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mercoledì 4 marzo 2015

MILANO & CRIMINI : L' OMICIDIO DI RENATO BRIANO

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L'omicidio di Renato Briano fu commesso a Milano il 12 novembre 1980.Dirigente industriale direttore del personale della Marelli di Sesto San Giovanni. Briano fu ucciso da due terroristi appartenenti a un commando della colonna milanese delle Brigate Rosse mentre si recava al lavoro.

Briano venne pedinato nella metropolitana milanese e mentre si trovava dentro una carrozza della linea uno della metropolitana in movimento verso la stazione Gorla, viene raggiunto alle ore 8,20 da due colpi di pistola (calibro 7.65) sparatigli a bruciapelo alla testa e morì sul colpo tra i passeggeri del convoglio. Gli assassini, dopo aver dichiarato di appartenere alle Brigate Rosse, e tenuti a bada i passeggeri con le armi, scesero alla fermata di Gorla dileguandosi facilmente.

Nel periodo fra la fine del 1979 e l'inizio del 1980 l' organizzazione delle Brigate rosse aveva subito duri colpi per arresti di suoi componenti, in parte dovuti a confessioni di terroristi pentiti, e dissidi interni che provocarono scissioni far i gruppi. La colonna milanese Walter Alasia si era resa indipendente e tendeva a proseguire la sua campagna di lotta violenta con omicidi mirati, spesso aventi come obiettivo dirigenti di società in cui era forte la lotta operaia. Nell'ottobre del 1980 la "marcia dei 40000" a Torino aveva segnato una sconfitta per le tre maggiori confederazioni sindacali, generando sentimenti di frustrazione e rivalsa in alcune delle frange estremiste legate alle lotte operaie.

L'Ercole Marelli, una storica e importante fabbrica della cintura industriale milanese, si trovava vicino alla sua chiusura e messa in liquidazione, quindi con una situazione di rapporti interni estremamente tesi e con il responsabile del personale impegnato personalmente nelle discussioni sindacali. Nella fabbrica era stato appena raggiunto un accordo fra direzione aziendale e sindacato, accordo contestato dalle posizioni più estremiste. Il delitto venne rivendicato dalle Brigate Rosse, con una telefonata fatta alle ore 10 nella stessa mattinata alla ANSA e quindi a Radio Popolare.

L'uccisione ebbe ripercussioni immediate ed interrogazioni parlamentari causate anche dalla particolare sfrontatezza dell'omicidio, compiuto non seguendo le usate tecniche dell'agguato in luogo appartato o poco frequentato, bensì nel mezzo della folla di lavoratori pendolari che si recavano al lavoro; i killer, due giovani dall'apparente età di 25 anni, agirono spavaldamente a viso scoperto.

Diciotto giorni dopo, il 29 novembre la colonna brigatista ucciderà ancora, colpendo sempre un dirigente di un'altra fabbrica posta nella medesima area milanese: Manfredo Mazzanti, che era direttore tecnico alla Acciaieria Falck.

Renato Briano, figlio del dipendente delle Ferrovie dello Stato e poi editore Italo Briano, nacque a Savona il 28 febbraio 1933 e morì lasciando la moglie e tre figli.

Il sindaco di Sesto San Giovanni ha dato parere positivo che a suo nome sia intitolata una via cittadina.


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MILANO & CRIMINI : WALTER ALASIA

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 Walter Alasia (Sesto San Giovanni, 12 settembre 1956 – Sesto San Giovanni, 15 dicembre 1976) è stato un terrorista italiano. Appartenne, durante il periodo degli anni di piombo, all'organizzazione terroristica delle Brigate Rosse.

Figlio di operai di Sesto San Giovanni, impiegato delle Poste italiane, aderì assai giovane a gruppi della sinistra extraparlamentare come Lotta Continua, passando poi a far parte ad ambienti fiancheggiatori delle Brigate Rosse, l'organizzazione terroristica in cui in seguito entrò definitivamente col nome di battaglia di "Compagno Luca".

Alle prime ore dell'alba del 15 dicembre 1976 reagì a un tentativo di arresto da parte delle forze dell'ordine barricandosi in casa e sparando sui poliziotti, uccidendo Sergio Bazzega, maresciallo dell’antiterrorismo e il vicequestore di Sesto San Giovanni Vittorio Padovani. Nel conflitto a fuoco lo stesso Alasia restò ucciso.

Al nome di Alasia fu intitolata la "colonna" milanese delle Brigate Rosse, che comprendeva circa un centinaio di terroristi e che ebbe un ruolo a tratti distinto da quello dell'organizzazione centrale. Tra le azioni del gruppo vi fu l'attentato a Indro Montanelli compiuto il 2 giugno 1977. Dopo il 1980, la colonna fu espulsa dall'organizzazione e realizzò "in proprio" una serie di attentati tra i quali:

il 1º aprile 1980 in danno del Circolo culturale Carlo Perini ONLUS. I brigatisti interruppero armati in una conferenza, scelsero tra gli spettatori quattro persone (il presidente del Circolo Perini Antonio Iosa, Eros Robbiani, Emilio De Buono e Nadir Tedeschi) e le gambizzarono.
il 12 novembre 1980 dell'omicidio di Renato Briano direttore del personale della Ercole Marelli
il 28 novembre 1980 dell'omicidio di Manfredo Mazzanti direttore tecnico della Falck
il 17 febbraio 1981 dell'omicidio di Luigi Marangoni direttore sanitario del Policlinico di Milano
il 3 giugno 1981 operarono poi il sequestro dell'ingegnere Renzo Sandrucci, direttore della produzione dell'Alfa Romeo (poi rilasciato).
Nel 1982 la colonna si sciolse dopo che i suoi principali esponenti erano stati arrestati o erano morti.


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