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lunedì 8 giugno 2015

LA FIERAMILANO A RHO

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La Fiera Milano Rho nasce per sostituire parte dello spazio della vecchia fiera. Sorge a pochi chilometri dalla vecchia fiera, ma l'area è molto più grande e ben organizzata, può essere infatti raggiunta grazie alla linea rossa (M1 - stazione Rho Fiera).

Il complesso fieristico è stato progettato dall'architetto Massimiliano Fuksas. La Fiera sorge su un'area precedentemente occupata da una raffineria, di proprietà dell'Eni, chiusa definitivamente nel 1993.

I padiglioni sono organizzati attorno ad una via principale, nota come Corso Italia, che inizia in corrispondenza dell'uscita della metropolitana sulla quale si affacciano, oltre alle aree espositive, anche caffè e punti di incontro e di ristoro. È considerato uno dei poli fieristici più moderni e importanti in Europa.

Il nuovo polo fieristico dispone di otto enormi padiglioni (due dei quali a due piani) che mettono a disposizione circa 345 000 metri quadrati lordi espositivi coperti e 60 000 all'aperto. I padiglioni dispongono di servizi di tecnologia all'avanguardia. Gli edifici sono numerati dall'1 al 24: quelli con numero dispari si trovano sul lato sinistro, quelli con numero pari sul lato destro.

Il sito espositivo della Expo 2015 di Milano è un'area situata nel settore nord-ovest del capoluogo lombardo, per il 90% posta nel comune di Milano e per il restante 10% nel comune di Rho.

Il sito dove sorgono i padiglioni dell’Expo 2015 si trova proprio vicino alla fiera. L'area, che un tempo era occupata da ex impianti di produzione industriale, sarà riqualificata proprio grazie a questo progetto.

Sempre a poca distanza dalla fiera sorge anche l’Expo Village, ovvero le strutture ricettive per personale, volontari e rappresentanti dei Paesi e delle aziende espositrici, che in seguito sarà riconvertito in residenze e servizi.

La fiera svolge un ruolo importante durante l’Expo anche perché è collegata proprio ad esso tramite un ponte pedonale che passa sopra la strada che collega la fiera alle autostrade A4 e A8.

A partire dal 2009 gli spazi all'aperto della Fiera vengono annualmente utilizzati per ospitare concerti e festival musicali. L'area solitamente adattata ad Arena Concerti è quella specificata sulla planimetrina interna alla fiera come "Largo delle Nazioni" (Area espositiva scoperta). L'Arena ha ospitato per due anni il Rock in IdRho e il Gods of Metal nel 2011 e 2012, l'edizione dell'Heineken Jammin' Festival del 2012 e il Sonisphere Festival nel 2013. Numerosi gli artisti che si sono esibiti a Rho, tra i quali: Kasabian e Deep Purple (2009); Thirty Seconds to Mars, Iggy Pop & The Stooges, Foo Fighters, Metallica (2011); Megadeth e System of a Down (2011 e 2013); Red Hot Chili Peppers, The Cure, Guns N' Roses e Ozzy Osbourne (2012); Green Day, Iron Maiden (2013) e Aerosmith (2014).

Oltre alla fermata della metro (M1 - stazione Rho Fiera) la fiera dispone di una stazione per i treni (linee S5 e S6, Stazione di Rho Fiera Milano) che accoglie in occasione delle manifestazioni fieristiche di maggiore interesse anche i treni Frecciarossa ad Alta Velocità, Frecciabianca ed Italo Treno. Per quanto riguarda il trasporto su strada il polo fieristico è collegato alla A4 e alla A8.


LEGGI ANCHE : http://asiamicky.blogspot.it/2015/06/in-giro-per-rho.html



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giovedì 4 giugno 2015

IL VILLAGGIO FALCK A SESTO SAN GIOVANNI



La Falck e' in assoluto l'impresa sestese che realizza il maggior numero di iniziative a favore dei propri lavoratori e dei loro familiari.
Tra gli anni Venti e Trenta completa un proprio Villaggio per i dipendenti (lungo il viale Italia e nelle vie Puricelli Guerra, Cantore, Cairoli, Acciaierie, Falck e Torino). Il Villaggio dispone di una scuola materna, dove si insegna col metodo Montessori (secondo caso in Italia), di una scuola elementare e di una media (gestita da personale Falck). Nel 1939 la societa' realizza il Quartiere giardino - Villaggio Diaz.
Dagli anni Venti istituisce colonie estive e borse di studio per i figli dei dipendenti, mutue interne con agevolazioni per cure mediche (comprese quelle dentarie) e termali per i lavoratori.
Nel 1923 costruisce un campo sportivo. Le provvidenze della Falck superano spesso, per qualita' e quantita', le iniziative socio-assistenziali messe in campo dallo Stato sia in epoca fascista che in epoca repubblicana.

Il Villaggio Falck naque come espansione del vicino Villaggio Attilio Franco risalente al 1908 e fu costruito per rispondere alla crescente esigenza di residenze per gli operai degli stabilimenti Falck.
Le abitazioni, inserite in lotti definiti da una viabilità interna, ricalcavano l’esperienza ormai consolidata dei villaggi operai. La toponomastica originaria - via Bergamo, via Brescia, via Lecco - si riferiva ai luoghi della prima immigrazione di manodopera impegnata nelle lavorazioni siderurgiche.
La presenza degli orti permetteva alle famiglie di impegnare il tempo libero per migliorare la propria alimentazione e integrare il reddito. Dal 1926 il Villaggio si arricchì di un campo sportivo su via General Cantore, che si estendeva fino al piazzale di fronte allo Stabilimento Concordia.
Durante la seconda guerra mondiale il Villaggio divenne un importante punto di riferimento per la Resistenza al nazifascismo, al punto da indurre un’azione ferocemente intimidatoria nell’agosto 1944: due operai furono fucilati davanti al Circolo San Giorgio (originariamente chiamato Tripoli) e i loro corpi esposti come ammonimento. Una lapide è stata posta a memoria di questo evento.

L’impianto generale è costituito da tre isolati definiti da un tracciato viario a maglia ortogonale, delimitato solo nella parte posteriore a est da un muro di cinta. Realizzato in epoche differenti, il Villaggio include diciotto fabbricati residenziali: gli edifici sono in posizione centrale all’interno di singoli lotti recintati e con vicolo d’accesso indipendente.
Negli anni Venti vennero realizzate le prime dieci unità di due piani fuori terra, provviste di giardino sul fronte principale, orti sul retro e lavatoi esterni.
Nel 1935  il villaggio si estese verso est con la costruzione di altri due edifici, simili ai primi per impianto ma con un maggior numero di alloggi di dimensioni ridotte, e con la realizzazione, ai margini del Villaggio, di alcuni servizi per la popolazione quali il Circolo San Giorgio, un asilo, una scuola e una chiesa.
Tra il 1946 e il 1947 furono aggiunti quattro edifici, due di due piani fuori terra e due di tre piani. Le abitazioni si dotarono di un proprio impianto idrico e le dimensioni degli orti si ridussero. Questi ultimi scomparvero definitivamente nell’intervento del 1955 che completò il Villaggio con due palazzine d’angolo di tre piani fuori terra.
La coerenza nella scelta dei materiali e l’adozione di un omogeneo disegno dei fronti diedero un carattere unitario al complesso.
Tutti i progettisti erano professionisti che lavoravano abitualmente per la Falck.




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venerdì 13 marzo 2015

LA VALCUVIA

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La Valcuvia è una valle situata a nord della provincia di Varese.

È caratterizzata da aree prettamente montane che si estendono tra il Monte Nudo (1235 m) ed il Monte Campo dei Fiori (1226 m), aprendosi sul Lago Maggiore, e da un orientamento prevalentemente est-ovest. Una parte della valle è attraversata dal torrente Boesio che sfocia nel lago in località Laveno.

Il suo nome deriva dal villaggio storicamente più importante che era Cuvio, capoluogo del Feudo dove risiedevano le autorità civili: il Feudatario appunto e il Pretore, ed era sede di Pieve e di Distretto. Alcuni vogliono farlo derivare dal latino "vallis cum via", "Valle con via", in quanto probabilmente è stata fin dai tempi degli antichi romani un luogo di passaggio. Se così fosse sarebbe un'eccezione unica perché altre valli avevano la stessa caratteristica senza che nessuna ha preso il nome dalla rispettiva generica strada. Altro luogo particolare è Arcumeggia (frazione di Casalzuigno), il cui nome deriva dal latino "arx (rocca)" e "media (di mezzo)", in quanto si trova a metà strada tra due valli e fu sede di una fortezza, ora non più esistente.


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venerdì 6 marzo 2015

CRESPI D' ADDA

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Crespi d'Adda è una frazione del comune italiano di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, Lombardia.

Il paese sorge poco sopra la confluenza del fiume Brembo nell'Adda, all'estremità meridionale dell'Isola bergamasca.

È sede di un villaggio operaio, operante nel settore tessile cotoniero sorto a opera di Cristoforo Benigno Crespi a partire dal 1875 e passato poi nelle mani del figlio.

Per il suo rilievo storico e architettonico fu, nel 1995, annoverato tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.

Il villaggio venne costruito durante l'ultimo quarto del XIX secolo dalla famiglia Crespi, che scelse quest'area, vicina al fiume Adda, per costruire un cotonificio. La fondazione si fa risalire al 1878, anno in cui il bustocco Cristoforo Benigno Crespi acquistò 85 ettari di terra dai comuni di Capriate San Gervasio e Canonica d'Adda. I lavori di costruzione vennero affidati all'architetto Ernesto Pirovano e all'ingegnere Pietro Brunati.

L'ambizioso progetto di Crespi prevedeva di affiancare agli stabilimenti - similmente a quanto già accadeva nell'Inghilterra della rivoluzione industriale - un vero e proprio villaggio che ospitasse alcuni operai della fabbrica e le loro famiglie. Il neonato insediamento venne dotato di ogni struttura necessaria: oltre alle casette delle famiglie operaie (complete di giardino ed orto) e alle ville per i dirigenti (che vennero costruite in seguito), il villaggio era dotato di chiesa (copia in scala ridotta del Santuario di Santa Maria di Piazza di Busto Arsizio), scuola, cimitero, ospedale proprio davanti alla fabbrica, campo sportivo, teatro, stazione dei pompieri e di altre strutture comunitarie.

Il cimitero di Crespi d'Adda, realizzato dall'architetto Gaetano Moretti (cui i Crespi avevano commissionato anche i lavori di realizzazione della centrale idroelettrica di Trezzo sull'Adda), è dominato dalla tomba della famiglia Crespi: una piramide con scalone monumentale, di stile eclettico e di gusto esotico, affiancata da due ampie esedre che sembrano idealmente simboleggiare l'abbraccio della famiglia Crespi a tutti gli operai del villaggio. Nel prato di fronte al famedio dei Crespi vi sono piccole croci disposte in modo ordinato e geometrico, mentre le tombe più elaborate sono allineate lungo i muri di cinta, memoria della stratificazione sociale della comunità. Negli ultimi decenni, tuttavia, il cimitero ha perso parte del suo originario rigore: tombe e monumenti recenti si sono sostituiti o aggiunti alle originali sepolture. Il cimitero è tuttora in funzione, caro alla comunità locale. La via principale ha anche un significato simbolico.

Nel 1889 la frazione di Crespi, sino ad allora compresa nel comune di Canonica d'Adda nel circondario di Treviglio, venne assegnata al comune di Capriate d'Adda nel circondario di Bergamo.

In data 11 ottobre 2013 il complesso dell'ex cotonificio viene acquistato dall'imprenditore Antonio Percassi con l'intenzione di utilizzarlo come quartier generale delle sue aziende. I relativi lavori di ristrutturazione partiranno a inizio 2014 e dovrebbero terminare entro l'inizio di Expo 2015.

All'inizio degli anni novanta a livello comunale fu proposto un piano regolatore che prevedeva nuove edificazioni nell'area del villaggio operaio. L'associazione culturale locale "Centro Sociale Fratelli Marx" (CSFM), supportata dal locale circolo di Legambiente e da diverse persone coscienti del valore del villaggio, volle contrastare questa proposta decidendo di tentare l'iscrizione del sito di Crespi d’Adda nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

Fu costituita la Consulta per Crespi, che iniziò un’opera di informazione e pressione sui politici e gli organi di informazione locali per scongiurare l'applicazione del piano urbanistico.

Il 5 dicembre 1995 il "Villaggio operaio di Crespi" è entrato a far parte della Lista del Patrimonio dell'umanità dell'Unesco. È uno degli esempi meglio conservati di villaggio operaio industriale che esistano al mondo. Contrariamente a siti analoghi, lo stabilimento è stato funzionante fino al dicembre 2003 e le case sono tuttora abitate.

LEGGI ANCHE : asiamicky.blogspot.it/2015/03/lombardia-la-regione-che-ospita-expo.html

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