mercoledì 4 marzo 2015

PIETRO VALPREDA

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Pietro Valpreda (Milano, 29 agosto 1933 – Milano, 6 luglio 2002) è stato un anarchico e scrittore italiano, noto per il suo coinvolgimento nel procedimento giudiziario per la strage di Piazza Fontana, dal quale uscì poi assolto.

Compie il servizio militare a Gorizia nel secondo battaglione del 114° fanteria "Mantova". Si addestra in particolare come "guastatore", cioè esperto di esplosivi e mine. Pietro Valpreda lavora inizialmente come artigiano, ma presto la passione per la danza prende il sopravvento, e diventa ballerino in una compagnia di avanspettacolo.

Nel 1969 si trasferì a Roma dove frequentò il circolo Bakunin e dove poi fondò con alcuni amici il Circolo anarchico 22 marzo.

Nei giorni successivi alla Strage di Piazza Fontana fu additato, con Giuseppe Pinelli (morto in circostanze non chiarite, cadendo dalla finestra della Questura), come colpevole a causa della testimonianza del tassista Cornelio Rolandi, che dichiarò di averlo portato col suo taxi in piazza. Valpreda sarebbe sceso con una valigetta e sarebbe tornato sul taxi senza di essa. Furono arrestati anche altri cinque aderenti al Circolo anarchico 22 marzo.

Si scoprì poi che nei circoli anarchici si erano infiltrati ex militanti di estrema destra, come Mario Merlino e Antonio "Nino" Sottosanti, e che Valpreda fu forse (deliberatamente o no) confuso, causa somiglianza fisica, con Sottosanti (detto "Nino il fascista", negli ambienti anarchici) o forse con Pierluigi Concutelli, terrorista di Ordine Nuovo e vicino ai neofascisti Franco Freda (che avrebbe confermato ad un compagno di cella della presenza sul taxi di un sosia di Valpreda, forse Sottosanti) e Giovanni Ventura.

Questa prassi di infilitrazione e false flag era comune nella strategia della tensione, e si verificherà anche nel 1973, con la strage della Questura di Milano, compiuta dall'informatore dei servizi segreti Gianfranco Bertoli, che però si autoproclamò individualista stirneriano dopo l'arresto.

Valpreda rimase in carcere per più di 3 anni (esattamente 1110 giorni), fino al 29 dicembre 1972, quando, insieme ai suoi compagni, fu rimesso in libertà provvisoria per decorrenza dei termini di carcerazione. La scarcerazione di Valpreda fu possibile grazie ad una legge ad personam, la cosiddetta legge Valpreda (legge n. 773 del 15 dicembre 1972) che introdusse limiti alle misure cautelari anche nei casi di reati gravissimi (tra cui la strage), in contrasto con la norma precedentemente in vigore, secondo la quale un imputato per reati gravissimi non poteva essere scarcerato prima della sentenza di assoluzione.

Nel 1979 la Corte d'Assise di Catanzaro assolse Valpreda -e gli altri imputati anarchici- dall'accusa di strage per insufficienza di prove. I gradi di giudizio successivi (1981 e 1987) confermarono l'assoluzione. In anni successivi venne affermata la colpevolezza di neofascisti di Ordine Nuovo nella strage, ma nessuno di loro scontò la pena causa prescrizione, collaborazione o precedente assoluzione definitiva. Il sosia di Valpreda, Nino Sottosanti, venne indagato ma mai condannato e morì nel 2004.

Uscito di prigione, Valpreda si sposò ed ebbe il figlio Tupac Libero Emiliano.

Valpreda scrisse in carcere molte poesie e un diario che verranno pubblicati negli anni '70, assieme all'epistolario. Nei primi anni 2000, collaborò con Piero Colaprico alla scrittura dei primi tre romanzi aventi come protagonista il maresciallo Binda, un investigatore onesto e sempre dalla parte delle vittime: Quattro gocce di acqua piovana, La nevicata dell'85 e La primavera dei maimorti. Il quarto libro, L'estate del mundial, è stato scritto quasi interamente da Colaprico, a causa della morte di Valpreda. La serie è poi proseguita con un quinto libro. Valpreda contribuì alla realistica descrizioni di luoghi come i bassifondi milanesi in cui Binda si muove con i suoi informatori, del carcere di San Vittore, dei circoli anarchici e di periodi storici come la contestazione studentesca.

Valpreda morì all'età di 69 anni dopo l'aggravarsi della malattia che lo aveva colpito da parecchio tempo. I funerali si svolsero a Milano al Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa.

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