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mercoledì 2 marzo 2016

VALDISOTTO

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Valdisotto è un comune che fa parte della Comunità montana Alta Valtellina.

Nell'alto medioevo fu soggetta fin dall'epoca longobarda alla potente abbazia di San Colombano che vi fondò il monastero di San Colombano di Oga-San Colombano.

Nel territorio di Valdisotto sono ben visibili sin dal fondo valle le tracce di un antico passato che ancora oggi si può rivivere tra queste montagne ammirando il campanile della Chiesa di Castelàz, realizzato nel XVII secolo su un terrazzamento che si protende a mezza costa lungo un ripido pendio e scampato, insieme alla chiesa, dalla frana del 1987.

Infatti la frana che si staccò dal Monte Zandila distrusse interamente il paese di Sant'Antonio Morignone e le due contrade di Morignone e Piazza. Il maggior numero di morti, 28, si ebbe però nella frazione di Aquilone che non era stata evacuata e che venne distrutta dallo spostamento d'aria. A questi bisogna aggiungere 7 operai che stavano lavorando per ripristinare la strada ingombrata da uno smottamento pochi giorni prima.

Da questa rovinosa frana si salvò la chiesa di San Bartolomeo de Castelaz che, grazie alla sua posizione un poco sopraelevata, venne interamente circondata dalla frana stessa.

La chiesa, trecentesca ma ristrutturata nel XVII secolo, conserva affreschi attribuibili a varie epoche, fra i quali si distinguono quelli probabilmente eseguiti da Giovannino da Sondalo realizzati sul finire del Quattrocento e da Cipriano Valorsa, che li eseguì nel 1587.

Altri edifici di interesse sono la Chiesa di Santa Lucia di Fumarogo, che conserva un affresco del De Magistris ed un ciclo di affreschi raffiguranti le Storie di Santa Lucia, opera del De Barberis, ed il settecentesco Santuario della Beata Vergine del Caravaggio ad Oga (nella foto a sx) costruito costruito come ex voto su un terrazzamento dominante l’intera valle ed affiancato da un campanile dalla cupola a bulbo.

Il Forte Venini, meglio conosciuto come Forte di Oga, ubicato ai margini della riserva naturale dei Paluaccio di Oga.

A Cepina, nella chiesa parrocchiale di costruzione trecentesca ma ristrutturata nel Cinquecento, si nota l’ancona lignea dorata eseguita da un artista tedesco del XVI secolo.
Accanto alla chiesa parrocchiale si nota un ossario settecentesco con una splendida cancellata in ferro battuto eseguita tra il 1726 e il 1727 da Giuseppe Pini. All’interno dell’ossario si notano gli affreschi di Alessandro Valdani.

A sud di Bormio la Valdisotto, uno stretto corridoio percorso dal fiume Adda, mette in comunicazione la conca di Bormio con la Valtellina, con il lago di Como e con la pianura padana.

Nel comune di Valdisotto sono presenti due ski area: quella di Oga, che si collega a San Colombano in comune di Valdidentro, e quella di Bormio. Infatti le pendici del monte Vallecetta su cui si trovano gli impianti e le piste da sci si trovano in comune di Valdisotto.

L’ambiente naturale, rigoglioso con i suoi boschi, presenta tante valli, laghetti, torrenti e sorgenti d’acqua, tra cui quella che viene imbottigliata dalla nota azienda Levissima, che proprio qui ha la sua sede.

La Valdisotto offre molte opportunità sia d’estate che d’inverno. La bella stagione è l’ideale per le passeggiate nel Parco Nazionale dello Stelvio e nella Riserva Naturale del Paluaccio che si trova a Oga nei pressi del Forte Venini, fortezza militare costruita agli inizi del XX secolo. La presenza di diversi bike park, tra cui quello delle Motte per il downhill, è l’ideale per gli amanti della mountain bike. Senza dimenticare la velocità, con l’unica pista di go kart in Alta Valtellina.

Durante l’inverno, a farla da padrone sono lo sci, nelle sue varie declinazioni, e le ciaspole. Piste da sci, ampie e ben innevate, vi aspettano sul versante S. Colombano a Oga/Le Motte che, collegandosi con le piste della zona di Valdidentro, crea un comprensorio adatto a tutti, esperti o principianti.

Vivace è la vita culturale con numerose conferenze e i concerti della Valdisotto in Musica. Molto belle e caratteristiche anche le sagre, le feste alpine e quelle di paese, tra cui la Sagra del Perseghin che ha luogo a Oga nel mese di agosto.








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domenica 12 luglio 2015

CORTENOVA

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Cortenova è un comune italiano della provincia di Lecco.

Nel dicembre del 2002 una frana ha causato numerosi danni distruggendo buona parte dell'abitato di Bindo. Dopo anni la frazione è rinata e la strada è stata ricollegata con una galleria riaprendo così al traffico nel 2009 la Strada Provinciale SP62.

Posto sulla sponda sinistra del torrente Pioverna, sulle pendici della Grigna, nel cuore della Valsassina. Da qui parte la strada per Parlasco che, dopo 16 km e molte curve mette in comunicazione la Valsassina con la valle dell'Esino.

Bindo è una frazione posta a nord del centro abitato verso Taceno.
Bindo fu un antico comune del Milanese.
Collegato già da tempo immemorabile a Cortenova per taluni servizi, nel 1786 entrò per un quinquennio a far parte della Provincia di Como, per poi cambiare continuamente i riferimenti amministrativi nel 1791, nel 1797 e nel 1798.
Portato definitivamente sotto Como nel 1801, alla proclamazione del regno d'Italia napoleonico nel 1805 risultava avere 157 abitanti. Nel 1809 il municipio fu soppresso su risultanza di un regio decreto di Napoleone che lo annesse per la prima volta a Cortenova, ma il comune di Bindo fu tuttavia ripristinato con il ritorno degli austriaci. Nel 1853 risultò essere popolato da 223 anime, scese a 190 nel 1871. Nel 1921 si registrarono solo 186 residenti, segno del progressivo spopolamento della montagna: fu quindi il regime fascista a decidere nel 1927 di sopprimere definitivamente il comune, unendolo nuovamente a Cortenova.

Situato in una posizione amena, come scriveva una guida d'inizio secolo, con il Pioverna  davanti e le prime propaggini delle Grigne alle spalle, Cortenova ha nel turismo una delle voci più importanti della sua economia.
Certamente è soprattutto un paese di officine: qui il ferro viene lavorato sin dall'epoca romana e le cronache registrano, nel Seicento, le lotte tra le famiglie Fondra e Mornico, per il primato sui forni fusori. A questo proposito all'ingresso del paese è stato recentemente posto un grande macchinario a simbolo della tradizione artigianale di Cortenova.

Cortenova non è un paese molto grande. La sua estensione è di un paio di chilometri lineari. Conta un centro paese attorno a cui si svolgono la maggior parte delle manifestazioni. Come attrazione c'è la statua della Madonna costruita in una grotta e illuminata perennemente e una villa dalla forma bizzarra costruita sul fianco della montagna. La villa è abbandonata e viene chiamata "la villa stregata" perché viene utilizzata, si pensa, da satanisti.
Cortenova è il punto di partenza per molte escursioni montane .La più importante, la possibilità di salire sulla Grigna (2200 metri) attraverso il sentiero che parte proprio da questa zona. Molto vicine sono anche le strade che portano alle passeggiate montane di Biandino e del Pian delle Betulle.
Da Cortenova parte anche una lunghissima pista ciclabile che attraversa tutta la Valsassina per oltre 10 chilometri di pianura fino a Barzio, un percorso che costeggia il torrente Pioverna.

L'economia è basata soprattutto sull'artigianato. Ci sono infatti tante piccole industrie di legname ricavato dalla gran quantità di verde presente nei dintorni. Conta numerose frazioni che costituiscono la sua periferia. Bindo, paesino vittima della famosa frana che nel 2002 ha investito la zona distruggendone gran parte. Bindo prima era un paese a sè stante, ora, ricostruito, è diventato una frazione di Cortenova. La frana ha causato parecchi disagi in quel periodo e non solo per il danno materiale, ma anche perché tutto il paese è stato evacuato venendo trasformato per un piccolo periodo di tempo in una vera città fantasma fino a che il pericolo non è stato arginato.
Oltre a Bindo, c'è Prato San Pietro, altra piccola frazione staccata dal centro paese.

La chiesa di San Fermo venne benedetta nel 1691 e appartenne alla famiglia Mornico. All'interno un oratorio con arredi tipici del seicento con grandi sculture. L'altare è dedicato a San Carlo. Particolari e rare le vetrate dipinte della fine del cinquecento. Il portale e il campanile sono opere del settecento.



LEGGI ANCHE : http://asiamicky.blogspot.it/2015/07/la-valsassina.html





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