lunedì 2 marzo 2015

QUARTIERI MILANESI : BAGGIO

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Baggio (Bagg in dialetto locale) è un quartiere di Milano, posto nella periferia occidentale della città, appartenente alla Zona 7.

Il quartiere è lambito nei suoi confini orientali dal Parco delle Cave, uno dei più grandi polmoni verdi della città, e diventato uno dei più suggestivi parchi milanesi anche grazie a un intervento di riqualificazione subito negli ultimi anni.

Le prime testimonianze storiche di Baggio risalgono a insediamenti molto antichi, con molta probabilità di popolazioni celtiche. L'origine del nome Baggio ha diviso gli studiosi: qualcuno ipotizza derivi da una torre militare romana denominata Badalocum ("bada al luogo") che doveva dominare le campagne e la strada per Novara; altri invece lo fanno derivare da un'abbazia o torre del terrapieno denominata badia aggeris, nome che successivamente si è trasformato in Badagio, Badaglo, Badaxio, fino all'odierna Baggio.

Nel 221 a.C. l'intero territorio identificato nei centri di Trenno, Quarto Cagnino, Quinto Romano e Seguro venne conquistato a opera dei Romani, i quali accompagnavano a ogni conquista un'intensa opera di civilizzazione che si traduceva nella costruzione di strade e centri abitati. Nel punto più elevato della zona sorse, successivamente, una torre di guardia e di avvistamento che doveva dominare le campagne e la strada per Novara; in epoca medioevale tale punto fu denominato Baggio. Successivamente la cittadina rimase coinvolta in terribili distruzioni messe in atto dalle popolazioni barbare; nuove notizie di Baggio risalgono all'anno 881 d.C. quando il nobile Tazone promosse la ricostruzione del borgo e fece erigere sulle fondamenta dell'antica torre di guardia, distrutta completamente, una chiesa dedicata a S. Apollinare e un campanile in stile gotico-longobardo. In epoca longobarda fu sede di una fara, ossia di una corte agricola fortificata, e nel 1162 diede rifugio ad alcuni milanesi fuggiti dalla città invasa da Federico Barbarossa. Nello stesso anno fu edificato, nei pressi della sopra citata chiesa, un imponente monastero. L'epoca d'oro di Baggio fu proprio tra il IX e il XII secolo, allorché la famiglia da Baggio, detta anche Baggi, ne fece un rilevante centro politico e militare. Tra i maggiori esponenti di questa famiglia vi fu Anselmo, divenuto papa nell'XI secolo col nome di Alessandro II.

Baggio, nel corso della sua storia, è sempre stata un'entità indipendente da Milano, con un'economia essenzialmente agricola. Con l'introduzione in Italia del gelso, nella seconda metà del XV secolo, i Baggesi si specializzarono nell'allevamento dei bachi da seta; il territorio fu quindi, per un lungo periodo, legato ad attività agricole e tessili e le cascine diventarono il simbolo della rinascita economica. Nel 1771 il Comune di Baggio contava 787 anime. L'età napoleonica portò convulsi cambiamenti: nel 1798 Baggio venne designata sede di un effimero distretto mai veramente attivato, nel 1809 annesse Seguro per poi perderla nel 1811 in cambio di Cesano Boscone e Muggiano, che portarono il Comune a 1154 abitanti. Furono gli austriaci ad annullare il tutto nel 1815.

Nel 1861 Baggio aveva una superficie di circa 400 ettari e una popolazione di 1251 abitanti. Nel 1869 furono annesse a Baggio due borgate circostanti, Sellanuova e Muggiano. Con il progresso industriale sorsero concerie e filande, una cooperativa edile e una cooperativa di consumo. A causa del sovraffollamento e degli affitti gravosi di Milano molti lavoratori si trasferirono progressivamente a Baggio, dove i terreni per costruire e le case costavano poco. Così Baggio passò da circa 4.000 abitanti nel 1901 ad oltre 6.100 nel 1921: un aumento considerevole, nonostante la decimazione causata dalla Grande Guerra e dall'epidemia di spagnola. La strada principale che collegava Baggio con Milano era chiamata "Baggina". Questa strada era percorsa a piedi ogni giorno dagli operai diretti verso le prime industrie della città; questo avvenne fino al 1913, quando venne realizzata la prima linea tranviaria per Baggio, la stessa che a partire dal 1927 venne numerata con il famoso 34. La vita politica della vecchia borgata si svolgeva in piazza Cesare Stovani, dall'operaio tipografo socialista che fu eletto sindaco a furor di popolo nell'infuocato 1919 fino all'avvento del fascismo.

Con un decreto reale firmato a Racconigi da Vittorio Emanuele III e siglato da Mussolini il 2 settembre 1923, Baggio fu annessa a Milano insieme ad altri dieci comuni. Dall'aerodromo di Baggio il 15 aprile 1928 partì la spedizione del generale Umberto Nobile per la sua seconda e tragica spedizione alla conquista del Polo Nord con il dirigibile "Italia".

La strada principale del quartiere è la lunghissima via delle Forze Armate, che collega il quartiere alle zone più centrali. La zona, essendo parecchio estesa presenta al suo interno situazioni abitative e sociali molto diversificate, si può passare nel giro di pochi metri a grandi agglomerati di case popolari, come il grande quartiere IACP a ridosso di via Nikolajevka, o le torri di via Eugenio Quarti, mischiati a complessi residenziali come "la Viridiana", situato in via delle Forze Armate, fino a passare a quello che era il nucleo storico del vecchio paese, dove ancora oggi si vedono scorci del vecchio borgo, il quale emblema rimane la chiesa di Sant'Apollinare, e dove si possono ammirare ancora oggi alcune ville in Stile liberty. Tuttavia la connotazione del quartiere rimane prettamente popolare, anche se la costruzione di nuovi complessi residenziali e l'aumento dei servizi ha permesso oggi al quartiere una maggiore mescolanza a livello sociale, favorendo l'ingresso nel quartiere di molte nuove famiglie, strappandolo così alla fama di quartiere dormitorio e poco raccomandabile, nonostante rimangano ancora oggi sacche di degrado e fenomeni di disagio sociale e criminalità all'interno del quartiere, comunque diminuiti rispetto ai decenni scorsi. Baggio è infatti una delle zone di Milano più problematiche dal punto di vista delle baby gang e della microcriminalità.

La caserma Santa Barbara, situata in via delle Forze Armate, rappresenta uno dei complessi militari più grandi esistenti in Italia. Ospita dal 1931 il Reggimento Artiglieria a Cavallo, le celebri Voloire. Il Reggimento oggi è un'unità prettamente di volontari ed è inquadrato sotto la "Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli. Il vasto complesso della caserma comprende un'ampia Piazza d'Armi utilizzata per l'addestramento dei reparti e per la scuola guida sui mezzi cingolati, nonché 34 edifici articolati con differenti funzioni. Il Centro Ippico Militare del Reggimento Artiglieria a Cavallo, con i suoi 60 cavalli, è tra i più grandi a livello di Forza Armata. Sono presenti due galoppatoi: uno all'aperto dove oggi si svolgono importanti gare ippiche internazionali e una cavallerizza coperta. Nel maneggio coperto si svolge l'attività dell'Associazione ANIRE ( Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione equestre ), alla quale il Reggimento offre il personale militare, cavalli e infrastrutture. Il maneggio è dedicato a Emanuela Setti Carraro, morta assassinata a Palermo insieme al marito il generale Carlo Alberto dalla Chiesa nel 1982, sostenitrice dell'ippoterapia. Il metodo dell'ippoterapia opera per la riabilitazione di persone diversamente abili. Medici, psicologi, fisioterapisti, psicomotricisti e insegnanti operatori sportivi hanno partecipato ai corsi ANIRE apprendendo questo metodo. Per questa attività meritoria il Reggimento Artiglieria a Cavallo è stato insignito della Medaglia d'Oro "Al Merito della Sanità Pubblica".

Le chiese più importanti sono quelle di San Giovanni Bosco, di Sant'Anselmo, di San Pier Giuliano e di Sant'Apollinare; in quest'ultima si trova uno dei campanili più alti d'Europa. Di rilevanza storico artistica la chiesa vecchia che si trova al termine di via delle Forze Armate, all'angolo con via Ceriani, con un campanile risalente al XII secolo.

È inoltre famosa la biblioteca del quartiere, da poco ristrutturata, considerata una delle biblioteche più belle e ricche di Milano.

Dal 1628 in ottobre, la terza settimana, il borgo antico di Baggio si anima con una delle sagre storiche più suggestive e popolari di questo territorio. La Sagra di Baggio. I momenti ufficiali e religiosi, le occasioni gastronomiche, musicali e di teatro, i mercati, i cortei, le mostre, gli incontri e i convegni e l'emozionante Palio degli Asini sono momenti tradizionali di questa comunità. Ogni anno la sagra richiama nel quartiere migliaia e migliaia di partecipanti e visitatori. Tra mostre, incontri, concerti e visite guidate che animano ogni edizione, le consuete vie tematiche sono arricchite annualmente da nuove iniziative.

Molte di queste iniziative culminano con l'assegnazione di riconoscimenti al merito come il tradizionale “Orghen d’or”, riconoscimenti assegnati a persone e ad associazioni che si sono distinte con la loro opera ad animare e far vivere il quartiere.

Dall'edizione del 2012 si aggiunge anche “L'Organin de Bagg”, premio assegnato al vincitore del "Orghen Sonà" Concorso musicale per Band giovanili che si esibiranno durante le giornate della manifestazione.

Fino ad alcuni anni fa Baggio, come molte altre periferie di Milano, aveva una pessima fama, testimoniata anche dai detti: «Baggio, quartiere selvaggio» e «Non andare a Baggio se non hai coraggio». In questi ultimi anni la situazione è decisamente migliorata e il quartiere si è rivalutato anche grazie allo sviluppo e alla cura del Parco delle Cave, vero polmone ricco di flora e fauna, molto frequentato dai milanesi. I baggesi con la loro tenacia hanno stimolato le ultime amministrazioni municipali al recupero dell'intera area strappandola così all'incuria e alla criminalità che vi albergava. Gli abitanti di Baggio hanno maturato con questa conquista un formidabile attaccamento al loro quartiere.

Un altro detto ("Và a Bagg a sonà l'ôrghen", ovvero "va' a Baggio a suonare l'organo") si riferisce alla presenza di un organo dipinto all'interno della chiesa di Baggio, dato che la chiesa per mancanza di fondi sufficienti non aveva potuto permettersene uno vero. Il modo di dire viene utilizzato quindi per sottolineare la falsità di alcune persone, equivalendo al "mandare al tal paese".

Il detto, di origini antiche, può sembrare falso a chi visita oggi la "chiesa vecchia" di Baggio (nella quale è conservato un organo risalente alla seconda metà dell'Ottocento). In realtà l'attuale "chiesa vecchia" non è altro che una ricostruzione, eseguita nella seconda metà del diciannovesimo secolo, della ben più antica chiesa parrocchiale le cui origini si fanno risalire all'XI secolo abbattuta perché considerata pericolante e irrecuperabile. Gran parte del materiale marmoreo e lapideo della chiesa originaria è ora conservato al museo archeologico di Milano.


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