martedì 24 febbraio 2015

CALCIO MILANESE - INTER -

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« Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo. »
(Giorgio Muggiani, 9 marzo 1908)
Il Football Club Internazionale Milano SpA, meglio conosciuto come Internazionale o, più semplicemente, come Inter, è una società calcistica per azioni italiana con sede a Milano. Fu fondata il 9 marzo 1908 da 44 soci dissidenti del concittadino Milan e, insieme a quest'ultimo, rappresenta il capoluogo lombardo nel calcio professionistico. È l'unica squadra ad aver partecipato a tutti i campionati di Serie A a girone unico dalla sua fondazione, avvenuta nella stagione 1929-1930.

Nel suo palmarès figurano 18 campionati di lega, 7 Coppe Italia e 5 Supercoppe italiane per un totale di 30 vittorie in competizioni nazionali gestite dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A – seconda alle spalle della Juventus (45) –, cui vanno sommati 9 titoli vinti in tornei internazionali: 3 Coppe dei Campioni/Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa del mondo per club e 3 Coppe UEFA che ne fanno il terzo club italiano sia per numero di titoli ufficiali vinti (39) – dopo Juventus (56) e Milan (47) – che per vittorie in competizioni internazionali, alle spalle di Milan (18) e Juventus (11). Il club occupa il sesto posto – terzo tra i club italiani – nella speciale classifica dei migliori club europei del XX secolo stilata dall'Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio (IFFHS). Con i successi conseguiti in campionato dal 2005-2006 al 2009-2010 l'Inter ha eguagliato il record di cinque scudetti consecutivi raggiunto in precedenza dalla Juventus del Quinquennio d'oro negli anni trenta e dal Grande Torino negli anni quaranta. Sempre nella stagione 2009-2010, inoltre, è diventato il primo club italiano a centrare il treble, con le sue vittorie in campionato, Coppa Italia e Champions League.

In base a quanto emerso da un sondaggio della società Demos & Pi effettuato nel settembre 2014, l'Inter risulta essere il secondo club più sostenuto del Paese, avendo riscosso la preferenza del 18% del campione esaminato. A livello continentale invece, quella nerazzurra si classifica all'ottavo posto tra le squadre con più tifosi in Europa, contandone 17,5 milioni, come emerso da uno studio pubblicato dalla società tedesca Sport+Markt nel settembre 2010.

Il Football Club Internazionale Milano nacque al Ristorante Orologio la sera del 9 marzo 1908 con il nome di Foot-Ball Club Internazionale (solo nel 1967 verrà aggiunto Milano alla denominazione ufficiale, quando diventerà una S.p.A.) da una costola di 44 dirigenti dissidenti del preesistente Milan Football and Cricket Club, che aveva imposto il divieto di far arruolare altri calciatori stranieri a quelli già presenti nella rosa. Gli stranieri erano per gran parte l'ossatura delle nuove società di calcio che stavano sorgendo e il fatto di non arruolarli parve essere irriconoscente verso di loro. Il pittore e socio fondatore Giorgio Muggiani scelse i colori che avrebbero rappresentato l'emblema della società: il nero e l'azzurro. Quest'ultimo colore fu scelto perché all'epoca si usavano le matite a due colori, rosse da una parte e blu dall'altra quindi simbolicamente il blu era opposto al rosso. Il primo presidente fu Giovanni Paramithiotti, mentre il primo capitano Hernst Marktl, che tra l'altro era stato uno dei fondatori del Milan.

Nel 1910 l'Inter vinse il suo primo scudetto, cui seguirono delle stagioni deludenti. Con lo scoppio della prima guerra mondiale fu interrotta l'attività sportiva che riprese nel 1920; a tale anno risale il secondo successo nazionale dei nerazzurri, guidati da Nino Resegotti e Francesco Mauro. A seguito della scissione tra FIGC e CCI, nella stagione 1921-1922 l'Inter si piazzò ultima nel proprio girone della CCI e doveva, per rimanere nella massima serie, disputare uno spareggio salvezza contro una squadra di Seconda Divisione. Tuttavia, prima che lo spareggio si disputasse, due mesi dopo la fine del torneo, avvenne la riunificazione del campionato, avvenuta sulla base del Compromesso Colombo che, derogando alle regole prestabilite, stabiliva degli spareggi incrociati tra squadre FIGC e squadre CCI. L'Inter riuscì a salvarsi battendo prima la cadetta S.C. Italia di Milano come stabilito dall'iniziale regolamento CCI (vinta dall'Inter a tavolino in quanto gli avversari non poterono schierare 11 giocatori, per motivi legati alla leva militare obbligatoria) e poi la Libertas Firenze.

Con l'inizio del ventennio fascista l'Inter si trovò costretta a mutare il proprio nome per ragioni politiche; troppo poco italiano e soprattutto simile al nome della Terza Internazionale Comunista. Così nel 1928 l'Inter si fuse con l'Unione Sportiva Milanese e assunse la denominazione di Società Sportiva Ambrosiana, poi mutata nel 1931 (dopo la ricostituzione dell'U.S. Milanese come polisportiva) in Ambrosiana-Inter fino al 1945. La squadra vinse, sotto la guida tecnica di Árpád Weisz, nel 1930, con due giornate d'anticipo, il primo campionato di Serie A disputato a girone unico, successo questo impreziosito dalle 31 reti segnate da Meazza (capocannoniere stagionale). Il quarto tricolore venne conquistato nel 1938 con Armando Castellazzi in panchina e Meazza per la terza volta nella sua carriera si confermò miglior realizzatore della competizione (precedentemente anche nell'annata 1935-1936). L'anno successivo l'Ambrosiana, guidata da Tony Cargnelli, vinse la sua prima Coppa Italia sconfiggendo in finale il Novara. Dopo un solo anno di digiuno, i milanesi tornarono a conquistare lo scudetto, il quinto titolo della storia nerazzurra. Nel 1942, nel pieno del secondo conflitto mondiale, Carlo Masseroni fu nominato presidente, carica che avrebbe ricoperto per 13 anni. Fu lui ad annunciare, giovedì 27 ottobre 1945, che «l'Ambrosiana sarebbe tornata a chiamarsi solo Internazionale».

Tornata alla sua antica denominazione, la squadra non andò oltre il secondo posto nel 1948-1949, la stagione della tragedia di Superga, dietro al cosiddetto Grande Torino. Ci vollero 13 anni prima che il club fosse di nuovo in grado di aggiudicarsi lo scudetto; nel 1952-1953 e nel 1953-1954 sotto la guida di Alfredo Foni.

Nel 1955 ascese alla presidenza Angelo Moratti. Dopo alcuni anni di assestamento, una finale di Coppa Italia nel 1959 e molti allenatori cambiati, giunse da Barcellona a Milano il mago Helenio Herrera. Fu l'inizio dell'era della Grande Inter, vincitrice di tre scudetti (nel 1963, 1965 e 1966), due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. La prima Coppa dei Campioni i nerazzurri la conquistarono nella finale contro il Real Madrid, già vincente cinque volte consecutive in tale competizione, mentre la seconda fu messa in bacheca dopo il successo sul Benfica al Meazza.

Nel 1967 cambiò definitivamente denominazione in Football Club Internazionale Milano.

Il 1968 segnò la fine di un ciclo, con l'abbandono di Moratti e di Herrera. La presidenza passò a Ivanoe Fraizzoli, sotto la cui guida il club tornò a vincere lo scudetto nel 1971, con Giovanni Invernizzi in panchina subentrato a metà stagione (unica squadra italiana a vincere il tricolore con un allenatore subentrato) e con Boninsegna capocannoniere. Ingaggiato nel 1977 l'allenatore Eugenio Bersellini, detto il sergente di ferro, nel 1978 l'Inter vinse di nuovo dopo 39 anni la Coppa Italia, sconfiggendo in finale il Napoli. La stagione 1979-1980, caratterizzata dallo scandalo del Totonero, che coinvolse il mondo del calcio (e non solo) e che spedì in Serie B il Milan e la Lazio, si concluse con la vittoria del dodicesimo scudetto. Nel 1982 i nerazzurri si aggiudicarono nuovamente la Coppa Italia dopo aver sconfitto nella doppia finale il Torino. Fu il terzo successo per l'Inter nella competizione.

Nel 1984 divenne presidente Ernesto Pellegrini. Nel 1989 il nuovo allenatore Giovanni Trapattoni condusse la squadra al suo tredicesimo scudetto, detto scudetto dei record. I nerazzurri, infatti, ottennero 58 punti con i 2 assegnati per ciascuna vittoria, una quota mai raggiunta da nessun'altra squadra. Nel novembre 1989 la bacheca della Beneamata accolse la prima Supercoppa italiana, conquistata contro la Sampdoria. Gli anni novanta portarono gloria all'Inter solo in campo europeo. Alle deludenti prestazioni in campionato, infatti, fecero da contraltare i tre successi in Coppa UEFA in quattro finali disputate, vinte contro la Roma nel 1991, contro il Casino Salisburgo nel 1994 e contro la Lazio nel 1998.

Nel febbraio 1995 i Moratti tornarono al timone della società, che venne acquistata da Massimo, figlio di Angelo. La fine del millennio fu avara di soddisfazioni, eccezion fatta per la Coppa UEFA vinta nel 1998.

Nel 2004 l'avvento in panchina di Roberto Mancini aprì un ciclo di vittorie. Risalgono alla gestione dell'allenatore jesino la conquista di due Coppe Italia (su quattro finali tutte contro la Roma), due Supercoppe italiane (contro Juventus e ancora Roma) ma soprattutto tre scudetti. Il primo tricolore arrivò al termine della stagione 2005-2006, in seguito alle sentenze emesse dalla giustizia sportiva nell'ambito di Calciopoli. Nel 2007 la squadra si aggiudicò un nuovo scudetto dei record, conquistato dopo 18 anni sul campo con cinque giornate d'anticipo al termine di un campionato dominato, in cui la squadra subì una sola sconfitta contro la Roma, ai cui danni è stata vinta a inizio stagione la Supercoppa italiana ma che poi avrebbe battuto i nerazzurri nella finale di Coppa Italia. La stagione del centenario si aprì con la sconfitta in Supercoppa di lega, ma si chiuse con un nuovo scudetto, il sedicesimo, e un'altra finale persa di Coppa Italia.

Nel 2008 giunse sulla panchina dell'Inter José Mourinho, che condusse la squadra alla vittoria della Supercoppa italiana ancora contro la Roma (questa volta ai rigori) e al diciassettesimo scudetto, il quarto consecutivo; successo che consentì ai nerazzurri di raggiungere il Milan nell'albo d'oro del campionato italiano. All'inizio della stagione 2009-2010 la squadra nerazzurra perde la sfida contro la Lazio in Supercoppa italiana. Il prosieguo della stessa vide l'Inter conquistare il suo diciottesimo scudetto, la sua sesta Coppa Italia ma soprattutto, contro il Bayern Monaco al Santiago Bernabéu di Madrid, la sua terza Coppa dei Campioni, la prima da quando ha mutato il proprio nome in Champions League, realizzando così il treble mai riuscito a nessun'altra squadra italiana. A fine maggio, il tecnico portoghese lasciò l'Inter.

A succedergli fu Rafael Benítez, il quale, dopo aver conquistato la Supercoppa italiana, la Coppa del mondo per club e aver perso la Supercoppa UEFA, lasciò il club milanese il dicembre dello stesso anno. Al tecnico madrileno subentrò il brasiliano Leonardo, con il quale i nerazzurri vinsero la settima Coppa Italia nella finale contro il Palermo.

Il 15 novembre 2013, dopo mesi di trattative, viene indetta un'assemblea dei soci straordinaria per ratificare il passaggio del 70% del pacchetto azionario del club da Massimo Moratti alla International Sports Capital (ISC), società indonesiana posseduta da Erick Thohir, Rosan Roeslani e Handy Soetedjo. Nella stessa occasione viene approvata la nomina a presidente del magnate Thohir, divenendo così il primo massimo dirigente straniero della storia nerazzurra.

L'ideatore dell'emblema interista fu il grafico e pittore futurista Giorgio Muggiani, socio-fondatore del club nonché segretario della società. Proprio mentre la secessione dal Milan diveniva realtà, egli elaborò il logo e la maglia neri e azzurri, che saranno i colori ufficiali del club fino al 1928, anno in cui sarebbero cambiati insieme con la maglia e con il nome (Società Sportiva Ambrosiana). La divisa ufficiale divenne bianca rossocrociata (i colori di Milano) e segnata dal fascio littorio. Dal campionato successivo e fino all'estate 1932 si ritornò alle fasce verticali nerazzurre, affiancate però dai colori della U.S. Milanese, con cui l'Inter nel frattempo si fuse. Inizialmente si scelse un emblema circolare a scacchi bianconeri, poi, per far spazio allo scudetto vinto, gli scacchi vennero spostati dalle maglie al colletto.

Dopo la stagione 1965-66 l'Inter applicò sul proprio stemma la stella d'oro, che rappresenta la vittoria di dieci campionati italiani.

Per l'annata 2007-08, quella del centenario della società nerazzurra, la seconda maglia riprese la divisa storica dell'Ambrosiana: lo scudo crociato rosso su sfondo bianco (simbolo di Milano) e al centro lo scudetto al posto del Fascio littorio. La maglia venne presentata al pubblico durante la festa per il quindicesimo scudetto dell'Inter, indossata da tutti i giocatori e dagli ospiti invitati in campo.

La tradizione vuole che Giorgio Muggiani, al momento di realizzare lo stemma del club, scelse i colori nerazzurri perché in quei giorni erano gli unici a sua disposizione sulla tavolozza. In realtà la scelta del nero e dell'azzurro, come testimoniato anni più tardi dal figlio del fondatore, fu dettata dall'espressa volontà di opporsi simbolicamente al rosso, l'altro colore che insieme al nero campeggiava sulle maglie del Milan: infatti all'epoca non potendo disporre di pennarelli si utilizzavano matite a due colori, rosse da una parte e blu dall'altra. Ispirato a quello dei club inglesi, lo stemma riportava le lettere F, C, I, M sovrapposte in bianco su uno sfondo costituito da un cerchio dorato, circondato da un cerchio nero, che a sua volta era circondato da un cerchio azzurro. Questo stemma fu abbandonato nel 1928 poiché l'Inter cambiò il nome in Ambrosiana. Si passò, dunque, ad uno stemma formato da un cerchio blu con al centro un fascio littorio, sulla sinistra un biscione e sulla destra il simbolo di Milano. Tale emblema fu usato solo nella Divisione Nazionale 1928-29. Dal 1929 al 1931 come stemma fu adottato un cerchio nero, con al proprio interno un rombo contenente dieci strisce verticali blu e nere e affiancato a destra dalla lettera A di Associazione e a sinistra dalla lettera S di Sportiva, entrambe su un campo bianco. In posizione inferiore era presente una striscia nera orizzontale contenente la parola AMBROSIANA. L'Inter, avendo nuovamente mutato nome in Ambrosiana Inter, dovette apportare una nuova modifica allo stemma, che divenne un rombo con i lati blu, nei quali era scritto ASSOCIAZ. SPORTIVA AMBROSIANA INTER. All'interno del rombo campeggiavano nove strisce verticali, cinque nere e quattro blu, con un pallone nel mezzo. Con la caduta del regime fascista in seguito alla seconda guerra mondiale venne meno la dicitura italiana imposta dal Duce al club, che da Ambrosiana-Inter poté tornare a chiamarsi solamente Inter. Terminata la guerra, dal 1945 l'Inter ritornò al suo stemma originale, ma i colori erano cambiati. Le lettere sovrapposte F, C, I, M erano, infatti, diventate di colore oro, mentre lo sfondo era costituito da un cerchio bianco, circondato da un cerchio nero, a sua volta circondato da un cerchio blu. Questo stemma rimase in uso fino alla stagione 1959-60. Dal 1960 lo stemma dell'Inter fu un triangolo con due lati curvi, con la punta verso il basso e il lato retto verso l'alto, sul quale era appoggiato un altro triangolo con i lati curvi, ma più piccolo. Lo stemma era diviso a metà: a destra figuravano 7 strisce verticali nere ed azzurre; a sinistra una biscia blu posta sopra la scritta 1908 e un pallone giallo. Nel triangolo superiore erano presenti sempre le lettere F, C, I, M. Dal 1961 al 1963 fu adottato anche uno stemma secondario, un ovale nella cui parte superiore, completamente blu, figurava la scritta F.C. e nella cui parte inferiore una striscia nera accompagnava la dicitura INTER. Ancora più inferiormente l'ovale era diviso in cinque strisce verticali, tre blu e due nere, con una biscia dorata al centro. Dal 1963 al 1979 l'Inter ritornò allo stemma originale, anche se con qualche lieve modifica: le lettere bianche F, C, I, M furono poste dentro un cerchio color oro e circondate da un cerchio nero a sua volta circondato da un cerchio blu, ma la vera novità fu la presenza di un ulteriore cerchio dorato attorno al cerchio blu. Dal 1979 al 1990 lo stemma fu una biscia bianca che si trovava davanti a due strisce nere ed azzurre su un campo bianco, mentre in alto a destra vi era una stella d'oro. Dal 1990 al 1998 lo stemma fu esattamente quello adottato dal 1963 al 1979, ma con un giallo più chiaro e con la stella d'oro.

Lo stemma che l'Inter usò dal 1998 al 2007 richiamò l'originale insieme al colore blu. Le lettere F, C, I, M assunsero un colore giallo e ad esse venne aggiunta una stella su campo nero. Inoltre le lettere furono circondate da un piccolo cerchio blu scuro, circondato a sua volta da un cerchio nero, attorniato da un altro cerchio blu scuro, ma con la scritta INTER nella parte superiore del cerchio e con l'anno di fondazione 1908 nella parte inferiore del cerchio. Dal 2007 l'Inter tornò al primo stemma originale, sebbene nella stagione 2007-08 furono apportate delle correzioni: lo stemma fu circondato da una striscia curva dorata distanziata dallo stemma, mentre nella parte superiore c'era scritto 1908-2008 e nella parte inferiore 100 ANNI INTER. Solamente nella stagione 2009-10 lo stemma si sviluppò attorno ad un cerchio verde, bianco e rosso, scelto per rappresentare il centenario del primo scudetto.

Nel 2014 lo stemma subisce un nuovo restyling, con l'eliminazione delle scritte cancelleresche e della stella, la quale tornerà solo sulla maglia col suo significato originale, ossia quello di dieci scudetti vinti. Vi è inoltre la semplificazione delle linee del monogramma e la riduzione del numero dei cerchi.

Il Centro sportivo Angelo Moratti, meglio conosciuto come La Pinetina, è il centro sportivo dell'Inter, costruito per volontà di Angelo Moratti su indicazione di Helenio Herrera e inaugurato nel 1962. L'impianto è situato ad Appiano Gentile, comune situato nei pressi di Como.

Presenta tre campi da calcio: due di questi sono di dimensione ridotta mentre l'altro è ricoperto da una tensostruttura mobile ed è utilizzato soprattutto in caso di freddo eccessivo e di maltempo. Il centro è anche dotato di una piscina che permette il nuoto controcorrente e l'idromassaggio, di due palestre (una di 250 m² ed una di 100 m²), di due sale mediche (una per la fisioterapia ed una per i massaggi), di tre spogliatoi e di due magazzini. Al centro dell'impianto è situato l'albergo che ospita, tra le altre cose, una sala giochi, una sala per le riunioni tecniche, gli studi di Inter Channel e una sala stampa.

Essendo una delle maggiori realtà sportive del paese, l'Inter ha acquisito un posto di rilievo nella cultura italiana. Il club nerazzurro fu il primo, insieme con il Palermo, ad apparire in una trasmissione sportiva, per precisione La Domenica Sportiva. Era il 3 gennaio 1954, lo stesso giorno in cui cominciarono ufficialmente le trasmissioni televisive sul canale RAI.

Negli anni sessanta inoltre, l'Inter fu la prima squadra al mondo ad introdurre gli abbonamenti stagionali allo stadio in seguito alla nascita spontanea dei primi club di tifosi organizzati. Il 30 luglio 1995, la squadra nerazzurra fu anche la prima società calcistica italiana a dotarsi di un sito internet, Inter.it, per 15 anni il più visitato al mondo di un club calcistico e il secondo più visitato in Italia tra quelli di sport.

In ambito cinematografico, la squadra dell'Inter è apparsa nel film di Marcello Marchesi e Vittorio Metz Milano miliardaria (1951), con Tino Scotti nel ruolo del cav. Luigi Pizzigoni, fotografo milanese nonché fiero sostenitore nerazzurro. Altri riferimenti al club si possono cogliere in una serie di commedie degli anni ottanta dedicate al calcio, come Eccezzziunale... veramente (1982), film a episodi con Diego Abatantuono nei panni rispettivamente di un tifoso milanista, uno interista e uno juventino, Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento (1983) e L'allenatore nel pallone (1984). Lo stesso Abantantuono sarà protagonista di un divertente siparietto in Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me (2006), sequel del fortunato film di Carlo Vanzina, ancora una volta alle prese con una commedia di argomento calcistico: sfogliando il giornale con un amico, Donato Cavallo, ex ras della Fossa dei Leoni, ironizza sul fatto che l'Inter non riuscirà mai a vincere quattro scudetti consecutivi, circostanza verificatasi invece solo quattro anni più tardi. Altra commedia italiana con un riferimento alla squadra nerazzurra è il film di Neri Parenti Tifosi (1999), dove Enzo Iacchetti veste i panni di Carlo Colombo, pilota di una nota compagnia aerea italiana ma soprattutto accanito supporter interista. Inoltre in due pellicole di Massimo Venier, Tre uomini e una gamba (1997) e Tu la conosci Claudia? (2004), con protagonista il celebre trio comico Aldo, Giovanni & Giacomo, si possono cogliere numerose citazioni all'Inter. Infine si segnala un fugace riferimento ai nerazzurri nel film di Luciano Ligabue Radiofreccia (1998), vincitore di tre David di Donatello.

In ambito musicale, il popolare cantautore Adriano Celentano ha citato l'Inter nella canzone Eravamo in 100.000, contenuta nell'album Azzurro/Una carezza in un pugno (1968). Stessa cosa hanno fatto Enzo Jannacci nel brano Quelli che..., presente nell'omonimo album (1975) e Luciano Ligabue nel singolo Hai un momento, Dio?, tratto dall'album Buon compleanno Elvis (1995). Inoltre Roberto Vecchioni ha rivelato come la celebre canzone Luci a San Siro, contenuta nell'omonimo album (1980), fosse nata per l'Inter degli anni sessanta.

Oltre i confini nazionali, l'Inter è presente come F.C. Lombardia nell'anime giapponese Captain Tsubasa Road to 2002 (2001) e con il suo nome vero nel manga omonimo.

In 98 stagioni sportive a partire dall'esordio ufficiale, risalente al 10 gennaio 1909, l'Inter ha disputato 96 campionati di massima serie (80 campionati di Serie A, 7 di Prima Categoria Nazionale, 5 di Prima Divisione e 4 di Divisione Nazionale), mentre per 2 volte non superò le eliminatorie regionali (1909 e 1912-13). I nerazzurri hanno terminato il campionato 18 volte primi, 14 volte secondi e 16 volte terzi. Dall'avvento del girone unico l'Inter è stata 17 volte Campione d'inverno (1929-30, 1933-34, 1937-38, 1950-51, 1952-53, 1953-54, 1960-61, 1961-62, 1965-66, 1966-67, 1979-80, 1988-89, 1990-91, 2006-07, 2007-08, 2008-09 e 2009-10).

Dal 1929, anno dell'istituzione del torneo a girone unico (80 partecipazioni), l'Inter è l'unica squadra italiana ad aver sempre militato nel Campionato di Serie A. Nella stagione 1929-30 è stata la prima squadra italiana a vincere il Campionato di Serie A. L'Inter condivide con Juventus e Torino il record di scudetti vinti consecutivamente: 5, dalla stagione 2005-06 a quella 2009-10.

In base alle partite ufficiali finora disputate, la miglior vittoria dell'Inter è il 16-0 del 10 gennaio 1915 contro il Vicenza (Prima Categoria 1914-15) mentre la peggiore sconfitta è il 9-1 subito contro la Juventus il 10 giugno 1961 (1960-61).

Al termine della stagione 1988-89 l'Inter ha totalizzato in assoluto la percentuale più alta dei punti disponibili: l'85,29% dei punti disponibili in Serie A, 58 su 68 con media inglese +7 (record poi battuto dalla Juventus nel 2013-2014 con l'89,47% dei punti conquistati). Quell'anno l'Inter ha stabilito il record di punti in un campionato a 18 squadre: in quel periodo si assegnavano 2 punti per vittoria e i nerazzurri raggiunsero quota 58 punti.

Nel 2007 l'Inter ha stabilito il record di punti nell'arco di un anno solare (92 in 37 partite) nei campionati di Serie A con tre punti a vittoria, raggiungendo una media di 2,48 punti a partita (record poi battuto dalla Juventus nel 2012). Al termine del campionato 2006-07, l'Inter ha anche stabilito il record di punti, con 97, conseguiti nell'arco della stagione, oltre al record di vittorie consecutive (17), poi quello delle vittorie complessive, 30 su 38 partite, e infine il record di 15 successi esterni su 19 incontri disputati. In seguito, il record di punti e di vittorie complessive in una stagione è stato battuto dalla stessa Juventus nell'annata 2013-2014.

Nella stagione 2004-05 invece, l'Inter ha fatto registrare la più lunga serie di pareggi consecutivi nel campionato di Serie A: 7, dalla 7ª alla 13ª giornata. Sempre in quell'anno ha stabilito il record di pareggi complessivi per un campionato a 20 squadre: 18 pari in 38 partite.

A livello di coppe nazionali l'Inter è al terzo posto, dopo la Juventus e la Roma (24), per numero di finali disputate: 13 di Coppa Italia (con 7 vittorie) e 9 di Supercoppa italiana (5 successi) per un totale di 22. Il record di finali consecutive in Supercoppa italiana appartiene all'Inter con 7 edizioni: 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011. In precedenza il primato apparteneva al Milan, che aveva giocato 3 edizioni consecutive: nel 1992, 1993 e 1994.

Javier Zanetti, primatista di presenze (858) e giocatore più vincente della storia interista.
In ambito internazionale, l'Inter è la prima, e sinora unica, squadra italiana ad aver conquistato, nella stagione 2009-10, il treble, ovvero la conquista nello stesso anno di campionato, coppa nazionale e Champions League.

Nel 1964 l'Inter è stata la prima compagine italiana a vincere la Coppa Intercontinentale, divenendo anche l'unica italiana ad aver vinto scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale nello stesso anno, il 1965 (primato bissato nel 2010).

L'Inter, con il secondo posto raggiunto nel campionato 2010-11, ha conquistato per la decima volta consecutiva l'accesso alla Champions League (nessun'altra squadra italiana ha una striscia così lunga, nella storia della competizione, di partecipazioni consecutive).

L'Inter è la squadra italiana che vanta il maggior numero di partecipazioni alla Coppa UEFA/Europa League. Escludendo le edizioni della Coppa delle Fiere, in quanto tale manifestazione non viene riconosciuta dall'UEFA, la società ha disputato 24 volte la manifestazione.

L'avversario affrontato più volte dall'Inter in gare ufficiali è la Juventus (220 volte), seguita dal Milan (210 volte), dalla Roma (193 volte) e dal Torino (181 volte).

In campo internazionale, gli avversari classici sono il Real Madrid (15 incontri), il Valencia, il Barcellona (10 incontri) e il Bayern Monaco (7 incontri). I madrileni non si sono mai imposti a San Siro, mentre i nerazzurri hanno vinto al Bernabéu una volta. A livello di club, le nazioni più volte affrontate sono la Spagna e la Germania con 44 incontri ciascuno, seguite dall'Inghilterra con 34.

Il Football Club Internazionale Milano, secondo il sondaggio di settore condotto dalla società Demos & Pi e pubblicato nel settembre 2014, con il 18% di preferenze da parte del campione esaminato, risulta essere il secondo più sostenuto in Italia.

Secondo un rapporto della società tedesca di indagini sul mercato sportivo Sport+Markt del 2010, l'Inter potrebbe altresì contare su un bacino potenziale di circa 17,5 milioni di sostenitori in Europa e di 9,3 milioni di simpatizzanti in Sudamerica (secondo un altro rapporto della stessa società del 2009). In base ad una classifica del 2014 del portale inglese Teen's Digest, l'Inter può vantare 49 milioni di tifosi nel mondo.

La cultura popolare voleva che a tifare per l'Inter fosse soprattutto la borghesia, a differenza della sua rivale cittadina, il Milan, sostenuta invece dalle classi popolari. Infatti, i tifosi dell'Inter soprannominavano quelli del Milan casciavìt, che in milanese significa cacciaviti, proprio per indicare l'origine operaia di larga parte dei tifosi rossoneri. A loro volta i tifosi milanisti chiamavano i cugini nerazzurri baùscia, termine milanese che significa gradasso, per indicare uno degli stereotipi classici dei milanesi, essendo allora la tifoseria nerazzurra composta perlopiù dalle classi medie e altolocate, di origine prettamente meneghina. Questo divario andò appianandosi già negli anni sessanta del secolo passato e i due soprannomi appaiono anacronistici e quasi desueti.

Le tifoserie gemellate storicamente con quella dell'Inter sono quelle del Varese (per la rivalità con i tifosi comaschi, gemellati col Milan), del Valencia, sull'asse Boys-Yomus e soprattutto della Lazio. Il gemellaggio con i laziali affonda le proprie radici intorno alla metà degli anni ottanta in risposta all'antico gemellaggio (poi rotto) fra Roma e Milan. Il legame è stato rinsaldato nella finale di Coppa UEFA 1997-1998 a Parigi, il 5 maggio 2002 e il 2 maggio 2010 all'Olimpico, quando i tifosi laziali augurarono agli interisti la conquista del tricolore contro i comuni rivali della Roma. Le rivalità più accese sono soprattutto con le tifoserie della Juventus, con cui fin dagli anni sessanta l'Inter dà vita al derby d'Italia, e con la rivale cittadina, il Milan, con cui i nerazzurri disputano il derby di Milano, noto anche come derby della Madonnina. È in questi due match che le presenze allo stadio arrivano di solito all'apice, fino quasi all'esaurimento dei posti. Altre forti rivalità sussistono con le tifoserie del Napoli, dell'Atalanta e della Roma.

LEGGI ANCHE : asiamicky.blogspot.it/2015/02/milano-citta-dell-expo-conosciamola.html



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