sabato 18 aprile 2015

LA CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA A ANGERA

.


La pieve di Angera risalirebbe nella sua parte più antica al VI secolo, mentre la prima attestazione di organizzazione plebana risale ad epoche più recenti, e cioè al "Liber Notitiae Sanctorum Mediolani" di Goffredo da Bussero, che la definiva sede di un'"Ecclesia Maior" e quindi di una capopieve, che però all'epoca viene citata come avente per patroni i santi Sisinio, Martirio ed Alessandro.

Dall’XI secolo la pieve passò come signoria diretta degli arcivescovi di Milano e tale rimase sino al 1361 quando acquisì indipendenza, erigendo già a partire dal 1398 un collegio canonicale che contava sei membri in tutto compreso il prevosto. Nel 1498 venne consacrato l'altare della nuova chiesa eretta che venne per l'appunto dedicata a santa Maria Assunta. Col Rinascimento poi, la pieve assunse anche una funzione amministrativa civile, come ripartizione locale della Provincia del Ducato di Milano.

Con il Seicento iniziò la decadenza del complesso della pieve. Le prime avvisaglie si ebbero il 27 settembre 1607 quando il cardinale Federico Borromeo in persona si premurò di separare la parrocchia di Arona dalla pieve di Angera, in quanto questi erano possedimenti personali della sua famiglia di origine. Arona venne così arcipretura e sede di un collegio di dieci canonici che di molto superava il numero dei canonici di Angera. A seguito però dei reclami avvenuti per la perdita dell'unico e secolare prestigio di Angera sulle altre città dell'area della sua pieve, fu lo stesso cardinale Borromeo che nel 1625 provvide alla fondazione di una nuova collegiata composta di sette canonici e da un prevosto, con sede sempre ad Angera.

La pieve subì radicali sconvolgimenti a causa della guerra di successione austriaca, al termine della quale il trattato di Aquisgrana (1748) comportò la cessione della sua parte occidentale transticinese al Piemonte in ringraziamento per la sua proficua alleanza con l'Austria. Ciò che rimase della pieve amministrativa fu oggetto di un esperimento riformatore di stampo illuminista da parte dell'imperatore Giuseppe II, che nel 1786 la incluse nella neocostituita provincia di Varese, ripartizione cancellata dopo soli cinque anni dal fratello Leopoldo II, imperatore ben più conservatore. La pieve fu poi soppressa nel 1797 in seguito all'invasione di Napoleone e alla conseguente introduzione di nuovi e più moderni distretti.

Per quanto riguarda la pieve ecclesiastica, l'essere divenuta attraversata dal confine di Stato tra Piemonte e Austria fece sì che si rendesse necessaria una nuova suddivisione anche per quanto riguardava la diocesi. Nel 1819, quindi, le parrocchie di Dagnente, Meina e Nebbiuno furono staccate dalla pieve di Angera e trasferite alla diocesi di Novara. D'altro canto la pieve, dal 1823, ottenne la definitiva annessione di Sesto Calende alla propria area pastorale, che da secoli era stata contesa tra l'arcidiocesi di Milano e la diocesi di Pavia.

La definitiva decadenza della pieve nel Novecento fu annunciata dal 1946 quando essa venne privata della cura d'anime delle parrocchie di Lentate, Lisanza, Mercallo e Oriano Ticino, che vennero assegnante al vicariato foraneo di Sesto Calende, sempre più prosperante. Ottenne in cambio le parrocchie di Cadrezzate, Ispra e Osmate che erano state distaccate dalla pieve di Besozzo. La pieve terminò la propria esistenza sino ai decreti stabiliti dal Sinodo Colombo nel 1972, quando copriva un'area di 76,44 km² con una popolazione di 25.285 abitanti su 16 parrocchie affidate a Piermario Valsecchi, mentre oggi ricade sotto il decanato di Sesto Calende. Nel periodo di massimo splendore tenne reggenza spirituale sulle parrocchie di Angera, Barzola, Capronno, Ispra, Cassina d'Inquassi, Mercallo, Ranco, Uppone, Sesto Calende, Coquo, Lentate, Lisanza, Oriano, Oneda, Taino e Cheglio.

Nel 1498 avvenne la consacrazione della nuova chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta, che dicenne la nuova chiesa plebana di Angera. Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia prepositurale di Santa Maria Assunta è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Angera.
Nel XVIII secolo vivevano nel suo territorio circa 1500 anime. Nella stessa epoca la parrocchia comprendeva anche le località di Barzola, Capronno e Ranco.
Verso la fine del XVIII secolo, nella tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta prepositura in cura d’anime di Angera assommava a lire 1005.16.10; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava a Roma (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Angera, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 2213,17, al quale si aggiungevano il beneficio coadiutorale di Capronno, la coadiutoria di San Lorenzo di Angera e una coadiutoria superdiaria; il clero era costituito dal parroco e da quattro coadiutori. I parrocchiani erano 3500 circa, compresi gli abitanti delle frazioni di Capronno e Barzola; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e gli oratori di Sant’Alessandro, Sisinio e Martirio; San Quirico al Monte; Santa Maria Maddalena in Capronno; Santi Cosma e damiano in Barzola; Beata Vergine Annunciata alla Paletta; il santuario della Beata Maria Vergine alla Riva e l’oratorio dell’Immacolata delle suore di San Vincenzo; nella chiesa di Sant’Alessandro era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento e nella parrocchiale la confraternita di Santa Marta.
Nel corso del XIX e XX secolo, la parrocchia prepositurale di Santa Maria Assunta di Angera rimase sempre sede vicariale, nella regione II, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Sesto Calende, nella zona pastorale II di Varese.
L'attuale chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta venne costruita ampliando una chiesetta dedicata a S. Maria già testimoniata nel "Liber Notitiae Sanctorum Mediolani" e da un decreto di Gian Galeazzo Visconti della fine del Trecento.
La pieve di Angera mantenne, seppur con qualche lieve modifica, l'originaria estensione fino al 1819, anno in cui furono costituiti i nuovi distretti ecclesiastici.
Dell'antica struttura restano l'abside quadrangolare, tracce degli archetti del muro perimetrale e la sacrestia che presenta ancora alcuni elementi architettonici originali. La restante struttura dell'edificio ha subito nel corso dei secoli numerosi rifacimenti e modifiche di cui rimangono trracce all'esterno sulla parete destra attorno alle aperture laterali. La facciata attuale è il risultato di una ristrutturazione dei primi anni del Novecento, per opera dell'architetto Cesare Nava, ma conserva ancora un rosone affrescato raffigurante il Redentore, piuttosto degradato.
All'apice del frontone triangolare è posata una statua della Madonna di Fatima opera di un artigiano di Angera, A. Mercuriali. Un affresco, piuttosto rovinato, ritenuto del Morazzone è visibile nella lunetta sopra il portale d'ingresso: si tratta dell'Assunzione della Vergine. Nelle due finestre laterali della facciata sono inseriti vetri istoriati che raffigurano il Battesimo di sant'Agostino e san Carlo che amministra l'Eucaristia a San Luigi.
Tutto l'interno, ad eccezione del presbiterio, è stato dipinto dai pittori Volonterio Enrico, autore delle diverse figure, e dal figlio prof. Volonterio Edoardo che ha curato tutta la ricca decorazione (anni 1925-1928). Sulla volta della navata centrale sono illustrate scene della vita della Madonna, mentre sulle volte delle due navate laterali ci sono dei medaglioni che illustrano simbolicamente le litanie lauretane. Sulle pareti delle navate laterali iniziando dalla sinistra sono dipinte, affiancate due a due, le quattordici stazioni della Via Crucis. Nella navata di sinistra, vicino all'ingresso, è collocato l'antico battistero in una nicchia affrescata da G. Poloni (1828), opera del 1768 di Mastro Antonio Merzagora di Angera. Ai suoi lati sono situate due antiche statue in pietra d'Angera che si ritiene raffigurino San Pietro e San Paolo. Esse provengono presumibilmente da un'antica chiesa di Angera oggi scomparsa.

Dietro l'altare compaiono degli sfondi naturalistici con turiboli emananti incenso (simbolo della Madonna che sale verso l'alto) che incorniciano la vetrata, non più originale, con l'effigie della Madonna Assunta. Di grande interesse sono le sculture lignee del presbiterio a destra dell'altare, rappresentanti la Madonna Assunta e i quattro Dottori della Chiesa: san Gregorio, sant'Ambrogio, san Gerolamo, sant'Agostino e del coro rappresentanti i dodici apostoli. Si tratta di opere del secolo XVII attribuite a Giovan Battista Besozzi.



LEGGI ANCHE : http://asiamicky.blogspot.it/2015/04/le-citta-del-lago-maggiore-angera.html



FAI VOLARE LA FANTASIA 
NON FARTI RUBARE IL TEMPO
 I TUOI SOGNI DIVENTANO REALTA'
 OGNI DESIDERIO SARA' REALIZZATO 
IL TUO FUTURO E' ADESSO .
 MUNDIMAGO
http://www.mundimago.org/
.
 GUARDA ANCHE


LA NOSTRA APP



http://mundimago.org/le_imago.html



Nessun commento:

Posta un commento


Eseguiamo Siti e Blog a prezzi modici visita: www.cipiri.com

Post più popolari

Elenco blog AMICI