lunedì 8 giugno 2015

LA BASILICA DI SAN VITTORE A RHO

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Già nel secolo VIII d.C. esisteva a Rho una chiesa dedicata a Sant'Ambrogio; alla fine del XIII secolo vi erano altre sei chiese, ed alcuni documenti accennano all'esistenza di un convento di frati agostiniani, posto all'ingresso del borgo sulla via di Milano.

Nel 1080 (ci sono riferimenti attendibili dell'esistenza di una Chiesa di S. Vittore di Rho in una mappa arrotolata proveniente dal monastero di S. Ambrogio di Milano) un certo "Bonizone  del luogo di Rho, di legge longobarda, vende ad Adamo prete, officiale della Chiesa di S. Vittore di Rho, tutte le case che egli possiede nel castello in via Ladenasca". Questa zona (via Ladenasca) sembra corrispondere oggi alla via Lainate, che congiunge Rho e, appunto, Lainate.

La Chiesa Prepositurale, dedicata a S. Vittore Martire, era situata al centro di una grande piazza, con la facciata rivolta ad occidente, cioè in direzione opposta a quella attuale. Davanti alla Chiesa si estendeva il cimitero e, al termine di esso, all'incrocio del quadrivio, si elevava una colonna di granito alla cui sommità era posta una croce. Nel 1928 la colonna venne rimossa per ordine dell'autorità civile, perchè considerata un pericolo per il traffico crescente, e posta a lato della torre campanaria. Nel 1998, causa riassetto urbanistico della piazza, la colonna venne rimossa nuovamente e fu ripristinata la sua posizione originaria all'incrocio delle vie.
Con il passare del tempo e l'aumento della popolazione locale, la chiesa divenne insufficiente ad accogliere i numerosi fedeli; pertanto si decise di intervenire con sostanziali modifiche, e nel 1834 essa fu ricostruita, su disegno degli architetti Besia e Aloisetti, in perfetto stile neoclassico. I precedenti due campanili furono demoliti nel 1889 e, un anno più tardi, fu ultimato l'ampio e delicato lavoro di restauro e di abbellimento dell'interno della chiesa e dell'altare maggiore. L'allora Arcivescovo di Milano, Mons. Luigi Nazari di Calabiana, venne a Rho per presiedere la cerimonia di consacrazione del nuovo Tempio.

L'odierno tempio solenne in stile neoclassico fu eretto a partire dal 14 settembre 1834, su disegni degli architetti Besia ed Aluisetti. Il primo progetto segnava due torri campanari e alte circa 34 metri, ma nel 1889 si riscontrarono dei problemi di stabilità e si decise di abbattere quella di sinistra, mantenendo solamente quella a destra, che fu a sua volta proseguita dal Perucchetti fino a raggiungere l'altezza di 58,40 metri. Il pronao fu eretto, col semplice e severo altare, dall'architetto milanese Giacomo Moraglia nel 1852; i dipinti sono stati eseguiti da Beghè di Milano, sotto la direzione di don Moioli; le sedici vetrate sono opera di Cisterna di Roma, con l'esecuzione del pittore Giulio Cesare Giuliani, altre sono di Tevarotto di Milano. Alcuni quadri provengono dalla scuola del Luini; molte opere sono di Bosoni (Santa Teresa del Bambin Gesù, Via Crucis). La costruzione della chiesa come oggi compare, fu terminata in data 18 ottobre 1847 e l'edificio venne consacrato in una cerimonia presieduta dall'allora arcivescovo di Milano, monsignor Luigi Nazari di Calabiana.

Nella medesima piazza si trova anche la Croce della peste. Questa era inizialmente posta all'incrocio del quadrivio, ma fu spostata accanto alla chiesa nel 1927, per problemi legati al traffico. Nel ricomporre la croce e nel rizzarla si rinvenne una teca arrugginita, nella quale c'era un foglietto semplice accompagnato da 11 Reliquie chiuse in plichi di carta, suggellati da un cero pasquale, quale autentica. Monsignor Giuseppe Benetti narra che su tal foglio si leggeva: "Questa Croce fu eretta dal Padre Pietro Paolo Castelli da Milano, guardiano dei cappuccini di Rho, le reliquie ve l'ha donate lui stesso con propria mano il dì di S. Ambrogio 1663 con festa ed ha istituito la Compagnia della Croce". Nel 1998, con il riassetto urbanistico della piazza, la colonna è stata nuovamente spostata nel luogo di erezione originario.

Il concerto originale delle campane, già posto sull’antico campanile ricostruito poi nel 1889, era composto dalle odierne sei campane maggiori, fuse da Felice Bizzozero di Varese. Nel 1962 venne ampliato a nove campane con l’aggiunta di tre campane minori ad opera di Roberto Mazzola di Valduggia (VC). Sul campanile son presenti anche altre due campane fuori concerto in Mi bemolle4 e Mi5 montate a mezzo ambrosiano. La maggiore venne fusa dalla fonderia dei Fratelli Barigozzi su un disegno dell’architetto Ratti di Rho. La sua forma richiama le sagome gotiche, ma grazie all’abilità fusoria della fonderia, questa presenta caratteristiche foniche tipiche delle sagome moderne. La minore proviene dall’oratorio, ormai demolito, di San Luigi Gonzaga.

Il concerto di campane è montato a sistema ambrosiano ed è intonato in Do3 Maggiore.





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