mercoledì 10 giugno 2015

LE PIAZZE DI MANTOVA

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Piazza Broletto, con l'ampliamento della città al di là del primitivo nucleo storico, verso l'anno 1190, fu creata Piazza Broletto che ancora oggi è attorniata da edifici del periodo comunale come il Palazzo del Massaro, l'Arengario e il Palazzo del Podestà, detto anche Palazzo del Broletto, con la Torre Comunale. Sulla facciata di quest'ultimo palazzo, spicca una statua duecentesca di scuola veronese raffigurante "Virgilio in cattedra", tradizionalmente chiamata nel dialetto locale "La Vecia" (la vecchia). Al centro della piazza dal 1894 è stata posta una fontana con vasca in marmo veronese e tre delfini posti verticalmente.

Piazza delle Erbe (o più semplicemente piazza Erbe) è una delle piazze principali di Mantova.
Cominciò a configurarsi quando la città comunale, verso la fine del XII secolo, iniziò ad espandersi oltre il Voltone di San Pietro, oltre l'antica città romana che insisteva nei luoghi allora edificati dell'attuale Piazza Sordello.
Un vasto terreno sterrato sul lato orientale del Monastero di Sant'Andrea, fu destinato a foro boario affinché si tenesse il mercato del bestiame. Trasferito quest'ultimo in luogo più periferico, lo spazio antistante la via di Sant'Andrea, ora Via Broletto, dove già erano state costruite botteghe affittate a mercanti, fu diviso in due dal Palazzo del Podestà (anche detto Palazzo del Broletto) e trasformato nel cuore amministrativo del Comune. Sul lato orientale della parte che diverrà Piazza delle Erbe, sorse il Palazzo della Ragione. Sulla piazza che andava creandosi, già si affacciava la Rotonda di San Lorenzo, di stile romanico, voluta da Matilde di Canossa, che nella sua struttura circolare ricordava il Santo Sepolcro, in questo esaltando la sua funzione ausiliaria rispetto al Preziosissimo Sangue di Cristo conservato e venerato nella vicina Basilica di Sant'Andrea.
Con il dominio prima dei Bonacolsi e dei Gonzaga successivamente, il centro amministrativo e del potere politico si sposta sulla costruenda nuova piazza San Pietro (ora Piazza Sordello). Gli edifici medievali di Piazza Erbe subirono nel corso dei secoli rimaneggiamenti e ristrutturazioni. La sequenza di case che ospitavano i mercanti cittadini, furono pregevolmente abbellite da portici di stile tardo gotico e rinascimentale.
Nel 1455 fu edificata la Casa del mercante Giovan Boniforte da Concorezzo, singolarmente decorata con terracotta di gusto tardo gotico e veneziano, riconoscibile particolarmente nelle trine delle finestre. La Casa di Boniforte, sovrastata dalla trecentesca Torre del Salaro, conferma la convivenza di architetture diverse.
A caratterizzare la piazza come rinascimentale, fu Luca Fancelli, l'architetto fiorentino che operò nella edificazione della Basilica di Sant'Andrea su progetto del suo maestro Leon Battista Alberti. Fancelli intervenne sul Palazzo del Podestà, rifece i portici antistanti il Palazzo della Ragione e progettò la Torre dell'Orologio per la quale affidò a Bartolomeo Manfredi, esperto di astrologia, la costruzione dell'orologio astronomico.
Il terremoto del 29 maggio 2012 ha creato non pochi problemi ai monumenti della piazza, in particolare al Palazzo della Ragione e, sovrastante la casa del mercante, alla Torre del Salaro, attraversata da una lunga crepa verticale sul fianco dell'edificio, preesistente ma accentuatasi con il sisma.

Piazza Sordello è una grande piazza dedicata al poeta mantovano del XIII secolo Sordello da Goito.
La piazza di San Pietro, sua prima denominazione, fu realizzata nel 1330 dopo la demolizione di vecchie case che si trovavano disposte fra due strade parallele che seguivano ancora l'antico disegno urbanistico della città romana. Una via, Strada Magna univa il voltone di San Pietro con la cattedrale mentre l'altra via, Strata Sanctae Mariae Matris Domini, univa la chiesa che le dava il nome, alla chiesa di Santa Croce, inglobata poi nel Palazzo Ducale, che si affacciava sul lato destro del sagrato del Duomo.
Per secoli, la piazza è rimasta il centro della vita politica, mondana e religiosa di Mantova.
L'architettura predominante della piazza è da far risalire prevalentemente al Basso Medioevo con inserimenti collocabili nel 1700 come la facciata del Duomo e il Palazzo Vescovile (Bianchi), che si trova accanto al Duomo stesso. Sul fianco di quest'ultimo il massiccio campanile romanico ne tradisce l'origine medievale. Sul lato sinistro della piazza, guardando la facciata del Duomo, si elevano in sequenza Palazzo Acerbi sovrastato dalla Torre della Gabbia, Palazzo Bonacolsi (Castiglioni), ornati entrambi da trifore a tutto sesto e provvisti di due portali uno archiato ed uno rinascimentale, Ca' degli Uberti e Palazzo Vescovile detto anche Palazzo Bianchi.
Dall'altro lato della piazza si affacciano il Palazzo del Capitano, che risale a prima del 1328 anno dell'ascesa al potere della famiglia Gonzaga che ne fecero il nucleo iniziale e più antico del Palazzo Ducale. A fianco di questo maestoso edificio merlato, fu edificata la Domus Magna come il precedente caratterizzato da bifore quattrocentesche.
Nel dicembre 2006 sono stati rinvenuti nell'angolo sud-est di Piazza Sordello, i resti di pavimenti decorati a mosaico di una domus romana d'epoca imperiale. Attualmente il sito archeologico, in attesa di nuovi scavi, è contenuto in una struttura provvisoria affinché ne sia consentita la visione pubblica. Questa casuale scoperta archeologica potrebbe indurre una revisione della storia di Mantova, della quale l'epoca romana è sempre stata considerata marginale, ma in ogni caso confermando come il luogo ora occupato dalla piazza, è sempre stato il centro della comunità mantovana.

Piazza Virgiliana è una vasta area verde della città di Mantova, voluta nel 1797 dal generale francese de Miollis allo scopo di onorare il poeta latino Virgilio.
All'epoca dei Gonzaga l'attuale area della piazza era invasa dalle acque del Lago di Mezzo e occupata dal porto dell'ancona di Sant'Agnese che derivava il nome dall'omonimo monastero, successivamente andato distrutto, che sorgeva sulla riva dell'insenatura. Quest'ultima era attraversata da un terrapieno sul quale era stata edificata la chiesa di Santa Maria dell'Argine.
Con il tempo la zona si impaludò e si cominciò a pensare di fare dell'antico porto una piazza. Nel corso del XVIII secolo l'"ancona" fu gradualmente interrata anche utilizzando le macerie dei fabbricati cittadini oggetto di demolizioni e ristrutturazioni. Allo scopo di onorare il poeta Virgilio, piazza dell'Argine fu denominata Virgiliana. A completare l'opera fu il generale francese Sextius Alexandre François de Miollis nel 1797, che convinse del suo progetto la Municipalità. Il progetto della piazza fu affidato all'architetto Paolo Pozzo che prese a modello le piazze giardino francesi con quattro file d'alberi d'alto fusto.
In piazza Virgiliana un primo monumento a Virgilio fu innalzato su iniziativa del generale De Miollis che lo inaugurò il 21 marzo 1801. Era costituito da un'alta colonna sulla cui sommità era posto un busto bronzeo del poeta. La sua collocazione era al centro della piazza Virgiliana come voluto dal progetto dell'architetto Pozzo. Tornata la città sotto dominazione austriaca, allo scopo di rendere possibili le esercitazioni militari, la colonna fu traslocata al margine, verso il lago di Mezzo nel luogo dove sorge il monumento attualmente esistente. Infine, nel 1821, la colonna virgiliana fu abbattuta per far spazio all'Anfiteatro Virgiliano progettato dall'architetto mantovano Giuseppe Cantoni. Il busto di Virgilio fu spostato per ornare il Palazzo Municipale.
L'economista e senatore del Regno d'Italia Giovanni Arrivabene, nel 1877, diede impulso alla costituzione di un comitato per celebrare l'imminente mille novecentesimo anniversario della morte di Virgilio. Da questa associazione nacque l'idea di innalzare un nuovo monumento. Il Comitato, che preventivò di raccogliere 150.000 lire, nel 1883 raccolse sottoscrizioni per 26.000 lire, una cifra insufficiente che allontanò nel tempo il proposito iniziale. Nonostante ciò, a lungo si dibatté sul luogo di edificazione, finché la scelta cadde su Piazza Virgiliana. Nel 1919 l'anfiteatro ottocentesco che aveva soppiantato la colonna progettata da Paolo Pozzo, fu demolito e sullo spazio liberato fu costruito l'attuale monumento in marmo di Carrara disegnato dall'architetto Luca Beltrami sulla cui sommità è posta una grande statua in bronzo opera dello scultore milanese Emilio Quadrelli (1863-1925). Il costo finale superò il milione di lire, ottenuti sommando le 400.000 lire raccolte dal Comitato costituito cinquant'anni prima, e i contributi del comune di Mantova e dello Stato italiano.
Conclusosi i lavori il 16 ottobre 1926, il monumento a Virgilio fu ufficialmente inaugurato il 21 aprile 1927.




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