domenica 23 agosto 2015

GAVARDO

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Gavardo è un comune della bassa Valle Sabbia.

Il comune è attraversato dal fiume Chiese, dal Naviglio Grande Bresciano - che nasce a nord del paese e che ha un’origine antica, infatti veniva sfruttato dai monaci benedettini per alimentare i mulini - e dal torrente Vrenda, il quale scende da Vallio Terme e sfocia nel Chiese nella frazione di Sopraponte. Gavardo è compreso tra alcuni monti quali il Monte Budellone e il Colle di san Martino a sud ovest, i Tre Cornelli a ovest, il Monte Magno a nord e le colline di origine morenica che si estendono a est, verso Muscoline e il Benaco.

L'etimologia del nome Gavardo è incerta e sembra che derivi da una radice celtica che vuol dire fiume, località posta su un corso d’acqua.

Nell'antichità era una stazione sulla strada che da Brescia portava in Valsabbia, nel medioevo era un feudo vescovile e nel 1440 divenne territorio della Serenissima fino al 1797 quando Venezia viene ceduta all’Austria.

Nel 1526 il paese subì il passaggio dei lanzichenecchi di Georg von Frundsberg e due anni dopo dai tedeschi, inoltre i paesani furono contagiati dalla peste nel 1576 che tuttavia risparmiò i paesi vicini come Vallio, che non ebbe rilevanti vittime per la peste forse per la sua collocazione più ventilata, e quindi con un'aria sempre pulita e rinnovata.

Nel 1689 si verifica una piena del Chiese che portò inondazioni in tutta la valle.

Nel 1928 al comune di Gavardo vennero aggregati i soppressi comuni di Sopraponte e Soprazocco che divennero frazioni. Nel periodo fascista vengono create nuove opere come le fognature e la pavimentazione stradale.

Durante la seconda guerra mondiale ci sono stati 54 gavardesi dispersi.

Il 29 gennaio 1945, a pochi mesi dal termine del secondo conflitto mondiale quando gli americani, che avevano intenzione di abbattere il ponte sul fiume Chiese per non far passare i fascisti tedeschi lanciarono una bomba da un aereo che però colpì il centro storico uccidendo 52 civili.

Per quanto riguarda gli avvenimenti recenti, il 24 novembre 2004 alle 23 e 59 si è verificato un terremoto di magnitudo 5,4 che ha causato diversi danni alle strutture in tutta la zona della Val Sabbia e una parte del Lago di Garda, con l’epicentro situato tra i comuni di Vobarno e Salò.

Il Museo è stato fondato nel 1956 dal "Gruppo Grotte Gavardo" e in seguito ceduto al Comune. Il Museo offre al visitatore un quadro generale della Storia della Valle Sabbia e dell'area gardesana occidentale. Attraverso le sue sale si può ripercorrere la storia dell'uomo dal Paleolitico Medio (100.000 anni fa) all'epoca postrinascimentale. Il percorso espositivo, in corso di revisione, offre una selezione dei rinvenimenti del territorio, dalla fauna pleistocenica del Buco del Frate, con lo scheletro completo di Ursus Spelaeus, ai materiali degli accampamenti militari secenteschi della Faita, concentrandosi sui principali contesti, come ad esempio lo straordinario complesso di Monte Covolo, insediamento durato dal tardo Neolitico alla Media età del Bronzo, oppure il Colle San Martino di Gavardo, abitato dal Bronzo Antico all'Alto Medioevo.
Una sala è dedicata al sito palafitticolo del Lucone di Polpenazze, dell'età del Bronzo, da cui provengono reperti in materiale organico, come falcetti di legno e tessuti di lino, numerosa ceramica, oggetti in terracotta, quali le celebri tavolette enigmatiche, in bronzo e in corno-osso, nonché una piroga monossile di cui si conserva il calco. Per l'età romana, spicca la ricca necropoli del Lugone di Salò, con tombe sia a cremazione che a inumazione e corredi che vanno dal I al IV d.C., tra i quali si annovera la famosa borraccia figurata.

Importanti dal punto di vista artistico e culturale sono la chiesa di San Rocco, il convento delle suore Orsoline e la Chiesa di Santa Maria, posta all’interno della struttura monastica. Il convento venne edificato nel 1600 e attualmente contiene un prezioso organo, vari dipinti e statue in legno, tra cui un crocifisso cinquecentesco. Questi beni sono stati gravemente danneggiati dal sisma del 2004 e successivamente restaurati grazie alla Comunità Montana di Valle Sabbia, al Ministero dei Beni Culturali, al Comune e al parroco don Giacomo Bonetta; questi lavori sono terminati e il 3 maggio 2009, in occasione del patrono di Gavardo, è stata riaperta la Chiesa di Santa Maria. Dal 1997 il convento è sede della scuola parrocchiale paritaria "Don Bosco", materna ed elementare. La chiesa principale è quella dei Santi Filippo e Giacomo, patroni del paese, presso la quale si svolgono le principali funzioni religiose.

Nel centro di Gavardo è presente l’ "isolo", chiamato così perché si trova tra il fiume Chiese e il Naviglio formando quindi un isolotto che è luogo di riposo per la fauna fluviale ma anche per i residenti, grazie ad alcune panchine e un parco giochi; il posto è frequentato soprattutto d’estate, grazie alla temperatura più fresca del fiume. Nel punto dove nasce il Naviglio si trova il mulino che recentemente è stato ristrutturato e, anche se non è più funzionante, conserva al suo interno alcuni elementi quali la macina; l’edificio ospita alcune mostre e il presepe vivente nei giorni festivi vicini al Natale.

Sopraponte è un antico borgo sorto sulla confluenza del torrente Vrenda con il Chiese. L’abitato si snoda su un certo pendio, fino a raggiungere la strada che conduce prima a Quarena, chiusa tra vecchie dimore medioevali: poi Casalicolo, ridente gruppo di case aggrappate alla collina.

Lungo la strada per Vallio Terme, che segue la valletta del Vrenda, sono dislocate le contrade di Soseto, Caderusso e Fostaga, quest’ultima posta al di là del torrente a formare un compatto abitato.

Soprazocco è formato da un gruppo di agglomerati urbani sparsi sul cordone nord occidentale dell’anfiteatro morenico del Garda. Le varie contrade si snodano lungo un anello che corre tra colline e ondulazioni di notevole fascino ambientale. Lasciato Gavardo, la strada si inerpica attraverso una breve ma ripida salita fino a S. Biagio, il primo centro: un’ulteriore salita porta a Corti e a S. Giacomo, la frazione più elevata, ai piedi del Monte Covolo; da qui scende a Bussaga, a Benecco e a Campagnola. Bariaga e Piazze chiudono l’anello viario che riporta nuovamente a S. Biagio.

Sulla strada che conduce al monte Tesio e a qualche centinaio di metri dal centro si trova il Monticello, luogo dove è presente una proprietà gestita dagli Alpini, un percorso vita e alcuni giochi per bambini, infatti in estate questo posto è utilizzato dal CRED (Centro Ricreativo Estivo Diurno) di Gavardo. Nel territorio comunale ci sono altre frazioni più piccole: Quarena e Casalicolo sulla strada verso il Monte Magno, Fostaga e Soseto che si trovano verso Vallio Terme, Marzatica a sud-ovest del capoluogo, Limone (frazione ai piedi del monte Faita) e Rampeniga a sud-est in direzione di Muscoline.

Per l'agricoltura si producono prevalentemente cereali, ortaggi, frutta e foraggi. Nella frazione di Soprazocco è attiva l’estrazione della sabbia.

Nel paese sono presenti numerose manifatture e industrie del settore tessile e calzaturiero (fino a qualche anno fa era attivo il lanificio di Gavardo, nato nel 1889 e alimentato dalle acque del fiume Chiese, ha dato lavoro a circa 1000 dipendenti) e dei materiali destinati alla costruzione.


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