giovedì 19 febbraio 2015

BUON ONOMASTICO ASIA



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Asia è un nome proprio di persona femminile.
E' una ripresa del nome del continente asiatico,che tramite il greco e il latino indica l'est il luogo dove nasce il sole. In antichità però il nome veniva usato al maschile.

Il 19 febbraio la Chiesa cattolica ricorda Sant'Asia medico e martire.

Figlio di Eubula,donna di origini e vocazione cristiana,ed Eustorgio, ricco pagano di Nicomedia, fu educato dalla madre alla religione cristiana, ma la sua passione fu la medicina; ben presto divenne medico di Galerio.
Crebbe a Nicodemia, città molto stimolante dal punto di vista culturale e scientifico, sede di prestigiose scuole di medicina.
Allontanandosi così dal cristianesimo scoprì la sua vocazione molto più tardi grazie agli insegnamenti del prete Ermola che lo riportò sulla giusta via, verso un percorso che avrebbe segnato il suo destino. L'imperatore Massimiano lo volle come medico a corte ancora prima che egli finisse gli studi di medicina.. Un giorno, mentre stava tornando a casa dalla corte, vide sul ciglio della strada un ragazzo morto, ucciso da un morso di serpente. In preda alla compassione chiese al Signore di far morire il serpente e così fu. Questo miracolo lo cambiò profondamente al punto di chiedere ad Ermolao di essere battezzato nonostante fossero già in atto le persecuzioni cristiane. Poco dopo ci fu un altro miracolo al quale assistette il padre che, come il figlio,volle essere battezzato anch'esso.
Alla morte del padre tutte le ricchezze di famiglia passarono nelle sue mani.
L'invidia per questa fortuna, da parte di alcuni colleghi li spinse a denunciarlo durante le persecuzioni di Diocleziano. L'imperatore cercò di risparmiarlo chiedendogli di abiurare ma Asia non rinnegò la sua fede anzi la gridò apertamente, autocondannandosi a morte. Le intenzioni dei miscredenti non si piegarono nemmeno quando Asia, per mostrare a tutti che era nel giusto, risanò un paralitico sotto gli occhi di tutti. Senza alcun attenuante fu condannato ad essere bruciato sul rogo ma le fiamme misteriosamente si spensero. Si provò allora ad immergerlo ancora vivo nel piombo fuso ma il materiale prima di accoglierlo si raffreddò. Allora si provò a gettarlo in mare con un masso legato al piede, ma al contatto dell'acqua la grande pietra prese a galleggiare. Non rimase altro che farlo sbranare dalle belve feroci ma quando lo videro lo accorsero facendogli le feste. Fu infine legato ad una ruota ma quando cominciò a girare le corde che lo tenevano legato si spezzavano. Solo quando egli diede il suo consenso gli fu tagliata la testa nell' anno 305.

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