domenica 1 marzo 2015

BOLOGNA LA CITTA' DI DALLA

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Bologna (pronuncia: Bológna, Bulåggna in dialetto bolognese) è un comune italiano di 386.171 abitanti, capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Emilia-Romagna.

È il settimo comune italiano per popolazione ed è il cuore di un'area metropolitana di oltre 1.000.000 di abitanti.

Antichissima città universitaria, ospita numerosi studenti che animano la sua vita culturale e sociale. Nota per le sue torri e i suoi lunghi portici, possiede un ben conservato centro storico (fra i più estesi d'Italia), in virtù di un'attenta politica di restauro e conservazione avviata dalla fine degli anni sessanta del secolo scorso, a dispetto dei gravi danni causati dagli sventramenti urbanistici della fine del XIX secolo e dalle distruzioni belliche.

La città, i cui primi insediamenti risalirebbero ad almeno un millennio prima di Cristo, è sempre stata un importante centro urbano, prima sotto gli Etruschi (Velzna/Felsina) e i Celti (Bona), poi sotto i Romani (Bononia), poi ancora nel Medioevo, come libero comune (per un secolo è stata la quinta città europea per popolazione). Importante centro culturale e artistico, questo ruolo fatica talvolta a esserle riconosciuto, mancando un "capolavoro" di rinomanza mondiale che possa attirare in massa i turisti: tuttavia, la sua importanza artistica e monumentale è basata su un insieme omogeneo di monumenti ed emergenze architettoniche (le torri medievali, i palazzi d'epoca, le chiese, la struttura del centro storico) e opere d'arte frutto di una storia architettonica e artistica di prim'ordine.

Bologna è un importante nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie del nord Italia, in un'area in cui risiedono importanti industrie meccaniche, elettroniche e alimentari. Secondo il dato dell'ultima ricerca dell'European Regional Economic Growth Index (E-REGI) del 2009, Bologna risulta essere la prima città italiana e la 47ª in Europa per tasso di crescita economica.

È sede di prestigiose istituzioni culturali, economiche e politiche e di uno dei più avanzati quartieri fieristici d'Europa. Nel 2000 è stata "capitale europea della cultura" e dal 2006 è "città della musica" UNESCO. La città di Bologna è stata selezionata a partecipare all'Esposizione Universale di Shanghai 2010 insieme ad altre quarantacinque città del mondo.

Bologna, bagnata longitudinalmente dal Reno e dal Savena, è situata nella Pianura padana-veneta-romagnola, a ridosso dei colli appenninici fra lo sbocco delle valli dei due fiumi suddetti.
Il territorio comunale si estende dai margini meridionali della Pianura Padana ai primi rilievi collinari dell'Appennino tosco-emiliano, spaziando dai 29 m s.l.m. della frazione Corticella ai 54 del centro del capoluogo, fino ai 300 m s.l.m. di Monte Sabbiuno e del Colle della Guardia.

La zona di Bologna risulta abitata fin dal III millennio a.C., ma soprattutto dal IX secolo a.C., come risulta dagli scavi effettuati a partire da metà Ottocento nella vicina Villanova, frazione di Castenaso. In questo periodo, e fino al VI secolo a.C., l'insediamento appartiene alla fase indicata appunto come villanoviana ed è sparso in vari nuclei. Nel VII-VI secolo a.C. abbiamo testimonianze di un'apertura ai modelli artistici della vicina Etruria: anche la composizione etnica della popolazione cambia, passando dagli Umbri agli Etruschi che la battezzarono Felsina (in etrusco Velzna o Felzna).

Successivamente (V-IV secolo a.C.), con la discesa dei Galli nella penisola gli Etruschi vennero progressivamente messi in minoranza. Il dominio gallico sulla zona durò fino al 196 a.C., anno in cui i Galli Boi furono soggiogati dai Romani. Nel 189 a.C. questi ultimi fondarono sul sito una colonia di diritto latino a cui diedero il nome di Bononia.

Dopo la caduta dell'Impero, fu soggetta a Odoacre, a Teodorico il Grande (493-526), a Bisanzio e infine, nel 727, ai Longobardi, per i quali costituì principalmente un centro militare. Nel 774 la città capitolò davanti a Carlo Magno, che la consegnò al papa Adriano I.

Ripopolatasi nel X secolo, Bologna iniziò a nutrire aspirazioni comunali, che riuscì ad affermare alla morte di Matilde di Canossa, nel 1115, ottenendo l'anno successivo una serie di concessioni giurisdizionali ed economiche dall'imperatore Enrico V. Il comune partecipò alla lotta contro il Barbarossa, conclusasi con la pace di Costanza nel 1183, dopo la quale conobbe una forte espansione, anche edilizia (periodo delle case-torri): fu uno dei principali centri di scambio commerciale grazie a un avanzato sistema di canali che permettevano il transito di grandi quantità di merci e fornivano l'energia necessaria ad alimentare numerosi mulini industriali. Alla fine del XIII secolo, con i suoi 50.000, forse 60.000 abitanti era, al pari con Milano, la quinta città europea per popolazione (dopo Cordova, Parigi, Venezia e Firenze) ed era il maggior centro industriale tessile d'Italia.

Al 1088 è convenzionalmente fatta risalire la fondazione di quella che è riconosciuta come la prima università del mondo occidentale (lo Studium). Tra i primi maestri vi furono i giuristi Pepone, D'Accursio e Irnerio, che resero famosa in tutta Europa la scuola di giurisprudenza bolognese.

Nel XIII secolo Bologna fu coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini, con alterne fortune. Nel 1249 i bolognesi riuscirono a catturare Re Enzo di Sardegna, figlio di Federico II di Svevia, il quale fu tenuto prigioniero fino alla sua morte (1272) nell'omonimo palazzo. Nel 1275, dopo un fallito tentativo da parte della guelfa Bologna di attaccare la ghibellina Forlì, le truppe di Guido da Montefeltro, Maghinardo Pagani e Teodorico degli Ordelaffi misero in fuga i bolognesi presso il fiume Senio, al ponte di San Procolo.

Nel 1257, per la prima volta in Italia e forse nel mondo, il Podestà Bonaccorso da Soresina promulgò il Liber Paradisus che aboliva la schiavitù e riscattava i servi della gleba, pagando gli ex proprietari con soldi pubblici e a prezzo di mercato.

A partire dal XIV secolo le lotte interne indebolirono le istituzioni comunali e la città andò progressivamente assoggettandosi all'autorità papale. Nel 1327 il legato pontificio Bertrando del Poggetto prese la città, per poi essere cacciato a furor di popolo nel 1334. Nel 1337 ebbe inizio la signoria dei Pepoli, definita da alcuni studiosi una "cripto-signoria" in quanto la famiglia cercò di governare ponendosi come "primi tra pari" piuttosto che come veri e propri signori della città. Alla morte di Taddeo Pepoli il governo della città passò ai Visconti di Milano, poi nuovamente alla Chiesa. Dopo un effimero periodo comunale, nel 1401 la signoria della città passò ai Bentivoglio, che la mantennero - fra alterne vicende - fino alla cacciata ad opera di papa Giulio II nel 1506.

Nel 1507 Bologna passò allo Stato Pontificio, dove rimase fino al 1796, quando con Napoleone arrivarono a Bologna le truppe francesi. Tuttavia, dopo il Congresso di Vienna (1815) la città ritornò allo Stato Pontificio. Vi si stabilirono gli austriaci, per essere poi annessa, con il plebiscito del 11-12 marzo 1860, al Regno di Sardegna che diventerà Regno d'Italia esattamente dodici mesi dopo.

La città di Bologna fu esposta a numerose azioni di bombardamento durante la seconda guerra mondiale. Il 16 luglio 1943 ebbe inizio una serie di bombardamenti i cui obiettivi erano essenzialmente strategici, ma con un raggio d'azione talmente vasto da coinvolgere gran parte del tessuto urbano e della popolazione. Le incursioni aeree ebbero sulla città effetti devastanti, tra i quali la perdita di oltre 3000 vite, la distruzione di monumenti, lo sconvolgimento della fisionomia di quartieri del centro storico e danni ingenti al principale scalo ferroviario. Al termine del conflitto il 44% del patrimonio edilizio della città era stato distrutto o gravemente danneggiato.

La mattina del 21 aprile 1945, in una Bologna ormai abbandonata dai tedeschi, entrarono in città fra il giubilo della popolazione i soldati del 2º Corpo Polacco dell'VIII armata britannica, i reparti avanzati della 91ª e 34ª divisione USA, avanguardie dei Gruppi di Combattimento italiani "Friuli" e "Legnano", e partigiani della "Brigata Maiella".

La città, dal 1945 al 1999, ha avuto ininterrottamente sindaci di sinistra, il più famoso dei quali è stato Giuseppe Dozza.

Durante l'amministrazione di Renato Zangheri, il 2 agosto 1980 alle ore 10.25 una bomba esplose alla stazione centrale di Bologna causando ottantacinque morti e oltre duecento feriti: questo avvenimento è passato alla storia come la strage di Bologna. I processi successivi appurarono la matrice del terrorismo nero.

Fra il 1987 e il 1994 imperversò in Emilia Romagna, e in particolare nel territorio bolognese, la banda della Uno bianca. L'azione più sanguinosa della banda, nota come la strage del Pilastro, avvenne il 4 gennaio 1991, quando vennero uccisi in un agguato tre carabinieri.

Nel 1999 la tradizione dei sindaci di sinistra si interruppe con la storica affermazione del candidato civico di centro-destra Giorgio Guazzaloca. Durante il suo mandato, il 19 marzo 2002 venne ucciso dalle Nuove Brigate Rosse il giuslavorista e consulente di diversi ministri del lavoro Marco Biagi. L'esperienza del centro-destra terminò nel 2004 quando l'ex sindacalista Sergio Cofferati venne eletto primo cittadino. Il sindaco successivo, Flavio Delbono, fu eletto nel giugno del 2009, ma si dimise nel gennaio 2010 in seguito a indagini giudiziarie. Nel 2011, dopo un periodo di commissariamento guidato da Annamaria Cancellieri, venne eletto Virginio Merola, del Partito Democratico.

Lo stemma della Città è costituito da uno scudo ovato diviso in quattro parti, due contenenti una croce rossa su sfondo bianco sovrastata da un capo d'Angiò e le altre due la scritta color oro LIBERTAS su sfondo azzurro, il tutto sovrastato da una testa di leone posta di fronte.

La bandiera cittadina è una croce rossa in campo bianco, derivata dall'arma del comune, cioè dal primo e quarto quadrante dello stemma cittadino. La bandiera sventola insieme alla europea e italiana in tutte le sedi istituzionali dell'amministrazione Comunale.

In Piazza Maggiore si trova la gotica e imponente basilica di San Petronio costruita per volere del Comune fra il 1390 e il 1659. Presenta un portale decorato da bassorilievi di Jacopo della Quercia, mentre all'interno si trovano alcune cappelle notevolmente decorate. Nella navata sinistra, sul pavimento, è visibile la meridiana più grande del mondo, progettata dal matematico Giovanni Domenico Cassini e realizzata nel 1655.

Di notevole interesse la chiesa di San Francesco del XIII secolo (anche se ha subito notevoli interventi nel XIX secolo e nel secondo dopoguerra), primo esempio di gotico francese in Italia. Coeva è la chiesa di San Domenico, dove si trova l'arca in cui sono conservate le spoglie del santo, realizzata da Nicola Pisano e bottega, Niccolò dell'Arca e Michelangelo. Adiacenti ad entrambe le chiese si trovano i monumenti funebri dei glossatori.

In piazza Santo Stefano spicca il complesso di Santo Stefano, noto anche come "le Sette Chiese" a causa della sua articolazione in numerose chiese e cappelle collegate da un cortile e da un chiostro. Il nucleo originale fu edificato nell'VIII secolo su un tempio pagano del II secolo dedicato alla dea egizia Iside, del quale resta un architrave con dedica alla dea, murato all'esterno, e alcune colonne di granito africano. L'impianto architettonico principale è marcatamente romanico, nonostante alcune modifiche successive.

La cattedrale cittadina dedicata a San Pietro, sita in via Indipendenza, fu costruita nel XVII secolo sulle rovine dell'antico edificio paleocristiano. Altre rilevanti chiese cittadine sono San Giacomo Maggiore (1263), in stile gotico e con elegante portico rinascimentale; la Basilica di Santa Maria dei Servi (eretta tra il XIV e il XVI secolo), con una Maestà di Cimabue e un suggestivo quadriportico; Santa Maria della Vita (la chiesa del primo ospedale di Bologna, fondato nel 1260), al cui interno si trovano le preziosissime terrecotte delle Marie Piangenti, note come Compianto sul Cristo morto e realizzate da Niccolò dell'Arca tra il 1463 e il 1490.

Sul Colle della Guardia, a sud-ovest del centro storico, si trova il caratteristico santuario della Madonna di San Luca (1765), raggiungibile per una lunghissima e suggestiva via porticata del XVII e XVIII secolo (la più lunga al mondo, ben 3,796 km e dotata di 666 archi).

Poco lontano dal centro storico si trova il Cimitero della Certosa. Aperto nel 1801, sopprimendo e trasformando un importante convento certosino, quello della Certosa di Bologna è da ritenersi il primo vero cimitero italiano moderno. Nel corso dei secoli è diventato un cimitero monumentale, scrigno di arte e di storia, degno sicuramente di una visita.

Nella cultura popolare Bologna è nota come la grassa (per la cucina), la dotta (per l'università) e la rossa (per il colore dei mattoni degli edifici del centro storico, anche se spesso l'aggettivo è riferito al pensiero politico "rosso" diffuso tra la popolazione della città).

Nel 2000 Bologna è stata Capitale europea della cultura, mentre nel 2006 è stato conferito alla città il riconoscimento da parte dell'UNESCO di Città creativa della musica, la prima in Italia, la seconda in Europa dopo Siviglia. La città partecipa attivamente a due "reti" proposte dall'UNESCO: la "Rete delle città creative" e la "Rete delle città europee contro il razzismo e la xenofobia". Nel 2008 lo Zecchino d'Oro dell'Antoniano di Bologna è diventato "Patrimonio UNESCO per una cultura di pace", prima trasmissione televisiva al mondo a ricevere un riconoscimento di questo tipo.

Nel 1988 a Bologna si è tenuta la Biennale dei giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo, considerata la più importante vetrina mediterranea della creatività giovanile.

Molte istituzioni culturali e universitarie hanno sede alla Manifattura delle Arti, un'area recentemente recuperata negli spazi dell'ex Manifattura Tabacchi e dell'ex macello.

La fama internazionale della cucina bolognese risale al Medioevo, quando le potenti famiglie signorili impiegavano presso le loro corti i cuochi più celebrati del tempo, mentre numerose erano già nel Trecento le osterie cittadine. La tradizione gastronomica di Bologna è strettamente legata all'Università: la mescolanza di numerosi studenti e professori di nazionalità diverse arricchì la cultura gastronomica, e rese necessaria una buona organizzazione dell'approvvigionamento alimentare.

La cucina bolognese, così come quella di tutta l'Emilia, si distingue per l'abbondanza nell'uso di carne, in particolare maiale, e pasta all'uovo, tanto da far meritare alla città l'appellativo di Bologna la grassa. Abbonda anche l'uso di latticini, quali il burro, il formaggio molle e il Parmigiano. Le numerose ricette di origine bolognese, diffuse in tutto il mondo come eccellenze della cucina italiana, e la proliferazione in città di attività commerciali legate al cibo, hanno spesso condotto la stampa italiana e straniera ad attribuire a Bologna l'appellativo di Città del cibo (City of food).

Fra i prodotti tipici della cucina bolognese troviamo:

Le tagliatelle
I tortellini
Il ragù bolognese
Le Lasagne verdi alla bolognese
La Zuppa Imperiale
I passatelli
Il friggione
La mortadella di Bologna
La galantina di pollo (o di cappone)
La cotoletta alla bolognese
Le crescentine
La crescente bolognese
Il certosino di Bologna
La pinza bolognese
La zuppa inglese
La crema di mascarpone


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