martedì 24 febbraio 2015

CALCIO MILANESE - MILAN -

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« Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari! »
(Herbert Kilpin)
L'Associazione Calcio Milan S.p.A., nota semplicemente come Milan, è una società calcistica italiana con sede nella città di Milano, fondata il 16 dicembre 1899. La squadra milita nella Serie A del campionato italiano di calcio, dove ha giocato pressoché stabilmente: dalla sua introduzione nella stagione 1929-1930, infatti, ha partecipato a 80 campionati di Serie A a girone unico su 82. L'Associazione Calcio Milan è una società del Gruppo Fininvest dal 1986. La carica di presidente del club è vacante dall'8 maggio 2008, in quanto l'assunzione dell'incarico di presidente del Consiglio dei ministri da parte di Silvio Berlusconi ha determinato la sua dimissione dalla massima carica sociale del Milan. Il vice presidente vicario e amministratore delegato della società è Adriano Galliani e dal 2012 lo stesso Berlusconi è presidente onorario del club.

È la seconda squadra al mondo per numero di titoli internazionali conquistati (18, a pari merito con il Boca Juniors ed il Real Madrid e dietro all'Al-Ahly che ne ha vinti 20), tra cui 3 Coppe Intercontinentali (primato mondiale), una Coppa del mondo per club, 5 Supercoppe europee (primato europeo), 7 Coppe dei Campioni/Champions League e 2 Coppe delle Coppe (entrambi primati italiani) e figura all'undicesimo posto (prima italiana) della graduatoria continentale dell'UEFA, stilata sulla base dei risultati ottenuti nelle competizioni europee nell'ultimo quinquennio. Se in ambito internazionale è la squadra italiana con più successi e la prima ad aver vinto la Coppa dei Campioni (nel 1962-1963), in ambito italiano il Milan è il terzo club più titolato dopo la Juventus (prima) e l'Inter (seconda), avendo vinto 18 scudetti, 5 Coppe Italia e 6 Supercoppe italiane (quest'ultimo record a pari merito con la Juventus). Complessivamente, con 47 trofei ufficiali vinti, è il secondo club più titolato dietro alla Juventus. È inoltre una delle due squadre ad aver vinto il campionato italiano a girone unico senza subire sconfitte (nel 1991-1992, l'altra è stata la Juventus nel 2011-2012).

In base a quanto emerso da un sondaggio della società Demos & Pi effettuato nel settembre 2014, il Milan risulta essere la terza squadra per numero di sostenitori in Italia (dopo la Juventus e l'Inter) avendo riscosso la preferenza del 17% del campione.

Presumibilmente il 16 dicembre 1899 grazie all'iniziativa di un gruppo di inglesi e italiani animati dalla passione per il football, nacque il Milan Foot-Ball and Cricket Club, che ebbe come primo presidente Alfred Edwards, vice presidente e capitano della squadra di cricket Edward Nathan Berra, segretario Samuel Richard Davies e fra i soci fondatori David Allison (capitano della squadra di calcio), Daniele Angeloni, Giannino Camperio, Antonio Dubini, Guido Valerio e Herbert Kilpin. La fondazione del club fu resa pubblica due giorni più tardi, lunedì 18 dicembre, da La Gazzetta dello Sport.

Il 15 gennaio 1900 il club fu affiliato alla Federazione Italiana Football e il 15 aprile la squadra fece il suo esordio ufficiale contro l'FC Torinese nelle semifinali del campionato 1900. Il 27 maggio dello stesso anno vinse la Medaglia del Re grazie al 2-0 ottenuto contro la Juventus.

L'anno seguente il Milan fu subito campione d'Italia, interrompendo la serie di vittorie consecutive del Genoa sconfitto in finale per 3-0. Per il bis occorse aspettare il 1906, quando ad essere battuta fu la Juventus che rifiutò di disputare la ripetizione della gara di spareggio sul campo dell'US Milanese, non condividendo la decisione della Federazione sulla scelta della sede della partita. Nel 1907 arrivò il terzo successo, grazie al primo posto nel Girone Finale a cui parteciparono Torino e Andrea Doria.

Nonostante i successi, nel 1908 nacque un dissidio interno alla società riguardo l'opportunità di tesserare giocatori stranieri e un gruppo di soci lasciò i rossoneri per fondare un nuovo sodalizio, il Football Club Internazionale Milano. Dopo la separazione il Milan sfiorò lo scudetto nel 1910-1911 e nel 1911-1912 (entrambi i campionati furono vinti dalla Pro Vercelli), mentre nel 1916 i rossoneri misero in bacheca la Coppa Federale. Nelle stagioni seguenti la squadra vinse due volte i campionati regionali ma non riuscì ad ottenere successi nelle fasi nazionali.

Nel marzo 1919 la denominazione originale di Milan Foot-Ball and Cricket Club fu mutata in Milan Football Club. Il nuovo nome fece da preludio a un lungo periodo buio, durante il quale i diavoli pur rimanendo sempre nella massima serie ottennero solo piazzamenti a metà classifica non andando mai oltre il terzo posto, ottenuto nel 1937-1938 (a tre punti dall'Inter campione) e nel 1940-1941 (a cinque punti dal Bologna vincitore). Le stelle di quest'epoca furono Aldo Boffi e Giuseppe Meazza.

Nel 1926 si inaugurò lo stadio di San Siro, costruito dal presidente Piero Pirelli e che, fino al 1948, ospitò solo il Milan, dato che l'Inter avrebbe giocato all'Arena Civica.

Nel 1936 la società mutò la denominazione in Milan Associazione Sportiva, mentre nel febbraio 1939 le autorità fasciste imposero l'italianizzazione del nome in Associazione Calcio Milano. Dopo la seconda guerra mondiale la squadra tornò alla vecchia denominazione. Nacque così, nel 1945, l'Associazione Calcio Milan.

Nell'immediato dopoguerra la squadra rossonera ripartì con il quarto posto del 1946-1947 a cui la stagione successiva seguì per la prima volta il titolo simbolico di "campione d'inverno". Lo scudetto arrivò, invece, nel 1950-1951 dopo 44 anni di attesa insieme alla prestigiosa Coppa Latina del 1951, grazie ai gol del celebre trio d'attacco svedese Gre-No-Li, alle parate di Buffon e alla guida tecnica dell'ungherese Lajos Czeizler. Negli anni seguenti si unirono alla squadra altri campioni come Schiaffino, Bagnoli, Radice e Cesare Maldini, che furono fra i protagonisti delle vittorie nella Coppa Latina 1956 e di altri 3 campionati (1954-1955, 1956-1957 e 1958-1959), guidati dal capitano Nils Liedholm. Nel 1958 il Milan raggiunse per la prima volta la finale di Coppa dei Campioni, perdendo però per 3-2 ai supplementari contro il grande Real Madrid, vincitore delle prime cinque edizioni consecutive del trofeo.

Per vedere il primo successo continentale dei rossoneri occorse aspettare il 1963. L'anno precedente il Milan aveva vinto il suo ottavo titolo nel 1961-1962 con Nereo Rocco in panchina, il capocannoniere José Altafini in attacco e un giovane Gianni Rivera in campo. E furono le reti di Altafini a spingere il Milan sino alla vittoria per 2-1 nella finale contro il Benfica nello stadio di Wembley. Fu il capitano Cesare Maldini a sollevare la prima Coppa dei Campioni vinta da una squadra italiana. Nel 1964 i rossoneri, con Viani in panchina dopo il passaggio di Rocco al Torino, persero per 1-0 la Coppa Intercontinentale al termine della partita decisiva giocata al Maracanã contro il Santos di Pelé. Questa fu l'ultima stagione sotto la presidenza di Andrea Rizzoli, che si dimise dopo nove anni al timone del club in cui vinse 4 scudetti, una Coppa Latina, una Coppa dei Campioni ed edificò il centro sportivo di Milanello.

All'abbandono di Rizzoli seguirono alcune stagioni opache, che videro come unico successo la Coppa Italia 1966-1967. Fu, questo, un intervallo reso ancora più amaro dalle contemporanee vittorie dei cugini dell'Inter, guidati dal mago Herrera. Fu il ritorno in panchina di Rocco ad interrompere il periodo di insuccessi: nel 1967-1968 i rossoneri conquistarono il nono scudetto, oltre alla Coppa delle Coppe 1967-1968, messa in bacheca battendo nella finale di Rotterdam l'Amburgo grazie ad una doppietta di Kurt Hamrin. Nel campionato successivo, quello del 1968-1969, il Milan giunse secondo alle spalle della Fiorentina, ma vinse la seconda Coppa dei Campioni della sua storia battendo per 4-1 nella finale di Madrid l'Ajax di Rinus Michels. Nel 1969 il Milan si aggiudicò l'Intercontinentale, in virtù del successo nella doppia finale contro gli argentini dell'Estudiantes (3-0; 1-2). A questi allori di squadra si aggiunse anche la vittoria di Rivera nel Pallone d'oro 1969, primo italiano a riuscirvi.

Gli anni settanta si aprirono con tre secondi posti consecutivi in campionato, due dei quali ottenuti dopo aver subito brucianti rimonte da parte di Inter (1970-1971) e Juventus (1972-1973). In particolare nel 1972-1973 i rossoneri persero un campionato che sembrava già vinto a causa di un'amara sconfitta nella "Fatal Verona". I secondi posti in campionato furono però compensati dalla vittoria di due Coppe Italia (1971-1972 e 1972-1973) e della seconda Coppa delle Coppe.

In questo periodo si stabilirono nei vari settori della curva sud dello Stadio di San Siro i primi nuclei di tifo organizzato a supporto della squadra rossonera: fra i principali si ricordano la Fossa dei Leoni (nato nel 1968 e scioltosi nel 2005), Commandos Tigre (1967) e Brigate Rossonere (1975).

Il caos societario che vide alternarsi al vertice della società ben 7 presidenti in poco più di 10 anni non aiutò la squadra a mantenere una certa continuità di risultati. Il Milan, fra il 1973 e il 1978, attraversò una serie di stagioni non esaltanti durante le quali si mantenne sempre nelle posizioni di bassa classifica. L'arrivo di Nils Liedholm in panchina e il 4º posto nel torneo 1977-1978, stagione di debutto di Franco Baresi, fecero da preambolo alla vittoria del decimo titolo nel 1978-1979. La squadra, guidata in campo da un Rivera alla sua ultima stagione da calciatore, vinse la concorrenza dell'ostico Perugia di Castagner (che concluse il campionato imbattuto, prima squadra a riuscirvi nella Serie A a girone unico) e mise finalmente in bacheca l'agognato "scudetto della stella".

Gli anni ottanta si aprirono, invece, con la prima retrocessione in Serie B a seguito dello scandalo del calcio scommesse,malgrado il terzo posto finale a cinque punti dall'Inter campione. Il pronto ritorno nella massima serie vincendo il campionato di Serie B 1980-1981 fu solo momentaneo, poiché nel campionato 1981-1982 i rossoneri retrocessero nuovamente, questa volta sul campo, a seguito di una stagione fallimentare trascorsa quasi interamente nelle ultime posizioni di classifica e conclusa al terz'ultimo posto (24 punti in 30 partite). Ancora una volta il ritorno in A fu immediato. Il Milan tornò ad assestarsi stabilmente nella massima serie, senza però più riuscire ad inserirsi nelle posizioni di vertice. Il 20 gennaio 1985 esordì in massima serie il sedicenne Paolo Maldini, che si sarebbe affermato come titolare della difesa rossonera già dalla stagione successiva.

Al termine della stagione 1985-1986 la situazione precipitò nuovamente: a seguito di alcune ispezioni della Guardia di Finanza la società risultò fortemente indebitata e a rischio fallimento. Fu l'imprenditore milanese Silvio Berlusconi a rilevare la squadra dal presidente Farina il 20 febbraio 1986 e a ripianare il deficit economico. Le ambizioni di successo del nuovo presidente furono confermate da una campagna acquisti finalmente all'altezza del blasone rossonero: arrivarono Donadoni, Bonetti, Galderisi, Massaro e Galli. Dopo una prima stagione di transizione che vide l'esonero di Nils Liedholm e il quinto posto finale, nel 1987 il Milan scelse di puntare sul giovane tecnico Arrigo Sacchi. Ai campioni già presenti in rosa si aggiunsero i due fuoriclasse olandesi Marco van Basten e Ruud Gullit (Pallone d'oro 1987). Sacchi, dopo un inizio difficile, guidò la squadra ad una rimonta sul Napoli sino alla vittoria finale. Il successo in campionato fu il preludio ad un triennio d'oro in cui i rossoneri si aggiudicarono due Coppe dei Campioni (1989, 1990), due Supercoppe europee (1989, 1990), due Coppe Intercontinentali (1989, 1990) e una Supercoppa italiana (1989). Il Milan di Sacchi, ispirato al calcio totale, rivoluzionò la pratica e la mentalità calcistica.

La serie di successi in Europa si interruppe il 20 marzo 1991, nella partita di ritorno dei quarti di finale di Coppa dei Campioni, giocata contro l'Olympique Marsiglia. Il Milan, in svantaggio per 1-0, uscì dal campo dopo lo spegnimento di uno dei riflettori dello stadio su richiesta di Adriano Galliani, che riteneva impossibile continuare a giocare per via della scarsa visibilità. La funzionalità del riflettore venne ripristinata ma il Milan non tornò in campo, venendo penalizzato con una sconfitta a tavolino e con la squalifica per un anno dalle coppe europee. Si chiuse così il ciclo di Sacchi che a fine stagione lasciò la panchina a Fabio Capello per diventare commissario tecnico della Nazionale italiana.

Fabio Capello vinse quattro scudetti in cinque anni sulla panchina rossonera.
Fuori dalle competizioni europee, il Milan poté concentrarsi completamente sul campionato 1991-1992, che vinse senza subire nemmeno una sconfitta diventando così la prima squadra italiana a vincere lo scudetto senza perdere nemmeno una partita. L'anno successivo il ritorno nella Coppa dei Campioni, con il nuovo nome di UEFA Champions League, vide il Milan sconfitto in finale ancora dall'Olympique Marsiglia, mentre in campo nazionale si aggiudicò il secondo scudetto di fila e la Supercoppa italiana. Il 1993-1994 fu, invece, un'annata memorabile, impreziosita dal double scudetto-Champions League (storico il 4-0 in finale contro il Barcellona) e coronato dalla Supercoppa italiana.

Perse invece contro il Parma la Supercoppa UEFA e contro il San Paolo la Coppa Intercontinentale, competizioni disputate al posto dell'Olympique Marsiglia, detentrice della Champions League ma squalificata a seguito dell'"Affaire VA-OM". L'anno seguente il Milan raggiunse per il terzo anno di fila la finale della massima competizione europea, ma fu sconfitto dal giovane Ajax di Louis van Gaal. Anche la Coppa Intercontinentale sfuggì dalle mani dei rossoneri per andare agli argentini del Vélez Sársfield, vittoriosi per 2-0 nella finale di Tokyo. A salvare il bilancio della stagione fu la doppietta di vittorie nelle Supercoppe europea e italiana. Al termine della stagione 1995-1996, conclusa con la vittoria del quarto scudetto in cinque anni, Capello lasciò la panchina della squadra rossonera all'uruguaiano Óscar Tabárez.

L'arrivo di Tabárez aprì un biennio di crisi, durante il quale si alternarono senza successo sulla panchina del Milan anche i rientranti Sacchi e Capello. A riportare in via Turati il tricolore fu Alberto Zaccheroni, che nel 1998-1999 completò alla penultima giornata un'inopinata rimonta sulla Lazio, grazie a sette vittorie consecutive negli ultimi sette turni. Il terzo posto nel campionato successivo e le due eliminazioni consecutive in Champions League portarono, però, all'esonero del tecnico romagnolo, che fu sostituito da Cesare Maldini e Mauro Tassotti a due mesi dal termine della stagione 2000-2001.

Nel 2001-2002, dopo la breve parentesi del turco Fatih Terim, arrivò sulla panchina del Milan l'ex calciatore rossonero Carlo Ancelotti. Sotto la guida dell'allenatore emiliano la squadra sfiorò la finale di Coppa UEFA 2001-2002. L'anno seguente inaugurò un nuovo ciclo di vittorie riportando nella bacheca rossonera la UEFA Champions League che mancava da nove anni, superando in semifinale i "cugini" dell'Inter e battendo ai rigori, nella finale di Manchester, i rivali della Juventus. Tre giorni dopo, a San Siro contro la Roma dell'ex Fabio Capello, vinse la finale di ritorno aggiudicandosi la prima Coppa Italia dell'era Berlusconi. Alla vittoria in Champions seguirono nel 2003-2004 il diciassettesimo scudetto e la quarta Supercoppa europea vinta a Montecarlo battendo il Porto di José Mourinho.

Carlo Ancelotti ha vinto la Champions League da giocatore e da allenatore del Milan.
Sono del 2004-2005 la vittoria della Supercoppa italiana, il secondo posto in campionato e la sconfitta-beffa nella finale di Champions League contro il Liverpool, che nel secondo tempo rimontò dallo 0-3 e vinse ai rigori. Al termine del campionato 2005-2006, concluso al secondo posto, il Milan fu coinvolto nello "scandalo Calciopoli". Subì una penalizzazione di 30 punti che lo relegò al terzo posto e un'ulteriore penalizzazione di 8 punti da scontare nel campionato successivo.

Il 2006-2007 vide quindi il Milan subito fuori dalla lotta scudetto e senza il miglior marcatore delle ultime stagioni, Andriy Shevchenko (passato al Chelsea), ma protagonista in Champions League, dove giunse nuovamente in finale contro gli inglesi del Liverpool. La doppietta di Inzaghi valse ai rossoneri la conquista del massimo trofeo continentale per la settima volta e Kaká, che vinse poi il Pallone d'oro 2007, fu capocannoniere della manifestazione con 10 gol. Nel 2007-2008 il Milan ha vinto la Supercoppa europea per la quinta volta nella sua storia e la Coppa del mondo per club ma venne eliminato agli ottavi di finale in Champions League e in campionato non riuscì ad andare oltre il quinto posto, mancando quindi la qualificazione per la Champions League. La stagione seguente, che segnò il ritiro di Paolo Maldini vide il Milan giocare in Coppa UEFA, dove venne eliminato ai sedicesimi di finale per mano del Werder Brema, e concludere al terzo posto in Serie A. Fu l'ultima di Ancelotti, che passò alla guida del Chelsea, e di Kaká che mercato estivo fu ceduto al Real Madrid per 67,2 milioni di euro (dei quali 2,7 versati al San Paolo per diritti di formazione).

Dal 1º giugno 2009 il ruolo di tecnico venne assunto da Leonardo, alla prima esperienza da allenatore. Ma dopo una sola stagione, conclusa con il terzo posto in campionato, il tecnico brasiliano decise di lasciare la società dopo 13 anni, durante i quali ha vestito i panni di calciatore, dirigente e, infine, allenatore.

Il 25 giugno 2010, tramite un comunicato apparso sul sito ufficiale, il Milan ha annunciato l'ingaggio dell'allenatore livornese Massimiliano Allegri e in chiusura di mercato ha messo a segno gli acquisti di Zlatan Ibrahimović e Robinho. Nella prima stagione sotto la guida del tecnico toscano e trascinata dai gol dell'attaccante svedese, la squadra rossonera ha vinto il 18º scudetto della propria storia, a distanza di 7 anni dal precedente. Nella stagione 2011-2012 la squadra ha conquistato la sua sesta Supercoppa italiana battendo a Pechino l'Inter per 2-1, ma non è riuscita a ripetersi in campionato, classificandosi seconda alle spalle della Juventus. Dopo un terzo posto in campionato nella stagione seguente, al termine del girone d'andata della Serie A 2013-2014, concluso in undicesima posizione, la società milanese ha esonerato l'allenatore Massimiliano Allegri, affidando momentaneamente l'incarico al vice allenatore Mauro Tassotti e successivamente all'ex calciatore rossonero Clarence Seedorf.

Il 9 giugno 2014 viene nominato nuovo allenatore l'ex centravanti rossonero e Campione del Mondo 2006 Filippo Inzaghi, già allenatore degli Allievi Nazionali prima e della formazione Primavera poi, che prende il posto dell'esonerato Clarence Seedorf.

Durante tutta la sua storia il Milan ha avuto come colori distintivi il rosso e il nero. Tali colori furono scelti, come disse Kilpin, per rappresentare il fuoco dei diavoli milanisti (rosso) e la paura degli avversari nell'affrontarli (nero).

I giocatori indossano una maglia a strisce rosse e nere, motivo per il quale fu dato loro il soprannome di rossoneri, pantaloncini bianchi e calzettoni neri. La divisa di trasferta è sempre stata di colore bianco; con tale divisa il Milan ha vinto 6 finali su 8 di Coppa dei Campioni/Champions League, avendo perso solo contro l'Ajax nel 1994-1995 e contro il Liverpool nel 2004-2005 mentre ha vinto solo una finale su 3 con la maglia rossonera. La terza maglia, invece, viene usata più raramente e nel corso degli anni è cambiata con una certa frequenza: è stata prevalentemente nera, ma anche gialla, azzurra, rossa, argento e oro.

Per diversi anni il logo del Milan fu semplicemente la bandiera di Milano. Un altro soprannome che deriva dai colori della società è Il Diavolo e di conseguenza come logo della società fu usata anche l'immagine di un diavolo rosso alla destra di una stella, riconoscimento della vittoria di 10 scudetti. Lo stemma riporta i colori sociali rosso e nero a sinistra e la bandiera del Comune di Milano (una croce rossa su sfondo bianco) sulla destra, con la sigla ACM sopra e l'anno della fondazione (1899) sotto.

Dal 16 febbraio 2006 il Milan ha una mascotte ufficiale, disegnata dalla Warner Bros.: Milanello, un diavolo rosso con la divisa rossonera e un pallone da calcio.

Il campo di allenamento del Milan è il centro sportivo di Milanello, situato in provincia di Varese tra i comuni di Carnago, Cassano Magnago e Cairate. Inaugurato nel 1963, si estende su 160 000 m² e dispone di 6 campi da calcio regolamentari, un campetto in erba sintetica, un campetto coperto con fondo sintetico e un campetto in erba circondato da una muro sormontato da una recinzione, denominato "gabbia".

In 115 stagioni sportive, a partire dall'esordio a livello nazionale il 15 aprile 1900, il Milan ha disputato 103 campionati di massima serie (80 campionati di Serie A, 4 Campionati Federali, 10 di Prima Categoria, 5 di Prima Divisione e 4 di Divisione Nazionale) e 2 di Serie B, mentre per 3 volte non superò le eliminatorie regionali lombarde (1905, 1909 e 1913-1914) e in un'occasione rinunciò a partecipare al campionato (1908); in 6 stagioni (dal 1915-1916, quando disputò la Coppa Federale, al 1917-1919 e nel 1943-1944 e 1944-1945) ha preso invece parte a campetizioni regionali (i cosiddetti "campionati bellici") non essendo stato organizzato alcun campionato nazionale a causa della prima e seconda guerra mondiale. Gli 80 campionati di Serie A disputati ne fanno la quarta squadra per numero di partecipazioni, preceduta dall'Inter, presente in tutti gli 82 campionati, dalla Juventus e dalla Roma, presenti in 81 campionati su 82. I rossoneri hanno vinto il campionato per 18 volte, in 14 casi si sono classificati secondi e 21 volte terzi; nelle 109 edizioni della massima serie disputate dalla fondazione del club, la società è arrivata dunque sul podio nel 48,6% dei casi.

Nel corso delle partite ufficiali finora disputate, la miglior vittoria del Milan in casa è il 13-0 del 4 ottobre 1914 contro l'Audax Modena (Prima Categoria 1914-1915), mentre in trasferta è il 10-0 del 21 ottobre 1919 contro l'Ausonia (Prima Categoria 1919-1920). La peggiore sconfitta casalinga, invece, è lo 0-8 subito contro il Bologna il 5 novembre 1922 (Prima Divisione 1922-1923) mentre fuori casa per tre volte il Milan perse con sei reti di scarto: un 2-8 contro la Juventus (10 luglio 1927, Divisione Nazionale 1926-1927) e due 0-6, uno sempre contro i bianconeri (25 ottobre 1925, Prima Divisione 1925-1926) e l'altro contro l'Ajax (16 gennaio 1974, Supercoppa UEFA).

L'avversario affrontato più volte dal Milan in gare ufficiali è la Juventus (215 volte), seguita dall'Inter (211 incontri), dal Torino (187 incontri) e dalla Roma (177 incontri). I bianconeri sono i più classici sfidanti dei rossoneri nella massima serie nazionale: 190 sfide a partire dalla prima partita disputata in semifinale il 28 aprile 1901 a Torino. Negli scontri diretti in gare ufficiali il Milan è in vantaggio contro tutti gli avversari italiani con cinque eccezioni: la Juventus (65 vittorie e 78 sconfitte), l'Inter (73 vittorie e 75 sconfitte), l'Alessandria (15 vittorie e 16 sconfitte), la Pro Vercelli (13 vittorie e 14 sconfitte) e il Sassuolo (due vittorie e due sconfitte). I campi dove il Milan non ha mai vinto nella Serie A a girone unico sono tre: Avellino (8 partite disputate, con 3 pareggi e 5 sconfitte), Lecco (3 partite disputate, con altrettanti pareggi). e Reggio Emilia come casa del Sassuolo (una sconfitta).

A livello nazionale i rossoneri detengono numerosi record, fra cui quello per la più lunga serie di gare senza sconfitte nel campionato di Serie A (58 partite, serie iniziata il 26 maggio 1991 con Parma-Milan 0-0 e interrotta dallo stesso Parma il 21 marzo 1993 vincendo per 1-0 a San Siro), per la più lunga serie di gare esterne senza sconfitte in Serie A (38 partite), per la più lunga permanenza in vetta al massimo campionato italiano (72 giornate, dal 6 ottobre 1991 al 31 ottobre 1993, di cui 64 come capolista solitaria) e per la vittoria in trasferta più larga in Serie A (Genoa-Milan 0-8 nel 1954-1955 a pari merito con Venezia-Padova 0-8 del campionato 1949-1950).

Il Milan è inoltre una delle due squadre italiane ad aver vinto un campionato di Serie A senza subire una sola sconfitta. Accadde nella stagione 1991-1992,la prima con Fabio Capello come allenatore, conclusa con 22 vittorie e 12 pareggi in 34 partite, segnando 74 reti e subendone solamente 21. In precedenza solo il Perugia, nella stagione 1978-1979, era riuscito a concludere il campionato italiano di massima divisione senza sconfitte (11 vittorie e 19 pareggi) ma arrivando secondo, proprio dietro il Milan. Nella stagione 2011-2012 anche la Juventus ha vinto il campionato di Serie A senza perdere alcuna partita (23 vittorie e 15 pareggi).

A livello di coppe nazionali il Milan ha disputato 12 tra finali e gironi finali di Coppa Italia (con 5 vittorie) e 9 finali di Supercoppa italiana (6 vittorie) per un totale di 21 finali. Il record appartiene alla Juventus, con 14 finali di Coppa Italia e 10 di Supercoppa italiana per un totale di 24 finali, seguita dall'Inter, che ha disputato 14 tra finali e gironi finali di Coppa Italia e 9 finali di Supercoppa italiana, e dalla Roma, con 17 finali di Coppa Italia e 6 finali di Supercoppa italiana, per un totale di 23 finali disputate da entrambe le squadre.

Il Milan è al secondo posto posto (prima squadra europea) nella classifica dei club vincitori di trofei internazionali: 18 (7 Coppe dei Campioni/Champions League, 2 Coppe delle Coppe, 5 Supercoppe europee, 3 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa del mondo per club), a pari merito con il Boca Juniors ed il Real Madrid e alle spalle dell'Al-Ahly (20 trofei). La squadra ha disputato 29 finali nelle principali competizioni internazionali, un record: 11 in Coppa dei Campioni/Champions League (7 vittorie), 3 in Coppa delle Coppe (2 vittorie), 7 in Supercoppa europea (5 vittorie), 7 in Coppa Intercontinentale (3 vittorie) e una in Coppa del mondo per club (vinta).

In ambito internazionale l'avversario affrontato in più occasioni è il Barcellona (19 incontri con 5 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte) seguito dal Real Madrid (16 incontri), dall'Ajax (14 incontri), dal Bayern Monaco, dal Celtic e dal Manchester United (10 incontri). I rossoneri hanno vinto una sola volta al Camp Nou mentre il Barça 3 volte a San Siro, invece i madrileni non si sono mai imposti a San Siro mentre i rossoneri hanno vinto una volta al Bernabéu.

Un sondaggio del 2007 a cura della rivista sportiva World Soccer ha inoltre incoronato il Milan degli olandesi, guidato da Arrigo Sacchi, la più forte squadra di club di tutti i tempi e la quarta nella speciale classifica, dov'è preceduta solo da Nazionali (Brasile 1970, Olanda 1974 e Ungheria 1953-1954).

In base a quanto emerso da un sondaggio della società Demos & Pi del settembre 2012, il Milan risulta essere la seconda squadra per numero di sostenitori in Italia, avendo riscosso la preferenza del 15,8% del campione. A livello europeo quella rossonera risulta la settima squadra per numero di tifosi, prima delle italiane, come emerso da uno studio pubblicato dalla società tedesca Sport+Markt nel 2010.

Il tipico tifoso del Milan per lunghi decenni del XX secolo apparteneva alla classe popolare e operaia, per questo i tifosi rivali dell'Inter li soprannominavano casciavìt, che in milanese significa cacciaviti, proprio per indicare l'origine proletaria di larga parte dei tifosi rossoneri. A loro volta i tifosi milanisti chiamavano i cugini nerazzurri baùscia, termine milanese che significa gradasso, per indicare uno degli stereotipi classici dei milanesi, essendo allora la tifoseria nerazzurra composta perlopiù dalle classi medie e altolocate. Questo divario andò appianandosi già negli anni sessanta del XX secolo e quindi in seguito questi due soprannomi sono diventati anacronistici e quasi desueti.

Il gruppo ultras più antico del calcio italiano, la Fossa dei Leoni, nacque a Milano nel 1968. Dopo il suo scioglimento nel 2005 il più grande gruppo ultras milanista sono le Brigate Rossonere, fondate nella metà degli anni settanta. Politicamente gli ultras del Milan, che nelle partite casalinghe occupano la Curva Sud, non hanno mai espresso una preferenza marcata, anche se tradizionalmente venivano associati alla sinistra, fino in tempi più recenti quando, sotto la presidenza di Silvio Berlusconi, sono stati avvicinati alla destra.


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