lunedì 2 marzo 2015

QUARTIERI MILANESI : LAMBRATE

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Lambrate è un quartiere di Milano, posto nella periferia orientale della città, appartenente alla Zona 3.

Il nome di Lambrate deriva dal fiume sul quale il vicus si trovava, il Lambro, cioè "pescoso", o "limpido", col suffisso -ate. È impossibile stabilire la data precisa di fondazione del vicus. Il territorio fu conquistato nel 222 a.C., in seguito ad un aspro assedio di Mediolanum, dai consoli romani Gneo Cornelio Scipione Calvo e Marco Claudio Marcello. La conquista fu contrastata dalla discesa di Annibale al quale la popolazione locale si alleò. Fu solo nei primi anni del II secolo a.C. che gli Insubri e i Boi si assoggettarono alla dominazione romana.

Le strade che segnavano i confini del territorio lambratese erano due, la Milano-Bergamo, a nord, che partiva da porta Orientale, e la Milano-Brescia, a sud, con partenza da porta Tosa. Lambrate si trovava tra il II e il V miliare della prima e tra il II e il IV miliare della seconda. Il confine orientale era il fiume stesso, mentre a Ovest il vicus arrivava oltre l'attuale asse via Teodosio-Ponzio-Aselli.

Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis historia citò più volte una mansio ad Lambrum, cioè una stazione di rifornimento, per pellegrini e militari. È con molta probabilità, inoltre, che Lambrate fosse porto fluviale per la vicina e più potente Mediolanum. Con il loro arrivo, i Romani sfruttarono la zona ricca di rogge per l'agricoltura e costruirono un sistema di navigazione fluviale intorno al fiume Po, ancora in vigore durante il medioevo.

La conferma dell'esistenza di un insediamento romano si ottenne durante gli scavi del 1905, per una costruzione residenziale, quando si trovò un bronzo augusteo e un sarcofago di marmo, risalente al IV secolo, oggi esposto al museo del Castello Sforzesco. Forse, primo luogo di culto per i cristiani fu quella stessa cappelletta che ancora oggi si può visitare al centro del quartiere, rimasta intatta nonostante i bombardamenti delle due guerre mondiali.

Durante l'VIII e il IX secolo sorsero a Lambrate due monasteri benedettini, di cui possiamo visitare oggi la chiesa di San Martino e la cascina Cavriana, dove l'abside della chiesa di Sant'Ambrogio è adibito a fienile. Con la distruzione del 1162 di Milano ad opera di Federico Barbarossa, Lambrate venne elevata al rango di "borgo imperiale", e qui vennero accolti i milanesi in esilio.

Con la dominazione spagnola, nel XVI secolo, viene costruita la prima industria bellica, la "Polveriera", che segnò la storia e la fortuna lambratese. Al suo posto fu costruita, sotto Mussolini, una delle sedi dell'istituto dei Martinitt. Gli Spagnoli trasformarono il borgo in feudo, promulgandone la vendita, e tale condizione persisterà fino all'arrivo di Napoleone Bonaparte, quando Lambrate venne redenta dagli antichi vassallaggi. Nel 1751 il comune fece registrare 592 residenti, mantenendosi stabile nel tempo, tanto che alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 gli abitanti erano ancora 600. I limiti amministrativi vedevano Cimiano di Crescenzago a nord, San Gregorio Vecchio e Casa Nuova ad est, e i Corpi Santi a sud e ad ovest.

In piena età napoleonica il comune di Lambrate, già inserito nel dipartimento d'Olona, nel 1808 venne soppresso ed aggregato al circondario esterno del comune di Milano.

Con l'istituzione del Regno Lombardo-Veneto nel 1815, il comune di Lambrate recuperò l'autonomia, e venne inserito nella provincia di Milano. Il 17 gennaio 1841, con dispaccio governativo, furono aggregati a Lambrate i comuni di Casa Nuova e San Gregorio Vecchio. Nel 1850 il comune, con le frazioni di Cavriano, Casoretto, La Rosa, San Gregorio Vecchio, Aquabella, Casone Bettolino, Malapianta e Casanova, contava 1444 abitanti. Nel 1853 i residenti erano 1585.

All'unità d'Italia nel 1861, il comune di Lambrate contava 1621 abitanti, saliti a 2001 nel 1881 e a 2795 nel 1901, per poi esplodere grazie alla rivoluzione industriale,contando 5399 cittadini nel 1911 e 8171 nel 1921.

Nel 1869 venne presa in considerazione la possibilità di incorporare Novegro nel municipio lambratese, ma il progetto venne abbandonato prima della sua implementazione definitiva.

Nel 1923 il comune di Lambrate, ormai rientrante nell'orbita della metropoli, venne soppresso ed aggregato al comune di Milano insieme ad altri dieci comuni.

Verso la fine degli anni venti, sull'area della vecchia Polveriera spagnola divenuta cascina, si cominciò a costruire, su progetto dell'ingegnere Lodigiani e dell'architetto Alpago, la nuova sede dei Martinitt, istituzione fondata nel XVI secolo da Girolamo Emiliani.

Dopo aver occupato varie sedi, non ultima quella di porta Tosa, dove i Martinitt scrissero pagine gloriose delle cinque giornate di Milano, arrivarono a Lambrate presso la sede di via Pitteri, inaugurata il 24 ottobre 1932 da Benito Mussolini e dalle autorità cittadine.

La Innocenti SpA - azienda metalmeccanica fondata negli anni '30 dedita alla produzione di grandi impianti, motociclette ed autovetture - dopo la seconda guerra mondiale aveva diversificato la sua produzione, eminentemente bellica, e iniziò la costruzione della fortunata Lambretta, che nel 1950 raggiungerà la produzione-record di 100.000 esemplari l'anno.

La stessa azienda però cesserà definitivamente la produzione nel settore motociclistico nel 1971, nel settore automobilistico nel 1993 e nel settore meccanico (tuttora esistente) venne collocata fuori da Lambrate nel 2012. Oggi al posto degli stabilimenti sorge un nuovo quartiere residenziale ed è stato creato il Parco dell'Acqua.

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