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mercoledì 1 aprile 2015

I VENTI DEL LAGO DI GARDA

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Il vento é determinato da uno spostamento d'aria dovuto in gran parte alla differenza di temperatura e quindi di pressione da luogo a luogo, con movimento della corrente dalla zona di alta pressione verso quella di bassa pressione. Il Garda è un lago montano orientato verso la pianura padana. Questo significa che i venti del Garda sono la risultante di un dialogo di condizioni metereologiche tra monte e valle, nelle quali hanno peso la stabilità od il mutare dei momenti termici.
Celebre per i suoi suggestivi paesaggi, le sue tipiche località  e per la sua storia che si perde agli albori per trovare il punto di partenza dalle palafitte e dagli oggetti dell'età della pietra, il lago di Garda è famoso tra gli sportivi anche per i venti che vi soffiano.

La conformazione dello specchio d'acqua che dall'ampio Basso Lago si stringe ad imbuto verso Nord, chiuso ad est dal Baldo e ad ovest dai monti dell’asse trentino-bresciana, crea molte correnti d'aria, venti e brezze spesso puntuali ed alcune volte imprevedibili, che permettono agli amanti della vela, di poter trovare sempre un luogo adatto a svolgere questa attività sportiva, che negli ultimi anni si è ampliata dalla vela fatta con le classiche imbarcazioni, al wind-surf fino al più moderno kitesurf.

I venti del Garda e la sua ampiezza, favoriscono le gare sportive che interessano molti dei paesi rivieraschi, attrezzatissimi per queste occasioni.

L'Ora è il più conosciuto dei venti del Garda. Prende forma da molti piccoli venti che all'altezza fra Gargnano e Brenzone si uniscono nella cosiddetta Ora. È molto regolare e forte in primavera ed inizio estate, tende ad affievolirsi quando il clima si fa torrido e lo sbalzo termico tra giorno e notte non è più così marcato. Per formarsi con decisione l'Ora ha bisogno di una forte irradiazione solare sull'acqua e sulle catene montuose limitrofe a nord del Garda; per questo quando il cielo si copre di nubi il vento cala notevolmente di intensità o si ferma addirittura. Genera un moto del lago leggero e poca corrente.
Solitamente l'Ora inizia dopo la fine del Pelèr, tra le 12 e le 13 circa, e in normali condizioni metereologiche dura fino al tramonto. La sua forza è molto diversa a seconda delle zone: Brenzone 1/2 bft, Campione 3/4 bft, Malcesine 2/3 bft, Navene 3/4 bft, Torbole 4/5 bft. Più si va a nord e più l'Ora aumenta per l'effetto Venturi causato dallo stringersi delle due catene montane che fiancheggiano il lago.
Quando già di mattina si ha vento da sud è molto probabile che sia in arrivo una perturbazione e che durante il giorno si abbiano piovaschi o temporali.

Il Peler, è un vento che proviene da Nord e che interessa tutto il bacino del Garda, ma assume particolare importanza nel medio ed alto lago.

Il Peler soffia dalla prime ore della notte fino a circa alle 11-12 del mattino e acquista maggior forza al sorgere del sole grazie all’aumento della temperatura.

E’ un vento un po’ più forte nella parte orientale del medio Garda dove può raggiungere velocità stimate intorno ai 15 metri al secondo, creando un relativo  moto ondoso.

Come per l’Ora anche il Peler è un vento famoso tra i velisti, amato soprattutto da chi pratica il windsurf.

In pratica gli amanti della vela con l’Ora ed il Peler riescono a coprire quasi l’intero arco della giornata.

Il Vento chiamato Ander è un vento costante che soffia dal versante Sud-Ovest e che spira nel primo pomeriggio  verso Nord-Est.

La sua durata si protrae solo per poche ore interessando soprattutto il bacino del basso Garda. Non è raro comunque che possa raggiungere anche l’alto lago e soffiare anche nelle ore notturne.

Può raggiungere velocità fino a 10 metri al secondo dando luogo ad un moto ondoso irregolare soprattutto dal centro lago in su.

Il Vinessa,  (o la spùrca o la nèta), è un vento costante proveniente da Est Sud-Est e che soffia dalla sponda veronese verso quella bresciana.

E’ dovuto a perturbazioni in corso nell’alto Adriatico o all’insorgenza della Bora; in tal caso se il cielo a Est Sud-Est di Peschiera diventa di colore scuro, si preannuncia l’arrivo di questo vento portatore di cattivo tempo.

Può essere molto pericoloso per la sua forza e per il moto ondoso che origina.

Il Fasanella è un vento costante, solitamente di scarsa intensità, che si forma nel primo pomeriggio ad ovest di Fasano (fraz. Gardone Riviera) e soffia verso Est fino al tramonto, raggiungendo anche il basso Garda.

Può anche incanalarsi verso l’alto Garda ed acquistare forza, originando moto ondoso a partire da Tignale.
Il vento Fasanella è tipico del periodo estivo, porta bel tempo e rende il lago di color verde azzurro.

Il Boaren o Boarno, è una brezza di terra proveniente dalla località di Vobarno da cui ne deriva il nome, località posta nella Val Sabbia sulla sponda bresciana del Garda alle spalle della più conosciuta Salò.

E’ un vento che spira solitamente nelle ore mattutine o serali in direzione Est, Nord Est, uscendo dal Golfo di Salò.
E’ un vento ritenuto piuttosto debole, può arrivare  solo a 5/6 metri al secondo e difficilmente è in grado di provocare moto ondoso di una certa consistenza.

Tra i velisti ed i vecchi pescatori il Boaren è noto come vento che preannuncia il bel tempo, ma che difficilmente raggiunge la costa veronese.

Il Ponal è un vento tipicamente estivo e di forte intensità che soffia dalla Valle di Ledro nelle ore mattutine e nelle ore serali, seguendo il letto del torrente Ponale da cui ne deriva il nome.

Il Gardesana è un vento che soffia da Garda in direzione di Sirmione.

Il Visentina è un vento originato dal maltempo in terra veneta (Vicentina=Vicenza), spira principalmente da Est, Sud_Est.

Visentina è un vento forte che provoca moto ondoso consistente e preannuncia cattivo tempo

Il Balin arriva dal monte Ballino sopra la valle nord-est di Riva. Il Balin si presenta di solito dopo una nevicata o in estate dopo un forte abbassamento della temperatura causato da temporali o acquazzoni. Interessa la stessa zona del Pelèr con una direzione leggermente più da nord ovest. Soffia più forte di quest'ultimo e raggiunge facilmente forza 6/8 bft. Solitamente dura le ore successive alla perturbazione fino alla notte, ma può capitare che continui anche 2-3 giorni ininterrottamente. Smuove molto le acque del lago e riesce a creare cavalloni di altezza superiore al metro e mezzo.
Da tener bene presente è che questo vento arriva ad investire improvvisamente le coste del lago con tutta la sua potenza; nel giro di un paio di minuti si può passare dalla calma piatta ad oltre 40 nodi di vento. Lo si vede chiaramente arrivare in quanto guardando verso nord si nota l'acqua che inizia a formare molta schiuma, quasi bollisse, in corrispondenza del fronte d'aria che scende.



LEGGI ANCHE :  http://asiamicky.blogspot.it/2015/03/laghi-lombardi-il-lago-di-garda.html
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lunedì 2 marzo 2015

IDROSCALO : IL MARE DI MILANO

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L'idroscalo di Milano è uno scalo per idrovolanti realizzato alla fine degli anni venti, situato nelle vicinanze dell'Aeroporto di Milano-Linate. Con il declino dell'idrovolante come mezzo di trasporto, l'ampio bacino acquatico è oggi un polo di attività ricreative e sportive, un utilizzo quest'ultimo che ha accompagnato l'idroscalo lungo tutta la sua storia, tanto che le prime gare di canottaggio furono tenute già nel 1934. Ha una estensione di 1,6 km2.

L'idea di dotare la città di Milano di un idroscalo risale al 1926, quando nell'ambito di un progetto per ampliare l'aviosuperficie di Taliedo venne valutata la possibilità di affiancarvi uno scalo per idrovolanti, parallelamente ai lavori per un previsto canale navigabile Milano-Po, un'opera, quest'ultima, che non vide mai la luce (il canale in effetti arrivò, e arriva tuttora, solamente fino a Pizzighettone, in provincia di Cremona). Tutte le attività relative furono poste in liquidazione dalla Regione Lombardia nel settembre 2000.

A metà degli anni venti l'idrovolante rappresentava l'aereo di linea per eccellenza sulle grandi distanze. Lo sviluppo di aerei terrestri a grande capienza era frenato dalla necessità di dover disporre di lunghe piste adeguate alle operazioni di decollo e atterraggio in un'epoca in cui anche gli aeroporti ereditati dalla prima guerra mondiale erano poco più che prati ben tenuti. La necessità di piste adeguate era un problema che non si poneva per gli idrovolanti che operavano da specchi d'acqua. Per questo motivo fino all'inizio della seconda guerra mondiale le principali rotte su lunga distanza erano coperte da idrovolanti.

Questo primo progetto di idroscalo rimase allo stadio di valutazione. L'anno dopo, con l'approvazione della legge del 27 giugno 1927 che demandava alle province la creazione di superfici per consentire l'atterraggio di emergenza di velivoli, sia terrestri che idrovolanti, l'idea riprese corpo, anche grazie al sostegno del podestà e del presidente della Fiera.

Il progetto venne curato da Gino Utili, della Caproni, e venne individuata un'area più ad est per gli scavi, al confine con i comuni di Segrate e Peschiera Borromeo, dove si trovavano delle cave aperte che avrebbero consentito di velocizzare le opere di realizzazione.

Fin da questa fase venne rimarcato il fatto che l'ampio bacino avrebbe potuto servire da polo per le attività sportive, quali nuoto e canottaggio. I lavori di sbancamento del bacino, lungo 2.500 metri e largo rispettivamente 300 e 450 metri alle due estremità, iniziarono nel 1928. I lavori procedettero speditamente e l'Idroscalo Provincia di Milano venne inaugurato il 28 ottobre 1930, anche se i primi ammaraggi avevano avuto luogo già nei mesi precedenti. In realtà l'opera mancava ancora di buona parte delle infrastrutture aeroportuali: hangar, locali amministrativi, di controllo e passeggeri.

Questa parte dei lavori, assieme all'ultimazione degli scavi, procedette molto più a rilento, anche per complicanze relative al procedere dei lavori; nel 1933 la provincia di Milano requisì infatti il cantiere per contrasti con la ditta appaltatrice. Parallelamente, con il bacino ormai pronto, iniziava a prendere forma l'utilizzo sportivo. Nel 1934 vi si tennero i Littoriali del Remo e nel 1938 gli Europei di canottaggio e motonautica. Fu anche grazie a quest'ultima manifestazione che i lavori dell'idroscalo potevano dirsi conclusi. La realizzazione di un'ampia tribuna per gli spettatori sanciva anche che la vocazione "sportiva", che aveva prevalso su quella "aviatoria".

Pur non essendo ricompreso nel territorio comunale di Milano, l'Idroscalo è, a tutti gli effetti, un'importante componente del sistema dei parchi milanesi. Dopo essere stato molto sponsorizzato da una nota società sportiva che lo attrezzò con panchine, aree pic-nic e zone sportive di ogni genere (oltre a quelle già esistenti), è ora di proprietà della città metropolitana di Milano, che lo ha ereditato dalla ex provincia omonima. Il parco è stato migliorato ulteriormente munendolo di un servizio di vigilanza e organizzando spettacoli di ogni genere (la maggior parte di questi gratuiti) per intrattenere e far scoprire ai suoi cittadini questo posto che oggi viene definito "il mare dei milanesi". Le attività sportive praticate nell'idroscalo sono lo sci nautico con cable ski, la canoa (kayak, canoa canadese, canoa polo), il canottaggio, la vela (con utilizzo principale degli optimist), il nuoto pinnato (attualmente la squadra vincitrice del campionato nazionale ha sede proprio all'idroscalo). Le più importanti societa sportive del parco sono Idroscalo Club (dall'unione di GMC e CKC), Lega Navale Italiana, e CPPC. Presso l'idroscalo, il comune di Milano e la società Live organizza numerosi eventi, festival e concerti. I festival più importanti svolti all'idroscalo sono il Gods of Metal, l'Evolution Festival, il Rock In Idro, il Mi Ami Festival e l'Aquabike Music Festival.

Il bacino artificiale è lungo 2.600 metri, largo tra i 250 ed i 400 metri e profondo tra i 3 e 5 metri.

LEGGI ANCHE : asiamicky.blogspot.it/2015/02/milano-citta-dell-expo-conosciamola.html

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