lunedì 8 giugno 2015

LE FRAZIONI DI RHO

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Il Comune di Rho conta sette frazioni.

Castellazzo: modesto abitato ad ovest del territorio comunale, presso quella che un tempo era una casa padronale agricola o una villa signorile di campagna, attualmente nelle vicinanze sorge il moderno quartiere periferico popolare di via Capuana.
Registrato agli atti del 1751 come un borgo di 108 abitanti, in base al censimento voluto nel 1771 dall'imperatrice Maria Teresa, Castellazzo contava 140 anime. Alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 risultava avere 180 abitanti. Nel 1809 fu soppresso con regio decreto di Napoleone ed annesso a Rho. Il Comune di Castellazzo fu quindi ripristinato con il ritorno degli austriaci, che tornarono però sui loro passi nel 1841, ristabilendo la fusione con Rho. Due anni dopo però, il borgo venne spostato sotto Lucernate, che poi sarà tuttavia esso stesso inglobato da Rho.

Biringhello: piccolo villaggio situato a nord-ovest del comune, oltre il Sempione e confinante con Barbaiana di Lainate.

Lucernate: abitato a carattere popolare sito a sud oltre la ferrovia adiacente alla zona dei fontanili.
Registrato agli atti del 1751 come un borgo di 100 abitanti, in base al censimento voluto nel 1771 dall'imperatrice Maria Teresa, Lucernate contava 160 anime. Alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 risultava avere 184 abitanti. Nel 1809 fu soppresso con regio decreto di Napoleone ed annesso a Pregnana, a sua volta poi inglobata da Cornaredo nel 1811. Il Comune di Lucernate fu quindi ripristinato con il ritorno degli austriaci, che nel 1843 lo rinforzarono incorporandogli il borgo di Castellazzo, tanto da giungere a ben 423 abitanti nel 1853 e 541 nel 1861. Con il passare degli anni la popolazione comunale continuò poi a salire, fino a giungere a quota 952 nel 1921. Fu infine Mussolini a decretare la soppressione dell'autonomia comunale lucernatese nel 1928 anche se stavolta, a differenza del periodo napoleonico, il territorio fu annesso a Rho.

Mazzo: attualmente detto anche Mazzo Milanese o Mazzo di Rho, popolosa frazione nella parte orientale del territorio, confina a sud con la Fiera di Milano. Fu comune autonomo fino al 1928.
In passato fu un antico comune del Milanese, e confinava con Terrazzano e Arese a nord, Cassina Triulza ad est, Pantanedo a sud, e Rho ad ovest. Alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 risultava avere 148 abitanti. Nel 1809 fu soppresso con regio decreto di Napoleone ed annesso a Terrazzano, la quale fu poi a sua volta inglobata in Rho nel 1811.
Il comune di Mazzo fu ripristinato con il ritorno degli austriaci. Nel 1841 il governo asburgico decise l'annessione a Mazzo del soppresso comune di Pantanedo. Mazzo entrò nel nuovo Regno d'Italia nel 1861 con 804 abitanti, per poi sfondare le 1000 presenze alla fine del XIX secolo. Nel frattempo era entrato in uso il nome di Mazzo Milanese.
Il comune di Mazzo Milanese fu infine soppresso dal governo fascista nel 1928 ed annesso a Rho.

Pantanedo: "frazioncina" ad est presso Mazzo, conta un solo cascinale abitato, ma circondato da alcune ditte, che ne caratterizzano l'ambientazione di zona industriale.
Il quartiere ospita oggi i grandiosi svincoli di interconnessione, non ancora del tutto ultimati, fra la Tangenziale Ovest di Milano, la viabilità d'accesso alla fiera e l'alta velocità ferroviaria.
Pantanedo fu un antico comune del Milanese, confinante a nord con Mazzo, ad est con la Cassina Triulza, a sud con Pero e Cerchiate, e ad ovest con Rho. Alla fine del XVIII secolo subì un pesante spopolamento, tanto che se nell'estimo dell'imperatrice Maria Teresa del 1771 risultava avere 201 abitanti, alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 contava solo 91 anime. Nel 1809 fu soppresso con regio decreto di Napoleone ed annesso a Terrazzano, la quale fu poi a sua volta inglobata in Rho nel 1811.
Il comune di Pantanedo fu ripristinato con il ritorno degli austriaci, che poi tuttavia tornarono suoi loro passi nel 1841, anno in cui il governo asburgico decise l'annessione di Pantanedo al comune di Mazzo.
Seguendo le sorti di Mazzo, nel 1928 entrò a far parte di Rho.

Passirana: grosso paese dislocato all'estremo nord dell'area comunale e confinante con il comune di Arese.
Il nome "Passirana" con suffisso -anus indicante possesso, trae origine da un gentilizio "Passerius", antico possidente del luogo.
Nei registri dell’estimo del Ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Passirana, che assume il ruolo di Comune, risulta compreso nella pieve di Nerviano. Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava 399 anime, ed era amministrato dal console, al quale erano demandati compiti di polizia locale e, previa approvazione dei maggiori estimati di gestione delle affari della comunità. Ad un cancelliere, residente in Milano, erano infine delegate la compilazione dei riparti annuali e la custodia delle scritture pubbliche prodotte dalla comunità. A metà del XVIII secolo il comune era direttamente sottoposto alla giurisdizione del podestà di Milano, presso la cui banca criminale il console, tutore dell’ordine pubblico, era tenuto ogni anno a prestare l’ordinario giuramento.
Nel compartimento territoriale dello stato di Milano (editto 10 giugno 1757) il comune di Passirana risulta inserito nella pieve di Nerviano, compresa nel Ducato di Milano. Nel 1771 Passirana contava 341 abitanti. Con il successivo compartimento territoriale della Lombardia austriaca (editto 26 settembre 1786 c) il comune rimase nella pieve di Nerviano, inclusa nella provincia di Milano. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, il comune di Passirana venne confermato nella pieve di Nerviano, compresa nel XXVIII “distretto censuario” della provincia di Milano (Compartimento Lombardia, 1791).
Con la legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano il comune di Passirana venne inserito nel distretto di Saronno. Soppresso il dipartimento del Verbano, con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio, il comune di Passirana fu trasportato nel dipartimento d'Olona, distretto di Rho. Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripartizione territoriale della Repubblica Cisalpina, venne poi incluso nel distretto IV del dipartimento d’Olona, con capoluogo Gallarate. Con l’attivazione del compartimento territoriale del Regno d’Italia il comune di Passirana rimase nel distretto IV di Gallarate, inserito nel cantone II di Saronno: comune di III classe, contava 330 abitanti. In seguito al decreto di aggregazione e unione dei comuni del dipartimento d’Olona del 4 novembre 1809, il comune di Passirana fu soppresso ed aggregato al comune di Rho, anch’esso incluso nel cantone II del distretto IV di Gallarate, con capoluogo Saronno. Con il successivo decreto di concentrazione e unione dei comuni del dipartimento d’Olona dell'8 novembre 1811, Passirana venne disaggregata da Rho e unita al comune di Lainate, pure compreso nel distretto IV di Gallarate, cantone II di Saronno.
Con il compartimento territoriale delle province lombarde del regno Lombardo-Veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il ricostituito comune di Passirana venne inserito nella provincia di Milano, distretto IV di Saronno. Il comune, che aveva convocato generale, rimase nel distretto IV di Saronno anche in seguito al successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1º luglio 1844). Nel compartimento territoriale della Lombardia (notificazione 23 giugno 1853) il comune di Passirana risulta ancora compreso nella provincia di Milano, distretto XIV di Saronno. La sua popolazione ammontava a 716 abitanti.
In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Passirana Milanese con 746 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento IV di Rho, circondario IV di Gallarate, provincia di Milano. Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 876 abitanti. Sino al 1864 il comune mantenne la denominazione di Passirana e successivamente a tale data assunse la denominazione di Passirana Milanese. In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia (Circoscrizione amministrativa 1867). Nel 1870 il comune di Passirana Milanese venne aggregato al comune di Lainate.
È stata frazione del comune di Lainate fino al 1928, quando divenne frazione rhodense per decreto reale. Il Re durante il suo passaggio sui terreni passiranesi diede la possibilità agli abitanti di anteporre al proprio cognome la dicitura "RE" in modo da ricordare questo evento, infatti nella zona rhodense esistono molti cognomi con questa dicitura anteposta al cognome.
L'abate Giuseppe Casati, che col suo ultimo testamento del 1813 destinò la case di famiglia in Passirana al ricovero gratuito, alla cure e al mantenimento degli infermi poveri dei comuni di Lainate e di Rho.
Quella che poi divenne l'Opera Pia "Ospedale Casati" per disposizione testamentaria fu posta sotto la protezione dei Litta.
È tutt'oggi presente a Passirana l'ospedale Giuseppe Casati dove al suo interno vi sono quadri ed opere storiche.
Si trova a nord del comune di Rho, con i suoi quasi 3.000 abitanti è una delle principali frazioni del comune.
Passirana è attraversata nella parte nord dal torrente Lura, corso d'acqua molto inquinato che per motivi igienici è stato quasi completamente coperto.
La parrocchia di Passirana è dedicata a Sant'Ambrogio ad Nemus patrono della frazione.
Dal 1584 conserva come reliquia una scheggia della croce di Gesù.
Nel 2006 viene ristrutturata sotto la richiesta dell'attuale parroco Don Angelo Grondona.
Passirana ha una tradizione musicale ad alti livelli sia nell'ambito bandistico sia in quello corale.
Le sue principali istituzioni musicali sono il Corpo Musicale S. Cecilia ed il coro parrocchiale Polifonico Laus Deo.
Tipica è la festa paesana che si svolge durante la seconda domenica del mese di luglio, durante la festa si "sfidano" i rioni della Frazione.
I rioni sono quattro suddivisi geograficamente:
rione "Laghett" chiamato così perché in quella zona del paese vi era un lago artificiale ormai scomparso.
rione "Orti" il nome nasce perché in passato in quella zona vi erano distese di campi e orti.
rione "Fiume" zona che si affaccia sul Lura un tempo torrente non inquinato che i passiranesi utilizzavano per la balneazione.
rione "Isola" perché in quel settore vi era una sola casa appunto isolata.
L'AC Passirana è la principale squadra di calcio della frazione, iscritta alla FIGC gioca nel campionato di prima categoria. Sede della società è il campo sportivo di Passirana da poco costruito ai confini della frazione. Il suo colore sociale è il viola.
Seconda squadra è L'Europassirana 1989, società calcistica a livello amatoriale che partecipa dalla sua fondazione (1989) al campionato aziendale organizzato dal CSI di Milano. Il campo di casa è quello dell'Oratorio San Giuseppe di Passirana di Rho. I colori sociali sono il bianco e l'azzurro.
All'interno dello stesso oratorio gioca anche l'Oratorio Passirana Calcio iscritto al CSI con squadre per piccoli ed adulti. Scopo principale della società è permettere a tutti di giocare, divertirsi e stare insieme in allegria.

Terrazzano: altra grande frazione localizzabile a nord-est, presso lo svincolo A4 - A50 (barriera di pedaggio di Terrazzano sulla Tangenziale Ovest), confinante anch'essa con Arese.
Non vi sono documenti che attestano la fondazione del borgo, ma è certo che la prima chiesa di San Maurizio, oggi demolita e che occupava lo spazio del transetto di quella attuale, è di origine antica, forse del secolo XI; è certo tuttavia che viene menzionata nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero, risalente al secolo XIII, come ecclesia appartenente alla pieve di Trenno.
In ambito civile Terrazzano fu attestata per la prima volta nel 1346. Nell'ambito della suddivisione del territorio milanese in pievi, apparteneva alla pieve di Trenno, e confinava con Valera a nord, Arese ad est, Mazzo a sud, e Rho e Passirana ad ovest. Nel 1771 contava 213 abitanti.
In età napoleonica, dapprima Terrazzano annesse nel 1809 d'un colpo Cerchiate, Mazzo e Pantanedo, balzando a quota 1860 abitanti, ma poi fra il 1811 e il 1816 divenne a sua volta frazione di Rho, recuperando l'autonomia nei suoi confini originari con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto.
All'unità d'Italia, 1861, il comune di Terrazzano contava 601 abitanti.
Nel 1928 Terrazzano e i suoi 785 abitanti furono aggregati definitivamente a Rho.




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