« ...questa biblioteca ambrosiana che Federigo ideò con sì animosa lautezza ed eresse, con tanto dispendio, dai fondamenti. »
(Promessi Sposi, Cap. XXII - Alessandro Manzoni)
La Biblioteca Ambrosiana è una biblioteca situata nel comune di Milano.
Federico Borromeo (1564-1631), cardinale arcivescovo di Milano, durante i soggiorni a Roma tra il 1585 e il 1595 e dal 1597 al 1601, maturò l’idea di un’istituzione culturale di alto livello artistico, letterario e scientifico, « per un servizio universale » a gloria di Dio e per la promozione integrale dei valori umanistici. Rientrato a Milano inviò emissari a raccogliere manoscritti e stampati da ogni parte del mondo e pose mano alla costruzione dell’Ambrosiana, affidandone l'edificazione a Lelio Buzzi e Francesco Maria Richini nel 1603, e nel 1611 a Fabio Mangone, che aggiunse all’edificio della Biblioteca anche i due saloni per l’Accademia e le raccolte d’arte. Tra il 1826 e il 1836 Giacomo Moraglia sull’area della preesistente chiesa di S. Maria della Rosa realizzò il cortile neoclassico e rovesciò l’ingresso sul lato nord, incorporando anche l’aula rinascimentale della Confraternita del Pio Istituto di Santa Corona. Nel 1923 il cortile neoclassico fu trasformato nella Sala di lettura attuale, e nel 1928 fu annesso all’Ambrosiana l’edificio appartenente agli Oblati fondati da san Carlo Borromeo, con la chiesa di S. Maria Maddalena al Santo Sepolcro di origini millenarie, antecedente la prima Crociata. Dopo i bombardamenti del 1943 i lavori di ripristino furono affidati a Luigi Caccia Dominioni. Dal 1990 al 1997 sono stati eseguiti lavori di restauro e ristrutturazione realizzando un ammodernamento completo di quasi tutti gli ambienti, grazie al contributo di Cariplo, poi Intesa-Bci.
Il cardinale Federico Borromeo affidò nel 1604 l’attività scientifica e culturale dell’Ambrosiana a un Collegio di Dottori, presieduto da un Prefetto che, secondo le Norme promulgate nel 1998 dall'arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, è nominato dall’Arcivescovo. Il Collegio dei Dottori e la Biblioteca Ambrosiana ebbero sorte felice, sostenuti da sapienti norme stabilite dal fondatore, che ne assicurò la continuità istituendo anche una Congregazione di Conservatori e dotandola di adeguate risorse. I Dottori erano originariamente previsti fino a un numero di dodici ecclesiastici, affiancati da quattro Dottori laici. Motori della ricerca, dell’insegnamento e dello studio dovevano essere i membri di tre Collegi che avrebbero dovuto svolgere un’azione coordinata: dei Dottori, dei Professori e degli Alunni. Era così tracciata la missione e l’identità dall’Ambrosiana quale centro letterario, scientifico e artistico di eccellenza a carattere interdisciplinare e universitario, secondo il motto tuttora vigente Singuli singula. Dal 2008 è stata costituita la Fondazione Cardinal Federico Borromeo, per offrire sostegno finanziario alle sempre più numerose attività culturali dell’Ambrosiana, ora ampliate e potenziate.
Con l’apertura al pubblico della Biblioteca Ambrosiana, l'8 dicembre 1609, nasceva quella che nel 1623 Galileo Galilei scrivendo al cardinale Federico definì «l'eroica et immortal libreria ». Il patrimonio originario comprendeva circa 30.000 stampati e 8.000 manoscritti, acquistati da ogni parte del mondo, fino dalle lontane terre d'Arabia, Cina, Russia, Indie e Giappone, tra i più preziosi della storia della cultura e della scienza sia occidentale sia orientale. Possiamo ricordare tra questi l'Ilias picta del V secolo, già appartenuta a Gian Vincenzo Pinelli, il Virgilio di Francesco Petrarca, il كتاب لاحيوان Kitāb al-Hayawān miniato di Amr b. Bahr al-Giāhiz, la mappa cinese《萬國全圖》 di Giulio Aleni. La fama dell'Ambrosiana le attirava altre eccezionali donazioni, come i codici di Leonardo offerti da Galeazzo Arconati nel 1637, e il meraviglioso Museo di Manfredo Settala. Le donazioni continuarono nei secoli, consentendo nel 1909 l'acquisizione dei 1600 codici arabi del fondo Caprotti, fino a quelle più recenti dell'indologo Enrico Fasana, dell'Istituto italo-cinese Vittorino Colombo e di altre istituzioni culturali italiane e straniere. Dal 2009 è iniziata, nella Sala Federiciana dell'Ambrosiana e nella Sacrestia Monumentale del Bramante presso Santa Maria delle Grazie, la serie di Mostre che - culminando nel 2015, anno dell'Expo mondiale in Milano - espongono progressivamente nella sua integralità il capolavoro del genio di Leonardo da Vinci, con gli oltre 2000 suoi disegni raccolti nei 1119 fogli del Codice Atlantico.
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