verso la metà degli anni quaranta, dovendo aiutare la famiglia in difficoltà economiche, Sandra comincia a lavorare come modella per il settimanale femminile Mani di fata, poi per il noto fotografo Elio Luxardo e per Borsalino, la famosa casa di cappelli.

Debutta nel 1949 nella commedia Ghe pensi mi di Marcello Marchesi al Teatro Olimpia di Milano, accanto a Tino Scotti e Franca Rame. Nel 1953 inizia la carriera come attrice cinematografica ed esordisce anche in radio nel programma Occhio magico condotto da Nino Taranto dove nasce il personaggio di Cutolina, una bambina terribile, che ha subito fortuna.

Nel 1954 Sergio Pugliese la chiama a far parte della compagnia di rivista della televisione di Stato con Febo Conti, Pietro De Vico, Elio Pandolfi, Giulio Marchetti, Erica Sandri ed Antonella Steni. Nel giorno del battesimo della televisione italiana, Sandra è già presente con il programma Settenote, accanto a Virgilio Riento; sempre nel 1954 partecipa alle trasmissioni Orchestra delle 15, L'antologia del buon umore e I cinque sensi, uno show musicale e satirico.

Notevole successo lo ottiene anche nel programma televisivo Fortunatissimo al fianco di Mike Bongiorno, interpretando i personaggi di Cutolina e Pinuccia. Nello stesso anno riveste inoltre il ruolo di valletta in Attenti al fiasco, il primo quiz della televisione italiana, condotto da Dino Falconi.

Nel 1955 entra nella compagnia di rivista di Erminio Macario come soubrette. Recitando in una trilogia di riviste di Amendola e Maccari, L'uomo si conquista la domenica (1956), E tu biondina... (1956) e Non sparate alla cicogna (1957), Sandra ottiene un successo straordinario e dimostra grande versatilità e spiccato senso dell'umorismo. Inoltre, afferma una nuova immagine di soubrette che sia soprattutto attrice brillante e che ribalti le convenzioni del lusso e del fascino alla francese della prima donna. Nel 1955 appare ancora sul piccolo schermo nell'adattamento televisivo del musical No, no, Nanette!, al quale segue, sempre in televisione, la partecipazione al varietà Lui e lei (1956) con Nino Taranto e Delia Scala. Il cinema intanto la vede impegnata in numerosi ruoli comico-brillanti, in commedie tratte da spettacoli teatrali o televisivi di successo, quali Attanasio cavallo vanesio (1953) con Renato Rascel, Il campanile d'oro (1955) e Motivo in maschera (1956).

Nel 1957 recita nel film Susanna tutta panna con Marisa Allasio e Bice Valori e nello spettacolo teatrale Tè per due con Ornella D'Arrigo. L'anno seguente porta la sua comicità nel programma radiofonico La trottola di Corrado, trasmissione che verrà poi ripresa dai due in televisione agli inizi degli anni sessanta. Nel 1958 conosce Raimondo Vianello, il quale quattro anni dopo diventerà suo marito, nonché inseparabile compagno di vita e di lavoro; con Raimondo comincia subito a lavorare in teatro, in Sayonara Butterfly, parodia dell'opera di Puccini.

Nel 1960 per il cinema gira Le olimpiadi dei mariti con Raimondo Vianello ed Ernesto Calindri e Caccia al marito raggiungendo una straordinaria notorietà; in teatro debutta invece nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Un mandarino per Teo affiancando Walter Chiari, Ave Ninchi, Riccardo Billi e Carlo Delle Piane, ottenendo grande successo sia di critica che di pubblico. Nella stessa stagione Vianello e Mondaini presentano una rivista molto tradizionale, Un juke box per Dracula, ricca di satira politica e sociale.

Per la televisione è fra gli interpreti dello sceneggiato televisivo Tom Jones, a fianco di Pino Colizzi. Da qui in avanti la Mondaini si dedica soprattutto alla televisione, nella quale ha peraltro cominciato a lavorare fin dal 1953, ovvero dall'immediata vigilia delle prime trasmissioni sperimentali.

Il primo grande successo televisivo arriva con la conduzione di Canzonissima 1961, in cui Paolo Poli e la Mondaini interpretano i "bambini terribili" Filiberto e Arabella in sketch indimenticabili. Sandra conquista con la sua professionalità e simpatia un posto di rilievo nei cuori degli italiani. Nello stesso anno gira il film per la TV Ferragosto in bikini e per il cinema i film La ragazza sotto il lenzuolo, Le magnifiche 7, Bellezze sulla spiaggia con Joe Sentieri, Valeria Fabrizi e Walter Chiari e Scandali al mare con Gino Bramieri, Carlo Dapporto, Paola Quattrini, Bice Valori e Raimondo Vianello.

Nel 1962 viene chiamata a condurre nuovamente Canzonissima 1962 affiancata da Tino Buazzelli e gira il film Il giorno più corto diretto dal regista Sergio Corbucci. Nello stesso anno incide anche con Walter Chiari e Lucio Flauto I dialoghi degli snob e recita nella commedia Il coraggio di Augusto Novelli con Anna Campori, Sandro Merli e Aldo Fabrizi.

Nel 1963 l'umorista Marcello Marchesi, al suo esordio televisivo con Il signore di mezza età, sceglie Sandra Mondaini come interprete di Crudelia Delor, caricatura che si ispira al personaggio di Crudelia Demon della disneyana Carica dei 101; con Lina Volonghi e Marcello Marchesi, ironizzavano sul piccolo schermo, sul boom economico, sui vizi degli italiani, e sull'età che avanzava. Per la regia di Marino Girolami recita nei film Siamo tutti pomicioni, La donna degli altri è sempre più bella e nel film in quattro episodi Le motorizzate. Sempre nel 1963 compare al fianco di Raimondo Vianello, che aveva sposato un anno prima, nel varietà Il giocondo, al quale faranno seguito numerose altre trasmissioni in cui li vediamo lavorare insieme. Nello stesso anno è nel cast della commedia televisiva L'uomo che sorride ovvero la Bisbetica domata in un altro modo, trasmessa sul Programma Nazionale.

Nel 1964 inizia a recitare i primi sketch matrimoniali con Corrado affiancandolo nella conduzione del programma televisivo La trottola (già condotto dai due alla radio nel decennio precedente), per il quale canta anche la sigla iniziale Come una trottola scritta e firmata da Edoardo Vianello; è inoltre protagonista del film Cadavere per signora di Mario Mattoli e gira il film I maniaci per la regia di Lucio Fulci. Partecipa inoltre a Biblioteca di Studio Uno, nella rilettura dell'Odissea nel ruolo di Nausicaa e nel Il fornaretto di Venezia. A luglio dello stesso anno, accanto a Renzo Palmer, Enzo Garinei e Umberto D'Orsi, presenta Specialissimo, uno speciale scritto da Antonio Amurri in omaggio a sei grandi cantanti, tre stranieri e tre italiani.

Nel 1965 è protagonista di programmi televisivi come La trottola e Studio Uno accanto a Mina ed alle Gemelle Kessler; inoltre recita nei film Questo pazzo, pazzo mondo della canzone e Spiaggia libera. Nello stesso anno è la protagonista dello spettacolo teatrale Crazy Show, passando dal teatro di rivista ad un lavoro teatrale all'epoca innovativo.

Il 1º gennaio 1966 conduce con Raffaele Pisu lo show Accadde nel '66 scritto da Marcello Marchesi. Nel 1966 è attrice nei film Mi vedrai tornare e Veneri in collegio; recita inoltre al Teatro Orfei di Taranto nello spettacolo Le minidonne con Ave Ninchi e Antonella Steni ed inoltre doppia Aïché Nana nel film thriller A... come assassino di Angelo Dorigo. Nello stesso anno affianca anche Renato Rascel, Antonella Steni e Alberto Lupo in Qua la mano, uno show televisivo sull'amicizia tra il serio ed il faceto diretto da Fernanda Turvani. Lo stesso spettacolo viene ripreso l'anno seguente; a condurre questa volta, oltre alla Mondaini, è Raffaele Pisu, con la partecipazione di Carlo Dapporto e Oreste Lionello. Sempre nel 1967 partecipa alla conduzione della trasmissione Il tappabuchi con Raimondo Vianello e Corrado presentando le candid camera di Nanni Loy con protagonista la bella Mariella Palmich; l'anno seguente è di nuovo in tv con il programma Su e giù in cui lavora ancora con il marito e Corrado.

Nel 1968 oltre a tornare in radio conducendo con Lina Volonghi e con la partecipazione di Walter Chiari il programma musicale Batto Quattro, recita con Paolo Poli nella commedia tv Chi non prova non ci crede diretta da Carlo Di Stefano.

Nel 1969 si cimenta per la prima ed unica volta in un ruolo non comico prendendo parte allo sceneggiato televisivo poliziesco La donna di cuori per la regia di Leonardo Cortese in cui affianca Ubaldo Lay, Amedeo Nazzari ed Emma Danieli e nello stesso anno è più volte ospite del varietà Canzonissima condotto in quell'edizione dal marito Raimondo e da Johnny Dorelli.

Nel 1970 Sandra è in teatro dove prende parte ad un allestimento del Plauto insieme a Nino Taranto e Enrica Bonaccorti.

Alla fine degli anni Sessanta, diretta dal regista Vito Molinari, partecipa all'operetta La principessa della Czarda accanto ad Elio Pandolfi, Agostino Lezza, Edda Vincenzi e Anna Campori.

Inoltre in questi anni è più volte impegnata nella conduzione del programma radiofonico Gran varietà alternandosi con Raffaella Carrà, Walter Chiari, Paolo Villaggio e Gino Bramieri; è anche interprete in coppia con Francesco Mulè della commedia Con assoluta gratitudine scritta da Maurizio Costanzo. Con Raimondo porta i simpatici battibecchi coniugali in versione radiofonica nella trasmissione Io e lei mentre da sola presenta il programma radiofonico Kitsch, al fianco di Luciano Salce, al posto di Bice Valori e prima di Anna Mazzamauro. Sempre in radio è poi la volta di Monsieur le Professeur con la regia di Raffaele Meloni, divertente modo di apprendere la lingua francese con Carlo Dapporto in veste di insegnante e la Mondaini stessa in quella di allieva.

Poi con Raimondo Vianello riscuote ancora grandissimo successo in televisione con numerosi spettacoli. Nel 1972 sono i protagonisti dello show Sai che ti dico? assieme ad Iva Zanicchi ed alla soubrette Minnie Minoprio; inoltre Sandra torna in teatro con Pippo Baudo nella commedia musicale L'ora della fantasia (da cui Billy Wilder trasse Baciami, stupido). Il 1973 vede Sandra impegnata ancora in televisione in Ah l'amore! assieme a Piero Parodi e Franca Valeri; il 30 dicembre 1973 partecipa allo spettacolo di fine anno 73... ma li dimostra, accanto al Quartetto Cetra, Valeria Fabrizi e Adriano Celentano. Nel 1974 la coppia Mondaini-Vianello torna in tv con lo spettacolo Tante scuse, seguito l'anno successivo da Di nuovo tante scuse dove Sandra incide anche la sigla del programma, basata sull'effetto di uno scioglilingua. Sandra dimostra ancora una volta di essere una grandissima attrice, presentatrice, cantante e ballerina. In entrambe le edizioni sono ospiti fissi i Ricchi e Poveri, che interpretano, tra l'altro, la sigla finale di trasmissione. Inoltre, sono spesso presenti i comici caratteristi Tonino Micheluzzi ed Enzo Liberti.

Nel 1976 è di nuovo in teatro nella commedia di Garinei e Giovannini Assurdamente vostri con l'attrice Anna Miserocchi, particolarmente famosa per il suo caratteristico timbro di voce; la commedia debutta al Teatro Parioli di Roma il 6 febbraio 1976. Alla fine del 1976, Sandra e Raimondo lasciano momentaneamente da parte la televisione, per portare la loro comicità nel varietà radiofonico Più di così, che prende il posto dello storico Gran varietà; si tratta di uno show con ospiti, sketch e canzoni, registrato con il pubblico in sala. Al fianco dei due artisti che presentano lo spettacolo, partecipano anche Ornella Vanoni, i Ricchi e Poveri e Alighiero Noschese.

Nel 1977 la coppia Mondaini-Vianello torna in tv con lo spettacolo Noi... no! (il loro primo programma TV a colori) dove Sandra incide entrambe le sigle del programma: quella d'apertura Cerco un uomo, una sigla insolita rispetto alle altre cantate dalla Mondaini, con un testo sensuale e dalle sonorità disco-music; più tradizionale è quella di chiusura: la celebre Ma quant'è forte Tarzan che ottiene un successo inaspettato.

L'anno seguente i coniugi Vianello sono i protagonisti del varietà abbinato alla Lotteria di Capodanno Io e la Befana con la partecipazione di Gigi Sammarchi e Andrea Roncato. Sandra in questa occasione interpreta per la prima volta il clown Sbirulino ottenendo grande successo tra il pubblico, specialmente tra i bambini. Sempre nel 1978 Erminio Macario la vuole al suo fianco insieme a Marisa Del Frate, Rita Pavone e Tiziana Pini in Macario più, lo show televisivo del sabato sera realizzato per festeggiare i suoi cinquant'anni di carriera; le tre soubrette recitano accanto all'artista torinese nelle sue commedie e ripropongono le riviste di cui sono state protagoniste. Nello stesso anno, Sandra presenta uno spettacolo su Telemontecarlo dal titolo Stasera mi sento milionaria, la domenica pomeriggio su Raiuno è invece protagonista della serie Tre camere e cucina con Ave Ninchi e Tullio Solenghi ed inoltre con Raimondo incide il singolo Argentina my love.

Nella stagione 1979-1980 Sandra è nel cast della trasmissione Domenica in condotta da Pippo Baudo e nel 1980, dalla Bussola di Marina di Pietrasanta in Versilia, i coniugi Vianello presentano, insieme a Delia Scala, lo spettacolo Una rosa per la vita, uno dei primi esempi di iniziativa televisiva destinata a raccogliere fondi per la ricerca sul cancro; il galà, che vede la partecipazione di numerosi personaggi del mondo dello spettacolo, viene riproposto per altri due anni con la stessa formula e gli stessi presentatori.

Nel 1981 Sandra e Raimondo conducono, con la partecipazione di Heather Parisi e Gianni Agus, lo show del sabato sera Stasera niente di nuovo, ultimo loro spettacolo televisivo realizzato in RAI; inoltre Sandra incide la sigla finale della trasmissione Si chiama Zorro e canta e balla l'avan-sigla finale Occhi rosa per te con Heather Parisi. Sempre nello stesso anno il suo personaggio Sbirulino è il protagonista della sigla del programma Fantastico bis. L'anno seguente Sandra torna sul set con Gianni Agus e gira il film Sbirulino diretto da Flavio Mogherini che sarà l'ultimo lavoro di Sandra Mondaini per il grande schermo.

Per la trasmissione televisiva L'uovo mondo (1982), Sandra è la voce narrante del cartone animato dedicato al Risorgimento.

Sia da sola che in coppia con Raimondo Vianello, la Mondaini è stata testimonial pubblicitaria di decine di prodotti negli sketch di Carosello. Tra i prodotti reclamizzati ricordiamo la crema Venus Bertelli, il brandy Stock 84, i materassi Permaflex, la camomilla Montania.

Nel 1982, sempre insieme al marito, è tra i primissimi artisti di grande popolarità a lasciare la RAI per approdare sul neonato network televisivo privato della Fininvest, con lo show Attenti a noi due, in onda su Canale 5 in cui i due coniugi sono protagonisti con la partecipazione di Al Bano, Romina Power, i Ricchi e Poveri e la soubrette italo-francese Trixie Revelli, cui faranno seguito diversi altri spettacoli di intrattenimento insieme all'inseparabile Raimondo, tra cui ricordiamo Attenti a noi due 2 nel 1983 (fu poi annunciato anche un Attenti a noi due 3, che però non venne mai realizzato) e Sandra e Raimondo Show del 1987 con Cinzia Lenzi, Bonnie Bianco, Galyn Gorg, Alessandra Martines, Steve La Chance, Sabrina Salerno e Tracy Spencer. Nella stagione 1987-88 partecipa inoltre, nei panni di Sbirulino, alla trasmissione domenicale La giostra conducendo assieme ad Enrica Bonaccorti lo spazio Ok Bimbi (versione per bambini del famoso quiz Ok il prezzo è giusto) incidendo anche la sigla dal titolo Quanto costa sognare. Nel 1982 e nel 1984 è stata inoltre autrice e presentatrice della trasmissione tv per bambini Il circo di Sbirulino a cui partecipa anche Tonino Micheluzzi e dove Sandra è protagonista assoluta sempre con il suo Sbirulino.

Nel 1984 inizia a partecipare come ospite fissa alle puntate del lunedì e del sabato della seconda edizione del game show preserale di Canale 5 Zig zag condotto da Raimondo Vianello con la partecipazione di Enzo Liberti e la valletta Simona Mariani (quest'ultima fu poi sostituita da Elena Mattolini a causa di alcune divergenze sorte proprio con la Mondaini), diventandone co-conduttrice per la terza ed ultima edizione, dal 1985 al 1986. In questi anni lavora anche con Cesare Cadeo in un programma chiamato Five Album, il meglio della stagione TV di Canale 5.

Dal 1988 al 1990 è ospite fissa su Canale 5 del quiz televisivo Il gioco dei 9, anch'esso condotto dal marito Raimondo. Nell'autunno degli anni 1989 e 1990 è nel cast del programma tv Sabato al circo in onda il sabato in prima serata su Canale 5: Sandra veste i panni del simpatico Sbirulino regalando momenti di spettacolo per tutta la famiglia.

A dieci anni dalla nascita della televisione commerciale, nel 1990 la coppia Vianello Mondaini viene chiamata a condurre una puntata del varietà Buon compleanno Canale 5 con Heather Parisi, presenza fissa del programma; insieme a Mike Bongiorno, Corrado e Marco Columbro, l'11 gennaio 1991 tornano a presentare la puntata finale della trasmissione.

Dal 1991 al 1993, Sandra porta in scena per l'ultima volta il pagliaccio Sbirulino, affiancando Marco Columbro e Lorella Cuccarini nella conduzione di Buona domenica, uno dei primi programmi in diretta della televisione commerciale italiana.

Dal 1988 al 2007 Sandra e Raimondo sono i protagonisti di Casa Vianello, la sit-com più famosa e longeva prodotta dalla televisione italiana: vengono infatti realizzate 16 stagioni per un totale di 343 episodi mantenendo negli anni l'impianto classico del programma, che ne ha reso il grande e costante successo. Assieme alla coppia Mondaini-Vianello, anche l'attrice Giorgia Trasselli nei panni della tata.

Tra il 1996 e il 1997 la serie si è trasferita in campagna, con cinque film per la tv intitolati Cascina Vianello, a cui partecipa anche Paola Barale, e altri cinque dal titolo I misteri di Cascina Vianello: in questi ultimi la coppia si cimenta in una insolita attività di investigazione per scoprire gli autori di delitti o furti, ma sempre in chiave umoristica. In questi due anni è anche attrice nella fiction tv Caro maestro con Marco Columbro ed Elena Sofia Ricci, interpretando il ruolo dell'eccentrica zia Ottilia; nel cast anche Franca Valeri, Stefania Sandrelli, Francesca Reggiani, Nicola Pistoia e Antonella Elia.

A metà degli anni novanta partecipa come doppiatrice d'eccezione alla famosa serie animata americana I Simpson nell'episodio La rivale di Lisa dando la voce ad Allison Taylor (nella versione originale doppiata da Winona Ryder).

Nel febbraio 1998 in coppia con Fabrizio Frizzi, Sandra conduce dal palco dell'Ariston di Sanremo una puntata speciale di Domenica in seguendo la serata finale del Festival presentato quell'anno da Raimondo Vianello. A giugno dello stesso anno conduce con Enrico Papi il programma Sapore d'estate. Nel 2001 Sandra incide un cd di canzoni dedicate a Gorni Kramer, arrangiate dal maestro Giampiero Boneschi. Nel 2003 Sandra e Raimondo partecipano al programma La fabbrica del sorriso, il primo progetto televisivo promosso da Mediafriends Onlus, condotto da Gerry Scotti, Claudio Bisio, Alessia Marcuzzi e Michelle Hunziker; oltre ai comici di Zelig e ad altri personaggi dello spettacolo, anche loro hanno aderito all'iniziativa con questo evento di solidarietà a favore dell'infanzia disagiata.

Nel 2004, durante la stagione primaverile, prende parte come opinionista alla prima edizione del reality show La fattoria, in onda su Italia 1 e condotto da Daria Bignardi. Sempre nel 2004 è conduttrice, insieme al marito, del programma televisivo Sandra e Raimondo Supershow, che ripercorre in 13 puntate le tappe della carriera della coppia attraverso filmati di vecchi programmi Mediaset; tale programma risulterà essere l'ultimo condotto dalla coppia.

Nel 2007 Sandra viene scelta da Arturo Brachetti nel suo spettacolo teatrale L'uomo dai 1000 volti, come voce narrante della mamma del protagonista (interpretato da lui stesso). Nello stesso anno la casa discografica Rhino Records pubblica un cd dal titolo Le più belle canzoni di Sandra Mondaini, contenente le migliori sigle e canzoni da lei interpretate.

Nel giugno 2008 Sandra e Raimondo tornano sul set come protagonisti del film tv Crociera Vianello; nel cast sono presenti anche Tosca D'Aquino, Massimo Wertmuller, Fabio Fulco e Sabina Began. Il 10 dicembre 2008, durante la conferenza stampa che precede la messa in onda, annuncia profondamente commossa il ritiro dalle scene per l'aggravarsi della vasculite, che la costringe all'uso della sedia a rotelle. Le apparizioni pubbliche si diradano: Sandra compare nello spot natalizio Mediaset del 2008 e, a gennaio 2009, come ospite d'onore del talent show Amici condotto da Maria De Filippi. Nel settembre 2009 partecipa ai funerali di Mike Bongiorno in sedia a rotelle e successivamente concede, assieme al marito, qualche intervista in ricordo del conduttore scomparso, che oltre ad essere un collega era anche un caro amico della coppia.

Anche a seguito di esperienze personali - lei stessa e Raimondo Vianello sono stati affetti dal cancro -, Sandra Mondaini è stata impegnata per anni in innumerevoli iniziative per la raccolta di fondi per la ricerca contro il cancro.

Ulteriormente provata dalla morte del marito Raimondo, avvenuta il 15 aprile 2010, la malattia si aggrava e Sandra subisce in seguito diversi ricoveri presso l'ospedale San Raffaele di Milano e la casa di cura San Rossore di Pisa; a luglio e ad agosto rilascia le ultime interviste telefoniche.

Sandra Mondaini muore il 21 settembre 2010, cinque mesi dopo la morte del marito, presso l'Ospedale San Raffaele di Milano all'età di 79 anni, dopo dieci giorni di ricovero per insufficienza respiratoria. La camera ardente viene allestita presso lo studio 4 di Mediaset a Cologno Monzese, lo stesso dove per più di dieci anni i coniugi Vianello avevano registrato gli episodi della sit-com Casa Vianello. Dopo il funerale, svoltosi il 23 settembre 2010 presso la chiesa di Dio Padre a Milano 2 alla presenza della famiglia di filippini che l'ha assistita e di molti personaggi dello spettacolo e della politica, seguendo le sue volontà testamentarie e diversamente da quanto tutti si aspettavano, viene sepolta a Milano nel Cimitero di Lambrate accanto ai genitori Giacinto e Giuseppina, e non a Roma al Cimitero del Verano vicino al marito Raimondo.

Nel corso della trasmissione RAI del 1978 Io e la Befana, abbinata alla Lotteria di Capodanno, Sandra interpreta per la prima volta il personaggio di Sbirulino, con le sembianze di un pagliaccio, una maschera trasformata in marionetta dallo scultore e scenografo Giancamillo Rossi, con similitudini al personaggio Scaramacai, interpretato molti anni prima dalla soubrette Pinuccia Nava

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